consigliato per te

  • in

    Diretta Spagna-Italia Qualificazioni FIBA World Cup: dove vederla in streaming

    L’Italbasket è pronta a una serata di gala per chiudere il percorso di qualificazione al Mondiale del 2023. La Nazionale di Gianmarco Pozzecco – che ha già staccato il pass per la rassegna iridata che si disputerà dal 25 agosto al 10 settembre in Giappone, Filippine e Indonesia – si appresta ad affrontare la Spagna campione d’Europa in carica. Giovedì, al Modigliani Forum di Livorno, gli azzurri hanno battuto l’Ucraina 85-75, trascinati da Spissu e Mannion, e ora sono pronti a mettersi alla prova contro le Furie Rosse di Sergio Scariolo, che guidano il gruppo L con un bottino di 8 vittorie e una sola sconfitta. Per l’Italbasket la partita di Caceres sarà anche l’occasione di vendicare il precedente dello scorso 11 novembre, quando la Spagna si impose 88-84 alla Vitrifrigo Arena di Pesaro. LEGGI TUTTO

  • in

    Basket, Qualificazioni Mondiali: l’Italia supera l’Ucraina, Mannion show

    LIVORNO – Il pass per il Mondiale in tasca non basta all’Italia di Pozzecco che al PalaLivorno superano l’Ucraina per 85-75 nella penultima gara dei Fiba World Cup 2023 Qualifiers. Protagonisti della serata Niccolò Mannion e Marco Spissu, rispettivamente autori di 28 e di 21 punti, la piccola tegola invece è l’uscita anzitempo, per infortunio, di Paul Biligha: per l’ala-pivot dell’Olimpia Milano sospetta distorsione al ginocchio. Gara molto equilibrata, con le squadre negli spogliatoi all’intervallo sul punteggio di 43 pari. Nell’ultimo quarto il break decisivo in favore del team allenato da Gianmarco Pozzecco, che ha preso il largo nella fasi conclusive del match. Da segnalare l’esordio assoluto in maglia azzurra di Riccardo Visconti. Il prossimo e ultimo impegno per l’Italia nelle qualificazioni dei Mondiali è in programma a Caceres, contro la Spagna, domenica alle 18. LEGGI TUTTO

  • in

    Basket, Livorno ritrova l’Italia e rende omaggio all’Ucraina, poi superata 85-75

    LIVORNO – Serata speciale al Modigliani Forum, che dopo 27 anni torna ad ospitare l’Italbasket con un sold out da record e denso di significati. Livorno per la Nazionale, la Nazionale per Livorno, che da troppo tempo era rimasta tagliata fuori dai grandi appuntamenti della pallacanestro. Livorno per coach Pozzecco, che esattamente 30 anni fa muoveva i primi passi di una straordinaria carriera proprio con la maglia della Baker. Livorno per l’Ucraina, avversaria di turno nel terzo turno delle Qualificazioni Mondiali, a un anno esatto dall’inizio del doloroso conflitto con la Russia. Un appuntamento dunque che travalica i confini dello Sport, per fondersi con la memoria, la speranza e la solidarietà, come testimoniato dal sentito prepartita, che ha visto protagonista al centro del parquet labronico anche il Presidente della Federazione Gianni Petrucci. LEGGI TUTTO

  • in

    Pozzecco-Italia a tempo pieno: saltata la trattativa col Panathinaikos

    L’ItalBasket è sbarcata a Livorno, dove domani sera (ore 21, diretta RaiSport, Sky Sport Arena e Eleven Sports) affronterà l’Ucraina nella penultima gara di qualificazione al Mondiale 2023. Gli azzurri hanno già strappato il pass iridato mentre l’Ucraina è in piena corsa e ha necessità di vincere, quantomeno per restare in scia a Georgia e Islanda. Bisognerà dunque onorare l’impegno al massimo anche per ricambiare l’amore che Livorno ha per il basket e la Nazionale. Era dal dicembre 1996 che l’Italia non giocava in riva al Tirreno: amichevole contro North Carolina State University ma al PalaMacchia, allora PalaAllende, inaugurato peraltro 20 anni prima con un torneo proprio con l’Italia insieme a Canada, Urss e San Francisco University. Questa volta ad ospitare gli azzurri sarà il Modigliani Forum, intitolato all’omonimo celebre pittore e scultore livornese dei primi del Novecento: restano ancora pochi biglietti disponibili per un impianto che ha vissuto grandi pienoni in occasioni dei derby tra Libertas e Pielle in Serie B. LEGGI TUTTO

  • in

    Intervista a Cinciarini, a un punto dal record: “Pozzecco, arrivo”

    Come si diventa un assistman da record?

    «Con tanti sacrifici, scelte a volte non semplici compiute in carriera, voglia di emergere. Ho sempre preferito aiutare la mia squadra con passaggi piuttosto che focalizzarmi sulle mie realizzazioni in attacco. Poi va detto che ogni partita fa storia a sé e per essere un buon playmaker occorre saper leggere le varie situazioni in campo».

    Sul parquet dal 2003, in vent’anni il ruolo di regista è cambiato?

    «Di play vecchio stampo ormai ce ne sono pochissimi, spesso le squadre si affidano a delle comboguard che siano decisive prima di tutto segnando molti punti. Il regista puro, quello che organizza il gioco, è quasi scomparso. Per me già il ritiro di pre-stagione è importantissimo: lì nelle prime settimane osservo i miei compagni al tiro e cerco di capire come imbeccarli nel modo migliore, piccoli dettagli che risultano utili nei momenti critici in partita. E non disdegno di rubare qualche segreto agli avversari più forti».

    Si dice che il play sia una sorta di prolungamento dell’allenatore in campo.

    «Verissimo. Ho giocato per Trinchieri, Pianigiani, Repesa, Menetti, Messina, tutti tecnici con cui ho condiviso le scelte tattiche, anche quando magari avevo poco spazio. Devo dire che mi sono trovato particolarmente bene con Attilio Caja, forse perché entrambi siamo due martelli, due persone molto esigenti. Adesso sto imparando a conoscere Dragan Sakota, ad interpretarne i giochi. Ammetto che, un domani, non mi dispiacerebbe allenare».

    Dalla regia alla panchina gli esempi illustri non mancano: Djordjevic, Obradovic, D’Antoni.

    «Sasha è stato il mio primo compagno di stanza in ritiro a Pesaro nel 2003, fu un’emozione immediata per un ragazzino nemmeno maggiorenne. Ci confrontiamo ancora, per me è un onore essermi allenato con lui. Di D’Antoni purtroppo ho solo sentito parlare, ovviamente bene. Obradovic l’ho conosciuto da coach avversario in Eurolega: di recente Kevin Punter, mio ex compagno a Milano ed ora al Partizan, mi ha confermato quanto sia esigente. Ma non posso certo paragonarmi a nessuno di loro e comunque resto concentrato sulla mia carriera da giocatore. In futuro come detto vorrei allenare e sarebbe un onore ripercorrere la carriera di uno di loro».

    In campo intanto c’è una nuova generazione emergente di registi.

    «Uno di loro è Davide Moretti che conosco dai tempi di Milano. Gioca per Pesaro che è la mia città, dove vivo d’estate, quindi se posso dargli dei consigli lo faccio ancor più volentieri. Lui è un ragazzo d’oro che già l’anno scorso ha fatto bene e che sta crescendo ancora. Poi ci sono Mannion, Pajola, Spissu, tutti elementi nel giro della Nazionale che maturano sempre più. Per me sono avversari in campo ma al di fuori della partita, se li posso aiutare con dei consigli, lo faccio volentieri».

    Capitolo salvezza: missione difficile per la Reggiana.

    «Non era certo l’obiettivo con cui siamo partiti in estate. Abbiamo attraversato una fase durissima, sette sconfitte in fila di cui alcune all’ultimo minuto: sono situazioni che minano le certezze, tolgono fiducia. La vittoria con Pesaro ci ha rinfrancati ma restiamo ultimi, inoltre le squadre in retrovia non si stanno certo fermando. Ora restano due partite per chiudere il girone d’andata, due gare da giocare alla morte. Nella fase di ritorno si lotterà tutti per degli obiettivi, chi per i playoff e chi per salvarsi. Noi dovremo lavorare duro, migliorare giorno dopo giorno, consapevoli che nessuno ci regalerà qualcosa». LEGGI TUTTO