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    Sottile spegne 43 candeline: “Aiuterò i giovani! Una Lube di grande qualità!”

    Final countdown per il ritorno in palestra della Cucine Lube Civitanova! L’inizio della preparazione è previsto per domani, giovedì 18 agosto, all’Eurosuole Forum. Alle 9.30 di mattina, cinque dei quattordici biancorossi si presenteranno al palas per la consegna del materiale tecnico e le visite mediche di rito, mentre nel pomeriggio andrà in scena il primo allenamento stagionale in sala pesi a ranghi ridotti. Tra i presenti, oltre ai nuovi arrivati Francesco D’Amico e Mattia Gottardo, ci saranno Enrico Diamantini, Ivan Zaytsev e Daniele Sottile. Quest’ultimo oggi spegne 43 candeline confermandosi uno dei giocatori più longevi della SuperLega Credem Banca.
    Record. Nella massima serie, davanti al palleggiatore dei cucinieri in questa speciale classifica figurano solo Samuele Papi, che nel 2016/17 scese in campo per i Play Off 5° Posto a 43 anni 9 mesi e 16 giorni, e l’alzatore Vieira De Oliveira Raphael, anche quest’anno nel roster di Verona, reduce dalla sconfitta nella Semifinale dei Play Off 5° Posto 2021/22 incassata a 42 anni 10 mesi e 23 giorni lo scorso 7 maggio a Piacenza. Leggermente inferiore il momentaneo record di Sottile, a referto in Gara4 della Finale Scudetto vinta 3-0 contro Perugia l’11 maggio e valsa il settimo Scudetto della Lube.
    Il palleggiatore Daniele Sottile: “Sarà una bellissima annata, tutta da scoprire!”. Il mio compleanno, che festeggio in famiglia, giunge a chiusura delle vacanze come in ogni stagione e segna la ripresa dell’attività. Siamo alla vigilia della preparazione atletica! Premetto che non mi sono mai fermato e ho continuato a tenermi in forma d’estate nella palestra dell’Eurosuole Forum, questo è il mio marchio di fabbrica. So che anche gli altri compagni si sono dati molto da fare nei mesi caldi! Sono pronto ad affrontare quest’avventura con un anno in più e con tanta voglia di vincere ancora insieme a un gruppo rivoluzionato, più giovane ma di grandissima qualità e ricco di entusiasmo. Abbiamo perso un pizzico di esperienza, ma mi metterò a disposizione della squadra e cercherò di dare un contributo valido, dentro e fuori dal campo, anche con dei consigli ai più giovani…se li vorranno! Dopo la gioia dello Scudetto 2021/22, pure se a detta di molti non partiremo in prima fila ma un gradino sotto, cercheremo di andare fino in fondo in tutte le competizioni perché siamo la Lube. A questo dobbiamo mirare dopo un periodo fisiologico di rodaggio! Con il tempo e il lavoro in palestra il team saprà alzare il livello”. LEGGI TUTTO

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    Paola Egonu: “Io numero uno? Al massimo l’Italia… ma non lo siamo ancora”

    Di Redazione Le giornate trionfali nella sua carriera non si contano più, così come i trofei di squadra e individuali portati a casa. Ma la medaglia d’oro della VNL femminile vinta ad Ankara ha senza dubbio qualcosa di particolare anche per Paola Egonu, sia perché è la prima in assoluto nella storia della nostra nazionale, sia perché la stella azzurra (ovviamente MVP del torneo) ne ha approfittato anche per battere un ennesimo record, sia pure ufficioso: quello di velocità del pallone, con una schiacciata a 112 km orari. Un primato a cui l’opposta azzurra, nell’intervista a Mattia Chiusano per La Repubblica, non sembra dare troppo peso: “Non me ne sono resa conto fino a quando ho visto il post su Instagram. Non è una cosa a cui penso durante la partita. Mi sono detta: ‘Ok, sono felice’, però mi piace molto di più il risultato che abbiamo ottenuto come squadra“. Ed è la stessa linea che Egonu segue quando le si ricorda il suo ruolo, ormai apparentemente incontrastato, di giocatrice numero uno al mondo: “Questo è uno sport di squadra, quindi è l’Italia la numero uno, se proprio vogliamo dirlo. Però non penso che lo sia, abbiamo ancora tanto su cui lavorare, siamo una squadra giovane“. Sulla crescita della squadra dopo Tokyo 2020 l’opposta aggiunge: “Io non credo che sia cambiato nulla dall’Olimpiade a oggi. Credo che ci siano tante cose da migliorare. Siamo state brave a mettere in difficoltà le avversarie, e ne sono fiera, però sentirsi più forti serve a poco: serve il risultato, essere presenti in partita e saper reagire quando serve“. Quello che è cambiato è sicuramente la popolarità delle azzurre, a cominciare dalla stessa Egonu, che però assicura: “Non mi pesa e non mi è mai pesato, anzi sono grata di essere un punto di riferimento per giovani, per bambini e bambine“. Un sentimento senza dubbio condiviso da tutta la pallavolo azzurra. LEGGI TUTTO

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    Andy Murray fa 700

    Andy Murray

    Dopo il bel record segnato da Fabio Fognini, diventato l’italiano più vittorioso sull’ATP Tour, anche Andy Murray raggiunge a Indian Wells un bel risultato statistico. La rimonta su Taro Daniel è stata la sua vittoria n.700 in carriera sul tour Pro. Diventa il quarto tennista in attività con più successi e 18esimo all-time.
    “È un obiettivo che mi sono prefissato dalla fine dello scorso anno e ovviamente sono felice di raggiungerlo”, ha detto Murray a Tennis Channel dopo aver siglato il record. “Non sono molti i colleghi che sono riusciti a farlo, e con tutto quello che mi è successo negli ultimi anni, avrei potuto superare i 700 da molto tempo. Ma ho continuato a combattere e ci sono arrivato. Ora guarderò verso nuovi traguardi. Questo resta uno di quelli buoni”.
    Ecco la lista dei giocatori più vincenti sul tour maggiore nell’era Open (in grassetto i giocatori in attività):
    1,274 vittorie – Jimmy Connors1,251 –  Roger Federer1,068 – Ivan Lendl1,043 – Rafael Nadal (in tabellone ad Indian Wells)991 – Novak Djokovic951 – Guillermo Vilas908 – Ilie Nastase883 – John McEnroe870 – Andre Agassi801 – Stefan Edberg793 – Arthur Ashe779 – Stan Smith762 – Pete Sampras734 – David Ferrer722 – Manuel Orantes713 – Boris Becker702 – Brian Gottfried700 – Andy Murray (in tabellone ad Indian Wells)
    Presto Djokovic entrerà nel ristrettissimo “club dei 1000”, più difficile per Nadal agguantare e superare Federer e Connors, vorrebbe dire per lui giocare – con grandi risultati – altre quattro stagioni. Ci penserà?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Nba, storico Popovich: 1336 vittorie da head coach, è il nuovo record

    ROMA – I San Antonio Spurs battono 104-102 gli Utah Jazz e permettono al loro coach, Gregg Popovich, di fare la storia. Con questa vittoria, infatti, arriva a quota 1336 affermazioni in carriera in Nba, superando il precedente record di Don Nelson – il suo mentore, Popovich era il suo vice ai Golden State Warriors nel 1992 – che era di 1335. Popovich siede sulla panchina degli Spurs come capo allenatore dal 1996, e i texani sono, finora, l’unica squadra allenata in carriera dal nativo di East Chicago. Ha portato San Antonio alla post-season per 22 anni consecutivi. Con lui in panchina, e con il trio Manu Ginobili-Tony Parker-Tim Duncan in campo, la squadra ha messo in bacheca cinque titoli (1999, 2003, 2005, 2007 e 2014, quest’ultimo anche con il nostro Marco Belinelli in rosa).Sullo stesso argomentoNBANba, Brooklyn dà un dispiacere ad Harden: Philadelfia ko

    Popovich: “Il basket è uno sport di squadra”

    Queste le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore degli Spurs a fine gara: “Il basket è uno sport di squadra, un risultato del genere non appartiene al singolo individuo. E’ quello che cerchi di fare capire ai tuoi giocatori e nella mia vita ho avuto la fortuna di lavorare con giocatori e collaboratori meravigliosi, col supporto di questa fantastica città. É un record di tutti, non solo mio”. Così, invece, Don Nelson: “Sono fiero di te, non vedevo l’ora che questo giorno arrivasse e voglio che tu sappia che sei uno dei miei migliori amici”.  LEGGI TUTTO

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    Fognini con 392 vittorie è diventato l’italiano con più match vinti sull’ATP Tour nella storia

    Fabio Fognini, l’italiano con più vittorie sul tour

    Il successo di ieri contro Andujar a Indian Wells ha un sapore doppiamente dolce per Fabio Fognini. L’azzurro infatti nel dopo partita ha appreso di aver segnato un record storico per il tennis italiano. È stata la sua vittoria n.392 sull’ATP Tour, che lo trasforma nell’azzurro con più match vinti sul circuito professionistico. Il precedente record apparteneva ad Adriano Panatta con 391.
    “È bello, davvero, non sapevo prima della partita, credetemi”, ha detto Fognini ATP Tour.com. “Sono statistiche, ma ovviamente sono felice. Ora mi confrontano con i grandi. Adriano era un idolo quando ero giovane, quindi sono davvero felice. Non è la fine. Continuerò a combattere e vediamo cosa succede”.
    “Si va avanti giorno dopo giorno, torneo dopo torneo, anno dopo anno. Se guardo indietro alla mia carriera, ho fatto qualcosa di grandioso. Probabilmente negli ultimi due mesi, soprattutto dopo l’Australia, ho iniziato a godermi un po’ di più il mio tennis, anche se è difficile viaggiare senza la mia famiglia”, continua Fognini. “Questo lavoro non durerà per sempre, quindi sto cercando di godermi i miei ultimi anni di gare e vedremo. Ma al momento sono molto felice”.
    La classifica dei primi 5 italiani per vittorie sul tour è la seguente:
    1° – Fabio Fognini – 392
    2° – Adriano Panatta – 391
    3° – Andreas Seppi – 386
    4° – Corrado Barazzutti – 317
    5° – Renzo Furlan – 223
    Una carriera lunga, segnata da alti e bassi, ma ricca di grandissimi successi (Monte Carlo, le vittorie in Davis, le imprese contro Nadal e non solo) e soprattutto tanti momenti di tennis bellissimo, divertente e spettacolare. Il talento “maledetto” di Fognini, quel braccio capace di produrre magie tecniche, resterà nel nostro sport ben oltre i numeri. Complimenti Fabio!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zverev vince ad Acapulco il match più notturno della storia, terminato alle 4.54

    Alexander Zverev

    L’incredibile battaglia vinta da Alexander Zverev su Janson Brooksby ad Acapulco (3-6 7-6 6-2) segna un record storico per il tennis maschile. Infatti la partita, iniziata già oltre l’1 di notte, è terminata alle 4.54, diventando il match terminato più tardi nella storia. Il precedente record apparteneva a Hewitt – Baghdatis all’Australian Open 2008, terminato alle 4.34 di mattina. In Messico amano tirare a far tardi, probabilmente stavolta hanno un tantino esagerato… ma nonostante l’orario impossibile, un buon pubblico ha assistito sino alla fine quest’emozionante partita, in cui il tedesco ha annullato anche match point nel tiebreak del secondo set. Zverev è il campione in carica del 500 messicano. La giornata sul nuovissimo campo centrale, inaugurato oggi, è stata contraddistinta da tutte maratone. Isner ha battuto Verdasco in 3 ore e 13 minuti, Kozlov ha sorpreso Dimitrov in 3 ore 21 minuti, e Zverev – Brooksby è durata 3 ore e 20 minuti. È stato anche il match più lungo mai giocato in carriera su 3 set per il tedesco.  

    ¡DÍA HISTÓRICO!
    Zverev Brooksby se convirtió en el partido que acabó más tarde en la historia del tenis. Es decir que supera al Hewitt vs Baghdatis en el Australian Open 2008 (4:34 am) Este partido terminó a las 4:54 am — Abierto Mexicano (@AbiertoTelcel) February 22, 2022

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz il più giovane in Top20 da Andrei Medvedev (1993). La classifica dei più precoci

    Carlos Alcaraz, nuovo top 20

    18 anni e 292 giorni. Il 21 febbraio 2022 Carlos Alcaraz entra nella top 20 del ranking mondiale, confermandosi un vero fenomeno del gioco, fortissimo e molto precoce. Infatti il murciano pupillo di JC Ferrero diventa il più giovane ad entrare tra i primi venti del mondo dai tempi di Andrei Medvedev, 1° marzo 1993.
    È una classifica curiosa quella dei tennisti più precoci a raggiungere questo splendido risultato, tra campioni epocali e qualche talento che non è riuscito a confermarsi ai vertici dopo una rapidissima ascesa. Ecco i 30 più giovani ad entrare tra i top 20 ATP, tra i quali figura un solo italiano: Jannik Sinner.

    Aaron Krickstein – 16 anni e 356 giorni (ingresso in top 20 il 23 luglio 1984)
    Michael Chang – 17 anni e 75 giorni (8 maggio 1989)
    Bjorn Borg – 17 anni e 172 giorni (26 novembre 1973)
    Boris Becker – 17 anni e 207 giorni (17 giugno 1985)
    Mats Wilander – 17 anni e 274 giorni (24 maggio 1982)
    Andre Agassi – 17 anni e 291 giorni (15 febbraio 1988)
    Guillermo Perez Roland – 17 anni e 307 giorni (24 agosto 1987)
    Stefan Edberg – 18 anni e 66 giorni (26 marzo 1984)
    Jimmy Arias – 18 anni e 69 giorni (25 ottobre 1982)
    Andrei Medvedev – 18 anni e 154 giorni (1° febbraio 1993)
    Pete Sampras – 18 anni e 198 giorni (26 febbraio 1990)
    John McEnroe – 18 anni e 292 giorni (3 ottobre 1977)
    Kent Carlson – 18 anni e 262 giorni (22 settembre 1986)
    Carlos Alcaraz – 18 anni e 292 giorni (21 febbraio 2022)
    Rafael Nadal – 18 anni e 305 giorni (4 aprile 2005)
    Goran Ivanisevic – 18 anni e 313 giorni (23 luglio 1990)
    Lleyton Hewitt – 18 anni e 326 giorni (17 gennaio 2000)
    Andy Roddick – 18 anni e 355 giorni (20 agosto 2001)
    Richard Gasquet – 19 anni e 2 giorni (20 giugno 2005)
    Felix Auger-Aliassime – 19 anni e 10 giorni (19 agosto 2019)
    Pat Cash – 19 anni e 43 giorni (9 luglio 1984)
    Henrick Sundstrom – 19 anni e 83 giorni (23 maggio 1983)
    Andy Murray – 19 anni e 98 giorni (21 agosto 2006)
    Novak Djokovic – 19 anni e 140 giorni (9 ottobre 2006)
    Alexander Zverev – 19 anni e 180 giorni (17 ottobre 2016)
    Roger Federer – 19 anni e 202 giorni (26 febbraio 2002)
    Jim Courier – 19 anni e 207 giorni (12 marzo 1990)
    Jannik Sinner – 19 anni e 246 giorni (19 aprile 2021)
    Carlos Moya – 19 anni e 266 giorni (20 maggio 1996)
    Vijay Armitraj – 19 anni e 277 giorni (17 settembre 1973)

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    L’Australian Open celebra il successo storico di Berrettini per il tennis italiano

    L’immagine degli Australian Open che celebra Matteo Berrettini

    L’account Twitter ufficiale degli Australian Open ha celebrato la storica vittoria di Matteo Berrettini, primo italiano in semifinale nel torneo, con una bella immagine, che vi riportiamo.

    History maker 🇮🇹@MattBerrettini • #AusOpen • #AO2022 pic.twitter.com/GFUtGKuTCs
    — #AusOpen (@AustralianOpen) January 25, 2022 LEGGI TUTTO