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    San Patrignano ospita il “Concerto di inizio anno” promosso da Alessandra Marzari

    “La musica è per l’anima quello che la ginnastica è per il corpo”: sono eloquenti le parole di Platone che definì così la musica, un elemento fondamentale nella vita di ogni essere umano che da semplice passatempo può diventare una vera e propria terapia capace di salvaguardare il benessere fisico e mentale di intere generazioni. Sotto questo punto di vista risaltano iniziative di natura sociale, in particolar modo made in Italy, che sfruttano le potenzialità della musica stessa come, ad esempio, il “Concerto di Inizio Anno” di San Patrignano promosso da Alessandra Marzari. Quest’ultimo, previsto per le ore 17.30 del 22 febbraio presso l’Auditorium della Comunità, sarà tenuto dalla CPM Ultrapop Band, formata da diplomati e allievi del CPM Music Institute, insieme ai SanPA Singers, ovvero il coro composto da ragazzi appartenenti al noto centro di recupero romagnolo.

    “In occasione del concerto di quest’anno verranno cantati ben 13 brani – afferma Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley e Ambasciatrice della Comunità di San Patrignano oltre che anima dell’iniziativa – Il comune denominatore, a livello di tematiche, sarà lo stupore, ovvero quel senso di grande meraviglia che cerchiamo quotidianamente per aiutare i ragazzi e le ragazze presenti nel centro. Ma non è tutto perché, nel corso della medesima giornata, verrà ufficialmente inaugurato anche un luogo dedicato alla musica e alla consapevolezza emotiva”.

    Fanno seguito alle parole di Alessandra Marzari ulteriori dettagli in merito allo spazio sopracitato: nello specifico, si tratta di un ambiente in cui verrà installato un nuovo modello di Audioteca, ovvero una sorta di “biblioteca dei suoni” dove sarà possibile fruire dell’audio nel medesimo modo con il quale si fruisce di libri o documenti digitali. Ma non è tutto perché la stessa Audioteca sarà di sola musica strumentale e verrà suddivisa in settori a seconda delle emozioni trasmesse dalle singole opere appartenenti, a loro volta, a stili e generi differenti. L’obiettivo di questo spazio? Favorire momenti di raccoglimento e, allo stesso tempo, l’introspezione dei presenti: quest’iniziativa rientra alla perfezione nel modello e nell’offerta strutturati dalla Comunità di San Patrignano, la quale si contraddistingue sin dalla sua fondazione per il grande lavoro educativo nel quotidiano. E ancora, sabato 22 febbraio verrà svelata una scultura di Franco Mussida, curatore del progetto insieme al CPM Music Institute, denominata “Accordo Maggiore”.

    “Grazie a questo evento vogliamo far scoprire agli ospiti della Comunità aspetti della musica che vanno ben oltre la cronaca del quotidiano – aggiunge Mussida – Infatti, la musica stessa va assimilata come una vitamina per il proprio benessere fisico e mentale. L’Audioteca in sé, suddivisa a seconda delle emozioni legate alle singole canzoni, rappresenta un importante strumento interattivo e, allo stesso tempo, educativo per gli ospiti della Comunità che, attraverso 5 IPad, potranno usufruire di una diversa modalità di ascolto della musica. Il database in questione contiene oltre 2.000 brani legati a differenti generi musicali che oscillano dalla classica al jazz fino al rock”.

    L’iniziativa rappresenta una significativa opportunità di sinergia tra il CPM Music Institute, che in 37 anni ha operato in 2 comunità e ben 15 carceri italiane, e San Patrignano con la musica che scende in campo in qualità di strumento di espressione e crescita personale.

    Per concludere, la CPM Ultra Pop Band sarà composta da Leonardo Arena, Andrea Colombo, Tommaso Di Gioia, Matteo Faravelli, Mattia Fegatilli, Francesco Ierace, Susanna Lecce, Pietro Messina, Svanadze Natia, Rita Elena Nistico, Giovanni Sutera Sardo, Chiara Speranza, Jan Tarchiani e Marzia Tonello e la direzione musicale sarà a cura del maestro Alberto Cipolla.

