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    Tsitsipas rinuncia al 500 di Acapulco per un problema alla spalla

    Stefanos Tsitsipas

    Brutte notizie per Stefanos Tsitsipas. Il greco, recente finalista agli Australian Open, è stato costretto a rinunciare all’ATP 500 di Acapulco per colpa di un problema alla spalla.
    Lo comunica il canale social ufficiale del torneo messicano, con l’augurio al greco di riprendersi presto.

    Stefanos Tsitsipas has withdrawn from the @AbiertoTelcel due to a shoulder injury.
    Speedy recovery, @steftsitsipas. We are going to miss you!
    — Abierto Mexicano (@AbiertoTelcel) February 22, 2023

    Tsitsipas perde una chance importante per accumulare punti pesanti in classifica: in caso di ottimi risultati nei due 1000 statunitensi, potrebbe scalzare Djokovic dalla vetta del ranking ATP. A questo punto resta da vedere se il suo forfait in Messico è puramente precauzionale, oppure anche Indian Wells sia a rischio. LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Sinner show! Domina Tsitsipas con una prestazione di qualità e intensità da campione

    Jannik Sinner a Rotterdam (foto Getty Images)

    Jannik Sinner è la rockstar nella serata di Rotterdam. L’azzurro con una prestazione straordinaria batte Stefanos Tsitsipas nel secondo turno dell’ATP 500 olandese, vincendo per 6-4 6-3 e prendendosi così una bella rivincita sul greco dopo la sconfitta in cinque set patita all’ultimo Australian Open. Un Sinner sontuoso, quasi perfetto, capace di dominare il campo e il gioco assai più nettamente di quanto non dica il punteggio. Tsitsipas stasera è stato travolto dalla intensità, pressing e spinta dell’altoatesino. Solo un eccellente avvio col servizio e grazie a tante discese a rete, chiuse con tocchi acrobatici (e grande rischio), il greco è riuscito a tenere testa all’italiano nella prima fase del match, ma mai è riuscito ad incidere in risposta. Sul 4 pari, appena “TsiTsi” non ha trovato la prima palla, Sinner è salito in cattedra. Con due risposte e chiusura perentoria dal 30 pari, si è preso il break e soprattutto si è preso il campo e il match, senza più un calo o incertezza. Impressionante. Micidiale. Con uno strappo degno del miglior Pantani sulla più ripida salita alpina, dal quel primo break Sinner è volato via, ha alzato a tutta il ritmo nello scambio, ha servito come poche volte in carriera ed ha risposto con un’aggressività e profondità straordinarie. Tsitsipas è stato sportivamente spazzato via dallo Tsunami-Sinner, non è più riuscito a rialzare la testa e mettere pressione all’azzurro. Jannik del resto non gli ha concesso niente: ha perso solo 3 punti con la prima di servizio in campo, un dato straordinario, degno di un “Sampras” doc. Ha servito con oltre il 60% di prime e ha ottenuto anche tre punti su quattro con la seconda. 
    Numeri eccellenti, ma più di ogni numero oggi ha parlato il campo, hanno incantato i colpi di Sinner, la sua intensità, la netta sensazione di dominio del gioco, condotto dalla prima all’ultima palla con ritmi micidiali. Dominio anche del tempo del match, fattore questo assolutamente importante per il suo modo di stare in campo: Jannik è andato veloce, troppo veloce per Tsitsipas, non gli ha fisicamente concesso un’apertura, un momento di pausa, un piccolo break per interrompere il flusso dell’azzurro. Sinner stasera si è preso tutto.
    C’è riuscito con una prestazione totale, tutto ha funzionato benissimo. Il suo sguardo era di un’intensità superiore ai suoi colpi, fin dai primi punti. Sentiva il match, aveva voglia di rivincita e c’è riuscito giocando un match fantastico. Tutto è partito dal servizio, davvero impressionante per continuità e precisione. Del resto l’inizio di stagione di Jannik era già stato chiaro: quando la prima palla lo sostiene con continuità, il suo gioco scorre a velocità e intensità che pochissimi possono sostenere e controbattere. Oggi Sinner ha servito in modo straordinario, e tutto gli è riuscito. Per larghi tratti del match è parso imbattibile. Mentre in Australia Stefanos riusciva col diritto a reggere da fondo, cambiare l’inerzia degli scambi e correre a rete, e soprattutto “coprire” il lato debole del rovescio, oggi Sinner non gliel’ha permesso perché ha trovato una continuità ottimale e ha spinto tantissimo con quel cross di diritto del centro che sta diventando un’arma tattica formidabile. Tsitsipas infatti preferisce assai comandare col diritto dal centro sinistra, perché controlla meglio la direttrice, perché è più rapido nel fare il passo avanti verso la rete. Jannik ha studiato benissimo la partita, non gli ha quasi mai consentito di stazionare da quel lato, usando benissimo il lungo linea di rovescio e quindi pronto a fare un paio di passi avanti per venire a chiudere. Inoltre il greco ha cercato nella fase centrale del primo set di spostare l’azzurro con smorzate e tocchi sotto rete stretti, ma la reattività di Sinner ha contrastato alla grande queste soluzioni, mettendo più di un dubbio al rivale, costretto a giocate super (e troppo rischio) per chiudere i punti. Appena la prima palla di Tsitsipas è calata, Sinner si è fatto trovare pronto, ha affondando immediatamente il colpo dalla risposta, continua e profonda, mandando praticamente al tappeto il rivale. Nel parziale clamoroso a cavallo dei due set, la strapotenza tecnica ed agonistica dell’azzurro è stata clamorosa.
    Una partita bella, divertente, che ha regalato agli appassionati un Sinner da sogno, fortissimo. “Jan” indoor trova le condizioni migliori per far esplodere il suo tennis, è già oggi uno dei migliori al mondo al coperto, secondo solo a Djokovic e, forse, il miglior Medvedev. Peccato non ci sia uno Slam indoor… ma intanto ha battuto il n.3 del mondo, è numericamente la miglior vittoria in carriera per il ranking dell’avversario sconfitto. Nei quarti trova Wawrinka, sfida affascinante. Il Sinner ammirato stasera deve puntare a vincere il torneo, e non deve temere nessuno. Anzi, devono essere gli altri a temerlo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La settima sfida tra Tsitsipas e Sinner inizia con il greco alla battuta. Il primo lungo scambio lo vince Jannik, bel diritto vincente da sinistra. Da 40-0, l’azzurro forza il game ai vantaggi con un gran tocco in avanti sul tentativo di smorzata di Stefanos. Molto aggressivo Tsitsipas, si butta avanti visto che da fondo nello scambio è andato sotto, la tattica funziona. 1-0 Tsitsipas. Sinner al servizio. Ottimo game, due Ace consecutivi, quasi non si gioca, 1 pari. Stefanos continua con la sua tattica proiettata avanti appena possibile, anche con il classico approccio in back, assai rapido in chiusura sulla rete. Ma appena non riesce a scendere, i fendenti potenti di Jannik provocano errori. Si va ancora ai vantaggi, chiude “Stef” con un’acrobazia e tanto rischio. 18 punti nei due turni di servizio del greco e diversi scambi spettacolari. Assai meno rischioso il tennis di “Jan” in quest’avvio, prima solida, grande ritmo a spostare il rivale senza cercare le righe e punto chiuso in avanzamento, o forzando l’errore. È anche molto rapido ad avanzare per riprendere i tentativi di palla corta di Tsitsipas e rimettere la palla con buona mano. 2 pari. Il set scorre sui turni di battuta e un’ottima qualità di gioco, entrambi molto offensivi. Con un pregevole serve and volley, Sinner impatta 4 pari (e terzo turno di battuta sui quattro giocati vinto a zero). Nono game, sul 30 pari Stefanos non mette la prima. Jannik si fa trovare pronto: risposta super aggressiva, via avanti e schiaffo al volo a chiudere. Perfetto. 30-40, prima palla break del match! Cerca l’Ace al T, ma non entra. Fantastico Sinner!!! Altra grande risposta col diritto inside out, nei pressi della riga laterale, passo avanti e via diritto cross pesante, con chiusura con uno smash comodo. BREAK Sinner, strappato in modo chirurgico alla prima vera occasione. Serve per il set l’azzurro. La prima lo sostiene, fa il pugno. 30-0 (dodicesimo punto di fila al servizio!), segue uno scambio di grande pressione che provoca l’errore (stecca) di rovescio del greco. 40-0, Tre Set Point Sinner! Sbaglia un rovescio l’azzurro, interrompe la striscia di 13 punti di fila vinti al servizio. Con un bel servizio esterno, si prende il primo set in 45 minuti, 6-4. Un solo break, ma 8 punti in più per Jannik, che dimostrano come abbia giocato molto meglio anche in risposta. 14 punti vincenti, ma soprattutto un dominio totale nei suoi game, 87% di punti vinti con la prima e un clamoroso 80% con la seconda palla (8 su 10). Sinner al limite della perfezione finora.
    Secondo set, serve Tsitsipas per primo, ma la musica non cambia. Tira una serie di “sassate” micidiali dal centro del campo, senza punti con il servizio Stefanos è già in crisi totale. Subisce il greco anche un lob spettacolare, è 0-40! Tsitsipas forza a tutta la seconda palla, doppio fallo!!! BREAK Sinner, 1-0 avanti e servizio, con un parziale clamoroso di 16 punti a 3 per l’azzurro. Inizia il game con un doppio fallo, ma è solo un attimo. Ritrova subito la prima palla e continua a spingere con un’intensità e qualità micidiali. 2-0 e quinto game di fila (il parziale diventa 20 punti a 4). Stefanos non riesce a tener fermo l’azzurro, è calato con la prima palla e, senza poter correre a rete, nello scambio è in grossa difficoltà a contenere la furia di Jannik. Sbaglia pure col diritto “Stef”, il suo colpo, momento davvero difficile per lui, tutto va velocissimo e sembra scappargli via. E nemmeno rallenta i tempi di gioco per cercare di fermare l’ondata che lo sta travolgendo. Con un altro angolo di rovescio splendido, Sinner si porta 15-30 nel terzo game (parziale 22 a 5 per Jannik). Con un perfetto passante lento e basso, Jannik si procura la palla per il doppio break. Tsitsipas mette tutto quel che ha nel servizio, e stavolta la prima palla lo aiuta, in quello che era già quasi un match point. Con enorme fatica, ritrovando i migliori schemi offensivi verso la rete (e la prima di servizio), il greco vince un game ed interrompe la striscia negativa. Sinner tiene i suoi ritmi, la continuità al servizio, il martellamento continuo che non lascia scampo al rivale. 3-1 avanti Jannik. Il finale di partita è un assolo degno del miglior Guitar Hero: continua a servire come un treno, risponde con grandissima intensità, e sul 5-3 strappa ancora il turno di servizio al greco, annichilito. Una vittoria meritata, straordinaria. Una splendida rivincita e la conferma di quanto sia cresciuto l’azzurro, in tutto il suo tennis. Stasera, la vera rockstar, è lui.

    Tsitsipas – Sinner ATP Rotterdam Stefanos Tsitsipas [1]43 Jannik Sinner66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2S. Tsitsipas 0-15 0-30 df 0-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5S. Tsitsipas 15-0 15-15 df 30-15 40-15 ace2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-01-3 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-301-2 → 1-3S. Tsitsipas 15-0 15-15 15-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-2 → 1-2J. Sinner0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 0-2S. Tsitsipas0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 30-0 40-0 40-15 df4-5 → 4-6S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 4-5J. Sinner4-3 → 4-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3J. Sinner 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-30 40-40 A-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace ace1-0 → 1-1S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0
    1 ACES 33 DOUBLE FAULTS 132/62 (52%) FIRST SERVE 27/44 (61%)22/32 (69%) 1ST SERVE POINTS WON 24/27 (89%)14/30 (47%) 2ND SERVE POINTS WON 13/17 (76%)1/4 (25%) BREAK POINTS SAVED 0/0 (0%)3/27 (11%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 10/32 (31%)4/17 (24%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 16/30 (53%)0/0 (0%) BREAK POINTS CONVERTED 3/4 (75%)11/22 (50%) NET POINTS WON 12/15 (80%)8 WINNERS 2714 UNFORCED ERRORS 836/62 (58%) SERVICE POINTS WON 37/44 (84%)7/44 (16%) RETURN POINTS WON 26/62 (42%)43/106 (41%) TOTAL POINTS WON 63/106 (59%) LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Tsitsipas ha sbagliato tattica contro Djokovic a Melbourne, puntando sulla velocità solo Federer poteva farcela”

    Toni Nadal

    Affrontare Djokovic ad alta velocità aprendo molto gli angoli è una tattica suicida, ed è costata la sconfitta a Tsitsipas nell’ultima finale degli Australian Open. Questo il parere di Toni Nadal in un’articolo pubblicato sul quotidiano iberico El Pais, del quale lo “zio” più famoso del tennis è apprezzato opinionista da qualche tempo. Oltre a dirigere la nota Academy del nipote a Maiorca, Toni periodicamente commenta i fatti salienti del tour Pro sulle colonne del giornale di Madrid. Riportiamo il suo qualificato parere in merito alla finale di Melbourne, e come invece decise con Rafa di affrontare il serbo prima della finale di US Open 2013, match nel quale Novak partiva ampiamente favorito ma che, invece, vide trionfare lo spagnolo.
    “Ciò che Djokovic ha ottenuto è tanto sorprendente quanto ammirevole” scrive Toni Nadal. “Che 15 anni dopo quel 2008 in cui ha alzato il suo primo Major a Melbourne, sia stato capace di rifarlo di nuovo per la decima volta (per la ventiduesima nel computo totale) e con un livello tennistico così impressionante dovrebbe ugualmente stupire il popolo del mondo del tennis e tutti i tifosi. In questa edizione è stato praticamente ingiocabile, disputando un torneo impeccabile dall’inizio alla fine. Il suo gioco è senza dubbio il più completo del circuito, che gli permette di giocare sia in attacco che in difesa. È deciso e combatte fino allo sfinimento. Risponde con una serenità sorprendente nei momenti di massima tensione. Impressiona per la sua ambizione e la conseguente voglia di continuare a migliorare”.
    Ecco il punto in cui tratta su come Tsitsipas ha provato ad affrontare il serbo, a suo dire con un approccio errato. “Pur riconoscendo l’enorme difficoltà del confronto e le poche garanzie offerte da qualsiasi strategia da adottare, credo che il suo approccio iniziale sia stato sbagliato. Nel primo set il giocatore di Atene ha voluto giocare contro Novak faccia a faccia, con colpi veloci e aggressivi, cambiando continuamente la direzione dei suoi tiri. Con questa condotta ritengo sia impossibile battere il balcanico a meno che tu non sia Roger Federer. Batterlo in velocità è una tattica quasi suicida, come abbiamo visto in quel veloce primo set in cui il giocatore greco sembrava tanto sconcertato quanto incapace di mettere in difficoltà il rivale”.
    Toni racconta quindi un aneddoto del 2013, quando suo nipote Rafael sfidò Novak a New York, sconfiggendolo in finale nonostante si giocasse sul sintetico. “Ricordo il giorno prima della finale con Djokovic agli US Open 2013, i dubbi che io e Rafael avevamo e la decisione che alla fine abbiamo preso. Per batterlo abbiamo pensato di non aprire troppo gli angoli o di cambiare velocemente direzione e giocare, invece, più al centro. Aumentare l’apertura del campo, le lunghe percorrenze e la velocità negli scambi non potevano che provocare una risposta ancora più aggressiva, inesorabile e quasi definitiva da parte di Djokovic. Quindi abbiamo pensato di giocare più lentamente, al centro del campo e con convinzione di perseguire questa tattica di sfinimento. Fortunatamente per noi, Rafael è uscito vincitore, ma ricordo quella finale come una di quelle più difficili mai giocate da mio nipote”.
    È un punto di vista interessante quello di “zio” Toni. Effettivamente Tsitsipas, pur avendo un tennis offensivo, non ha l’anticipo di Roger Federer, che proprio grazie a tempi di gioco estremamente rapidi ha spesso battuto Djokovic, portandolo all’estremo in epiche battaglie negli Slam, nonostante un certo gap di età a favore del serbo. Tuttavia è anche corretto affermare che rallentando molto il gioco, le incredibili capacità difensive e di resilienza in campo di Djokovic sarebbero state forse ugualmente superiori a quelle di Stefanos. Quindi, in qualsiasi modo la si voglia guardare, la partita per il greco restava un muro troppo difficile da superare visti i suoi mezzi e le straordinarie qualità (e forma) del fortissimo avversario.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Djokovic inarrestabile! Doma Tsitsipas in tre set, alza il decimo Norman Brookes trophy

    Novak Djokovic (foto Australian Open)

    Novak Djokovic si riprende tutto. Il campionissimo serbo vince la finale 2023 degli Australian Open sconfiggendo in tre set Stefanos Tsitsipas (6-3 7-6(4) 7-6(5) lo score), alza per la decima volta il Norman Brookes trophy (record assoluto), vince il suo 22esimo Slam (record assoluto, condiviso con Nadal), torna n.1 del mondo. Torna dove merita di stare: sul trono del più forte, lasciato lo scorso giugno a Medvedev dopo 373 settimane (non consecutive, ovviamente). Il torneo ha parlato chiaro: Novak è il miglior tennista al mondo, per distacco su tutta la concorrenza. Ha dominato il “suo” torneo lasciando solo un set per strada; ha dominato anche la finale, mostrando una netta superiorità tecnica, agonistica e mentale su Tsitsipas.
    Il serbo è stato bravo a partire molto forte, ha servito in modo incredibile nel primo set (chiuso col 94% dei punti vinti con la prima in campo!) ed è stato terribilmente efficace in risposta. Non ha fatto molti punti diretti, ma ha risposto profondo, continuo, mettendo sotto pressione l’avversario e di fatto disarmandolo tecnicamente e, ancor più importante, mentalmente. Con i colpi di inizio gioco e con il suo pressing asfissiante, Novak ha portato il match sui binari che predilige: scambi a velocità alta ma non altissima, controllando ritmo e rotazioni, soprattutto allontanando Stefanos dalla riga fondo e così disinnescando la qualità del suo diritto in spinta ed impedendogli di offendere. L’ha costretto a rincorrere, a difendersi, ad accettare un gioco nel quale con i suoi limiti sul rovescio non ha via d’uscita. Il primo set è stato un dominio schiacciante del serbo.
    Nel secondo set Djokovic è un po’ calato, troppo nervoso ha perso un metro di campo, mentre Tsitsipas è salito, riuscendo a prendere più spesso l’iniziativa col diritto. Però il greco non è riuscito mai ad essere pericoloso in risposta. Un tennis più rapido, a tratti anche più spettacolare, ma senza scossoni. Il parziale si è deciso al tiebreak, giocato malissimo da entrambi, con troppi errori gratuiti col diritto da parte del greco, errori terribili per tensione che ha pagato carissimo. Solo all’avvio del terzo set Stefanos è riuscito ad ottenere un break all’avvio, ma “Nole” si è riscattato immediatamente, riprendendo il suo ritmo e chiudendo il match di nuovo al tiebreak. Un tiebreak stavolta dominato con un allungo micidiale (5-0), a conferma che quando il momento è delicato, Djokovic sale in cattedra.
    Una vittoria meritata, che ha messo in mostra per l’ennesima volta la straordinaria capacità di Novak di gestire i momenti delicati, di superare incertezze e tensione alzando il livello, trovando i colpi vincenti, trovando il modo di portare l’avversario a giocare male, a difendersi, a sbagliare. La qualità dei grandissimi campioni.
    È corretto affermare che questa finale 2023 degli Australian Open è stata deludente. Non per colpa di Djokovic, che è stato efficace, a tratti perfetto (soprattutto nei momenti chiave), ma per demeriti di Tstisipas. Nella presentazione di ieri avevamo sottolineato come servisse un match quasi perfetto al greco per poter sperare di vincere, non c’è andato affatto vicino. I meriti di Novak sono importantissimi, per come ha servito bene, ha risposto con efficacia, ha alzato il livello quando era importante spingere, rincorrere e soffrire. Ma a Stefanos non è riuscito quasi niente di quel che avrebbe potuto aiutarlo a far match pari e sperare di vincere.
    Tsitsipas è stato quasi nullo in risposta, ma anche troppo difensivo nello scambio. Solo in rare occasioni è riuscito a trovare una posizione avanzata, grazie a cui spingere e spostare il rivale dietro per aprirsi il campo. Troppo timido fin dall’avvio, forse divorato dalla tensione, ha accettato i ritmi del rivale, o semplicemente non ha avuto la forza per fare un passo avanti e rischiare l’affondo. In questo forse non l’ha aiutato la superficie: su terra ha più tempo per costruire i suoi schemi, e infatti nei due precedenti contro Novak a Parigi era stato assai più efficace e pericoloso. Oggi Stefanos è crollato nelle proprie incertezze. Non ha avuto la forza di prendersi il rischio, anticipando col diritto o provando una variazione col rovescio. Da sinistra, dove spesso Novak lo bloccava, Stefanos si è quasi sempre limitato a scambiare, senza trovare profondità, ma anche senza cercare il back, senza rischiare l’accelerazione lungo linea. L’ha provata solo nel terzo set, ricavando bei punti. Doveva provarci prima. Difficilissimo farlo, ma era l’unica strada per provare a cambiare l’inerzia di una partita che si è subito messa male. Grave che non abbia provato a cambiare alla metà del secondo set, quando Novak ha avuto una fase calante, troppo nervoso. Lì doveva rischiare in risposta, ma non c’è riuscito. Alla fine il match si è giocato sui colpi di inizio gioco e sulla posizione in campo. Djokovic ha tenuto in mano lo scambio, grazie a servizio e risposte, è stato troppo bravo ad imporre i suoi ritmi, angoli e rotazioni. Ha vinto in modo netto, limpido, confermando di essere il più forte nel torneo e al mondo.
    Bravo, bravissimo Djokovic. Era il favorito dalla vigilia, ha disputato un Australian Open di sostanza, gestendo un problema fisico e vincendo con grande merito. Tsitsipas resta un grande giocatore, ma ancora con alcune lacune troppo importanti per superare un rivale tanto forte e completo. Il 2023 è appena iniziato, ma c’è giù un uomo da battere, un uomo solo al comando: Novak “Nole” Djokovic.
    Marco Mazzoni

