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    Novak Djokovic parla del suo nuovo coach Andy Murray e dichiara che inizierà subito il 2025 con un torneo

    Novak Djokovic classe 1987 – Foto Getty Images

    In un’intervista rilasciata a Sky Sports durante il Gran Premio di Formula 1 in Qatar, Novak Djokovic ha svelato i retroscena dell’accordo che ha stupito il mondo del tennis: la scelta di Andy Murray come suo nuovo allenatore. Una decisione che trasforma una delle più grandi rivalità del tennis moderno in una partnership destinata a fare storia.
    “Gli ultimi due mesi sono stati dedicati a una profonda riflessione sulla pianificazione della prossima stagione,” ha esordito Djokovic. “Dopo la fine del rapporto con Goran Ivanisevic, mi sono preso sei mesi per valutare attentamente se avessi bisogno di un nuovo allenatore e, soprattutto, quale profilo potesse essere ideale per questa fase della mia carriera.”
    Il campione serbo ha rivelato il processo decisionale che lo ha portato a Murray: “Mi sono reso conto che avevo bisogno di qualcuno che avesse vissuto le stesse esperienze che sto vivendo io ora. Cercavo un ex numero uno mondiale, un vincitore di multipli Slam. Durante le discussioni con il mio team, è emerso il nome di Andy Murray.”La parte più interessante del racconto riguarda il primo contatto: “Ho deciso di chiamarlo direttamente, per vedere come sarebbe andata. L’ho colto completamente di sorpresa,” ha raccontato Djokovic con un sorriso. “Era qualcosa che non si aspettava minimamente. Ma la connessione è stata immediata e, dopo pochi giorni, ha accettato la proposta.”
    L’entusiasmo di Djokovic è palpabile nelle sue parole: “Questa collaborazione è una sorpresa anche per me stesso, ma sono incredibilmente emozionato. Andy non è stato solo uno dei miei più grandi rivali, abbiamo la stessa età e abbiamo condiviso i campi più prestigiosi del mondo. Non vedo l’ora di iniziare gli allenamenti per la prossima stagione.”
    Il timing di questo annuncio è significativo, con Djokovic che si prepara per l’ATP Brisbane 2025 e, successivamente, per l’Australian Open 2025, dove cercherà di conquistare il suo 25° titolo del Grande Slam. La scelta di Murray come coach sembra essere un chiaro segnale: il campione serbo non ha alcuna intenzione di cedere il passo alla nuova generazione rappresentata da Sinner e Alcaraz.
    Questa partnership rappresenta un momento storico nel tennis moderno: due leggende contemporanee, che hanno dato vita a memorabili battaglie sui campi più prestigiosi del mondo, ora uniscono le loro forze per scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo sport. La saggezza tattica di Murray, combinata con l’inesauribile fame di vittorie di Djokovic, potrebbe rivelarsi la chiave per riportare il serbo alla vittorie nel 2025.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic tra marketing e panchina: nuovo sponsor e i retroscena sulla scelta Murray

    Novak Djokovic con Andy Murray – foto Getty Images

    Novak Djokovic si prepara alla stagione 2025 con importanti novità sia in campo che fuori. Il campione serbo ha firmato un prestigioso accordo con Qatar Airways, che lo ha nominato “Ambasciatore Globale” e “Consulente per il Benessere”, rafforzando ulteriormente il suo profilo di marketing internazionale.
    Intanto emergono interessanti retroscena sulla collaborazione con Andy Murray. Secondo quanto rivelato da Andy Roddick nel suo podcast “Served”, lo scozzese aveva ricevuto e rifiutato numerose offerte da top player prima di accettare la proposta di Djokovic.
    “Ho sentito, anche se non spetta a me dirlo, che vari giocatori top, sia uomini che donne, hanno offerto a Murray di essere il loro allenatore e lui ha rifiutato”, ha svelato Roddick. “Negli ultimi quattro mesi ha detto no a molti. E chi gli ha chiesto era davvero ai vertici: erano giocatori di élite assoluta, sia nel circuito maschile che femminile”.
    Una rivelazione che sottolinea non solo il prestigio di Murray come potenziale coach, ma anche la forza del legame personale con Djokovic, l’unico che è riuscito a convincerlo ad intraprendere questa nuova avventura.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Wilander sulla nuova super coppia Djokovic – Murray: “È un messaggio a Sinner e Alcaraz. Chi insegue Jannik deve salire sul treno in fretta”

