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    Tsitsipas “Il cambio delle palle ha causato più infortuni, compreso il mio”

    Stefanos Tsitsipas

    Stefanos Tsitsipas “al veleno” nella press conference pre torneo a Miami. Il greco si augura di poter finalmente giocare in Florida al 100%, affermando di esser stato quasi obbligato a disputare Indian Wells per le regole dell’ATP sui Masters 1000. Inoltre si scaglia duramente contro le contestatissime palle usate in quest’inizio di stagione 2023, pesanti, “molli”, che non tengono già dopo pochi game e che soprattutto a suo dire hanno portato a gran parte degli infortuni subiti da lui e colleghi nelle ultime settimane. Ne ha per tutti Tsitsipas, ecco alcuni passaggi delle sue dichiarazioni.
    “Il mio obiettivo a Miami? Giocare senza dolore ed essere in grado di mostrare qualcosa di diverso da quello che ho fatto a Indian Wells. È stato un torneo in cui ho sofferto, non era facile stare in campo, ho sentito come se “dovessi farcela”, ma in realtà non volevo giocare. Ci sono alcune regole dell’ATP che ti obbligano a giocare questi grandi eventi, e io non sono un tipo a cui piace ritirarsi dopo un paio di partite. Spero di poter scendere in campo qua in buone condizioni e divertirmi un po’ di più, senza pensare troppo al mio braccio. A Indian Wells ero infortunato, per fortuna ora mi sento meglio. Quando giochi con il dolore al braccio non ti diverti affatto, cerchi solo di sopravvivere e andare avanti, niente di più. Ti concentri troppo sulle cose interne e non su quelle esterne. La salute è la cosa più importante e quando mi sento bene tutto è al suo posto e tutto funziona. Sono creativo in campo, il mio gioco è vario e sento che nulla può andare storto. Questo è il mio obiettivo per questo torneo, giocare senza dolore e vedere come risponde il mio braccio”.
    Tsitsipas ha notato che i campi di Miami sono più rapidi e che il rimbalzo è diverso rispetto a Indian Wells, soprattutto per le differenti condizioni climatiche: “Questi campi sono un po’ più veloci di quelli di Indian Wells. La scorsa settimana la palla rimbalzava un po’ più in alto ed era più viva. Questi sono fattori che dobbiamo considerare. Qui c’è più umidità e la palla rimbalza un po’ più in basso. Mi piacciono entrambi, devi solo acclimatarti alle diverse condizioni”.
    Ecco la critica durissima sulla palle adottate quest’anno e le negative conseguenze sul gioco e la salute dei giocatori: “Penso che il problema più grande quest’anno sia stato il cambio delle palle. È stato un argomento che abbiamo discusso tra noi giocatori. Le palle dovrebbero rimanere coerenti nella maggior parte dei tornei, e penso che nei tornei sul cemento questo sia ancora più necessario. Quando così è, ne beneficiano tutti e impedisce ai giocatori di infortunarsi. Ho ricevuto molti commenti negativi da parte di altri giocatori sulle palle di questa prima parte di stagione, tutti pensano che abbiano avuto un impatto significativo sulle spalle, sui polsi… sul braccio, in generale. Credo proprio che anche il mio infortunio derivi da lì“.
    A 24 anni, n.3 del ranking ATP, Tsitsipas è nel pieno della propria carriera tennistica. Giocatori più giovani spingono per salire al vertice e seguire le orme di Alcaraz, n.1 a soli 19 anni. Stefanos vede la competizione come un fattore positivo: “La crescita dei ragazzi più giovani? Sono felice per loro. Credo e mi fido della filosofia e del messaggio di Ubuntu: ‘se il resto migliora e tu sei testimone della grandezza intorno a te, io stesso avrò l’opportunità di essere altrettanto grande’. Credo in quel messaggio. Il fatto che stiano facendo grandi cose mi avvantaggia, mi dà una visione più chiara e migliore di come dovrei affrontare il mio tennis”.
    Praticamente tutti i giocatori, seppur con sfumature diverse, continuano a lamentarsi delle condizioni di gioco troppo lente e soprattutto delle palle, che proprio non piacciono a nessuno. È davvero singolare che non si sia intervenuti in qualche modo, nonostante fin dai primi eventi i tennisti si siano accorti della situazione e l’abbiano sottolineata a più riprese. Dopo Miami il tour si sposterà sulla terra battuta, qua la faccenda sarà totalmente diversa. Vedremo che palla verrà adottata per il “rosso”, ma se anche questa sarà altrettanto pesante e poco durevole come quelle usate nei primi tre mesi di tour, la situazione potrebbe essere ancor più problematica visto che la terra battuta tende naturalmente ad appesantire e spesso caricare di umidità la palla.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nadal è iscritto a Monte Carlo, è stato il primo a registrarsi. Tsitsipas giocherà a Barcellona

