Una raccolta fondi per William Procopio: la pallavolo ti porterà sempre nel cuore!
Ho due meravigliosi ricordi di te. Il primo è di una sera invernale, di una Brugherio freddissima, con te, Matteo De Berardinis, Daniele Morato, Marco Barsi, Tiziano Priore, e tutta la famiglia dei Diavoli Rosa, che sceglie di posare per un assurdo servizio fotografico per me e la collega Elena Zanutto. Li avevi convinti tu, con la complicità di quella persona meravigliosa che è Paola Monaco, storica figura che appartiene ai miei esordi di giornalista e saltimbanco della pallavolo.
Il secondo, circa un anno dopo, è un abbraccio che diedi a te, Leonardo Puliti, Iacopo Botto e Alberto Elia nella sera più importante della tua carriera. Avevi cambiato maglia, non pelle, era arrivata la chiamata del Vero Volley e in due sole stagioni, sei passato dall’essere il ragazzino dei Diavoli Rosa al ragazzo prodigio della Superlega.
Ci hai sempre stupito William, con quella classe innata nel riuscire a mettere d’accordo tutti: critica e pubblico, compagni e allenatori, mischiando il bianco e nero della pallavolo, con la buona educazione e il sorriso di chi aveva capito che la vita fosse anche altro.
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Con altrettanto incanto e disincanto, hai deciso poi di lasciare la Superlega e tornare a Brugherio, e io da bravo allocco che di vita vera non capivo nulla, ti ho persino sgridato. “Ma come – ti scrissi in una chat che ho ritrovato – dopo tutto quello che hai fatto, dopo tutti i sacrifici, gli allenamenti, le rinunce, torni a giocare la B?”. Mi hai dato una lezione anche quella volta, rispondendo semplicemente: “ma io sono felice così!”
E sei tornato dove ti avevo conosciuto, hai riabbracciato Danilo Durand, una squadra e una società attorno alla quale hai costruito una parte importante della tua carriera.
Proprio Danilo, durante la cerimonia in cui tutti ti abbiamo salutato (il funerale di William Procopio si è tenuto ieri, giovedì 20 febbraio, nella chiesa di San Bartolomeo a Brugherio, Ndr), ha letto delle bellissime parole a te dedicate, e che descrivono perfettamente cosa sei stato per la pallavolo: “Abbiamo sospeso tutti gli allenamenti, so che per questo ti arrabbierai. Ma era giusto farlo. Ricordiamo un ragazzo che con la nostra famiglia è diventato un uomo con la U maiuscola. Avevi una determinazione di ferro, che ti ha permesso di superare qualsiasi ostacolo senza mai tirarti indietro. Ti sei meritato tutto ciò che sei riuscito a costruire: in Serie A, come marito e poi come padre di due meravigliosi bambini. Tutto questo con il sorriso”.
“Con qualsiasi tempo, con il tuo casco giallo, tu arrivavi. O a bordo, o trascinandolo perché non andava, oppure a piedi, perché ti aveva lasciato per strada. Ci sei sempre stato per noi Diavoli, per i tuoi amici e la tua famiglia. Sapevamo di poter contare sempre su di te. Ora, da Lassù, le responsabilità aumenteranno. Devi dare a Larisa la forza di crescere i vostri figli, Andrea e Alex, per farli diventare delle persone buone proprio come te. Noi ti ricorderemo con la maglietta rosa addosso, che hai indossato con orgoglio in tantissimi palazzetti. Ci vediamo alla prossima partita, William”.
Ho chiesto anche ad altre persone di farsi portavoce di un pensiero e di un ricordo, che resta vivo in tutti coloro che hanno vestito la tua stessa casacca, a Brugherio come a Monza e in tutte le tue altre esperienze, come in tutti noi (il Consorzio Vero Volley ha ricordato William anche con un maxistriscione all’Opiquad Arena e con un toccante minuto di silenzio prima della gara di CEV Champions League tra Numia Vero Volley Milano e Palmberg Schwerin).
“Rappresenta la sintesi perfetta dell’amico che tutti vorrebbero avere, oltre che del compagno di squadra – mi dice Daniele Morato (compagno storico di Procopio ai Diavoli Rosa e allenatore della Delta Group Porto Viro n.d.r.) -. Conosceva tutti, amava essere l’elemento armonico che univa e riuniva tutti. È un compagno e un amico con cui ho condiviso tantissimi momenti, dentro e fuori dal campo, dalle vacanze, ai tornei internazionali a Brugherio, alle sere d’estate fuori fino a tardi a chiacchierare e ridere insieme”.
Lo confermano anche le parole di Leonardo Puliti, oggi schiacciatore della Volley 2001 Garlasco e allora compagno nella squadra della promozione dalla A2 alla A1 con Monza: “Willino è stato la colonna del nostro spogliatoio. La sua leggerezza ed il suo modo di affrontare le sfide sportive della serie A sono un esempio per tutti. Lui era semplicemente insostituibile. Con lui se ne va il “cuore” di quel gruppo, che non è mai stato semplicemente una squadra, ma una famiglia”.
Questo, invece, è il ricordo di Alberto Elia: “Willino”, “Piccolo”, è stato una colonna del nostro spogliatoio. Se è vero che quella squadra (il Vero Volley della promozione e, poi, del primo anno in Superlega, Ndr) ha scritto pagine indelebili, deve molto a lui. Ragazzo generoso, dal cuore puro, positivo e pieno di energia. Mai un giudizio negativo, mai abbattuto. È stato il mio compagno di stanza per due lunghe stagioni e lo è stato anche nell’aprile del 2015 durante la tournée organizzata a Pechino. Quante confidenze! E quante risate! Amavamo fare pesi insieme e ci prendevamo continuamente in giro: lui ha sempre avuto due bicipiti enormi e non posso dimenticare che è stata l’unica persona capace di battermi a braccio di ferro in tutta la mia vita. Era il 6 aprile del 2015, cena di fine stagione a Brescia dopo una sessione di soft-air, con tutti gli altri giocatori testimoni… È stato il mio compagno di palla a coppie per due lunghe stagioni. Probabilmente non saremo stati la coppia più tecnica o quella più bella da vedere, ma solo noi sappiamo quanto impegno, cuore e gioia ci mettevamo! È stato con Willino che, un bel giorno, iniziammo ad usare un solo pallone insieme alla coppia che si allenava accanto, con Bonetti e Botto. Oreste Vacondio, l’allenatore, ci passava accanto ma non poteva (e non voleva) impedirci di esprimere la nostra follia che era anche la nostra forza. Fu così che, ben presto, ci ritrovammo a contagiare tutta la squadra e a fare riscaldamento pre-partita tutti insieme, con un solo pallone, come i ragazzi che fanno “Schiacciasette” in spiaggia (e chiamammo questa cosa “Puttaniadi” e questo va detto, Willy vorrebbe così). Contagiare. Era così Willy. Contagioso. Mi mancherai amico mio. Adesso torna a fare bicipiti”.
Cui fa eco Iacopo Botto, anche lui di “quel Vero Volley” e oggi alla Negrini Acqui Terme: “Willy è la definizione di compagno di squadra e amico perfetto… Per noi è stato un esempio, sempre con il sorriso, anche nei momenti più difficili non si è mai tirato indietro. Nei due anni che abbiamo passato insieme a Monza siamo riusciti a creare qualcosa di magico all’interno dello spogliatoio e gran parte del merito è dovuto a Willy. Quando ho saputo dell’incidente, con Alberto Elia ci siamo detti che ci ha lasciato una parte di noi… perché è quello che eravamo anche dopo tanti anni. Noi. Ricordo ancora quando in un momento in cui le cose non giravano, fine settimana libero, ce ne siamo andati io e te sulla neve e abbiamo staccato la testa per un paio di giorni per ricaricarci e supportarci a vicenda e hai dato sicuramente più tu a me, che io a te. Era la persona più disponibile che abbia mai conosciuto, pronto sempre ad aiutare gli altri pur sacrificando un po’ del suo tempo. Grazie Willy per aver fatto e fare parte della nostra vita. Ci sarebbero ancora tante cose da raccontare ma le tengo, dentro di me con la felicità di averle vissute con te. Fai buon viaggio Piccolo…“.
Eri così William, hanno tutti ragione. Sorridente, gioviale, inclusivo. Quella stessa inclusività che ricorda bene Matteo Maiocchi (compagno di Procopio ai Diavoli Rosa e schiacciatore della ErmGroup Altotevere San Giustino n.d.r.): “Lo ricordo già da piccolo, quando giocava in Under 20 con i compagni storici, ed io andavo con mio papà a vedere le partite della domenica e della prima squadra. Siamo poi diventati compagni di squadra e per me William ha rappresentato un amico prezioso in tanti frangenti. Il primo pensiero va a quel sorriso che non perdeva mai, a quell’allegria che anche nei momenti complicati riusciva a stemperare l’ambiente e le situazioni. Abbiamo fatto un viaggio per seguire Daniele nelle sue prime finali ed era sempre in prima linea quando si trattava di organizzare vacanze o rimpatriate”.
Il ricordo della sua carriera è quello di un percorso lineare e bellissimo. “Per tutti noi – prosegue Maiocchi – i Diavoli sono stati una famiglia e anche oggi, in questo momento difficile, sono al fianco di Larisa e della famiglia di William. Ma anche l’esperienza del Vero Volley, società che lo ha molto amato, la ricordava sempre come qualcosa che si era conquistato e aveva lasciato in lui la sensazione di due meravigliose stagioni. È stata avviata una raccolta fondi per lui, e in poco tempo ha raggiunto dei risultati inaspettati. Ma possiamo fare di più e dobbiamo raggiungere e superare la cifra di 50.000 euro”.CLICCA QUI per fare una DONAZIONE alla famiglia di William Procopio.
Nota: la raccolta fondi è stata organizzata direttamente da Roxana, un’amica di famiglia, che spiega: “Willy era un uomo straordinario, un padre e marito amorevole, sempre pronto a dare il suo supporto a chiunque ne avesse bisogno. La sua famiglia ora affronta una realtà difficile: il dolore di una perdita irrimediabile e una situazione economica che rende ancora più arduo il cammino da percorrere. Per questo motivo abbiamo deciso di avviare questa raccolta fondi. Ogni contributo, anche il più piccolo, potrà fare una grande differenza. Il vostro sostegno sarà fondamentale per alleggerire le preoccupazioni economiche della famiglia, affinché possano concentrarsi su ciò che conta di più in questo periodo: affrontare e superare il dolore, prendersi cura dei loro figli”.
William, io non voglio parlare troppo al passato perché siamo ancora tutti lì a goderci quegli istanti di vita e di volley che ci hai regalato. Grazie per essere stato tu uno dei portavoce che niente è impossibile nella pallavolo, se solo ci credi veramente, se accompagni tutto con il candore di chi vuole far parte di questo soprattutto per divertirsi e stare bene. È bello averti conosciuto e ha ragione Durand, ci vediamo alla prossima partita.
Di Roberto Zucca LEGGI TUTTO