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    Italbasket, il piano diabolico studiato da Pozzecco

    «Vogliamo trasmettere emozioni. Penso che questo sia quasi superiore ad un risultato sportivo», diceva giovedì Pozzecco. Il diabolico piano del ct è iniziato nel primo tempo, quando è riuscito lui stesso ad emozionare tutti con qualcosa che raramente si vede su un campo di basket: con un suo giocatore, Mannion, in lunetta, tra il primo e secondo tiro libero si è fatto fischiare un tecnico… Poi ha lasciato che la Spagna dominasse letteralmente a rimbalzo. Ma, proprio mentre gli ospiti sembravano vicini a tagliare il traguardo, il Poz piazzava il colpo di teatro: si affidava a tutte le sue guardie, sicuro che avrebbero riacquistato la mira. E in effetti Spissu, Vitali e Mannion hanno fatto felice lui, Bagnaia, Vale Rossi, Tamberi e tutti gli spettatori del Palasport di Pesaro. Il diabolico piano è purtroppo fallito nel supplementare: troppi errori, troppa stanchezza, troppe energie mentali sprecate. Insomma, questa Nazionale ha emozionato sì o no? Diciamo di sì, ma restiamo dell’idea che una vittoria è sempre meglio di una sconfitta emozionante. Anche perché, a voler essere onesti, questa era una gara giocata dall’Italia B (priva di Fontecchio, Melli, Polonara e Datome) contro… la Spagna C (assenti Brown, Rudy e i fratelli Hernangomez). Troppi rimbalzi concessi (45 contro i nostri 27) perché il tagliafuori degli esterni non ha funzionato, e tanta fretta nel cercare soluzioni individuali. Ma qualcosa di buono rimane anche in questo ko. La reazione di squadra n e l momento più difficile, la solita prova di cuore e atletismo di Biligha, la faccia tosta di Mannion, a segno dopo numerosi errori. Resta il rimpianto di non aver visto sul parquet Caruso, il lungo italiano più in forma del campionato. Ma Pozzecco sicuramente lo utilizzerà lunedì contro la Georgia. LEGGI TUTTO

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    Basket, Italia ko a testa alta con la Spagna al debutto nelle qualificazioni Mondiali

    PESARO – Nel match d’esordio per le qualificazioni ai Mondiali, cocente sconfitta per l’Italia di Pozzecco, che si arrende solo dopo un tiratissimo supplementare 84-88 alla Spagna di Scariolo, campione del Mondo in carica e grande favorita del torneo, che si impone per la seconda volta in tre confronti sugli Azzurri.
    Match in altalena fino all’ultimo respiro
    Partita vissuta sul filo dell’equilibrio quella di Pesaro, che vede la Spagna prevalere nel primo quarto con un netto 22-18; nel secondo quarto reazione degli Azzurri, che chiudono avanti con un 15-14 non cambia comunque il match. Tanto più che nel terzo parziale sono ancora le Furie Rosse di Scariolo ad imporsi per 19-16, ipotecando il risultato. Nella quarta e ultima frazione, arriva però la reazione dell’Italia, che con un parziale di 21-15 porta il match all’over-time. In un tempo supplementare tiratissimo, gli spagnoli si impongono 18-14, portandosi a casa il match per il definitivo 88-84.
    Tribuna “VIP” affollata a Pesaro
    A seguire il match sugli spalti della Vitrifrigo Arena di Pesaro, anche diversi “VIP”, dal nuovo Ministro dello Sport, Andrea Abodi, al Presidente del Coni, Giovanni Malagò, passando per il “pluricampione” di MotoGP, Valentino Rossi, e il suo erede, Pecco Bagnaia, oltre all’oro olimpico del Salto in Alto, Gimbo Tamberi. LEGGI TUTTO

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    Diretta Francia-Italia europei di basket: dove vederla in tv

    BERLINO (GERMANIA) – Dopo la straordinaria vittoria contro la Serbia, l’Italbasket vuole continuare a sognare e alle 17.15, alla Mercedes-Benz Arena di Berlino, Germania, sfida la Francia per un posto in semifinale dell’Europeo. Gli azzurri vogliono fare un regalo al ct Gianmarco Pozzecco che domani compirà 50 anni. I transalpini appena dodici mesi fa hanno battuto l’Italia nei quarti dei Giochi Olimpici di Tokyo, dove poi conquistarono l’argento. Quello a disposizione dello storico coach Vincent Collet è un roster completo, capace di mixare alla grande i suoi campioni NBA, come Gobert e Fournier, alle stelle dell’Eurolega come Huertel e Yabusele. Sono ben 21 i precedenti solo guardando agli Europei: gli scontri diretti parlano leggermente in favore della Francia (11-10). Ma a far clamore, purtroppo per gli azzurri, sono i risultati recenti: nelle ultime 8 contese, i Blues si sono imposti per ben 7 volte a partire dal 1993. Servirà dunque un’altra impresa, lo sa bene coach Pozzecco: “La Francia è uno dei migliori team al mondo ed è una squadra diversa dalla Serbia, avendo a disposizione ancor più atletismo e più opzioni. Noi invece siamo l’Italia e continueremo a giocare il nostro basket, fatto di difesa dura, corsa e fiducia in attacco. Ormai abbiamo una nostra identità e vogliamo proseguire su questa strada. Noi continuiamo a coltivare il nostro sogno ma occorre fare un altro miracolo sportivo. Ciò che vedo io è che questa squadra sa emozionare come poche altre”.

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    Come vedere Francia Italia in tv e in streaming

    Francia Italia, quarto di finale degli Europei di basket, è in programma alle 17.15 alla Mercedes-Benz Arena di Berlino, Germania, e sarà visibile in diretta su Sky Sport Arena. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now, Eleven e sulla piattaforma Sky Go.  LEGGI TUTTO

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    Spissu: “Io, calciatore mancato, adesso sogno con l’Italia”

    Dopo aver una prima fase a gironi in cui non aveva convinto, Marco Spissu è letteralmente esploso contro la Serbia, trasformandosi nell’eroe del match (22 punti, tutti pesantissimi ai fini del risultato finale). Il ct Pozzecco non ha mai dubitato delle sue qualità e, alla fine, il play azzurro ha risposto con una prestazione epica che resterà negli annali del basket italiano per sempre. A poche ore dalla sfida con la Francia, con in palio il pass per le semifinali dell’Europeo, il 27enne nativo di Sassari si gode il momento e guarda con ottimismo alla sfida con i francesi. Dopo una lunga gavetta, Marco Spissu è arrivato dove sognava di essere. L’azzurro è il colore che lo sta consacrando definitivamente e, lui per primo, non vuole che il sogno si interrompa proprio sul più bello.

    Spissu, si dice che lei avrebbe potuto diventare un calciatore professionista. E’ vero?

    «Da piccolo ho cominciato con il calcio, poi ci ho aggiunto il basket. Li ho coltivati entrambi e devo dire che anche a calcio me la cavavo bene».

    Chi sono stati i giocatori che l’hanno ispirato quando era piccolo?

    «Essendo di Sassari e giocando play, guardavo i grandi giocatori di quell’epoca in quel ruolo. Ricordo che, a quei tempi, c’era Travis Diener a Sassari. Lo studiavo, cercavo di capire come si muoveva…».

    Quando ha fatto il passo avanti che l’ha portata sino all’azzurro?

    «Non so quale sia stato il momento che mi ha fatto fare il salto definitivo. Ovunque ho giocato, è stato uno step importante per me: Bari, Casalpusterlengo, Reggio Calabria… Direi che è andata bene se sono qui a Berlino, a giocarmi un quarto di finale con la Francia (ride, ndr)».

    Come è andata l’esperienza in Russia all’Unics Kazan?

    «Mi sono trovato benissimo. Alla fine, sono andato lì per giocare a pallacanestro, quello mi interessava e quello era il mio obiettivo. Facevo la spola palazzetto-casa, casa-palazzetto. E’ stato molto formativo. Lo rifarei, anche se all’inizio ero un po’ scettico sull’andare a giocare lì. Alla fine si è rivelata una decisione azzeccata».

    Ma lei sarebbe dovuto andare a giocare a Malaga, giusto?

    «Come si dice: si chiude una porta e si apre un portone. Kazan significava giocare l’Eurolega da subito e, onestamente, era un mio obiettivo. Non potevo rifiutare un’opportunità del genere».

    Quindi l’esperienza all’estero la considera positiva per un giocatore italiano?

    «La volevo fare e l’ho fatta. Non è facile. Capisco che gli italiani si sentono più rilassati a restare in Italia, ma io ho fatto la borsa e sono andato. Ci ho provato e ci riproverò».

    E’ stato quattro anni a Sassari. All’inizio non deve essere stato semplice: sassarese, piccolino, magro… Conferma?

    «Vero, non è stato facile fare il profeta in patria. I difetti, in particolare, si amplificano se sei di casa. Quando però le cose vanno bene, come nel mio caso, non c’è emozione più bella che giocare davanti al tuo pubblico. Ci siamo tolti anche delle soddisfazioni. Ho dato tutto per quella maglia, come ho fatto ovunque sono stato ma, in quel caso, la senti di più tua».

    Ora, dopo aver firmato per Venezia, lei è protagonista all’Europeo. Come è andata la notte post Serbia?

    «Abbiamo fatto una cenetta tra di noi, in un ristorante. Personalmente, in camera, non riuscivo a prendere sonno. Troppa adrenalina in corpo. Credo che sia accaduto anche a tanti altri».

    E adesso, contro la Francia?

    «Ci vogliamo provare, sicuro. Nell’amichevole a Montpellier eravamo in fase di preparazione. Ora è tutta un’altra storia. C’è anche una rivincita in gioco, quella delle Olimpiadi, quando ci battè nei quarti…». LEGGI TUTTO

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    Serbia-Italia, Pozzecco show: espulso, abbraccia tutti e si mette a piangere!

    BERLINO – Il secondo fallo tecnico fischiato alla panchina costa caro a Gianmarco Pozzecco, espulso dagli arbitri durante l’ottavo di finale di Italia-Serbia. Primo tecnico chiamato nel primo quarto, il secondo durante il terzo periodo di gioco: un match tirato, con gli arbitri impegnati a domare il clima di tensione fra i due team. Il tecnico azzurro paga caro il suo temperamento, e viene cacciato a 6 minuti alla fine del terzo quarto con gli azzurri sotto di quattro. Uscendo dal parquet berlinese, Pozzecco si è lasciato andare alle lacrime e ha salutato con un abbraccio tutti i componenti della panchina. LEGGI TUTTO