    (fonte Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    La pallavolo piange William Procopio, vittima di un incidente stradale a Concorezzo

    Il mondo della pallavolo piange la scomparsa di William Procopio, vittima ieri di un incidente stradale a Concorezzo, vicino a Monza, che, purtroppo, gli è costato la vita: nel tardo pomeriggio, infatti, lo scooter dell’ex giocatore di Monza, Brugherio, Garlasco e Scanzorosciate, si è scontrato con la vettura guidata da un cinquantenne. La dinamica dell’incidente è al vaglio delle forze dell’ordine, che dopo i rilievi stanno cercando di ricostruire quanto successo. Purtroppo, però, le condizioni di William sono apparse subito critiche e non c’è stato nulla da fare nonostante il trasporto d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza.

    Procopio, nato nel 1990, sposato e padre di due bambini, era cresciuto con i Diavoli Rosa di Brugherio, per, poi, arrivare a essere protagonista anche in serie A con la maglia del Vero Volley Monza, tra A1 e A2 (nella foto), in cui aveva giocato per due stagioni e 53 partite complessive tra il 2013 e il 2015. Poi, il trasferimento a Garlasco, prima degli anni a Concorezzo tra il 2017 e il 2019 e, infine, a Scanzorosciate.

    La redazione di Volley News non può che stringersi al cordoglio di tutti i suoi amici, conoscenti, ex compagni di squadra e delle sue società, oltre che di tutti gli appassionati di pallavolo che stanno esprimendo il loro dolore anche attraverso i social network, con un forte abbraccio alla sua famiglia.

    (di redazione) LEGGI TUTTO

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    Civitanova accolta in Municipio, Massaccesi: “Un punto di ripartenza per squadra e città”

    Il sindaco Fabrizio Ciarapica e gli amministratori di Civitanova Marche hanno accolto in Municipio la Cucine Lube Civitanova al completo per celebrare la recente conquista della Del Monte® Coppa Italia 2025, un anno zero per il rinnovato progetto biancorosso, un grande vanto per il territorio visto il ritorno di immagine garantito da un team ai vertici nazionali.

    Alle 12 in punto, i giganti della formazione cuciniera e lo staff tecnico hanno invaso la sala consiliare di Palazzo Sforza-Cesarini, scortando l’ottava Coppa Italia centrata dal sodalizio marchigiano, 26° titolo nella nutrita bacheca del Club.

    Presenti alla cerimonia, oltre al sindaco Fabrizio Ciarapica, il vice sindaco e assessore allo sport Claudio Morresi, l’assessore Giuseppe Cognigni, i consiglieri comunali Gianluca Crocetti, Roberto Tiberi e Francesco Micucci. 

    Significativo l’omaggio al team biancorosso, rappresentato dal vice presidente e amministratore delegato Albino Massaccesi e dal direttore generale Beppe Cormio. Al loro fianco l’head coach Giampaolo Medei e il secondo allenatore Romano Giannini. Flash e applausi per i 14 atleti capitanati da Fabio Balaso e i collaboratori che hanno issato la bandiera biancorossa all’Unipol Arena di Bologna regalando una gioia immensa alla città, alle Marche e ai tifosi in Italia e nel mondo. 

    Esposta al centro della sala, come da tradizione, la Coppa Del Monte®. 

    La cerimonia si è aperta con il saluto del sindaco Fabrizio Ciarapica: “La vittoria della Lube Volley non è solo un trionfo sportivo, ma un altro motivo di grande orgoglio per tutta la nostra città. I ragazzi della Lube sono esempio di passione, sacrificio e impegno, valori che tutti noi apprezziamo e che ci ispirano ogni giorno. La loro vittoria è una vittoria di Civitanova.