    Rafael Nadal, 11 volte campione nel Principato

    Rafael Nadal dovrebbe rientrare sul circuito al Masters 1000 di Monte Carlo, al via il weekend di pasqua sul rosso del Principato. A confermarlo il direttore del torneo monegasco David Massey. Sulla sua iscrizione pesa un asterisco: è la conferma del suo status di infortunato, e quindi aspetterà fino a pochi giorni prima dell’avvio del torneo, dopo essersi consultato con i suoi medici, per dare il via libera alla sua presenza. Massey tuttavia si dice ottimista sulla partecipazione del campione in uno dei tornei a lui più cari e fortunati.
    “Rafa è stato il primo giocatore ad essere registrato”, ha confermato Massey in una nota. “Vuole davvero giocare il Monte Carlo Masters e si sta dando tutte le possibilità per prendere parte al torneo a cui è così affezionato”. Ricordiamo che il primo 1000 su terra battuta non è uno dei tornei obbligatori per i top players, da qui la necessità di iscriversi all’evento.
    Nadal ha trionfato per 11 volte (record) a Monte Carlo, con una striscia di 8 vittorie consecutive tra il 2005 e il 2012.
    Altra notizia sempre per i tornei su terra rossa in Europa arriva da Barcellona: anche Stefanos Tsitsipas sarà al via dell’ATP 500 catalano (15-23 aprile), Barcelona Open Banc Sabadell-Trofeo Conde de Godó, che quest’anno festeggia l’edizione n.70. Oltre al greco, saranno presenti Alcaraz, Ruud e Nadal. Stefanos ha raggiunto per due volte la semifinale (2018, 2021), entrambe le volte battuto da Nadal. LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas: “La spalla non è al meglio, punto ad essere in forma sulla terra battuta”

