consigliato per te

  • in

    Alizé Cornet annuncia il ritiro: Roland Garros sarà il suo ultimo torneo

    Alizé Cornet FRA, 22.01.1990

    Alizé Cornet, ex numero 11 del mondo e vincitrice di 6 titoli WTA, annuncia che si ritirerà dopo questo Roland Garros, che sarà il suo ultimo torneo come tennista professionista. La giocatrice francese di 34 anni ritiene che ora sia il momento giusto: “Voglio decidere io come e quando andarmene, non essere costretta da altre ragioni”, una decisione che medita da tempo, ma che oggi rende ufficiale.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Garbine Muguruza annuncia il ritiro. La tennista spagnola ha annunciato la sua decisione in sala stampa ai Laureus World Sports Awards, in programma tra due giorni a Madrid presso il Palacio de Cibeles

    Garbine Muguruza nella foto

    Garbiñe Muguruza, pluricampionessa spagnola di tennis ed ex numero 1 del mondo, ha annunciato oggi il suo ritiro dall’attavità agonistica, facendo calare così il sipario su una carriera scintillante.La tennista, che si era già inizialmente ritirata dal tennis nel 2023, ha ufficialmente concluso la sua carriera agonistica, rivelando che nel suo futuro ci sarà un ruolo come Ambasciatrice Laureus. Garbiñe ha annunciato la sua decisione in una conferenza stampa che si è tenuta, a Madrid, presso il Palacio de Cibeles, dove lunedì prossimo, 22 aprile si terranno i Laureus World Sports Awards. Durante la mattinata la stessa Garbiñe Muguruza ha fatto visita alla Fundación A LA PAR, un programma sportivo con sede a Madrid.La stessa Garbiñe parteciperà, assieme a molte altre stelle dello sport del passato e del presente, ai prestigiosi Laureus World Sports Awards. Negli anni la statuetta Laureus è diventata il premio più ambito nel suo genere tra gli atleti e l’unico assegnato dagli atleti stessi, ossia dai 69 membri della Laureus World Sports Academy, composta da campioni sportivi di tutti i tempi.
    Riflettendo sul suo ritiro dal tennis e sul suo nuovo ruolo di Laureus Ambassador Garbiñe Muguruza ha affermato: “Se 25 anni fa, quando ho iniziato a colpire le prime palline da tennis, qualcuno mi avesse detto che sarei diventata una tennista professionista e che avrei realizzato il mio sogno di diventare numero 1 del mondo avrei pensato che questa persona fosse pazza. Il tennis mi ha dato tantissimo in questa prima parte della vita. E’ stato un viaggio fantastico in cui ho vissuto situazioni uniche. Ho viaggiato in tutto il mondo, venendo a contatto con molte culture diverse. Sono grata a tutte le persone che mi hanno accompagnato durante questo viaggio perché senza di loro non sarei mai arrivata fin qui. Ora sono pronta a iniziare un nuovo capitolo della mia vita, che sicuramente sarà legato al tennis e allo sport. Spero che la mia collaborazione con Fondazione Laureus Sport for Good sia solo il primo di tanti altri progetti utili ad aiutare in prima persona I giovani attraverso lo sport”.
    Garbiñe Muguruza è stata accolta a braccia aperta nella famiglia Laureus da Martina Navratilova, vincitrice nel singolare di 18 titoli del Grande Slam e membro della Laureus World Sports Academy, i campioni dello sport che decretano con il loro voto i vincitori delle statuette dei Laureus World Sports Awards.
    “Smettere di giocare per sempre è una decisione difficile da prendere per qualsiasi atleta” le parole di Martina Navratilova. “Ma Garbiñe può celebrare una carriera che la maggior parte dei giocatori sogna soltanto: ha vinto due tornei dello Slam, è stata la numero 1 del mondo e per due volte campionessa olimpica. Sono felice che abbia scelto di sposare la causa di Laureus, contribuendo così a fare la differenza attraverso lo sport. Ho sempre seguito da vicino la sua carriera e anche quando era al vertice della classifica WTA si concentrava su come aiutare e ispirare i giovani. Questo è esattamente ciò che facciamo con Laureus e adesso saremo ancora più forti avendo Garbiñe nella nostra squadra”. LEGGI TUTTO