    Oggi li celebriamo con un riconoscimento che speriamo sia solo uno dei tanti nella loro già straordinaria carriera. In questi anni, la Lube è diventata parte integrante della nostra comunità, portando Civitanova nel mondo dello sport che conta e a essere protagonista nelle principali testate giornalistiche. Saremo sempre al fianco della società e della squadra, che ringrazio per quanto fatto e per quello che continueranno a fare. Grazie Lube”.

    Dopo il commento del vice sindaco e assessore allo Sport Claudio Morresi, è arrivata subito la replica del vice presidente e amministratore delegato biancorosso Albino Massaccesi ha replicato: “Vi ringrazio per la testimonianza di affetto e le belle parole sul nostro apporto alla città di Civitanova Marche. Oggi festeggiamo al completo in Municipio la vittoria della Coppa Italia.

    Questa giornata è unica perché tornare qui con un nuovo gruppo che ha conquistato il suo primo trofeo in Serie A è un momento storico. Un punto di ripartenza per la squadra e la città con il fermo obiettivo di aprire un ciclo e ottenere altri risultati importanti per il Club e per il territorio. Per noi è fondamentale che Civitanova resti al nostro fianco e viva con calore il nostro impegno. Ci gratifica davvero questo riconoscimento!”.

    Gradito presente degli amministratori, che hanno consegnato una targa celebrativa ai biancorossi con una scritta firmata dal primo cittadino:

    “Alla LUBE VOLLEY CIVITANOVA, orgoglio fella nostra città, esempio di determinazione, talento e spirito di squadra. Con la conquista della Coppa Italia avete scritto un’altra pagina memorabile nella storia dello sport. Con ammirazione e gratitudine”.

    (fonte: Lube Volley) LEGGI TUTTO

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    Bach, presidente del CIO, omaggia lo sport italiano: “Sono qui per dire Grazie Italia”

    Il Salone d’Onore del CONI ha fatto da palcoscenico all’incontro del Presidente del CIO Thomas Bach con i rappresentanti del mondo dello sport italiano. All’evento, per la Fipav, era presente il presidente federale Giuseppe Manfredi.“E’ un grande onore avere con noi il Presidente Bach”, ha dichiarato il Presidente del CONI Giovanni Malagò introducendo l’intervento del numero uno del Comitato Olimpico Internazionale. “Sarà con noi fino a giovedì, quando a Milano celebreremo il ‘One year to go’ a Milano Cortina 2026”.

    “La ragione per cui sono qui è dire ‘Grazie Italia’”, ha spiegato Bach. “Devo ringraziare la comunità olimpica e le istituzioni, questa mattina ho detto grazie al Presidente Mattarella, da sempre grande sostenitore dei valori olimpici. Il mio affetto per l’Italia viene da molto lontano, dai tempi della scuola: i miei vicini avevano una gelateria e mi hanno permesso di guadagnare qualche soldo lavorando e imparando i segreti del gelato italiano”, ha raccontato il Presidente del CIO.

    “Ho trascorso tanto tempo in Italia e ci sono momenti che non dimenticherò. Uno in particolare, quando Mario Pescante e Franco Carraro mi rivelarono che avrebbero sostenuto la mia candidatura alla guida del CIO. Voglio ringraziare entrambi, non lo dimenticherò mai”, ha proseguito Bach ringraziando poi ’ex Presidente dell’Associazione delle Federazioni degli Sport Olimpici Estivi Francesco Ricci Bitti, il membro CIO Ivo Ferriani e i Presidenti internazionali Sabatino Aracu, Luciano Rossi e Marco Scolaris. “Voglio donare oggi alla comunità olimpica italiana l’IOC President’s Trophy, noto anche come ‘The Sky is the Limit’”, ha concluso consegnando la scultura al Presidente Malagò. “Grazie Italia, forza Italia”.

    “Questo è un premio che il CONI condivide con tutti voi”, ha dichiarato Malagò rivolgendosi ai rappresentanti degli organismi sportivi. “Penso che siate tutti orgogliosi di far parte di questa famiglia e questo riconoscimento è il massimo per quanto fatto dal CONI nella storia”.