    Stefanos Tsitsipas

    Stefanos Tsitsipas sarà al via del Masters 1000 di Indian Wells ma parlando alla stampa nella press conference pre-torneo ha affermato di non avere particolari aspettative per i due grandi appuntamenti di marzo negli USA poiché la sua spalla non è ancora al meglio. Il suo ultimo match giocato risale alla sconfitta patita negli ottavi di Rotterdam da Jannik Sinner, quindi si è cancellato da Acapulco per recuperare dal problema fisico. Sembra che la spalla abbia sofferto per un cambio nel movimento del servizio operato nella off-season. In effetti a Melbourne la battuta del greco è stata molto efficace, issandolo sino alla finale, ma la novità ha sottoposto l’articolazione a carichi diversi che hanno provocato il problema. La situazione sembra non così grave da impedirgli di giocare, ma la forma migliore a suo dire arriverà solo dal mese di aprile.
    “Mi ero ripromesso di non perdere i primi due 1000 dell’anno, ma sto ancora recuperando e non pretendo di avere la possibilità di fare bene in questi prossimi due eventi perché sarebbe sbagliato. Non l’ho detto molte volte nella mia carriera, ma non credo di poter andare lontano. La priorità è preparare il mio corpo alla terra battuta”, ha affermato Tsitsipsas ieri sera.
    “Devo prendermi il tempo necessario e seguire le indicazioni del team medico al mio fianco per recuperare al meglio e non avere complicazioni come questa in futuro. Di fronte a situazioni come questa, l’unica cosa che desideri per te stesso è avere una carriera sana, dove puoi scendere in campo e dare il massimo senza alcuna ripercussione”, confessa il greco, che conclude citando i tanti problemi di Nadal.
    “Lo abbiamo visto con alcuni campioni come Rafael Nadal, che hanno lottato a lungo con gli infortuni ma sono ancora in grado di giocare ad un ottimo livello. Quest’infortunio proprio ora non ci voleva, ho iniziato la stagione molto bene”.
    Per preservare al meglio la spalla, il 24enne ha annullato una sessione di allenamento prevista con Holger Rune, limitando lo sforzo e concentrandosi sulla fisioterapia. Il suo debutto a Indian Wells è previsto per domani contro Jordan Thompson, che ieri ha battuto il francese Gael Monfils al primo turno. LEGGI TUTTO

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    Solo Alcaraz può “rubare” il numero 1 a Djokovic a Indian Wells e i conti sono facili da fare.

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Con Novak Djokovic impedito nel partecipare ai Masters 1000 di Indian Wells e Miami, Carlos Alcaraz ha la possibilità di recuperare il primo posto nella classifica ATP durante il mese di Marzo ma non sarà facile!
    Lo spagnolo, semifinalista ad Indian Wells nel 2022 e campione a Miami, dovrà vincere il primo Masters 1000 nordamericano per riprendere la leadership ATP e poi dovrà anche vincere a Miami per mantenere tale posizione.Stefanos Tsitsipas, numero tre nella classifica ATP, potrebbe anche debuttare come numero uno dopo Miami, ma dovrà almeno raggiungere una finale e vincere un titolo tra i due eventi. LEGGI TUTTO

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    Tsitsipas rinuncia al 500 di Acapulco per un problema alla spalla

    Stefanos Tsitsipas

    Brutte notizie per Stefanos Tsitsipas. Il greco, recente finalista agli Australian Open, è stato costretto a rinunciare all’ATP 500 di Acapulco per colpa di un problema alla spalla.
    Lo comunica il canale social ufficiale del torneo messicano, con l’augurio al greco di riprendersi presto.

    Stefanos Tsitsipas has withdrawn from the @AbiertoTelcel due to a shoulder injury.
    Speedy recovery, @steftsitsipas. We are going to miss you!
    — Abierto Mexicano (@AbiertoTelcel) February 22, 2023

    Tsitsipas perde una chance importante per accumulare punti pesanti in classifica: in caso di ottimi risultati nei due 1000 statunitensi, potrebbe scalzare Djokovic dalla vetta del ranking ATP. A questo punto resta da vedere se il suo forfait in Messico è puramente precauzionale, oppure anche Indian Wells sia a rischio. LEGGI TUTTO

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    ATP 500 Rotterdam: Sinner show! Domina Tsitsipas con una prestazione di qualità e intensità da campione

    Jannik Sinner a Rotterdam (foto Getty Images)