  • in

    Le parole del Presidente Ambrogio Molteni

    Circa un mese fa al termine di un allenamento Dario mi ha chiesto di sedermi perché mi doveva dire una cosa.
    Fra me e me non pensavo che mi avrebbe detto che questa sarebbe stata la sua ultima stagione perché lui è ancora in perfetta forma e nostro titolare nel sestetto base.
    Invece era proprio quello che voleva: dirmi che dopo 19 anni con noi (quante battaglie e quante gioie, e anche qualche delusione) era giunta l’ora di appendere le scarpe al chiodo e di terminare ancora in perfetta forma la sua carriera pallavolistica.
    Dario aveva iniziato con noi nell’ormai lontano 2005 arrivando dall’Asystel Milano, che in quegli anni aveva avuto problemi, dopo aver vinto un Campionato Europeo Juniores.
    Fino al 2011 è stato con noi in Serie B1, quando vincemmo la categoria e passammo in Serie A2. Purtroppo siamo subito retrocessi, ma abbiamo vissuto insieme la pronta ed immediata risalita nel 2013, per poi vivere 11 anni ancora in Serie A2, la seconda categoria assoluta di volley maschile.
    Dopo la partenza di Ubi Gerosa, dal 2017, per ben 7 anni  è stato il nostro Capitano indiscusso per il carisma e la saggezza nei suoi comportamenti (mai preso un cartellino giallo né una squalifica).
    E’ sicuramente una bellissima storia di un atleta, un uomo che ora lascia in  tutti noi un grandissimo vuoto, e sapere che domenica sarà tra le sue ultime partite con la nostra maglia ci rattrista alquanto perché è come perdere un faro di riferimento costante in un mare oggi sempre più mosso.
    In bocca al lupo Dario!Ambrogio Molteni LEGGI TUTTO

  • in

    Il Capitano Dario Monguzzi lascerà il volley giocato a fine stagione

    Il Capitano Dario Monguzzi ha deciso: a fine stagione appenderà le ginocchiere al chiodo.
    Si chiude così una carriera lunghissima, iniziata tra le fila delle giovanili dell’Asystel Milano nel 1998, e chiusa con 19 stagioni consecutive con la maglia del Pool Libertas Cantù tra la seconda e la terza categoria nazionale.
    Lui c’era alla prima storica promozione dalla Serie B alla Serie A2, come anche alla successiva retrocessione. Lui c’era alla seconda, immediata, promozione nella categoria cadetta, culminata con un’inaspettata quanto bellissima cavalcata che ha portato alla Finale Play Off Promozione. In Serie A2, poi, si sono alternati Play Off a Play Out a Coppa Italia, con risultati storici e ricordi che resteranno indelebili nella mente di tutti. Ma anche la stagione a porte chiuse in piena era Covid-19, quella successiva che l’ha visto purtroppo tifoso dalle tribune, e la scorsa, condita dall’inedito secondo posto in Regular Season, dalla prima DelMonte® Supercoppa Serie A2, e dalla terza Semifinale Play Off.
    Ma ormai la decisione è presa: godiamoci quindi le ultime partite in maglia canturina di una delle ultime bandiere rimaste nel mondo dello sport.

    LA LETTERA DI SALUTO DI CAPITAN DARIO MONGUZZI
    Purtroppo ci siamo.
    Ho sempre immaginato lontano questo momento, sapendo in cuor mio che comunque prima o poi sarebbe arrivato, anche se la vera domanda a cui non sapevo dare risposta era come sarebbe stato e come mi sarei sentito in quel momento.
    Per quanto fisicamente mi senta abbastanza bene, non è più possibile continuare a rimandare questa decisione consumando la frase “gioco ancora un anno e poi basta”.
    Il tempo e le priorità cambiano per tutti ad un certo punto della vita.
    Avevo 21 anni quando ho varcato per la prima volta la porta del palazzetto Parini a Cantù.
    Da quel momento, l’unico mio desiderio è stato quello di arrivare in serie A e diventare un giocatore di categoria.
    Oggi, a 40 anni, dopo 19 stagioni con addosso questa maglia, posso smettere di giocare a pallavolo felice, consapevole di aver realizzato quello che mi ero prefissato.
    Sarò sempre grato a questa società, al Presidente Molteni che ha creduto in me, agli allenatori che mi hanno fatto crescere come atleta e come persona, facendomi coronare quel sogno.
    Ripenso a tutto quello che ho vissuto: gioie e dolori, promozioni, retrocessione, Play Off, Play Out, anni di Serie B e anni di Serie A.
    Penso a tutti coloro che in qualche modo sono entrati nella mia vita perché compagni di squadra, staff medico, dirigenti, collaboratori e volontari, che hanno contribuito nel mio percorso di crescita. Spero di essere riuscito a trasmettere il mio senso di appartenenza e aver restituito almeno una parte di tutto quello che ho ricevuto.
    Ringrazio i tifosi che ci hanno sempre sostenuto e fatto sentire importanti.
    Grazie alla mia famiglia, a mio papà che è sempre stato il mio primo tifoso fin da quando ero bambino, mia mamma, mia sorella e la mia compagna Donatella, che sono sempre stati di supporto e conforto anche nei momenti difficili.
    Grazie a mio figlio Pietro che, anche se ancora piccolo, ha sempre inconsciamente avuto la pazienza di aspettare un papà impegnato da un “lavoro particolare”.
    Senza di voi tutto questo non sarebbe stato possibile.
    Grazie davvero con tutto il cuore!
    Ci vediamo al palazzetto per festeggiare risultati ancora più grandi!
    Un abbraccio e sempre forza Cantù!
    Dario

    LA SCHEDA
    DARIO MONGUZZI
    NATO A: Monza (MB)
    IL: 23/07/1984
    ALTEZZA: 204cm
    RUOLO: centrale
    CARRIERA:
    1998-2003: Asystel Milano (Giovanili/B2)
    2003-2004: Volley Merate (B2)
    2004-2005: Volley Milano (B1)
    2005-…: Pool Libertas Cantù (B1/A2)

    PALMARES
    Campione Europeo Juniores – 2002

    I NUMERI IN SERIE A
    12 stagioni
    311 partite (finora)
    2011 punti (finora)
    158 ace (finora)
    581 muri (finora) LEGGI TUTTO

  • in

    Steve Johnson saluta il tennis Pro, sconfitto nelle quali di Indian Wells

    Steve Johnson esce dal campo in lacrime

    Esce dal campo commosso, accompagnato da moglie e figli, sotto gli applausi del pubblico di Indian Wells. Questa l’ultima immagine da Pro Steve Johnson, che con la sconfitta nel primo turno di qualificazione (vs. Nava) nel 1000 californiano ha simbolicamente appeso la racchetta al chiodo.
    34 anni, quattro titoli ATP vinti in carriera e un buonissimo best ranking di n.21, lo statunitense era scivolato oltre la duecentesima posizione, e dopo aver attraversato tanti problemi fisici ha deciso di terminare la propria carriera in uno dei tornei a lui più cari, dove si recava da bambino a vedere i campioni e ha spesso dato filo a torcere ai migliori (ricordiamo un match durissimo perso contro il super-Federer targato 2017).

    🎾 Four ATP Tour singles titles🎾 Career-high ATP Ranking of No. 21🎾 Men’s doubles bronze medalist at 2016 Olympics
    Congratulations on a fabulous career from all of us at #TennisParadise, @SJohnson_89 👏 pic.twitter.com/b8CL0XyIyq
    — BNP Paribas Open (@BNPPARIBASOPEN) March 5, 2024

    Johnson ha vinto anche un bronzo in doppio alle Olimpiadi di Rio 2016, e conclude la sua carriera con un 8 milioni di dollari di prize money. Molti in Italia lo ricorderanno per l’incontro disputato a Roma nel 2019 contro Sinner, l’esordio assoluto nel torneo per l’azzurro. Jannik alla fine rimontò uno svantaggio di 4-1 nel terzo set, vincendo il suo primissimo match al Foro Italico.
    Dotato di un tennis “classico” per un tennista a stelle e strisce, fatto di potenza col diritto dopo un bel servizio, si è sempre distinto per assoluta educazione in campo e sportività.
    Prima di passare Pro, Steve è stato protagonista di una brillante carriera sportiva a livello universitario. Ha frequentato la University of Southern California dal 2009 al 2012, conquistando titoli a squadre NCAA in tutte e 4 le stagioni e vincendo 2 titoli NCAA in singolo (2011-2012). Ha concluso il 2011 e il 2012 come giocatore universitario n. 1, concludendo la carriera con 72 vittorie consecutive in singolo.
    La sua carriera è stata segnata terribilmente dalla morte del padre (a soli 58 anni, per un improvviso attacco di cuore). Era legatissimo a papà, ebbe difficoltà ad accettare questa grave perdita e subì un lungo di periodo di difficoltà psicologica, con attacchi di panico che lo limitarono in campo. Dopo aver battuto Borna Coric a Roland Garros, scoppiò in lacrime per la forte emozione, dedicando il successo al padre.
    Johnson sarà ricordato sicuramente per la sua spiccata umanità e correttezza, valori che valgono ben più di qualche titolo. Buona vita, Steve.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Notizie dal Mondo: Federico Delbonis si ritira. La Muguruza non gioca da 1 anno. Racchetta di Nadal venduta all’asta per 118 mila dollari. La Mertens n.1 del mondo in doppio