    Durante l’incontro Malagò ha consegnato il Collare d’Oro, la più alta onorificenza sportiva, alla Federazione Medico Sportiva Italiana, rappresentata dal Presidente Maurizio Casasco, “per quanto fatto durante il Covid. Il nostro Paese è stato un esempio per tutto il mondo e voglio ringraziarvi davanti al Presidente Bach”, ha spiegato il Presidente del CONI.

    “E’ un grande onore ricevere il Collare d’Oro, ringrazio Malagò”, ha sottolineato Casasco. “Durante il periodo del Covid abbiamo lavorato giorno e notte per varare un protocollo che consentisse a tutti di svolgere attività fisica in sicurezza. E lo stesso abbiamo fatto durante il periodo di vaccinazione, con un coinvolgimento diretto dei nostri medici. Siamo fieri di aver garantito la salute”.

    (fonte: Fipav) LEGGI TUTTO

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    Alessandro Bovolenta in copertina sul numero di gennaio-febbraio di Pallavolo Supervolley

    Pallavolo Supervolley torna con il numero di gennaio-febbraio e dedica la copertina ad Alessandro Bovolenta, l’opposto di Piacenza che sta imparando dai migliori. Lui, che ha esordito in Superlega giovanissimo (e quasi per caso) in un ruolo non suo ma che era stato del padre, quel padre, Vigor Bovolenta, scomparso prematuramente nel 2012 quando aveva appena otto anni. Oggi Alessandro di anni ne ha venti, era tra i tredici azzurri ai Giochi di Parigi e quest’anno nel massimo campionato ci è tornato per restarci. «Tanti allenatori erano impazienti che io salissi in Superlega prima e poi, quando era il momento di scegliere, che prendessi la strada di un club dove potessi fare il titolare. Forse non erano convinti del percorso che avevo in testa. Invece io volevo allenarmi al livello massimo ed entrare piano piano. Perché ho le potenzialità per fare un punto in più, una battuta in più. Ma non ho fretta. Qui ho Simon e Brizard che mi stanno sempre col fiato sul collo anche quando non siamo in palestra. La rivalità con Romanò? Yuri è un bravo ragazzo, sappiamo di essere in competizione ed è normale che non sia la prima persona che chiamo se ho bisogno di parlare». 

    Non era a Parigi invece Cristina Chirichella, centrale che dopo dieci anni a Novara quest’anno ha ritrovato nuove energie a Conegliano, ma la sua vita è tornata a sorridere. «Sono stati anni un po’ difficili in tutti i sensi, non soltanto a livello pallavolistico, ma a 360 gradi. Sono felicissima di aver ritrovato tranquillità».

    E poi spazio ad un tu per tu con il presidente federale Giuseppe Manfredi, alla recente vittoria di Civitanova in Coppa Italia, di Conegliano al Mondiale per Club e, a proposito di beach volley, due chiacchiere con Gianluca Dal Corso.

    Imperdibili come sempre le rubriche. La novità del 2025 si chiama “Nello spogliatoio di Pallavolisti Brutti”: i ragazzi più seguiti del web ci raccontano le loro avventure pazze partendo dal dietro le quinte della VNL. Conosciamo poi la schiacciatrice di Novara Mayu Ishikawa che risponde alle domande del questionario “Time out”, mentre nell’intervista doppia si confrontano due allenatori che si stanno facendo notare nei rispettivi campionati, Massimiliano Ortenzi e Leonardo Barbieri, tecnici di Grottazzolina e Talmassons. E poi lo spazio per parlare della pallavolo nel mondo. Con “Vollaround the world” si analizza il campionato brasiliano insieme a Bruno Rezende.

    Ma ad aprire le danze è sempre l’inviata speciale Rachele Sangiuliano e questa volta tocca ad Andy Diaz, bronzo a Parigi nel salto triplo, rispondere alle sue domande.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Pallavolo Bologna in lutto per l’improvvisa scomparsa della presidente Elisabetta Velabri

    Con immenso dolore, Pallavolo Bologna comunica la scomparsa della storica presidentessa, Elisabetta Velabri, che si é spenta a soli 55 anni, in seguito ad un malore improvviso.

    Tutta la società, lo staff e i giocatori si stringono attorno al marito Sandro e alla figlia, per la tragica scomparsa. “Ci lascia una persona meravigliosa e di immenso valore, che negli ultimi anni ha fatto tanto per la pallavolo Bolognese”.

    (fonte: Pallavolo Bologna) LEGGI TUTTO

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    Volley in lutto: si è spenta all’età di 74 anni Simonetta Avalle

    Un gravissimo lutto ha colpito questa notte il mondo del volley: all’età di 74 anni è venuta a mancare a Roma Simonetta Avalle. Prima, storica, allenatrice della Serie A, grazie alla sua passione e alla sua forza riuscì a portare una squadra della periferia di Roma, Tor Sapienza, nel massimo campionato, togliendosi poi la soddisfazione di vincere una Coppa CEV nell’edizione del 1993 con Colli Aniene, prima di sedersi su diverse panchine tra Napoli, Firenze, Reggio Calabria e Vicenza. Una delle figure che hanno reso la pallavolo femminile ciò che è oggi, negli ultimi anni ha contribuito alla crescita di tante campionesse proprio nella Capitale, lavorando con la FIPAV per la crescita di giovani pallavoliste.Simonetta, una delle colonne del volley laziale e figura di spicco a livello nazionale, è stata una tra le allenatrici più apprezzate del nostro movimento, sia per le sue doti tecniche, sia per quelle umane. Oltre all’alto livello, va ricordato il lavoro con i giovani, l’allenatrice romana, infatti, ha guidato diverse società locali e soprattutto la selezione regionale femminile del Lazio. A livello federale ha ricoperto l’incarico di consigliere nazionale (quota tecnici) nel quadriennio 2008-2012.Simonetta, insieme al fratello Giovanni, è stata anche una grandissima tifosa delle nazionali azzurre, spesso in giro per il mondo la si poteva vedere sugli spalti a tifare Italia, come accaduto lo scorso anno quando seguì dal vivo ad Antalya e Macao i primi passi delle ragazze di Velasco nella VNL. Nemmeno la malattia degli ultimi mesi è riuscita a tenerla lontana dalla palestra, dimostrandosi come sempre gentile e disponibile a dispensare consigli, fino a questa notte quando un arresto cardiaco le è stato fatale.      

    “Oggi piangiamo la scomparsa di una grande allenatrice, ma soprattutto di una persona speciale – le parole del presidente FIPAV Giuseppe Manfredi – Simonetta ha incarnato alla perfezione i valori del nostro sport, educata, gentile, capace di dedicarsi con impegno e passione sia al volley di vertice, sia all’attività giovanile. Nel corso della sua lunga carriera ha lasciato un’impronta indelebile nella pallavolo italiana, per questo va a lei un enorme grazie. Da parte di tutto il mondo del volley invio sentite condoglianze al fratello Giovanni e a tutta la sua famiglia.”

    Il presidente Giuseppe Manfredi, i vicepresidenti Adriano Bilato e Luciano Cecchi, il segretario generale Stefano Bellotti, il Consiglio Federale, e tutta la Fipav, così come il presidente Mauro Fabris e tutto il Consorzio della Lega Pallavolo Serie A Femminile, porgono le più sentite condoglianze al fratello Gianni e a tutta la famiglia in questo momento difficile.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’anteprima di Federico Buffa Talks con ospite Julio Velasco disponibile da venerdì 24 gennaio

    Recordman del volley mondiale, campione olimpico con le donne e del mondo con gli uomini, Julio Velasco ha scritto pagine indimenticabili della storia della pallavolo italiana. Per ripercorrere la sua incredibile carriera, si racconta nella decima puntata di Federico Buffa Talks, la produzione originale firmata Sky Sport, con Federico Buffa e il direttore Federico Ferri, disponibile da venerdì 24 gennaio alle 19 e alle 22.30 su Sky Sport Uno e in streaming su Now. Disponibile on demand.

    La lunga conversazione, a tratti assimilabile a una lezione di pedagogia dello sport, affronterà in due episodi la metodologia e l’approccio vincente che l’Argentino ha portato nella pallavolo azzurra, dal suo arrivo a Jesi ad oggi: la “scuola Velasco”.

    Prima di entrare nel vivo della carriera e della filosofia del CT della Nazionale azzurra femminile di volley, vincitrice dell’oro olimpico a Parigi 2024, con Federico Buffa e Federico Ferri, faremo però un viaggio indietro nel tempo, alla scoperta delle origini di Velasco, per conoscere la sua vita prima dell’arrivo in Italia, alle origini del suo percorso da allenatore, quando viveva in Argentina.

    È questo il proposito di Federico Buffa Talks Velasco – Anteprima, che andrà in onda venerdì 24 gennaio alle 19.00 e alle 22.30 su Sky Sport Uno, in streaming su NOW, disponibile on demand: raccontare come un paese contraddittorio e straordinario come l’Argentina del XX secolo, in particolare quella della dittatura militare instauratasi nel 1976, abbiano plasmato lo spirito e il modo di vedere la vita di uno degli allenatori più vincenti della storia dello sport italiano. 

    Velasco nasce sul Rio de La Plata nel 1952, il papà è un agronomo peruviano e la mamma, di origini anglosassoni, insegna inglese. Con i fratelli, Luis e Raul, cresce in un Paese che cambia volto molto velocemente e in modo radicale, fino al colpo di Stato orchestrato dal generale Jorge Videla. Proprio suo fratello Luis, è uno dei desaparecidos sequestrato e torturato dai militari per un mese e mezzo. Quando finalmente torna a casa non è più lo stesso, come del resto tutta la sua famiglia.

    “Il dramma – sottolinea Federico Ferri – il terrore della dittatura, hanno toccato nella tua vita non solo tuo fratello e la tua famiglia, hai avuto molti esempi di amici e conoscenti”.

    “C’è stato di tutto e di più. Tutta quella repressione ha segnato la mia generazione. Noi non possiamo né dimenticare, né far finta che non ci abbia condizionato in modi diversi”. [Julio Velasco]

    Nel 1978, nel pieno del regime autoritario, si svolgono i Mondiali di calcio argentini, vinti in casa dalla Selección e passati alla storia come i Mondiali della vergogna.

    “Tutto il Mondiale ’78 mi ha lasciato molti insegnamenti. Io l’ho vissuto da tifoso e da allora dico: non confondiamo i governi con i popoli, perché quel Mondiale è stato dato all’Argentina e i militari se ne sono appropriati come si sono appropriati di tutto. Ma io che ero un tifoso, era il sogno di una vita avere un Mondiale in Argentina, di tutti quelli che amavamo il calcio. Perché non dovevamo averlo, poiché avevamo avuto un colpo di stato?”. [Julio Velasco]

    Nelle parole di Velasco non c’è mai solo sport, ma sempre qualcosa di più profondo, come un invito a guardare oltre, a comprendere cosa significa crescere e affrontare nuove sfide.

    E dopo aver ripercorso le sue origini, nei prossimi due episodi a lui dedicati, sarà il suo metodo a parlare: una scuola di pensiero per il volley, ma anche una lezione universale, per lo sport e per la vita.

    La puntata di “Federico Buffa Talks”, dedicata a Julio Velasco sarà disponibile con un’anteprima da venerdì 24 gennaio, alle 19 e alle 22.30 su Sky Sport Uno e in streaming su NOW, cui seguiranno Episodio 1 dal 31 gennaio e Episodio 2 dal 7 febbraio. Tutto disponibile anche on demand.

    (fonte: Sky Sport) LEGGI TUTTO