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    Fabris sul caso Pirola: “Non capisco che bisogno c’era di deferirlo al Tribunale Federale”

    Il Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile Mauro Fabris esprime il proprio sostegno a Giuseppe Pirola, componente del CdA di Lega, per la squalifica di 2 mesi inflittagli dal Tribunale Federale. “Non capisco, dopo quanto ha subìto la Società UYBA Volley Busto Arsizio per la quantomeno opinabile gestione della nomina del nuovo Allenatore della Nazionale Femminile, che bisogno ci fosse di deferire Giuseppe Pirola alla Corte Federale”.

    “Il dispositivo della sentenza parla da sé. Non si entra nel merito della vicenda, non si vuol tener conto delle circostanze devastanti per una Società impegnata nella nostra Serie A, improvvisamente privata del proprio allenatore con il quale la squadra era stata costruita e con il quale era appena stato avviato un progetto pluriennale, preferendo censurare comunque la critica, certo “forte” e magari esprimibile con parole diverse, rivolta alle modalità e ai tempi, in verità critica espressa da più parti, con cui la scelta federale è stata comunicata all’esterno”.

    “La misura della “punizione” inflitta (2 mesi a Pirola e 200 € di multa, sic, alla Società) dimostra peraltro quanto vacui e risibili fossero “i capi di imputazione” – prosegue il presidente Fabris – Ora non vogliamo riavviare alcuna polemica sulla vicenda perché, come abbiamo dimostrato anche nei giorni scorsi annullando d’intesa con la Federazione i Playoff Challenge, abbiamo talmente a cuore la qualificazione olimpica della nostra Nazionale che siamo profondamente convinti che tutto il resto venga dopo. Ma ci sia almeno consentito di dire che si poteva evitare di riaccendere la vicenda chiamando in causa anche il Tribunale Federale e soprattutto di esprimere totale solidarietà a Giuseppe Pirola e UYBA Volley Busto”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Corentin Moutet squalificato ad Adelaide dopo aver insultato il giudice di sedia

    Moutet a colloquio con il supervisor ATP

    Giornata da dimenticare per il tennis francese e, in particolare, per Corentin Moutet, protagonista di un brutto episodio nel corso del suo match di secondo turno dell’ATP 250 di Adelaide contro il serbo Laslo Djere. Il ventiduenne transalpino, attuale numero 92 del ranking mondiale, non ha infatti potuto terminare la partita essendo stato squalificato alla fine del secondo set (perso 7-5) dopo aver insultato il giudice di sedia Greg Allensworth.
    Sotto per 5-6 ma avanti 40-0 col servizio a disposizione, Moutet ha sciupato tre chance per il tiebreak e ha subito la rimonta di Djere, il quale è riuscito ad aggiudicarsi il parziale pareggiando così i conti dopo la prima frazione terminata sul punteggio di 6-4 in favore del francese. Nervoso per gran parte dell’incontro, Moutet ha accusato il giudice di sedia di aver commesso un grave errore nell’ultimo game del secondo set e lo ha mandato ripetutamente “a quel paese“: Allensworth, a questo punto, ha richiesto l’intervento del supervisor dell’ATP e dopo una breve discussione ha deciso di squalificare Moutet, già in passato protagonista di episodi controversi sui campi da tennis.
    Se aggiungiamo il ritiro di Benoit Paire ad un game dalla sconfitta contro Laaksonen, quello odierno è stato un mercoledì a dir poco opaco per il movimento tennistico francese. LEGGI TUTTO

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    Match fixing: il marocchino Ayoub Chakrouni squalificato a vita. Stop di 11 anni per Amine Ahouda

    Amine Ahouda nella foto

    L’International Tennis Integrity Agency (ITIA), attraverso un comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale, ha reso noto di aver fermato l’attività professionistica di sei giocatori marocchini a causa di diverse violazioni al programma di Anti-Corruzione (Match Fixing).
    Il trentenne Ayoub Chakrouni, senza ranking ATP e fermo dal marzo di quest’anno, è stato squalificato a vita mentre il 24enne Amine Ahouda, ora n.1757 del mondo ma ex Top-700 e invitato per tre stagioni consecutive (dal 2016 al 2018) a prendere parte all’ATP 250 di Marrakech per mezzo di una wild card, dovrà restare fuori dalle competizioni fino al 13 luglio 2032. Gli altri giocatori squalificati sono Anas Chakrouni (10 anni), Mohamed Zakaria Khalil (9 anni, ma inattivo nel circuito dal 2018), Soufiane El Mesbahi (9 anni, ma inattivo dal 2019) e Yassir Kilani (9 anni, ma inattivo dal 2019).
    AYOUB CHAKROUNI [30 ANNI] – BR N.1098 ATP, ORA SENZA RANKING – SQUALIFICA A VITA + $10.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nel marzo 2021
    AMINE AHOUDA [24 ANNI] – BR N.668 ATP, ORA N.1757 ATP – 11 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nel luglio 2019
    ANAS CHAKROUNI [22 ANNI] – SENZA RANKING ATP – 10 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nel luglio 2021
    MOHAMED ZAKARIA KHALIL [22 ANNI] – SENZA RANKING ATP – 9 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nell’agosto 2018
    SOUFIANE EL MESBAHI [20 ANNI] – BR N.1465 ATP, ORA SENZA RANKING – 9 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nell’agosto 2019
    YASSIR KILANI [21 ANNI] – BR N.1317 ATP, ORA N.1540 ATP – 9 ANNI DI SQUALIFICA + $5.000 MULTA – Ultimo torneo giocato nell’agosto 2019 LEGGI TUTTO

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    Match fixing: ex giocatore messicano squalificato per tre anni

    Match fixing: ex giocatore messicano squalificato per tre anni

    L’International Tennis Integrity Agency (Itia) ha bandito per tre anni l’ex tennista messicano Mauricio Astorga per molteplici violazioni delle regole sulla corruzione.
    Astorga, che ora è un allenatore, avrebbe violato diverse sezioni del Tennis Anti-Corruption Program (TACP),come cita Agipronews, accettando denaro per una partita nel 2015, non segnalando episodi di corruzione e non collaborando con le sue indagini dell’ITIA.
    Fino al 7 ottobre 2024 ad Astorga sarà vietato giocare o partecipare a qualsiasi evento di tennis autorizzato o sanzionato da qualsiasi organo di governo internazionale del tennis o associazione nazionale, come l’ATP o l’ITF.
    Astorga, che ha scelto di non contestare le accuse, è stato anche multato di 1.500 dollari. Il giocatore ha 20 giorni dalla data della decisione per presentare ricorso alla Corte Arbitrale dello Sport. LEGGI TUTTO

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    Sei tennisti marocchini sospesi dal circuito. Sono sospettati di aver truccato alcune partite

    La corruzione e le partite truccate sono questioni che non sono andate via dal mondo del tennis. Come annunciato dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency), sei giocatori marocchini sono stati esclusi dalle competizioni perchè sono sospettati di aver truccato alcune partite nel circuito ITF. Sono Amine Ahouda, Anas Chakrouni, Ayub Chakrouni, Mohamed Zakaria Khalil, Soufiane El […] LEGGI TUTTO

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    Fipav: “La squalifica di Raffaelli dovuta alle motivazioni descritte nella sentenza del Tribunale Federale”

    Di Redazione In merito alla vicenda del tecnico di beach volley Andrea Raffaelli, la Federazione Italiana Pallavolo ritiene doveroso precisare quanto segue. A prescindere dal provvedimento di squalifica adottato in piena autonomia dal Tribunale Federale, il tesserato Raffaelli non avrebbe comunque potuto seguire alle Olimpiadi la coppia Carambula-Rossi, in quanto il nominativo di Raffaelli non fa parte della long list richiesta dal Comitato Organizzatore di Tokyo 2020, i cui termini per la modifica si sono chiusi il 31 marzo 2021. Scaduta quella data, non vi è quindi più possibilità di inserire alcun nominativo per Tokyo 2020, a causa dei rigidi protocolli previsti in occasione della rassegna olimpica. In base alle suddette ragioni, la Fipav ribadisce come la squalifica a carico del tesserato Raffaelli sia dovuta esclusivamente alle motivazioni descritte nella sentenza del Tribunale Federale: organismo indipendente di giustizia interna. La Federazione Italiana Pallavolo, inoltre, garantisce che durante i Giochi Olimpici alla coppia formata da Enrico Rossi e Adrian Carambula, qualificatasi con pieno merito a Tokyo 2020, verrà fornito il massimo supporto tecnico. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Caso Raffaelli, Cicolari: “Il sistema se ne frega di chi sei se lo intralci”

    Di Redazione E’ di oggi la notizia della squalifica di quattro mesi per Andrea Raffaelli, allenatore della coppia olimpica di beach volley Enrico Rossi-Adrian Carambula, reo di aver organizzato, senza i dovuti permessi rilasciati dalla Federazione, il GTA Beach Tour 2021. Sulla questione si espressa Greta Cicolari, beacher a suo tempo coinvolta nella vicenda legale contro l’atleta Marta Menegatti. Ecco la sua lettera, condivisa sul suo profilo Facebook: “Quando un sistema non funziona è solo dall’interno che puoi provare a cambiarlo. Io ci ho provato e mi è stata fatta terra bruciata intorno, sono 8 anni che mi è stato tolto tutto, che qualsiasi cosa faccio nella mia sfera sportivo/lavorativa viene ostacolato. Tramite squalifiche, finte irregolarità nei miei tesseramenti, cartellini rossi su punti decisivi per farmi perdere una partita che non dovevo vincere, terrorismo psicologico a chi veniva coinvolto nel mio percorso sportivo. Quando dichiari guerra ad un sistema poi sai cosa ti aspetta. Io ne ero consapevole e sono 8 anni passati tra cause giudiziarie e carriera rovinata, con minaccia iniziale documentata e diffusa via web. Quel sistema protegge tuttora chi mi ha minacciato e chi mi ha rovinato, protegge addirittura il peggiore illecito sportivo, chi ha fatto uso di doping. Dove eravate quando combattevo da sola tutto questo? Veramente vi stupite oggi che quel sistema fa terrorismo psicologico ovunque? Che squalifica chiunque si opponga?Veramente pensate che io ero la cattiva?Veramente non avete capito che il sistema se ne frega di chi sei se intralci i suoi interessi?E veramente se decidi di sfidarli e poi provi a rientrare per necessità ti aspetti che il sistema ti accolga a braccia aperte?Ancora credete alle favole nel 2021?” conclude Cicolari. (Fonte: Facebook Greta Cicolari) LEGGI TUTTO