    La cronaca della finale.
    Djokovic vince il sorteggio, è lui ad alzare la prima palla della finale 2023 degli Australian Open. Nonostante un rovescio tirato fuori di metri (errori davvero inconsueto), Novak vince facilmente il primo game, colpendo anche il 60esimo Ace del torneo. Timido ingresso nel match per Tsitsipas, niente prima palla di servizio, scambia ai ritmi del rivale e così è la preda ideale per il ritmo dal fondo di “Nole”. 0-30 e 15-40, subito due palle break per il serbo. Si salva Stefanos, con un bel servizio e poi conducendo lo scambio col diritto, finalmente attivo e aggressivo. Anche Tsitsipas muove lo score, 1 pari. Scorrono molto più rapidi i game del 9 volte campione, è evidentemente più teso lo sfidante, alla finale “down under”. La pressione di Djokovic in risposta è micidiale, con un diritto carico e profondo sul 30 pari strappa un’altra palla break. E stavolta niente prima “in” per Stefanos… Doppio Fallo! BREAK Djokovic. Malissimo finora al servizio il greco, solo una prima in tutto il game, così il break è inevitabile. 3-1 e servizio Djokovic, sembra tutto troppo facile per lui finora, è in totale controllo dei ritmi di gioco, scambia alla sua velocità di crociera, con intensità e rotazioni, sbattendo il rivale due metri dietro a “remare”. Se questo non cambia, è una sicura condanna a morte sportiva per Tsitsipas. In soli 20 minuti, siamo già 4-1 Djokovic. Col secondo Ace del match il serbo sale 5-2, il greco non riesce ad invertire l’inerzia del match, soprattutto non riesce ad incidere in risposta. Comoda per “Nole” la chiusura del primo set servendo sul 5-3: prime in campo, profondità col diritto e affondo di rovescio. Con un servizio esterno sul primo set point, è 6-3 Djokovic in 36 minuti. Tutto in troppo facile per il campionissimo, ha servito con precisione (72% di prime in campo) ricavando il 94% dei punti. In pratica, nei suoi game non c’è mai stata lotta.
    Secondo set, Tsitsipas inizia al servizio e vince un buon game, piuttosto aggressivo (anche un bel rovescio vincente lungo linea, novità nel match). Il problema del greco è in risposta, dove non riesce a fare niente. Finora Djokovic ha perso 5 punti in 6 turni di battuta. Finalmente anche Stefanos vince un turno di battuta a zero, sembra salire il suo rendimento generale, più aggressivo, più pronto a spingere la palla e prendersi il rischio per non crollare nella ragnatela del rivale, almeno nei suoi game. 2-1 Tsitsipas. Nel quarto game per la prima volta Djokovic concede qualcosa, due errori col rovescio. 15-30 lo score, una novità. Micidiale Novak: piedi in campo, colpo dopo colpo sposta l’avversario, avanza e chiude con uno smash non facile. Complicato il turno di battuta per Stefanos sul 2 pari, cerca di aggredire, ma sbaglia e commette anche un doppio fallo. Si va ai vantaggi ma porta a casa un game importantissimo per restare avanti, 3-2. Segnali di maggiore vivacità di “Stef”, ma il problema resta incidere in risposta, trovare una posizione più avanzata per incidere e non rincorrere ai ritmi dell’avversario. Infatti Novak continua a veleggiare col vento in poppa nei suoi game. Sul 3 pari arriva un game finalmente intenso e spettacolare, con il greco avanti sulla rete e il serbo costretto a rincorrere. Sbaglia una volée facile sulla rete Tsitsipas, ma prendendosi qualche rischio (finalmente) col rovescio prende possesso dello scambio e chiude. 4-3 avanti Tsitsipas. Nervoso Djokovic al cambio campo, sente che l’avversario è più attivo e intraprendente in questa fase. Il nervosismo costa un paio di errori in scambio a “Nole”, 15-30. Stavolta la prima palla non lo assiste… ma un nastro beffarlo lo aiuta complicando lo schema del greco. 4 pari, adesso c’è partita, la profondità dei colpi di Tsitsipas è cresciuta, come la sua aggressività in campo. Con un ottimo turno di battuta siamo 5-4 Tsitsipas, ora la pressione tutta sul serbo. E la sente… per la terza volta di fila si ritrova sotto 15-30, è a due punti dal set Stef! Scambia a troppo dietro il greco, e finisce per sbagliare per primo col diritto. Attenzione! Sul 30 pari Novak sbaglia un comodo rovescio lungo linea in avanzamento, a campo aperto. È Set Point Tsitsipas!!! Seconda di servizio… se la gioca con grande attenzione “Nole”, profondo, carico e con poco rischio, “Stef” non riesce ad avanzare la posizione e il serbo trova uno spiraglio per l’affondo vincente. Troppo passivo qua Tsitsipas, era il momento per prendersi il rischio. Furibondo Djokovic dopo aver vinto il punto del vantaggio, è terribilmente nervoso. Riesce a vincere un delicato decimo game, 5 pari. Nonostante il set point mal giocato (troppo passivo), è più sciolto il greco in questa fase, altro game a zero e avanti 6-5. Il secondo set si decide al tiebreak. Inizia male Tsitsipas, sbagliando un diritto in spinta centrale, col quale non avrebbe fatto il punto. Un classico unforced che manda avanti il serbo. Con coraggio Stefanos trova uno splendido rovescio lungo linea e corre avanti a chiudere, 1 pari. Gran punto. Con un altro grave errore col diritto, sempre dal centro, Novak torna avanti 3-1. Il terzo errore col diritto, stavolta in rete, condanna all’1-4 il greco. La tensione al momento decisivo ha rovinato il set a TsiTsi, proprio nella fase in cui sembrava più in controllo del gioco. Djokovic a sua volta regala, rovescio e poi doppio fallo, bruttissimo tiebreak per entrambi. 4 pari. Il quarto errore col diritto di Tsitsipas (stavolta in spinta), gli costa il 4-5 e servizio “Nole”. Un rovescio lungo porta lo score 6-4, due Set Point Djokovic, il primo alla battuta. Prima esterna, la risposta bloccata è in rete. 7 punti a 4 Djokovic, due set a zero. Un tiebreak brutto, solo errori, divorato dalla tensione per entrambi. Tsitsipas ha gettato alle ortiche una grande chance di vincere il set,  poiché sembrava più attivo in campo, aveva in mano il tempo di gioco, con “Nole” troppo nervoso. Ora la rimonta per il greco è un Everest.
    Terzo set, serve Djokovic, ma tira il fiato dopo la tanta tensione del secondo parziale. 0-30. Con una rara eccellente risposta di rovescio, Stefanos si procura due palle break sul 15-40. Con un errore di rovescio in avanzamento sulla seconda, PB, ecco il primo BREAK a favore di Tsitsipas in tutto il match. 1-0 e servizio per il greco. Con un errore a campo aperto Stefanos concede sul 30 pari la palla del contro break, ma la cancella con un ottimo schema offensivo. Dopo l’eccessiva tensione del secondo set, con tantissimi errori, la qualità dei colpi d’impenna improvvisamente. Ora è Novak a trovare un vincente di rovescio splendido, la Second palla break. Bravissimo Djokovic, apre a tutta il campo e forza l’errore del rivale. Contro BREAK, 1 pari e quindi avanti 2-1. Il parziale scorre sui turni di servizio, entrambi cercano qualche variazione in più (le prime smorzate del match, tra l’altro). Fa il pugno Stefanos sul punto del 3 pari, continua a credere nella difficilissima rimonta. Il gioco scorre molto rapido, veloce, solo le briciole per chi risponde. Serve per restare nel match sotto 4-5 Tsitsipas. Con un errore di rovescio (provocato dalla profondità di palla di “Nole”) lo score è 30 pari, a due punti dalla vittoria il serbo. Non si scompone stavolta il greco, serve bene, fa correre il diritto e impatta 5 pari. Non si rompe l’equilibrio, è di nuovo tiebreak. Come un “black mamma”, Novak sul secondo punto trova una risposta splendida, vincente. Stefanos è incerto, sbaglia un diritto banale dal centro a campo aperto, per il 3-0 Djokovic. Chirurgico, nei momenti chiave “Nole” si prende il punto, mette pressione all’avversario, scava il solco decisivo. Con un diritto in contro piede, vola 4-0 e poi 5-0 con un attacco che provoca l’errore di rovescio del greco. Djokovic in questa fase ha vinto 20 punti di fila al servizio. Quando il momento è top, lui gioca al top. Trova finalmente un punto Tsitsipas, forza un errore di rovescio in back del rivale, si gira 5-1. Vince un gran punto (finalmente!) Tsitsipas, recupera un mini-break sul 5-3. Con un diritto vincente a chiudere un forcing “bestiale”, ecco il 6-3 e TRE CHAMPIONSHIP POINT DJOKOVIC!!! Larga la risposta sul primo, 6-4. Bel diritto vincente di Stef, 5-6. Il terzo se lo gioca al servizio Novak. Diritto sula riga. HA VINTO! 22 SLAM PER DJOKOVIC!!! BRAVISSIMO, applausi per questo immenso campione. Fa il segno della testa, ma la superiorità del serbo è stata completa. Ha vinto con più tennis, più testa, più gambe, più cuore. Torna a vincere il torneo che l’anno scorso non ha potuto giocare. Torna in vetta al mondo del tennis. Applausi, è il più forte. Tsitsipas perde la sua seconda finale Slam, ancora contro Djokovic. È un grande tennista il greco, ma ha ancora troppe lacune per battere un rivale così completo. Vola a festeggiare in tribuna Novak, sommerso dagli abbracci del suo team. Goditi il successo, campione.

    (3) S. Tsitsipas vs (4) N. Djokovic GS Australian Open S. Tsitsipas366 N. Djokovic [4]677 Vincitore: N. Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0-0* 0*-1 0-3* 0*-2 0-4* 0*-5 1*-5 2-5* 3-5* 3*-6 5-6*6-6 → 6-7S. Tsitsipas15-0 30-0 40-15 ace 40-30 ace5-6 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-05-5 → 5-6S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace4-5 → 5-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 ace3-4 → 4-4N. Djokovic3-3 → 3-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 df 40-152-3 → 3-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3S. Tsitsipas 15-0 15-15 15-30 30-30 ace 40-301-2 → 2-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-15 40-301-1 → 1-2S. Tsitsipas 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A1-0 → 1-1N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 0-1* 1-1* 1*-2 1*-3 1-4* 2-4* 3*-4 4*-4 4-5* 4-6*6-6 → 6-7N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-15 40-306-5 → 6-6S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-405-4 → 5-5S. Tsitsipas 15-0 40-0 ace 40-15 40-30 ace4-4 → 5-4N. Djokovic0-15 15-15 ace 15-30 30-30 40-304-3 → 4-4S. Tsitsipas15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 4-3N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3S. Tsitsipas0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df A-40 40-40 df A-40 40-40 df A-402-2 → 3-2N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace2-1 → 2-2S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-01-1 → 2-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-0 → 1-1S. Tsitsipas 15-0 15-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-153-5 → 3-6S. Tsitsipas 15-15 30-15 40-15 ace ace2-5 → 3-5N. Djokovic 15-0 30-0 30-15 40-15 ace2-4 → 2-5S. Tsitsipas 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-30 ace1-4 → 2-4N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-30 40-151-3 → 1-4S. Tsitsipas 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 df1-2 → 1-3N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2S. Tsitsipas 0-15 0-30 15-30 ace 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace0-1 → 1-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-150-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas vs. Djokovic, una finale per la storia, speriamo non scontata

