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    Nadal dopo Indian Wells uscirà dalla top10 dopo quasi 18 anni di presenza ininterrotta

    Rafael Nadal, non giocherà in America le prossime settimane

    “Sono molto triste di non poter competere a Indian Wells e Miami”. Con queste poche parole, accompagnate da una clip che lo mostra in palestra durante un esercizio di riabilitazione, Rafael Nadal ieri sera ha annunciato il proprio forfait per la “sunshine double”, i due Masters 1000 statunitensi di primavera. È un fatto non da poco, poiché il super campione di Maiorca lo scorso anno arrivò in finale al torneo californiano (battuto da Taylor Fritz, dopo una semifinale durissima contro Alcaraz). Non potrà quindi difendere i 600 punti accumulati e quasi sicuramente – servirebbero alcuni incastri poco probabili – uscirà dalla top10 del ranking mondiale.
    L’uscita di Nadal dall’élite del tennis è un fatto storico: il pupillo di zio Toni infatti entrò per la prima tra i migliori dieci al mondo nel lontanissimo 25 aprile 2005 (fu n.7, scalando quattro posti dalla undicesima posizione), e… non è più uscito dalla top10! Attualmente Nadal conta 910 settimane di presenza consecutiva, quasi 18 anni, record all-time da quando il ranking è calcolato al computer. Ha rischiato fortemente di interrompere questa striscia tra giugno e luglio del 2015, quando per 7 settimane fu n.10.

    I am sad that I won’t be able to compete at Indian Wells nor Miami.Very sad not to be there. I’ll miss all my US fans but I hope to see them later this year during the summer swing. pic.twitter.com/v6dsf1ayTI
    — Rafa Nadal (@RafaelNadal) February 28, 2023

    Tra i tennisti in attività, la seconda striscia più lunga è quella di Djokovic con “sole” 220 settimane (uscì dai migliori nei suoi due anni difficili per problemi al gomito, 2017 e 2018).
    Questi sono invece i recordman all-time di settimane consecutive tra i top10:
    1° – Nadal – 910 settimane (arriverà sicuramente a 912)2° – Connors – 788 settimane3° – Federer – 7344° – Lendl – 6195° – Sampras – 565
    Dopo il 1000 di Indian Wells dovrebbe quindi chiudersi un’era “geologica” del tennis, con una striscia record che passerà in archivio e sarà davvero difficile da battere visto che Nadal è entrato in top10 molto giovane (non aveva ancora compiuto 19 anni) e vi è restato senza soluzioni di continuità fino agli attuali 36 e 9 mesi. Ironman!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic segna il record assoluto di settimane da n.1 in classifica, sorprassata Steffi Graf

    Il record di Djokovic nell’infografica del sito ATPtour.com

    Trecentosettantotto. 3-7-8. Un numero stratosferico, segnato oggi da Novak Djokovic per settimane da n.1 del ranking maschile. Il campionissimo serbo è diventato il leader all-time (da quando la classifica è stilata al computer, 1973) per quantità di tempo trascorsa in vetta al tennis mondiale, sorpassando le 377 settimane segnate dall’indimenticabile Steffi Graf al femminile.
    Il serbo già deteneva il record per il maggior numero di settimane come numero 1 nella storia del Ranking ATP, quando nel marzo dello scorso anno sorpassò le 310 settimane di Roger Federer. Un record quello dello svizzero che anni fa si pensava fosse praticamente imbattibile. Niente è precluso a “Nole”, che ha continuato a vincere, è tornato n.1 dopo aver alzato il decimo Norman Brooks trophy a Melbourne (e 22esimo Slam), e nel ranking uscito stamattina ha superato Steffi Graf, iniziando la sua 378a settimana da leader del tennis maschile.

    And still he rises 💫
    With 378 weeks at the top of the @PepperstoneFX ATP Rankings, Novak Djokovic has made history, breaking the ALL TIME tennis record for the longest spot at number one 🙌 🏆 pic.twitter.com/zil7BKkKB8
    — ATP Tour (@atptour) February 27, 2023
    Djokovic divenne per la prima volta n.1 del mondo il 4 luglio del 2011, a 24 anni e 43 giorni, spezzando la storica egemonia di Roger Federer prima e di Rafael Nadal dopo, coronando una cavalcata incredibile in quella stagione, nella quale perse il suo primo match “solo” ai primi di giugno a Roland Garros, dove in una delle partite più belle dell’era moderna fu sconfitto da Federer in semifinale.
    Vincendo i Championships a Wimbledon, “Nole” si issò al n.1, premio meritato per un campione straordinario. Rimase al vertice del tennis maschile fino al 25 giugno 2012. Poi è tornato in vetta alla classifica in vari periodi (5 novembre 2012, fino al 30 settembre 2012; 7 luglio 2014 fino al 31 ottobre 2016, il suo periodo più lungo, scalzato da Murray; 5 novembre 2018 fino al 28 ottobre 2019; 2 febbraio 2020 fino al 21 febbraio 2022; 21 marzo 2022 fino al 6 giugno 2022, scalzato da Medvedev; è tornato n.1 lo scorso 30 gennaio 2023). Per quanto riguarda il ranking, Djokovic vanta un altro primato incredibile: ha terminato per sette volte una stagione da n.1, è un altro record assoluto.
    Complimenti, Novak! LEGGI TUTTO

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    Le incredibili maratone di Murray nel 2023: è stato in campo 24 ore e 3 minuti!

    Andy Murray

    IronMan. Lottatore indomabile. Gladiatore. Highlander. Basta aprire i social e battere “Andy Murray” per scovare aggettivi del genere e tanti ancora che descrivono le ultime settimane dello scozzese. L’ex n.1 del mondo, tra tre mesi 36enne, con la vittoria di oggi a Doha sul francese Muller è tornato in semifinale di un evento del tour maggiore dopo oltre 8 mesi, dove affronterà per un posto in finale il ceco Jiri Lehecka, tennista in rampa di lancio in questa prima parte di stagione. Ad Andy sono “bastate” 2 ore e 4 minuti per recuperare lo svantaggio del primo set, per poi mettere la quinta e volare via verso un meritato successo.
    Quasi una passeggiata di salute per il 2 volte campione di Wimbledon rispetto alle due durissime vittorie nei primi turni del torneo, nei quali ha sconfitto Lorenzo Sonego (annullando 3 match point) e poi Alexander Zverev, in poco più di tre ore di lotta.
    Quel che sorprende, esalta e incanta nell’inizio di stagione 2023 dello scozzese è l’intensità, pugnacità e capacità di soffrire che dimostra match dopo match, difendendosi quasi come ai bei tempi e restando in campo come un ragazzino ore ed ore a lottare, credendoci fino all’ultima palla. Già, ore a lottare… ma quante? Andando a vedere le sue vittorie nei primi due mesi di stagione, il tutto appare incredibile. 
    Adelaide
    1t: Korda b. Murray in due set: 1h 56 minuti

    Australian Open:
    Murray b. Berrettini in 5 set: 4h 49 minuti (annullato 1 match point)
    Murray b. Kokkinakis in 5 set: 5h e 45 minuti (rimonta due set di svantaggio)
    Bautista Agut b. Murray in 4 set: 3h e 29 minuti

    Doha:
    Murray b. Sonego in 3 set: 2h e 30 minuti, salva 3 match match
    Murray b. Zverev in 3 set: 3h e 30 minuti
    Murray b. Muller in 3 set: 2h e 4 minuti
    In totale quindi Murray, nelle 7 partite disputate nel 2023, ha disputato 25 set, restando in campo 1443 minuti, ossia 24 ore e 3 minuti! E pensare che la maggior parte dei tennisti che hanno avuto simili problemi all’anca si sono ritirati o sono rientrati con scarnissimi risultati. Non Andy, d’acciaio quanto la sua anca… Del resto nella off-season Murray ha parlato chiaro: ci crede, tantissimo. Ha lavorato molto bene sul suo fisico con l’obiettivo di arrivare al massimo possibile sull’erba di Wimbledon, dove sente di poter dire ancora la sua. Ha appena annunciato che intende giocare anche qualche torneo sulla terra battuta, per restare in competizione e continuare a lavorare, visto che il suo fisico sta rispondendo molto bene anche a sollecitazioni importanti e non avrebbe senso starsene fermo oltre due mesi. Che dire… Bravissimo Andy! Possiamo solo apprezzare e premiare la passione sterminata per il tennis di questo vero, autentico Campione.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Cinque tie break in 6 partite: è record assoluto per la Superlega

    Di Redazione

    Cinque tie break in 6 gare: mai nella storia della massima serie nazionale si era assistito nella stessa giornata a una tale concentrazione di gare concluse al quinto set. Solo altre cinque volte (due nel 2002-03 e una per stagione nel 2006-07, 2007-08 e 2008-09) si era assegnata la vittoria da due punti per 5 volte nello stesso turno, ma in ognuna di queste occasioni le gare in calendario erano 7, contro le 6 della stagione corrente, rendendo la concentrazione di tie break decisamente più alta.

    Ecco tutti gli altri record, individuali e di squadra, della nona giornata di ritorno:

    La Gara più Lunga: 02.27Gioiella Prisma Taranto – Emma Villas Aubay Siena (3-2)

    La Gara più Breve: 01.27Sir Safety Susa Perugia – Top Volley Cisterna (3-0)

    Il Set più Lungo: 00.384° Set (25-23) Cucine Lube Civitanova – Gas Sales Bluenergy Piacenza

    Il Set più Breve: 00.251° Set (25-15) Gioiella Prisma Taranto – Emma Villas Aubay Siena1° Set (25-19) WithU Verona – Valsa Group Modena2° Set (25-17) Vero Volley Monza – Pallavolo Padova3° Set (25-17) Vero Volley Monza – Pallavolo Padova

    I TOP DI SQUADRA

    Attacco: 64.4%Sir Safety Susa Perugia

    Ricezione: 37.5%Sir Safety Susa Perugia

    Muri Vincenti: 17Gioiella Prisma Taranto

    Punti: 87Gioiella Prisma Taranto

    Battute Vincenti: 10Gas Sales Bluenergy Piacenza

    I TOP INDIVIDUALI

    Punti: 29Ibrahim Lawani (Gioiella Prisma Taranto)Maksim Sapozhkov (WithU Verona)

    Attacchi Punto: 24Maksim Sapozhkov (WithU Verona)

    Servizi Vincenti: 7Yuri Romanò (Gas Sales Bluenergy Piacenza)

    Muri Vincenti: 6Fabio Ricci (Emma Villas Aubay Siena)Marco Volpato (Pallavolo Padova)

    I MIGLIORIAlessandro Michieletto (Allianz Milano – Itas Trentino)Luca Spirito (WithU Verona – Valsa Group Modena)Alex Nikolov (Cucine Lube Civitanova – Gas Sales Bluenergy Piacenza)Oleh Plotnytskyi (Sir Safety Susa Perugia – Top Volley Cisterna)Marco Volpato (Vero Volley Monza – Pallavolo Padova)Oleg Antonov (Gioiella Prisma Taranto – Emma Villas Aubay Siena)

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Set da record in Brasile: 44-46 tra Itambé Minas e Suzano!

    Di Redazione

    Il Sada Cruzeiro continua a dominare la Superliga maschile brasiliana e di fatto blinda con largo anticipo il primo posto in regular season: la vittoria per 1-3 (25-21, 19-25, 17-25, 18-25) sul campo del Volei Renata porta la capolista a più 12 sugli inseguitori, anche se con una partita in più. Per l’occasione il Sada ritrova anche Miguel Angel Lopez, dopo la sospensione per aver colpito un avversario contro il Minas, e il cubano risponde con 16 punti, il 57% in attacco; il resto lo fanno l’opposto Wellinton Oppenkoski (19 punti) e l’ex dal dente avvelenato Lucao (5 muri). In caduta libera il Renata, alla quarta sconfitta consecutiva e scivolato al quarto posto.

    In seconda posizione resta solo l’Itambé Minas, vittorioso per 3-1 sul Suzano dopo un parziale da record: il terzo set finisce 44-46, un primato assoluto per il Brasile e probabilmente uno dei punteggi più alti mai registrati al mondo (in Italia è stato superato solo una volta, con lo storico 52-54 del 2001-2002 tra Cuneo e Treviso). A tallonare il Minas a un solo punto di distanza c’è il sempre più sorprendente Guarulhos, che piega il Sesi SP per 3-1 con altri 31 punti del bomber Franco Paese. Torna a vincere il Farma Conde Sao José contro l’Araguari, mentre l’Apan Blumenau prende un bel vantaggio sulle concorrenti alla qualificazione playoff battendo per 3-0 il fanalino di coda Rede Cuca.

    (fonte: Web Volei) LEGGI TUTTO

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    LeBron record in Nba: l’incredibile coincidenza sui 38.390 punti

    LOS ANGELES (STATI UNITI) – LeBron James entra nella storia: Il ‘Prescelto’ diventa infatti il miglior marcatore di sempre nella storia dell’Nba. Grazie ad un tiro in sospensione a 10.9 secondi dalla fine del terzo quarto contro gli Oklahoma City, il fuoriclasse dei Los Angeles Lakers ha raggiunto quota 38.388 punti in carriera poi diventati 38.390 superando il precedente record di Kareem Abdul-Jabbar, fermo a quota 38.387. L’ex campione, famoso per i suoi ‘ganci cielo’ era presente in tribuna e si è poi unito a LeBron James e al commissario Nba, Adam Silver, sul parquet della Crypto Arena di Los Angeles per i festeggiamenti. LEGGI TUTTO

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    LeBron James è leggenda: superato il record di Kareem Abdul-Jabbar

    LeBron James entra nella storia, diventando il miglior marcatore di sempre dell’Nba. Grazie ad un tiro in sospensione a 10.9 secondi dalla fine del terzo quarto contro gli Oklahoma City, il fuoriclasse dei Los Angeles Lakers ha raggiunto quota 38.388 punti in carriera, superando il record di Kareem Abdul-Jabbar, detenyuto dall’aprile del 1984. L’ex campione era presente in tribuna e si è poi unito a James e al commissario Nba Adam Silver in campo per i festeggiamenti. LEGGI TUTTO

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    Bulgaria: finisce dopo 145 vittorie la serie da record del Maritza Plovdiv

    Di Redazione

    Altro che Conegliano o Perugia: i record delle squadre italiane impallidiscono di fronte a quello stabilito dal Maritza Plovdiv, squadra pluricampione di Bulgaria. Naturalmente in un contesto e ad un livello ben diverso da quello delle più illustri competitor, la formazione bulgara ha chiuso sabato scorso una serie positiva che si fa fatica a non definire “irreale”: 145 vittorie consecutive in campionato prima di arrendersi in casa al CSKA Sofia per 2-3 (24-26, 26-24, 25-21, 22-25, 13-15).

    Tanto per dare un’idea, l’ultima sconfitta del Maritza in patria era datata novembre 2015, un momento in cui alcune delle giovanissime giocatrici della rosa attuale non avevano neppure compiuto 10 anni! Nel 2021, la squadra bulgara aveva festeggiato le sue 100 vittorie di fila, e già allora il traguardo era sembrato fantascientifico.

    A rendere ancora più incredibile la portata del primato c’è il fatto che 123 delle vittorie gialloblu sono arrivate in tre set (compresa l’ultima, conquistata il 27 gennaio ai danni delle concittadine del Maritza 2022) e appena 3 al tie break, la più recente nel 2017. Non solo, ma in questa stagione la capolista non aveva ancora perso neppure un set fino a sabato, fattore che rende ancora più clamorosa l’impresa compiuta dal CSKA. Certo, in Europa le cose vanno un po’ diversamente e il Maritza, già matematicamente ultimo nel suo girone di Champions League, chiuderà mercoledì il suo cammino a livello continentale. Ma con una striscia aperta di 8 scudetti e 5 Coppe nazionali consecutive, c’è davvero di che consolarsi…

    (fonte: CEV) LEGGI TUTTO