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    Pozzecco-Italia a tempo pieno: saltata la trattativa col Panathinaikos

    L’ItalBasket è sbarcata a Livorno, dove domani sera (ore 21, diretta RaiSport, Sky Sport Arena e Eleven Sports) affronterà l’Ucraina nella penultima gara di qualificazione al Mondiale 2023. Gli azzurri hanno già strappato il pass iridato mentre l’Ucraina è in piena corsa e ha necessità di vincere, quantomeno per restare in scia a Georgia e Islanda. Bisognerà dunque onorare l’impegno al massimo anche per ricambiare l’amore che Livorno ha per il basket e la Nazionale. Era dal dicembre 1996 che l’Italia non giocava in riva al Tirreno: amichevole contro North Carolina State University ma al PalaMacchia, allora PalaAllende, inaugurato peraltro 20 anni prima con un torneo proprio con l’Italia insieme a Canada, Urss e San Francisco University. Questa volta ad ospitare gli azzurri sarà il Modigliani Forum, intitolato all’omonimo celebre pittore e scultore livornese dei primi del Novecento: restano ancora pochi biglietti disponibili per un impianto che ha vissuto grandi pienoni in occasioni dei derby tra Libertas e Pielle in Serie B. LEGGI TUTTO

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    Intervista a Cinciarini, a un punto dal record: “Pozzecco, arrivo”

    Come si diventa un assistman da record?

    «Con tanti sacrifici, scelte a volte non semplici compiute in carriera, voglia di emergere. Ho sempre preferito aiutare la mia squadra con passaggi piuttosto che focalizzarmi sulle mie realizzazioni in attacco. Poi va detto che ogni partita fa storia a sé e per essere un buon playmaker occorre saper leggere le varie situazioni in campo».

    Sul parquet dal 2003, in vent’anni il ruolo di regista è cambiato?

    «Di play vecchio stampo ormai ce ne sono pochissimi, spesso le squadre si affidano a delle comboguard che siano decisive prima di tutto segnando molti punti. Il regista puro, quello che organizza il gioco, è quasi scomparso. Per me già il ritiro di pre-stagione è importantissimo: lì nelle prime settimane osservo i miei compagni al tiro e cerco di capire come imbeccarli nel modo migliore, piccoli dettagli che risultano utili nei momenti critici in partita. E non disdegno di rubare qualche segreto agli avversari più forti».

    Si dice che il play sia una sorta di prolungamento dell’allenatore in campo.

    «Verissimo. Ho giocato per Trinchieri, Pianigiani, Repesa, Menetti, Messina, tutti tecnici con cui ho condiviso le scelte tattiche, anche quando magari avevo poco spazio. Devo dire che mi sono trovato particolarmente bene con Attilio Caja, forse perché entrambi siamo due martelli, due persone molto esigenti. Adesso sto imparando a conoscere Dragan Sakota, ad interpretarne i giochi. Ammetto che, un domani, non mi dispiacerebbe allenare».

    Dalla regia alla panchina gli esempi illustri non mancano: Djordjevic, Obradovic, D’Antoni.

    «Sasha è stato il mio primo compagno di stanza in ritiro a Pesaro nel 2003, fu un’emozione immediata per un ragazzino nemmeno maggiorenne. Ci confrontiamo ancora, per me è un onore essermi allenato con lui. Di D’Antoni purtroppo ho solo sentito parlare, ovviamente bene. Obradovic l’ho conosciuto da coach avversario in Eurolega: di recente Kevin Punter, mio ex compagno a Milano ed ora al Partizan, mi ha confermato quanto sia esigente. Ma non posso certo paragonarmi a nessuno di loro e comunque resto concentrato sulla mia carriera da giocatore. In futuro come detto vorrei allenare e sarebbe un onore ripercorrere la carriera di uno di loro».

    In campo intanto c’è una nuova generazione emergente di registi.

    «Uno di loro è Davide Moretti che conosco dai tempi di Milano. Gioca per Pesaro che è la mia città, dove vivo d’estate, quindi se posso dargli dei consigli lo faccio ancor più volentieri. Lui è un ragazzo d’oro che già l’anno scorso ha fatto bene e che sta crescendo ancora. Poi ci sono Mannion, Pajola, Spissu, tutti elementi nel giro della Nazionale che maturano sempre più. Per me sono avversari in campo ma al di fuori della partita, se li posso aiutare con dei consigli, lo faccio volentieri».

    Capitolo salvezza: missione difficile per la Reggiana.

    «Non era certo l’obiettivo con cui siamo partiti in estate. Abbiamo attraversato una fase durissima, sette sconfitte in fila di cui alcune all’ultimo minuto: sono situazioni che minano le certezze, tolgono fiducia. La vittoria con Pesaro ci ha rinfrancati ma restiamo ultimi, inoltre le squadre in retrovia non si stanno certo fermando. Ora restano due partite per chiudere il girone d’andata, due gare da giocare alla morte. Nella fase di ritorno si lotterà tutti per degli obiettivi, chi per i playoff e chi per salvarsi. Noi dovremo lavorare duro, migliorare giorno dopo giorno, consapevoli che nessuno ci regalerà qualcosa». LEGGI TUTTO

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    Pozzecco sbarca negli Usa per incontrare Banchero: “Vogliamo conoscerlo”

    Gianmarco Pozzecco, coach della Nazionale italiana di basket, è sbarcato negli Stati Uniti, ad Orlando, per una missione speciale: convincere Paolo Banchero ad accettare la maglia azzurra. La delegazione italiana è composta anche dal direttore sportivo di Italbasket Salvatore Trainotti e ad Antonio Santa Maria, consulente della Fip. L’appuntamento tra Banchero e la delegazione azzurra è fissato per questa notte.
    Pozzecco: “Lo vogliamo conoscere”
    Pozzecco è convinto di riuscire a convincere la stella di Orlando. “L’ho visto per qualche istante in campo, ci siamo salutati – ha spiegato ai microfoni di Sky – Parleremo poi con tutto il suo entourage: siamo venuti qui per conoscerlo e per farci conoscere”. Solo una decina di giorni fa Banchero aveva espresso il amore per l’Italia: “Quando giocherò con la nazionale sarò un altro giocatore, e – aveva aggiunto in un’intervista al sito della Fiba – mi impegnerò per essere il miglior compagno, esempio e cestista possibile per aiutare l’Italia. Sono eccitato all’idea di poter dare il mio contributo alla squadra, prima o poi, e raggiungere grandi risultati”. LEGGI TUTTO

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    Petrucci elogia l’Italbasket: “I risultati stanno arrivando. Siamo sereni”

    MILANO – “I risultati stanno piano piano arrivando, siamo sereni. Ci sono tutti i presupposti per fare bene”. Così Gianni Petrucci, presidente della Federbasket intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo, spiega lo stato di salute della pallacanestro italiana partendo dalla sezione femminile. Le partite con Svizzera e Slovacchia “dovrebbero qualificarci all’Europeo, siamo andati bene fino adesso. Napoli risponde sempre bene alla pallacanestro, dopo aver visto il tutto esaurito con la Nazionale maschile”, sottolinea Petrucci che poi aggiunge: “Ritroviamo la Campania in piena forma, sono momenti favorevoli”.Guarda la galleryPozzecco, quante emozioni per l’esordio da ct dell’Italbasket
    Petrucci: “Basket terzo sport mondiale, stiamo risalendo”
    La Nazionale maschile di Gianmarco Pozzecco si è qualificata per la seconda volta di fila al Mondiale che si disputerà tra il 25 agosto e il 10 settembre 2023 tra Indonesia, Giappone e Filippine. Un risultato che, secondo Petrucci, dà prestigio a tutto il movimento: “Il basket è il terzo sport per diffusione al mondo, dietro calcio e cricket. Gli sport sono tutti importanti, ma stiamo risalendo e stiamo investendo sulle società di base con grande criterio”. Petrucci approva anche la scelta di Abodi come ministro dello sport: “Ora c’è Abodi al Ministero dello Sport, una felice scelta dal governo Meloni”, sottolinea il presidente della Fip. LEGGI TUTTO

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    Banchero-Italia, Pozzecco: “Cercherò di convicerlo per i Mondiali”

    MILANO – Il Ct della Nazionale italiana maschile di pallacanestro Gianmarco Pozzecco è intervenuto a Sky Sport per parlare della questione inerente al reclutamento di Paolo Banchero. Pozzecco, insieme al direttore sportivo azzurro Salvatore Trainotti e al presidente federale Gianni Petrucci, partirà per Orlando il 3 dicembre per incontrare la matricola ex Duke e convincerla a sposare il progetto azzurro: “Quando mi presenterò da lui a dicembre gli proporrò qualcosa di concreto, la possibilità di giocare il Mondiale. Eravamo consapevoli che giocare l’Europeo non fosse abbastanza allettante ma il Mondiale in sè e con esso la possibilità di qualificarsi per le Olimpiadi. Sono contento di andare là con qualcosa di raggiunto – aggiunge – Non preparo niente, mi affido all’istinto, all’empatia. Non so che tipo di ragazzo sia, vedendolo da fuori sembra un ragazzo straordinario, ha talento ma è connesso con quello che fa nella vita, è estremamente intelligente. Quando avrà capito che tipo di persona è, dovrò convincerlo che con noi potrà vivere un’esperienza che lo arricchirà e divertirà, e soprattutto che divertirà noi”. L’Italia si è qualificata per i Mondiali 2023 grazie al successo ottenuto lunedì in Georgia. LEGGI TUTTO