    Jannik Sinner è la rockstar nella serata di Rotterdam. L’azzurro con una prestazione straordinaria batte Stefanos Tsitsipas nel secondo turno dell’ATP 500 olandese, vincendo per 6-4 6-3 e prendendosi così una bella rivincita sul greco dopo la sconfitta in cinque set patita all’ultimo Australian Open. Un Sinner sontuoso, quasi perfetto, capace di dominare il campo e il gioco assai più nettamente di quanto non dica il punteggio. Tsitsipas stasera è stato travolto dalla intensità, pressing e spinta dell’altoatesino. Solo un eccellente avvio col servizio e grazie a tante discese a rete, chiuse con tocchi acrobatici (e grande rischio), il greco è riuscito a tenere testa all’italiano nella prima fase del match, ma mai è riuscito ad incidere in risposta. Sul 4 pari, appena “TsiTsi” non ha trovato la prima palla, Sinner è salito in cattedra. Con due risposte e chiusura perentoria dal 30 pari, si è preso il break e soprattutto si è preso il campo e il match, senza più un calo o incertezza. Impressionante. Micidiale. Con uno strappo degno del miglior Pantani sulla più ripida salita alpina, dal quel primo break Sinner è volato via, ha alzato a tutta il ritmo nello scambio, ha servito come poche volte in carriera ed ha risposto con un’aggressività e profondità straordinarie. Tsitsipas è stato sportivamente spazzato via dallo Tsunami-Sinner, non è più riuscito a rialzare la testa e mettere pressione all’azzurro. Jannik del resto non gli ha concesso niente: ha perso solo 3 punti con la prima di servizio in campo, un dato straordinario, degno di un “Sampras” doc. Ha servito con oltre il 60% di prime e ha ottenuto anche tre punti su quattro con la seconda. 
    Numeri eccellenti, ma più di ogni numero oggi ha parlato il campo, hanno incantato i colpi di Sinner, la sua intensità, la netta sensazione di dominio del gioco, condotto dalla prima all’ultima palla con ritmi micidiali. Dominio anche del tempo del match, fattore questo assolutamente importante per il suo modo di stare in campo: Jannik è andato veloce, troppo veloce per Tsitsipas, non gli ha fisicamente concesso un’apertura, un momento di pausa, un piccolo break per interrompere il flusso dell’azzurro. Sinner stasera si è preso tutto.
    C’è riuscito con una prestazione totale, tutto ha funzionato benissimo. Il suo sguardo era di un’intensità superiore ai suoi colpi, fin dai primi punti. Sentiva il match, aveva voglia di rivincita e c’è riuscito giocando un match fantastico. Tutto è partito dal servizio, davvero impressionante per continuità e precisione. Del resto l’inizio di stagione di Jannik era già stato chiaro: quando la prima palla lo sostiene con continuità, il suo gioco scorre a velocità e intensità che pochissimi possono sostenere e controbattere. Oggi Sinner ha servito in modo straordinario, e tutto gli è riuscito. Per larghi tratti del match è parso imbattibile. Mentre in Australia Stefanos riusciva col diritto a reggere da fondo, cambiare l’inerzia degli scambi e correre a rete, e soprattutto “coprire” il lato debole del rovescio, oggi Sinner non gliel’ha permesso perché ha trovato una continuità ottimale e ha spinto tantissimo con quel cross di diritto del centro che sta diventando un’arma tattica formidabile. Tsitsipas infatti preferisce assai comandare col diritto dal centro sinistra, perché controlla meglio la direttrice, perché è più rapido nel fare il passo avanti verso la rete. Jannik ha studiato benissimo la partita, non gli ha quasi mai consentito di stazionare da quel lato, usando benissimo il lungo linea di rovescio e quindi pronto a fare un paio di passi avanti per venire a chiudere. Inoltre il greco ha cercato nella fase centrale del primo set di spostare l’azzurro con smorzate e tocchi sotto rete stretti, ma la reattività di Sinner ha contrastato alla grande queste soluzioni, mettendo più di un dubbio al rivale, costretto a giocate super (e troppo rischio) per chiudere i punti. Appena la prima palla di Tsitsipas è calata, Sinner si è fatto trovare pronto, ha affondando immediatamente il colpo dalla risposta, continua e profonda, mandando praticamente al tappeto il rivale. Nel parziale clamoroso a cavallo dei due set, la strapotenza tecnica ed agonistica dell’azzurro è stata clamorosa.
    Una partita bella, divertente, che ha regalato agli appassionati un Sinner da sogno, fortissimo. “Jan” indoor trova le condizioni migliori per far esplodere il suo tennis, è già oggi uno dei migliori al mondo al coperto, secondo solo a Djokovic e, forse, il miglior Medvedev. Peccato non ci sia uno Slam indoor… ma intanto ha battuto il n.3 del mondo, è numericamente la miglior vittoria in carriera per il ranking dell’avversario sconfitto. Nei quarti trova Wawrinka, sfida affascinante. Il Sinner ammirato stasera deve puntare a vincere il torneo, e non deve temere nessuno. Anzi, devono essere gli altri a temerlo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La settima sfida tra Tsitsipas e Sinner inizia con il greco alla battuta. Il primo lungo scambio lo vince Jannik, bel diritto vincente da sinistra. Da 40-0, l’azzurro forza il game ai vantaggi con un gran tocco in avanti sul tentativo di smorzata di Stefanos. Molto aggressivo Tsitsipas, si butta avanti visto che da fondo nello scambio è andato sotto, la tattica funziona. 1-0 Tsitsipas. Sinner al servizio. Ottimo game, due Ace consecutivi, quasi non si gioca, 1 pari. Stefanos continua con la sua tattica proiettata avanti appena possibile, anche con il classico approccio in back, assai rapido in chiusura sulla rete. Ma appena non riesce a scendere, i fendenti potenti di Jannik provocano errori. Si va ancora ai vantaggi, chiude “Stef” con un’acrobazia e tanto rischio. 18 punti nei due turni di servizio del greco e diversi scambi spettacolari. Assai meno rischioso il tennis di “Jan” in quest’avvio, prima solida, grande ritmo a spostare il rivale senza cercare le righe e punto chiuso in avanzamento, o forzando l’errore. È anche molto rapido ad avanzare per riprendere i tentativi di palla corta di Tsitsipas e rimettere la palla con buona mano. 2 pari. Il set scorre sui turni di battuta e un’ottima qualità di gioco, entrambi molto offensivi. Con un pregevole serve and volley, Sinner impatta 4 pari (e terzo turno di battuta sui quattro giocati vinto a zero). Nono game, sul 30 pari Stefanos non mette la prima. Jannik si fa trovare pronto: risposta super aggressiva, via avanti e schiaffo al volo a chiudere. Perfetto. 30-40, prima palla break del match! Cerca l’Ace al T, ma non entra. Fantastico Sinner!!! Altra grande risposta col diritto inside out, nei pressi della riga laterale, passo avanti e via diritto cross pesante, con chiusura con uno smash comodo. BREAK Sinner, strappato in modo chirurgico alla prima vera occasione. Serve per il set l’azzurro. La prima lo sostiene, fa il pugno. 30-0 (dodicesimo punto di fila al servizio!), segue uno scambio di grande pressione che provoca l’errore (stecca) di rovescio del greco. 40-0, Tre Set Point Sinner! Sbaglia un rovescio l’azzurro, interrompe la striscia di 13 punti di fila vinti al servizio. Con un bel servizio esterno, si prende il primo set in 45 minuti, 6-4. Un solo break, ma 8 punti in più per Jannik, che dimostrano come abbia giocato molto meglio anche in risposta. 14 punti vincenti, ma soprattutto un dominio totale nei suoi game, 87% di punti vinti con la prima e un clamoroso 80% con la seconda palla (8 su 10). Sinner al limite della perfezione finora.
    Secondo set, serve Tsitsipas per primo, ma la musica non cambia. Tira una serie di “sassate” micidiali dal centro del campo, senza punti con il servizio Stefanos è già in crisi totale. Subisce il greco anche un lob spettacolare, è 0-40! Tsitsipas forza a tutta la seconda palla, doppio fallo!!! BREAK Sinner, 1-0 avanti e servizio, con un parziale clamoroso di 16 punti a 3 per l’azzurro. Inizia il game con un doppio fallo, ma è solo un attimo. Ritrova subito la prima palla e continua a spingere con un’intensità e qualità micidiali. 2-0 e quinto game di fila (il parziale diventa 20 punti a 4). Stefanos non riesce a tener fermo l’azzurro, è calato con la prima palla e, senza poter correre a rete, nello scambio è in grossa difficoltà a contenere la furia di Jannik. Sbaglia pure col diritto “Stef”, il suo colpo, momento davvero difficile per lui, tutto va velocissimo e sembra scappargli via. E nemmeno rallenta i tempi di gioco per cercare di fermare l’ondata che lo sta travolgendo. Con un altro angolo di rovescio splendido, Sinner si porta 15-30 nel terzo game (parziale 22 a 5 per Jannik). Con un perfetto passante lento e basso, Jannik si procura la palla per il doppio break. Tsitsipas mette tutto quel che ha nel servizio, e stavolta la prima palla lo aiuta, in quello che era già quasi un match point. Con enorme fatica, ritrovando i migliori schemi offensivi verso la rete (e la prima di servizio), il greco vince un game ed interrompe la striscia negativa. Sinner tiene i suoi ritmi, la continuità al servizio, il martellamento continuo che non lascia scampo al rivale. 3-1 avanti Jannik. Il finale di partita è un assolo degno del miglior Guitar Hero: continua a servire come un treno, risponde con grandissima intensità, e sul 5-3 strappa ancora il turno di servizio al greco, annichilito. Una vittoria meritata, straordinaria. Una splendida rivincita e la conferma di quanto sia cresciuto l’azzurro, in tutto il suo tennis. Stasera, la vera rockstar, è lui.

    Tsitsipas – Sinner ATP Rotterdam Stefanos Tsitsipas [1]43 Jannik Sinner66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2S. Tsitsipas 0-15 0-30 df 0-403-5 → 3-6J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5S. Tsitsipas 15-0 15-15 df 30-15 40-15 ace2-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 2-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-01-3 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-301-2 → 1-3S. Tsitsipas 15-0 15-15 15-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-2 → 1-2J. Sinner0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 0-2S. Tsitsipas0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 30-0 40-0 40-15 df4-5 → 4-6S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 30-30 30-404-4 → 4-5J. Sinner4-3 → 4-4S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3J. Sinner 15-0 30-0 40-03-2 → 3-3S. Tsitsipas 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2S. Tsitsipas 0-15 15-15 30-15 40-30 40-40 A-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace ace1-0 → 1-1S. Tsitsipas 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 1-0
    1 ACES 33 DOUBLE FAULTS 132/62 (52%) FIRST SERVE 27/44 (61%)22/32 (69%) 1ST SERVE POINTS WON 24/27 (89%)14/30 (47%) 2ND SERVE POINTS WON 13/17 (76%)1/4 (25%) BREAK POINTS SAVED 0/0 (0%)3/27 (11%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 10/32 (31%)4/17 (24%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 16/30 (53%)0/0 (0%) BREAK POINTS CONVERTED 3/4 (75%)11/22 (50%) NET POINTS WON 12/15 (80%)8 WINNERS 2714 UNFORCED ERRORS 836/62 (58%) SERVICE POINTS WON 37/44 (84%)7/44 (16%) RETURN POINTS WON 26/62 (42%)43/106 (41%) TOTAL POINTS WON 63/106 (59%) LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Tsitsipas ha sbagliato tattica contro Djokovic a Melbourne, puntando sulla velocità solo Federer poteva farcela”

    Toni Nadal

    Affrontare Djokovic ad alta velocità aprendo molto gli angoli è una tattica suicida, ed è costata la sconfitta a Tsitsipas nell’ultima finale degli Australian Open. Questo il parere di Toni Nadal in un’articolo pubblicato sul quotidiano iberico El Pais, del quale lo “zio” più famoso del tennis è apprezzato opinionista da qualche tempo. Oltre a dirigere la nota Academy del nipote a Maiorca, Toni periodicamente commenta i fatti salienti del tour Pro sulle colonne del giornale di Madrid. Riportiamo il suo qualificato parere in merito alla finale di Melbourne, e come invece decise con Rafa di affrontare il serbo prima della finale di US Open 2013, match nel quale Novak partiva ampiamente favorito ma che, invece, vide trionfare lo spagnolo.
    “Ciò che Djokovic ha ottenuto è tanto sorprendente quanto ammirevole” scrive Toni Nadal. “Che 15 anni dopo quel 2008 in cui ha alzato il suo primo Major a Melbourne, sia stato capace di rifarlo di nuovo per la decima volta (per la ventiduesima nel computo totale) e con un livello tennistico così impressionante dovrebbe ugualmente stupire il popolo del mondo del tennis e tutti i tifosi. In questa edizione è stato praticamente ingiocabile, disputando un torneo impeccabile dall’inizio alla fine. Il suo gioco è senza dubbio il più completo del circuito, che gli permette di giocare sia in attacco che in difesa. È deciso e combatte fino allo sfinimento. Risponde con una serenità sorprendente nei momenti di massima tensione. Impressiona per la sua ambizione e la conseguente voglia di continuare a migliorare”.
    Ecco il punto in cui tratta su come Tsitsipas ha provato ad affrontare il serbo, a suo dire con un approccio errato. “Pur riconoscendo l’enorme difficoltà del confronto e le poche garanzie offerte da qualsiasi strategia da adottare, credo che il suo approccio iniziale sia stato sbagliato. Nel primo set il giocatore di Atene ha voluto giocare contro Novak faccia a faccia, con colpi veloci e aggressivi, cambiando continuamente la direzione dei suoi tiri. Con questa condotta ritengo sia impossibile battere il balcanico a meno che tu non sia Roger Federer. Batterlo in velocità è una tattica quasi suicida, come abbiamo visto in quel veloce primo set in cui il giocatore greco sembrava tanto sconcertato quanto incapace di mettere in difficoltà il rivale”.
    Toni racconta quindi un aneddoto del 2013, quando suo nipote Rafael sfidò Novak a New York, sconfiggendolo in finale nonostante si giocasse sul sintetico. “Ricordo il giorno prima della finale con Djokovic agli US Open 2013, i dubbi che io e Rafael avevamo e la decisione che alla fine abbiamo preso. Per batterlo abbiamo pensato di non aprire troppo gli angoli o di cambiare velocemente direzione e giocare, invece, più al centro. Aumentare l’apertura del campo, le lunghe percorrenze e la velocità negli scambi non potevano che provocare una risposta ancora più aggressiva, inesorabile e quasi definitiva da parte di Djokovic. Quindi abbiamo pensato di giocare più lentamente, al centro del campo e con convinzione di perseguire questa tattica di sfinimento. Fortunatamente per noi, Rafael è uscito vincitore, ma ricordo quella finale come una di quelle più difficili mai giocate da mio nipote”.
    È un punto di vista interessante quello di “zio” Toni. Effettivamente Tsitsipas, pur avendo un tennis offensivo, non ha l’anticipo di Roger Federer, che proprio grazie a tempi di gioco estremamente rapidi ha spesso battuto Djokovic, portandolo all’estremo in epiche battaglie negli Slam, nonostante un certo gap di età a favore del serbo. Tuttavia è anche corretto affermare che rallentando molto il gioco, le incredibili capacità difensive e di resilienza in campo di Djokovic sarebbero state forse ugualmente superiori a quelle di Stefanos. Quindi, in qualsiasi modo la si voglia guardare, la partita per il greco restava un muro troppo difficile da superare visti i suoi mezzi e le straordinarie qualità (e forma) del fortissimo avversario.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO