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    Più 19 sulla seconda: Perugia frantuma ogni record storico

    Di Redazione

    Che assicurarsi il primo posto in regular season con ben 6 giornate d’anticipo, come ha fatto la Sir Safety Susa Perugia grazie alla vittoria nello scontro diretto con Modena, fosse un record assoluto era abbastanza intuibile. Ma ciò che impressiona maggiormente sono le proporzioni dell’abisso di 19 punti scavato dalla squadra di Andrea Anastasi con le rivali, impossibile da paragonare con ogni precedente storico: né la Treviso dei record né la Trento degli scudetti si erano mai avvicinati a una tale supremazia.

    Da quando sono stati introdotti i tre punti in Serie A (stagione 1998-99), il massimo vantaggio che la capolista ha potuto vantare sulla seconda a 6 giornate dal termine della regular season è stato di 11 lunghezze: è accaduto nel 2010-2011, quando proprio l’Itas Diatec Trentino – in un campionato a 14 squadre – rifilò un distacco già allora impressionante alla Bre Banca Lannutti Cuneo, ma dovette poi aspettare il terzultimo turno per avere la certezza matematica del primo posto.

    Foto Sir Safety Perugia

    Nella storia soltanto un’altra squadra è riuscita ad accumulare un vantaggio simile: la Lube Banca Marche Macerata del 2002, che alla settima giornata di ritorno aveva 10 punti di margine su Treviso, ma li sprecò quasi tutti (chiudendo a più 3) e uscì clamorosamente di scena nei quarti dei Play Off per mano di Ferrara. Nell’ultimo decennio, invece, i distacchi sono stati molto più risicati: a 6 turni dalla fine si è arrivati al massimo a 6 punti di divario tra prima e seconda, nel 2016-2017 (in quel caso la Cucine Lube Civitanova ai danni di Perugia).

    Al dominio assoluto degli umbri fa da contraltare l’assoluto equilibrio tra le contendenti: basti pensare che dal 2008-2009 a oggi non è mai accaduto che una squadra abbia chiuso la regular season al secondo posto con più di 6 sconfitte al passivo, mentre oggi tutte le formazioni di Superlega, Perugia a parte, hanno già perso almeno 7 partite!

    (fonte: Lega Pallavolo Serie A) LEGGI TUTTO

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    Australian Open: alcuni record assoluti del primo Slam stagionale

    Francesca Schiavone, suo il match più lungo

    Il primo torneo dello Slam 2023 sta per scattare. Stanotte Rafael Nadal, campione in carica, inizierà la sua difesa del titolo vinto lo scorso anno. Lo spagnolo ha trionfato in due occasioni nello Slam australiano. Non difenderà il titolo 2022 Ash Barty, che poche settimane dopo aver trionfato nello Slam di casa (ben 44 anni dopo l’ultima connazionale) ha deciso appendere la racchetta al chiodo ed è attualmente in dolce attesa.
    Scaldiamo l’attesa per l’1 di notte, quando scatteranno i primi match, con una serie di record del torneo di Melbourne, inaugurato nel 1905 per il maschile e 1922 per il femminile.
    Più successi:
    Novak Djokovic: 9 (82 vittorie e 8 sconfitte in carriera)
    Margaret Court: 11

    Più titoli consecutivi:
    Roy Emerson: 5
    Margaret Court: 7

    Campioni più giovani:
    Ken Rosewall – 1953 – 18 anni e 2 mesi
    Martina Hingis – 1997 – 16 anni e 4 mesi

    Campioni più anziani:
    Ken Rosewall – 1972 – 37 anni e 2 mesi
    Thelma Coyne Long – 1954 – 35 anni e 8 mesi

    Campioni senza essere testa di serie:
    Mark Edmondson – 1976
    Chris O’Neil – 1978
    Serena Williams – 2007

    Vincitori del torneo alla prima presenza:
    Andre Agassi – 1995
    Virginia Wade – 1972
    Barbara Jordan – 1979
    Monica Seles – 1991

    Match più lungo:
    Finale 2012 – Djokovic b. Nadal 5–7 6–4 6–2 6–7(5) 7–5 in 5 ore e 53 minuti
    1t 2011 – Schiavone b. Kuznetsova 6–4 1–6 16–14 in 4 ore e 44 minuti LEGGI TUTTO

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    Un tie break da 43 minuti: Marcianise e Napoli infrangono il primato

    Foto Lega Pallavolo Serie A Di Redazione Finale da record per il derby campano del Girone Blu di Serie A3 maschile tra Volley Marcianise e QuantWare Napoli: a decidere la sfida, infatti, è stato il tie break più lungo della storia in Serie A. I padroni di casa si sono aggiudicati la sfida al fotofinish in un concitatissimo quinto […] LEGGI TUTTO

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    Il record di Ben Shelton, nuovo top 100 ATP

    Ben Shelton

    Il giovane statunitense Ben Shelton è una delle promesse più interessanti del tennis americano e non solo. Con la vittoria appena ottenuta al Challenger di Champaign (USA) il 20enne figlio d’arte ha segnato un record assoluto: è diventato il tennista più giovane a vincere tre tornei Challenger in tre settimane consecutive. Shelton aveva trionfato a Charlottesville, quindi a Knoxville e questa settimana a Champaign, in Illinois.
    Mancino, dotato di un gran fisico e un gioco esplosivo ed offensivo, il figlio dell’ex Pro Bryan grazie a questi ottimi risultati è diventato n.97 nel nuovo ranking mondiale, sbarcando per la prima volta tra i migliori cento al mondo.
    Ben si era rivelato al grande pubblico la scorsa estate, quando al Masters 1000 di Cincinnati sconfisse al primo turno il nostro Lorenzo Sonego in una durissima battaglia; quindi sorprese Casper Ruud battendolo in due netti set, prima di cedere negli ottavi a Cameron Norrie.

    BEN SHELTON 🏆🏆🏆 The 20-year-old becomes the youngest player in #ATPChallenger history to win 3 titles in 3 weeks after beating Vukic 0-6, 6-3, 6-2 in Champaign!@IlliniProTennis | @usta pic.twitter.com/nZr7RDqmJ6
    — ATP Challenger Tour (@ATPChallenger) November 20, 2022 LEGGI TUTTO

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    Nuovo record per Djokovic: miglior percentuale di vittorie nell’Era Open

    Novak Djokovic

    Con il titolo all’Astana Open, Novak Djokovic non solo ha raggiunto i 90 tornei vinti in carriera, ma ha fatto segnare un altro record di grande prestigio. Il match vinto contro Tsitsipas nella finale dell’ATP 500 kazako è stato il suo successo n.1022 in carriera, contro 205 sconfitte. Questo significa una percentuale di vittorie dell’83,29%, la migliore dell’Era Open considerando giocatori con 500 partite disputate. In questa specialissima classifica, “Nole” ha scavalcato Nadal, appena dietro con l’83,28% di successi (1066 vittorie, 214 sconfitte).
    Ecco i migliori 15 in questa classifica, solo grandissimi campioni ovviamente.
    1 – Novak Djokovic – 1022 W 205 L – 83,29%
    2 – Rafael Nadal – 1066 W – 214 L – 83,28%
    3 – Bjorn Borg – 654 W – 140 L – 82,4%
    4 – Roger Federer – 1251 W – 275 L – 82%
    5 – Jimmy Connors – 1274 W – 283 L – 81,8%
    6 – John McEnroe – 883 W – 198 L – 81,7%
    7 – Ivan Lendl – 1068 W – 242 L – 81,5%
    8 – Rod Laver – 576 W – 146 L – 79,8%
    9 – Pete Sampras – 762 W – 222 L – 77,4%
    10 – Boris Becker – 713 W – 214 L – 76.9%
    11 – Guillermo Vilas – 951 W – 297 L – 76,2%
    12 – Andre Agassi – 870 W – 274 L – 76%
    13 – Andy Murray – 714 W – 230 L – 75,6%
    14 – Arthur Ashe – 793 W – 259 L – 74,8%
    15 – Stefan Edberg – 801 W – 270 L – 74,8% LEGGI TUTTO

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    Coric in finale Masters 1000 da n.152, se vince batte il record di tennista con ranking più basso

    Borna Coric

    Borna Coric torna di prepotenza nel grande tennis con una settimana magica a Cincinnati, sbarcando in finale in un torneo Masters 1000 dopo alcuni anni di assenza. L’ultima finale Masters 1000 giocata dal croato risale a Shanghai 2018. Il croato ha sofferto di gravi problemi fisici, soprattutto una operazione alla spalla, che l’ha costretto a ripartire dal basso dopo una lunga e difficile riabilitazione.
    Dopo un’annata vissuta perlopiù nei tornei Challenger (anche in Italia), Borna si gioca la coppa del prestigioso torneo di “Cincy” contro Stefanos Tsitsipas. Parte ovviamente sfavorito, ma potrebbe far segnare un record storico come tennista con ranking più basso a vincere un torneo di questa categoria.
    Intanto è il secondo di sempre (dal 1990, da quando esiste la categoria di tornei Masters Series e poi 1000) con classifica più bassa ad arrivare alla finale. Ecco i cinque tennisti con il ranking peggiori arrivati in finale:
    Andrei Pavel n.191 ATP – Paris Bercy 2003
    Borna Coric n.152 ATP – Cincinnati 2022
    Harel Levy n.144 ATP – Toronto 2000
    Roberto Carretero n.143 ATP – Amburgo 1996
    Alberto Mancini n.105 ATP – Roma 1991

    Carretero finì per vincere quell’edizione di Amburgo. In caso di successo stasera, Coric batterebbe quel record. LEGGI TUTTO

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    Sottile spegne 43 candeline: “Aiuterò i giovani! Una Lube di grande qualità!”

    Final countdown per il ritorno in palestra della Cucine Lube Civitanova! L’inizio della preparazione è previsto per domani, giovedì 18 agosto, all’Eurosuole Forum. Alle 9.30 di mattina, cinque dei quattordici biancorossi si presenteranno al palas per la consegna del materiale tecnico e le visite mediche di rito, mentre nel pomeriggio andrà in scena il primo allenamento stagionale in sala pesi a ranghi ridotti. Tra i presenti, oltre ai nuovi arrivati Francesco D’Amico e Mattia Gottardo, ci saranno Enrico Diamantini, Ivan Zaytsev e Daniele Sottile. Quest’ultimo oggi spegne 43 candeline confermandosi uno dei giocatori più longevi della SuperLega Credem Banca.
    Record. Nella massima serie, davanti al palleggiatore dei cucinieri in questa speciale classifica figurano solo Samuele Papi, che nel 2016/17 scese in campo per i Play Off 5° Posto a 43 anni 9 mesi e 16 giorni, e l’alzatore Vieira De Oliveira Raphael, anche quest’anno nel roster di Verona, reduce dalla sconfitta nella Semifinale dei Play Off 5° Posto 2021/22 incassata a 42 anni 10 mesi e 23 giorni lo scorso 7 maggio a Piacenza. Leggermente inferiore il momentaneo record di Sottile, a referto in Gara4 della Finale Scudetto vinta 3-0 contro Perugia l’11 maggio e valsa il settimo Scudetto della Lube.
    Il palleggiatore Daniele Sottile: “Sarà una bellissima annata, tutta da scoprire!”. Il mio compleanno, che festeggio in famiglia, giunge a chiusura delle vacanze come in ogni stagione e segna la ripresa dell’attività. Siamo alla vigilia della preparazione atletica! Premetto che non mi sono mai fermato e ho continuato a tenermi in forma d’estate nella palestra dell’Eurosuole Forum, questo è il mio marchio di fabbrica. So che anche gli altri compagni si sono dati molto da fare nei mesi caldi! Sono pronto ad affrontare quest’avventura con un anno in più e con tanta voglia di vincere ancora insieme a un gruppo rivoluzionato, più giovane ma di grandissima qualità e ricco di entusiasmo. Abbiamo perso un pizzico di esperienza, ma mi metterò a disposizione della squadra e cercherò di dare un contributo valido, dentro e fuori dal campo, anche con dei consigli ai più giovani…se li vorranno! Dopo la gioia dello Scudetto 2021/22, pure se a detta di molti non partiremo in prima fila ma un gradino sotto, cercheremo di andare fino in fondo in tutte le competizioni perché siamo la Lube. A questo dobbiamo mirare dopo un periodo fisiologico di rodaggio! Con il tempo e il lavoro in palestra il team saprà alzare il livello”. LEGGI TUTTO

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    Paola Egonu: “Io numero uno? Al massimo l’Italia… ma non lo siamo ancora”

    Di Redazione Le giornate trionfali nella sua carriera non si contano più, così come i trofei di squadra e individuali portati a casa. Ma la medaglia d’oro della VNL femminile vinta ad Ankara ha senza dubbio qualcosa di particolare anche per Paola Egonu, sia perché è la prima in assoluto nella storia della nostra nazionale, sia perché la stella azzurra (ovviamente MVP del torneo) ne ha approfittato anche per battere un ennesimo record, sia pure ufficioso: quello di velocità del pallone, con una schiacciata a 112 km orari. Un primato a cui l’opposta azzurra, nell’intervista a Mattia Chiusano per La Repubblica, non sembra dare troppo peso: “Non me ne sono resa conto fino a quando ho visto il post su Instagram. Non è una cosa a cui penso durante la partita. Mi sono detta: ‘Ok, sono felice’, però mi piace molto di più il risultato che abbiamo ottenuto come squadra“. Ed è la stessa linea che Egonu segue quando le si ricorda il suo ruolo, ormai apparentemente incontrastato, di giocatrice numero uno al mondo: “Questo è uno sport di squadra, quindi è l’Italia la numero uno, se proprio vogliamo dirlo. Però non penso che lo sia, abbiamo ancora tanto su cui lavorare, siamo una squadra giovane“. Sulla crescita della squadra dopo Tokyo 2020 l’opposta aggiunge: “Io non credo che sia cambiato nulla dall’Olimpiade a oggi. Credo che ci siano tante cose da migliorare. Siamo state brave a mettere in difficoltà le avversarie, e ne sono fiera, però sentirsi più forti serve a poco: serve il risultato, essere presenti in partita e saper reagire quando serve“. Quello che è cambiato è sicuramente la popolarità delle azzurre, a cominciare dalla stessa Egonu, che però assicura: “Non mi pesa e non mi è mai pesato, anzi sono grata di essere un punto di riferimento per giovani, per bambini e bambine“. Un sentimento senza dubbio condiviso da tutta la pallavolo azzurra. LEGGI TUTTO