    Stefanos Tsitsipas, seconda finale Slam in carriera

    Melbourne, Rod Laver Arena, ore 9.30, meglio 9.45. Scatterà la prima palla della finale 2023 degli Australian Open, primo Slam della stagione. In palio tra Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas ci sarà molto, molto di più di un “semplice” titolo Major. Se a trionfare sarà il serbo, alzerà il suo 22esimo trofeo di uno Slam, uguagliando il grande rivale Nadal e tornando anche n.1 al mondo nel ranking mondiale, riprendendosi il trono ceduto lo scorso giugno a Medvedev dopo 373 settimane al vertice (non consecutive), record all time. Si riapproprierebbe a tutti gli effetti di quel ruolo di miglior tennista al mondo che, nonostante i brevi periodi passati in cima da Medvedev e Alcaraz nel ranking e da Nadal per titoli Slam, la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e colleghi complessivamente gli riconosce. Se invece arriverà la sorpresa, la vittoria di Tsitsipas, avremo un nuovo campione Slam, il primo greco ad alzare la coppa di un Major e un nuovo n.1 al mondo. Comunque vada, questa sfida scriverà una pagina importante nella storia del nostro sport.
    È una finale attesa, tra il super favorito della vigilia, arrivato al match per il titolo dopo una corsa incredibile con solo un set perso e la miseria di 50 game ceduti in sei incontri, e il rivale sulla carta più accreditato, forte di tre semifinali “down under”, una condizione fisica strepitosa e di un livello di gioco importante mostrato nel corso delle due settimane. Attesa molto, ma… sarà anche incerta? La risposta è “nì”. Domenica c’è un chiaro, chiarissimo favorito: Novak. La vittoria del greco sarebbe una grandissima sorpresa, lo dicono i numeri, la storia dei loro precedenti e le sensazioni dal campo durante il torneo. Non è scontato che Djokovic vincerà, probabilmente non sarà una passeggiata (come vs. Medvedev nel 2021 o Nadal nel 2019, finali durate solo due ore e dominate in modo assoluto), ma tutto lascia ipotizzare un successo di “Nole”, magari in 4 o forse 5 set. Avventurarsi in pronostici è sempre difficile, proviamo a spiegare quel che ci spinge a questa conclusione, e quel che potrebbe fare Stefanos per far pendere la bilancia dalla sua parte.
    I confronti diretti sono abbastanza impietosi: 10 a 2 per Djokovic, con l’aggravante di 9 vittorie di fila per il 9 volte campione in Australia, le ultime 9. Diverse sfide sono state dure, complicate. L’ultima è stata disputata alle Finals di Torino, in condizioni indoor (dove Novak è davvero fortissimo), Djokovic vinse in modo limpido. Assai più lottata quella disputata pochi giorni prima, in semifinale a Bercy, con il serbo che la spuntò al tiebreak decisivo del terzo set. Negli Slam due confronti, entrambi a Roland Garros, entrambi in cinque set: la semifinale 2020 e la finale 2021, quando Stefanos volò due set in vantaggio prima di subire la rimonta del serbo. È la dimostrazione (forse) che Tsitsipas sulla lunga distanza riesce ad esser più efficace, a recuperare eventuali pause nel suo gioco, ma finora manca ancora la grande W accanto all’head to head nello Slam. Le due vittorie di Tsitsipas vs. Djokovic sono arrivate entrambe sul cemento Outdoor, ma sono match piuttosto datati (2018 e 2019), in due Masters 1000 (Canada e Shanghai).
    Si giocherà sulla Rod Laver Arena, in condizioni praticamente perfette per il tennis di Djokovic, tanto che su quel campo ha perso una manciata di incontri, l’ultimo contro Chung nel 2018. Da allora 27 vittorie consecutive per lui. Dominio assoluto. Novak ama la velocità di gioco di quel campo, il rimbalzo della palla, condizioni che gli consentono di difendere, di ribaltare gli scambi, di attaccare e soprattutto imporre quel ritmo che stritola gli avversari palla dopo palla. Cosa potrà fare quindi Tsitsipas, alla sua seconda finale Slam, per mettere in difficoltà e provare a sconfiggere il più forte nel suo torneo? Dovrà fare un match al limite della perfezione, terribilmente intenso, continuo, offensivo, riuscendo a mascherare la sua debolezza a sinistra con schemi rapidi d’attacco in modo da non finire inchiodato sulla diagonale di rovescio, dove il gap a favore del rivale è enorme.
    Stefanos dovrà innanzitutto servire benissimo. I numeri sono impietosi: per battere un buon Djokovic in uno Slam servono almeno due prime su tre in campo con il 75% di punti vinti. Se il rendimento del servizio sarà inferiore, l’impresa è quasi impossibile. Altrettanto importante sarà la risposta: se Novak potrà impostare lo scambio nella maggior parte dei suoi turni di battuta, avvicinandosi alla riga di fondo e impostando quegli scambi a velocità medio alta, con un po’ di rotazione e sulla diagonale di rovescio, strappare il break per il greco sarà difficilissimo. Quindi Tsitsipas dovrà cercare di rispondere con profondità, per allontanare il rivale dalla riga di fondo e quindi fare un passo avanti per entrare col colpo successivo, con forza e angoli importanti.
    È noto che Tsitsipas abbia sul lato sinistro un punto di relativa debolezza, ancor più quando è costretto ad affrontare uno col rovescio bimane e fortissimo come Djokovic. Per “scappare” da questa situazione a lui sfavorevole, Stefanos deve aver la forza di sfidare il rovescio dell’avversario col suo diritto inside out da sinistra, veloce e profondo abbastanza da impedire a Novak di stringere di più l’angolo della diagonale, venendo così costretto a giocare anche lui un rovescio; quindi riuscire a girare lo scambio con un forte anticipo col diritto lungo linea per forzare Djokovic a tirare un diritto in corsa difensivo, colpo che da super-campione gestisce bene ma con meno sicurezza rispetto ad altre soluzioni. È in pratica lo schema che ha usato con buon successo Federer contro il serbo. Tsitsipas tuttavia non ha l’anticipo di Roger, quindi riuscire a trovare con continuità questa soluzione non sarà affatto facile. Dovrà correre, rincorrere, e trovare magari qualche altro tipo di variazione. Due potrebbero essere: un back di rovescio a volte molto lento e lungo, altre più corto e stretto, per muovere l’avversario in posizioni di campo diverse; oppure rischiare la discesa a rete per uscire dallo scambio, anzi, per non caderci dentro e venirne stritolato. Altro schema tutt’altro che facile, perché servono tempi di gioco ottimali e la scelta di quando forzare.
    La considerazione generale alla fine è una: per provarci il greco dovrà superarsi e forse nemmeno basterà. Il Djokovic ammirato nel torneo sembra fortissimo in ogni situazione tattica, difesa e attacco, colpi di inizio gioco inclusi, e se gioca con questa sicurezza e continuità, riuscirà a trovare la chiave per scardinare ogni tentativo del greco. Anzi, di ogni rivale sul globo. E alzerà meritatamente lo Slam n.22. Probabilmente soffrirà un po’, perché Tsitsipas è un avversario vero, forte, determinato e molto cresciuto e convinto dei propri mezzi. Ma forse non riuscirà a tenere l’acceleratore a tutta per il tempo necessario a staccare “Nole” e tagliare il traguardo per primo. Di sicuro il primo set sarà molto importante: se Novak partisse fortissimo e mettesse la testa avanti vincendo nettamente il primo set, potrebbe essere una mazzata talmente forte da tramortire le certezze del greco e comprometterne la partita.
    Che Vinca il migliore. Speriamo di assistere a un tennis di qualità, degna conclusione di uno Slam ricco di sorprese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic e Tsitsipas hanno già fatto la storia prima della finale degli Australian Open

    Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas nella foto

    In uno scontro generazionale, Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas si affronteranno agli Australian Open. Il 35enne serbo è a caccia del suo 22° titolo del Grand Slam, mentre il 24enne greco cercherà di festeggiare il suo primo titolo, in un duello che ha già avuto luogo nel 2021, con il serbo che vinse in cinque set al Roland Garros.
    In gioco c’è anche la leadership del ranking ATP, ma anche prima di entrare in campo, è già garantito che entrambi hanno fatto la storia del torneo. Infatti, questa è la finale degli Australian Open con una differenza di età più accentuata, con 11 anni e 82 giorni che separano i due ultimi candidati al titolo. Ciò supera il record nella vittoria di Mark Edmondson contro John Newcombe, all’epoca con una differenza di 10 anni e 36 giorni.
    In termini assoluti, diventa la quinta finale dello Slam con la maggiore differenza di età, molto lontana da quella tra Jimmy Connors e Ken Rosewall per due volte, entrambe nel 1974: l’americano ha avuto la meglio sia a Wimbledon che agli US Open con 17 anni e 304 giorni di meno. LEGGI TUTTO

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    Da Melbourne: Djokovic, a una sola finale dal record di Grand Slam. Tsitsipas alla ricerca di un primo successo Slam

    Stefanos Tsitsipas GRE, 12-08-199 – Foto Getty Images

    La regolarità di Novak Djokovic nel raggiungere le finali è stata dimostrata ancora una volta in questo Open di Australia 2023. Il serbo ha ceduto solo un set durante per arrivare alla finale, dimostrando di avere ancora molto tennis davanti e molta voglia di continuare ad infrangere record. In effetti, questo risultato lo pone al secondo posto nella storia per quanto riguarda le finali dei Grand Slam, in parità con 33 apparizioni insieme a Serena Williams. Quindi, Nole si posiziona a solo un’altra finale per eguagliare il record assoluto di tutti i tempi, sia per uomini che per donne, detenuto attualmente da Chris Evert. Con 34 finali, il tennista di Belgrado lascerebbe il suo segno in un’altra impressionante impresa storica.
    Più finali del Grande Slam34 🇺🇸 Chris Evert33 🇺🇸 Serena Williams33 🇷🇸 NOVAK DJOKOVIC32 🇺🇸 Martina Navratilova31 🇨🇭 Roger Federer31 🇩🇪 Steffi Graf30 🇪🇸 Rafa Nadal
    Stefanos Tsitsipas è a un solo incontro dal fare la storia degli Australian Open 2023. Soprattutto per la sua storia personale: non ha mai vinto un Grande Slam e domenica avrà la possibilità di farlo.
    La sfida è ardua, visto che nessuno ha mai battuto Novak Djokovic in una finale sulla Rod Laver, ma il greco avrà molti stimoli. Stefanos, che vivrà l’incontro con più elementi in gioco nella sua carriera, avrà molte motivazioni. Da un lato, può vincere il suo primo Major; dall’altro, verrebbe premiato con il numero 1 della classifica ATP, raggiungendo immediatamente la vetta. Non solo: per quanto possa sembrare incredibile, sarebbe il suo primo titolo ATP su campi duri all’aperto, oltre a sconfiggere i Big-3 in Australia, un’impresa mai riuscita a nessuno (solo Wawrinka e Tsonga sono arrivati a una sola vittoria, senza aver mai battuto Federer). LEGGI TUTTO