    Mats Wilander

    Mats Wilander crede che gli inseguitori di Sinner debbano sbrigarsi a salire sul suo treno altrimenti l’italiano potrebbe andare così veloce da risultare imprendibile. Sulla mossa a sorpresa di Djokovic, la scelta dell’ex rivale Murray come coach, lo svedese crede che sia un chiaro messaggio a Sinner e Alcaraz, i vincitori dei quattro Slam nel 2024: l’anno prossimo ci sarò anch’io. Wilander ha parlato di vari temi in un intervento su Eurosport, canale del quale è stimato commentatore. Riportiamo i passaggi più interessanti del suo pensiero.
    “La stagione di Sinner è paragonabile a quella dei migliori giocatori della storia, nei loro momenti migliori” afferma Wilander. “Come Djokovic, Federer, Nadal. Connors ha vissuto un anno con tre tornei Slam, io stesso ho avuto un anno in cui ho vinto tre Slam e sono arrivato al numero uno. Sinner ha fatto di più. Due Slam sono incredibili. Il numero uno è incredibile, ma per me, le due settimane più importanti sono state vincere le ATP Finals di fronte al pubblico di casa a Torino da numero uno al mondo, e farlo senza perdere un set. È una situazione piena di pressione e lui ha retto il ruolo di favorito. Quindi subito dopo è a Malaga e vince per la seconda volta di fila la Coppa Davis. È il miglior giocatore al mondo e non gli è permesso perdere una partita, nemmeno in doppio. Vince le partite in singolare senza perdere un set. La carriera di Sinner è appena iniziata, ma penso che tra 10 anni, rivivendo il suo 2024, questo non è detto che resterà il suo anno più importante. Sarà una stagione di cui parleremo per molto tempo, soprattutto per le ultime due settimane dell’anno, in cui ha vinto le Finals in Italia e poi ha difeso la Coppa Davis”.
    “Il gioco di Jannik è migliorato sotto ogni punto di vista. Il suo diritto è sempre stato eccezionale, come il suo rovescio. Come si muove è assolutamente incredibile. Il colpo che mi colpisce di più è la palla corta di diritto: mette nella testa del suo avversario molti dubbi, è diventata la parte più importante del suo gioco perché nessuno capisce che cosa sta facendo. Si capisce che cosa fa in campo nel 95% delle volte, ma quel 5% in più lui ce l’ha, mentre quasi tutti gli altri no. Credo che sarebbe anche uno dei migliori giocatori di doppio al mondo, non gli manca niente. Allo stesso tempo sono sicuro che migliorerà in tutto, diventerà più forte e la sua sicurezza diventerà sempre maggiore. Alcaraz, Medvedev, chiunque sta inseguendo Sinner, deve cercare di salire sul suo treno adesso perché quel treno sta per lasciare la stazione e se non ci sei sopra subito andrà così veloce, l’asticella sarà così alta, che non lo prenderai più. Jannik facendo proprio quello che ha fatto Federer in passato, quindi è stato seguito da Nadal e Djokovic. Ecco dove si sta muovendo Sinner in questo momento.”
    Interessanti le considerazioni anche sulla scelta davvero a sorpresa di Djokovic di inserire un ex rivale come Andy Murray nel suo team. Lo scozzese non ha mai allenato nessuno, ma conosce come pochi altri il gioco del serbo, visto che i due sono cresciuti assieme fin da giovani essendo coetanei e viste le loro numerosissime battaglie, anche in finali Slam. “Djokovic – Murray? La mia prima reazione è stata: Djokovic vuole vincere almeno un altro Slam” commenta Wilander. “A tutti noi appassionati piacerebbe che vincesse lo Slam n.25 ed essere ricordato come il più vincente. Margaret Court a 24, adesso è a pari merito, ma pensiamo che Novak sia migliore, tuttavia i numeri contano. Ingaggiando Murray pensa di poter ancora vincere Slam l’anno prossimo e forse anche nel 2026. Andy cosa può fare? Forse solo dire cose che Novak già conosce, ma Andy ha giocato contro tutti gli avversari di Novak. Ha parlato con Sinner, Alcaraz, Medvedev, Tsitsipas, Zverev. Ma avrà altre idee sulle caratteristiche di questi avversari. Aiuterà Nole a risolvere problemi come: “sul tre pari, 30 pari, nel terzo set, il mio avversario ha servito sul mio diritto”. Lavorerà credo su piccoli dettagli che Andy conosce e a cui forse Novak non pensa. Ritengo che siano simili. Andy ha vinto tre Slam e due medaglie d’oro olimpiche, la Coppa Davis. Non è detto che entrambi abbiano la stessa idea su come prepararsi per uno Slam, come giocare partite su cinque set, come affrontare un match di quarti di finale se Novak fosse stanco dalla partita precedente. Giochiamo punti rapidamente o punti lunghi? Quanto è forte il mio avversario dopo cinque ore? Ci sono molte cose che Novak sa, ma a cui forse non pensa in partita.”
    “Penso che Novak sta inviando un messaggio ai migliori, diretto a Sinner e Alcaraz. Anche un messaggio molto più grande. ‘Il prossimo anno per 15 o 20 settimane posso giocare il mio miglior tennis, ci sarò contro ogni avversario’. Penso che scegliere Murray sia stata una soluzione intelligente. Hanno la stessa età, Murray sarà un allenatore molto bravo. Lui sa quanto duramente devi lavorare. Quando l’obiettivo è raggiungere il top della forma Andy sa come farlo, l’ha dimostrato con i suoi risultati. Non pensavo che Andy sarebbe finito con Novak ma avevo l’idea che Murray amasse troppo il tennis per non restarne alla larga” conclude lo svedese.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Zimonjic promuove Djokovic-Murray: “Una scelta intelligente, può funzionare”