    Federico Delbonis nella foto

    Uno dei più illustri tennisti argentini appende la racchetta al chiodo, concludendo una carriera lunga 17 anni. Federico Delbonis, inattivo da ottobre 2023, ha annunciato il suo ritiro definitivo dal tennis tramite i suoi canali social. “Si chiude un capitolo importante della mia vita che mi ha formato sia come atleta che come persona. Ho vissuto momenti indimenticabili e irripetibili sia dentro che fuori dal campo, ma è giunto il momento di ascoltare il mio corpo che reclama una pausa”, ha dichiarato l’argentino. Delbonis si ritira dal tennis dopo aver vinto due titoli a Sao Paolo (2014) e Marrakech (2016), e aver raggiunto la 33ª posizione nel ranking ATP. Inoltre, è stato membro della squadra argentina di Coppa Davis che si è aggiudicata il titolo per la prima volta nella storia nel 2016, conquistando il punto decisivo nella finale. A 33 anni, Delbonis conclude così un percorso ricco di successi, vantando vittorie significative contro giocatori del calibro di Roger Federer, Stan Wawrinka, Andy Murray, Nikolai Davydenko e Grigor Dimitrov.
    Oggi, martedì 30 gennaio, ricorre il primo anniversario dall’ultimo incontro da professionista di Garbiñe Muguruza. Il match si è svolto al primo turno del WTA 250 di Lione, dove è stata sconfitta da Linda Noskova. Questo significa che la tennista spagnola ha perso il suo ranking WTA, avendo accumulato pochi punti nel 2023. Bisognerà attendere per conoscere i suoi piani futuri, ma con il trascorrere dei giorni, l’ipotesi di un suo ritorno in campo diventa sempre più improbabile.
    La racchetta con cui Rafa Nadal ha conquistato il Roland Garros nel 2007 è stata venduta all’asta online per 118.000 dollari, classificandosi tra le tre racchette più costose mai vendute. La racchetta usata dall’atleta nell’Open d’Australia 2022 detiene il record, venduta per 139.700 dollari, seguita da quella impiegata da Billie Jean King nella storica “Battaglia dei sessi”, aggiudicata per 125.000 dollari. Questo cimelio rappresenta un pezzo di storia del tennis, essendo stata la racchetta con cui Nadal ha sconfitto Roger Federer a Parigi, conquistando il suo terzo titolo del Grande Slam. Nadal ha inoltre giocato altri incontri importanti con quella racchetta, inclusa la semifinale contro Novak Djokovic.
    Elise Mertens ha riscosso un doppio successo all’Open d’Australia 2024, vincendo il torneo di doppio femminile insieme a Su-Wei Hsieh e riconquistando contemporaneamente la prima posizione mondiale nella specialità. Mertens, già numero uno in passato, torna a occupare questo prestigioso posto a 28 anni. Questo risultato risponde a chi si chiedeva se la tennista belga avrebbe concentrato i suoi sforzi esclusivamente sul singolare in questa stagione. Il suo primo successo dell’anno ribadisce la sua presenza dominante anche nel doppio.Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Andrea Arnaboldi si ritira: “È stata una scuola di vita, infinitamente grato a questo sport”

    Andrea Arnaboldi nella foto

    Andrea Arnaboldi, il tennista lombardo noto per la sua riservatezza tanto in campo quanto fuori, ha annunciato il suo addio al tennis professionistico. Lo ha fatto, fedele al suo stile, con un breve post su Instagram, accompagnato da alcune delle immagini più significative della sua carriera. Nel post, Arnaboldi descrive il tennis come una “scuola di vita”, esprimendo infinita gratitudine verso lo sport e annunciando l’inizio di un nuovo capitolo ricco di progetti e il desiderio di trasmettere la sua esperienza.
    Questa notizia non sorprende, data la sua età di quasi 36 anni (27 dicembre) e una classifica ATP che lo vede al 732° posto, un numero che non rende giustizia alle sue capacità. Per anni, Arnaboldi ha rappresentato il tennis lombardo con un gioco mancino di rara classe ed eleganza. Ha raggiunto il picco della sua carriera nel 2015, posizionandosi al 153° posto nella classifica mondiale, in un anno segnato dal suo memorabile percorso a Roland Garros.
    Fu proprio al Roland Garros che Arnaboldi vinse la sua unica partita in un torneo del Grande Slam, battendo l’australiano Duckworth al primo turno. Tuttavia, il suo momento di celebrità internazionale arrivò con la vittoria nelle qualificazioni contro il francese Pierre-Hugues Herbert in un incontro storico: il più lungo mai giocato in termini di durata (4 ore e 30 minuti) e numero di game (71), con un punteggio finale di 6-4, 3-6, 27-25. Un record che, a causa delle nuove regole del tennis che prevedono un tie-break al terzo set, difficilmente verrà superato.
    Tuttavia, ridurre la carriera di Arnaboldi a quell’evento sarebbe ingiusto. In oltre vent’anni di carriera, ha collezionato successi notevoli, tra cui 7 titoli a livello Itf, molteplici vittorie contro avversari di alto livello e ha guadagnato l’ammirazione e il rispetto dei colleghi per la sua disciplina e dedizione. Nonostante gli siano mancati titoli Challenger, ha disputato 2 finali e 17 semifinali.
    Il suo ultimo torneo è stato il Challenger di Como, dove è stato celebrato per aver partecipato a tutte le 17 edizioni dal 2006. Anche se mancherà all’edizione del suo “maggiore età”, il cognome Arnaboldi continuerà a essere presente nel tennis, portato avanti dal cugino Federico. Andrea ha fatto da modello e mentore a Federico nelle sue prime fasi di carriera, e ora gli ha passato il testimone, augurandogli di superare i suoi stessi successi. Sarebbe il primo a esserne felice.
    Dichiara Andrea: “È stata una scuola di vita, infinitamente grato a questo sport.Si chiude un capitolo importante e se ne apre uno nuovo ricco di progetti e con la voglia di trasmettere tutta l’esperienza acquisita.Ringrazio tutte le persone che hanno avuto modo di condividere con me questo bellissimo percorso!Carico e determinato verso nuovi obiettivi”.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

  • in

    Giulia Gatto Monticone si ritira dal tennis. La sua nuova vita sportiva sarà da coach

    Giulia Gatto Monticone nella foto

    Giulia Gatto Monticone, la nota tennista italiana, ha recentemente annunciato il suo ritiro dal tennis agonistico.La sua carriera, che l’ha vista raggiungere il best ranking di numero 148 WTA, è stata ricca di momenti indimenticabili, come la partita sul centrale di Wimbledon contro Serena Williams nel 2019, che rimane uno dei punti più alti della sua vita personale e professionale.Gatto Monticone guarda con orgoglio al suo percorso, senza rimpianti, e con l’intenzione di godersi queste ultime esperienze da professionista. Il 2023 è stato un anno di sfide per lei, dove ha ridotto sempre più il suo impegno nel circuito.Ha vinto in carriera 11 tornei del circuito ITF in singolare.
    Ora, con la conclusione della sua carriera agonistica, Gatto Monticone si sta già proiettando nel futuro, con l’idea di diventare coach e trasmettere la sua esperienza alle generazioni più giovani di tenniste.
    Il suo impegno nel tennis non si ferma qui: Gatto Monticone, insieme al coach e compagno di vita Tommaso Iozzo, sta già seguendo alcune giocatrici alla Sisport di Torino, dimostrando che la sua passione per lo sport continuerà a influenzare il mondo del tennis anche al di fuori del campo.
    Ecco i successi di Giulia Gatto Monticone nel circuito ITF**2019 – 2 Titoli**– 🇮🇹 Solarino 3 ITF– 🇯🇵 Kofu 3 ITF
    **2018 – 1 Titolo**– 🇵🇹 Obidos 7 ITF
    **2017 – 1 Titolo**– 🇮🇹 Santa Margherita Di Pula 6 ITF
    **2016 – 2 Titoli**– 🇪🇸 Telde ITF– 🇷🇴 Galati 4 ITF
    **2011 – 1 Titolo**– 🇮🇹 Imola Tozzona ITF
    **2009 – 2 Titoli**– 🇮🇹 Arezzo ITF– 🇷🇴 Pitesti ITF
    **2008 – 2 Titoli**– 🇮🇹 Oristano ITF– 🇮🇹 Imola Tozzona ITF
    Marco Rossi LEGGI TUTTO