    Nenad Zimonjic con Novak Djokovic ai tempi della Davis 2017 – foto getty images

    Nenad Zimonjic, ex numero 1 del mondo in doppio e storico consigliere di Novak Djokovic, ha commentato con entusiasmo la clamorosa unione professionale tra il serbo e Andy Murray, destinata a iniziare nel 2025.
    “Novak è una persona molto intelligente quando si tratta di prendere decisioni importanti, e la sua carriera professionale ne è la prova”, ha dichiarato Zimonjic. “Ha sempre avuto fiducia in me nei momenti in cui aveva bisogno dell’aiuto di qualcuno vicino di cui si fidava. Credo che Andy Murray possa svolgere molto bene questo ruolo perché si conoscono bene, hanno stili di gioco simili e, tatticamente, lo scozzese era uno dei migliori al mondo”.
    Secondo Zimonjic, che ha assistito Djokovic anche nei mesi precedenti alle Olimpiadi 2024, la scelta è legata agli ambiziosi obiettivi del serbo: “Ha sempre obiettivi ambiziosi e, in questo momento, il suo grande obiettivo è vincere un altro Slam. Sa di poterlo fare e ora lo vedo molto più motivato rispetto all’inizio del 2024. Era perso con il suo gioco, gli mancava ambizione, ma abbiamo lavorato bene su vari aspetti prima dei Giochi Olimpici e si sono visti i frutti”.
    “Tutto ciò che Murray ha sperimentato nella sua carriera può aiutarlo molto nel suo nuovo ruolo”, ha aggiunto Zimonjic. “Credo che questa relazione possa funzionare bene. Spero che le cose vadano molto bene per Murray come allenatore”.
    Una partnership che ha suscitato grande interesse mediatico e che, secondo chi conosce bene Djokovic, potrebbe rappresentare la chiave per raggiungere nuovi traguardi storici nel 2025.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Auger-Aliassime sulla coppia Djokovic-Murray: ‘L’ATP tour è davvero un film”

    Felix Auger-Aliassime CAN, 08-08-2000 – Foto Getty Images

    Felix Auger-Aliassime ha reagito con stupore alla notizia che Andy Murray farà parte del team di Novak Djokovic per la preparazione agli Australian Open. Il canadiese, numero 29 del mondo nonostante una stagione al di sotto delle aspettative, ha pubblicato un tweet che ha catturato l’attenzione dei fan.
    “Quindi l’ATP tour è davvero un film DjokovicXMurray”, ha scritto il canadese sul suo profilo X, sintetizzando il sentimento generale del mondo del tennis di fronte a questa collaborazione inaspettata tra due storici rivali.
    Un commento, forse, ironico che sottolinea quanto questa partnership tra Djokovic e Murray, due dei “Fab Four” che hanno dominato il tennis negli ultimi 15 anni, sembri quasi una sceneggiatura cinematografica piuttosto che realtà.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    La lettera di addio di Djokovic a Nadal: ‘Grazie Rafa, hai reso il tennis migliore’”

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Novak Djokovic ha voluto celebrare Rafael Nadal con un messaggio profondo ed emozionante, ripercorrendo una delle rivalità più grandi nella storia dello sport. Il serbo, attraverso parole cariche di stima e affetto, ha voluto sottolineare l’impatto straordinario che lo spagnolo ha avuto non solo sulla sua carriera, ma sull’intero mondo del tennis.
    LA LETTERA DI DJOKOVIC“Rafa, permettimi innanzitutto di congratularmi per la tua incredibile carriera. Tu, la tua famiglia e il tuo team dovete essere immensamente orgogliosi di tutto ciò che avete realizzato in questi oltre 20 anni straordinari.Negli spogliatoi mancherà tutto di te: i tuoi rituali di riscaldamento, i tuoi sprint, i tuoi salti, la tua competitività, quei giochi che facevi con il tuo team prima di ogni match. Abbiamo condiviso così tanti momenti piacevoli negli spogliatoi… Spero solo che tutti celebrino la tua carriera come merita, perché c’è così tanto da onorare e festeggiare, anche se questo è un giorno triste per il tennis, per la Spagna e per lo sport in generale.
    La tua eredità più grande è il segno che lasci nei cuori delle persone: hai ispirato milioni di bambini in tutto il mondo a prendere in mano una racchetta. Hai trasmesso passione e amore per questo sport in ogni singolo momento, hai mostrato come comportarsi in campo, hai rispettato ogni avversario e l’intero ecosistema del tennis per tutta la tua carriera. La tua tenacia, il tuo spirito combattivo, l’energia che emanavi in ogni istante, la tua forza fisica e mentale, saranno studiati e trasmessi alle generazioni future che vorranno essere come te, non solo come atleta ma come persona e campione.
    Mi sento profondamente onorato ed emozionato di essere stato tuo rivale in questi quasi 20 anni, nei quali abbiamo condiviso il campo più di 60 volte. Ho imparato così tanto dai nostri incontri. Grazie per avermi reso il giocatore che sono oggi e che sono stato in questi due decenni. Il mondo del tennis e dello sport sentirà tremendamente la mancanza della tua incredibile energia in campo.Amico mio, ti auguro il meglio per il futuro: con la tua fondazione, con la tua famiglia e con la Rafa Nadal Academy, che continua a crescere. Spero che tu possa continuare a diffondere in tutto il mondo le tue esperienze, la tua conoscenza, la tua passione e il tuo amore per questo sport alle nuove generazioni. Grazie di tutto e buona fortuna, amico mio.”
    Una lettera che racchiude rispetto, ammirazione e gratitudine, testimoniando come la rivalità tra questi due campioni sia andata ben oltre il campo da tennis, trasformandosi in un rapporto di profonda stima reciproca che ha arricchito lo sport.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Henin va contro corrente: “Il 2024 di Djokovic è stato un successo. Voleva l’Oro e l’ha vinto”

    Justine Henin

    Quando riesci a raggiungere l’obiettivo massimo che ti eri prefissato, non puoi valutare in modo negativo una stagione, anche se hai vinto molto meno del recente passato. Questo pensa Justine Henin del 2024 di Novak Djokovic, chiuso con un drastico calo in classifica e nessun torneo ATP vinto, ma con al collo quell’Oro olimpico che desiderava più di ogni altro successo, essendo l’unico trofeo rimasto da vincere. La ex campionessa belga è intervenuta a Eurosport, parlando della stagione del serbo e sottolineando come a suo dire non è corretto considerarla deludente.
    “Certo che la stagione di Djokovic è stata un successo. È andato a prendere il titolo che voleva, quello era il suo obiettivo finale” afferma Henin. “Ha attraversato molte fasi questa stagione, tra cui sicuramente una di demotivazione e poi cose da gestire anche a livello fisico, ma c’era solo un posto in cui voleva brillare. E ricordiamoci il modo in cui lo ha fatto, non riesco ancora a crederci!”.
    “Questa capacità nonostante non abbia avuto una grande stagione, quando tutti ormai dubitavano di lui… Come sia riuscito ad aumentare il suo livello di gioco, come ha fatto a essere di nuovo presente in un grande evento e vincerlo contro quello che era in quel momento il tennista più in forma, è semplicemente fenomenale.”
    Era dal 2017 che Novak non chiudeva un anno senza uno Slam. Inoltre aveva iniziato il 2024 da n.1, terminandolo da n.7, con solo 10 tornei giocati. Una classifica che lo mette a rischio per i prossimi Australian Open, dove potrebbe ritrovarsi di fronte a Sinner (o Zverev, il n.2) già nei quarti finale. Ma dalle parole di Henin, si conferma un aspetto: Djokovic motivato è riuscito a performare, e vincere. Lo sarà anche il prossimo anno?
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Definita la Top 10 conclusiva del 2024. Domina Sinner, Fritz lo scalatore, Djokovc scivola all’indietro

    Taylor Fritz, best ranking al n.4 – Foto Antonio Fraioli

    Con l’atto conclusivo delle ATP Finals fissato per stasera, già si può tirare un bilancio delle variazioni nella Top 10 ATP rispetto all’anno scorso. Il fatto che stasera a Torino vinca Jannik Sinner o Taylor Fritz non cambierà nella sostanza le posizioni già acquisite nel ranking Live. L’azzurro è saldamente sul trono del tennis maschile, e in caso di vittoria si porterà a casa ben 1500 punti, quelli assegnati al successo nel torneo con un percorso netto, andando così a rafforzare ancor più la sua posizione. Attualmente Sinner ha 11.330 punti, se vincerà il titolo toccherà gli 11.830, una cifra da capogiro che lo pone tra i migliori di sempre punti accumulati, con una distanza di sicurezza enorme sugli avversari. Infatti, con ben 3415 punti di margine su Zverev, l’azzurro è sicuro di restare n.1 anche dopo gli Australian Open 2025, pure nella malaugurata ipotesi di uno zero nel primo Slam dell’anno prossimo.
    Chi invece ha sfruttato alla grande la seconda parte di stagione e in particolare le Finals è Taylor Fritz, che con i punti guadagnati a Torino è sicuro di chiudere l’anno al best ranking di n,4, anche in caso di sconfitta stasera contro Jannik. Sorpasso già completato su Medvedev, mentre il terzo posto di Alcaraz resta piuttosto lontano.
    È curioso andare a vedere come è cambiata la Top 10 rispetto alla conclusione delle Finals 2023. Molti, e significativi sono gli spostamenti.
    Sinner guida la classifica, con un +3 rispetto al n.4 con cui ha terminato l’annata scorsa. Importante anche il salto compiuto da Zverev, n.2 quest’anno, un bel più 5 rispetto alla settima posizione di fine 2023. Cede un posto invece Carlos Alcaraz: lo spagnolo chiuse il 2023 come secondo nella classifica, mentre quest’anno, nonostante due Slam vinti, è clamorosamente dietro a Zverev, oltre a Sinner.
    Quarto è Fritz, con un bel +6 rispetto alla decima posizione di fine 2023, è lo scalatore dell’anno per quanto riguarda la top 10. Doppio passo indietro invece per Medvedev, che aveva terminato la scorsa annata come n.3 e invece oggi si ritrova al n.5, passato dal californiano.
    Le Finals, con la semifinale raggiunta a sorpresa, valgono a Ruud un bel sesto posto nel ranking attuale, figlio di una stagione più solida rispetto al suo deludente 2023, che aveva terminato fuori dalla top 10 all’undicesimo posto. Alla settima piazza troviamo Djokovic, un pesante -6 per il serbo, incapace quest’anno di vincere un solo torneo. Con la scelta di non difendere nemmeno il titolo delle Finals ha pagato un’altra importante perdita di punti. Da n.1 a n.7, Nole si ritrova nella posizione più bassa da moltissimi anni. Gli anni passano anche per lui…
    Anche Rublev scende rispetto a fine 2023, -3 per il russo, scivolato da quinto ad ottavo nel ranking. De Minaur invece chiude la sua miglior annata in carriera al nono posto, con un più tre posti rispetto al dodicesimo di fine 2023. Chiude la top 10 Dimitrov, bravo a scalare 4 posizioni rispetto alla classifica conclusiva dell’anno scorso.
    Altri tre giocatori terminano il 2024 con un calo sensibile rispetto alla fine dell’anno scorso e con l’uscita dalla top 10 di fine anno: Tsitsipas, adesso n.11, con un pesante -5 rispetto alla fine del 2023; Rune, caduto dall’ottava alla tredicesima piazza (anche per lui -5), e Hurkacz, penalizzato da seri problemi al ginocchio e passato dalla nona posizione di fine anno scorso al n.16, con un -7 complessivo.
    Tirando le somme, l’annata 2024 vede un ranking conclusivo molto diverso da quello di fine 2023. È terminato il dominio di Djokovic, Sinner e Alcaraz hanno preso il sopravvento insieme a Zverev, ancora incapace di vincere uno Slam ma protagonista di un’annata assai continua e consistente. Durante la off-season ormai alle porte avremo il tempo per altre analisi più approfondite.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO