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    Djokovic: “A Federer non piaceva il modo in cui mi comportavo all’inizio della mia carriera”

    Novak Djokovic a Melbourne

    Gli Australian Open avanzano …e Novak Djokovic migliora. Il campione in carica del primo Slam stagionale ha iniziato il torneo con una condizione incerta, figlia anche dei problemi al polso mostrati nei primi incontri dell’anno alla United Cup. C’era preoccupazione, ma il suo coach Ivanisevic ha subito fatto da pompiere, rassicurando che la cosa non era grave e che per Melbourne sarebbe stato a posto. Poi anche un piccolo stato influenzale, “lo potete intuire dalla mia voce” affermò Novak dopo aver battuto il coriaceo Prizmic all’esordio. Nella serata di Melbourne è arrivata una prestazione assai migliore contro Etcheverry, vittoria in tre set con momenti in campo a-la-Djokovic. Gli avversari sono avvertiti…
    Nella press conference post partita, più della partita stessa si è parlato di altri temi. Interessanti le risposte del serbo sulla questione match notturni, vista la maratona di Medvedev terminata alle 3.39 del mattino, e sull’atteggiamento in campo e fuori che da sempre lo distingue dagli altri. Una sicurezza che ha ostentato fin dagli esordi e che non era gradita a chi dominava il tennis quando “Nole” sbarcò tra i grandi, Mr. Federer.
    “Il tema dei late match penso sia stato affrontato” afferma Novak. “So che i tornei del Grande Slam hanno avuto conversazioni su questo argomento. Qua hanno deciso di iniziare il torneo un giorno prima, il programma giornaliero e l’orario delle partite sono un problema quando ci sono match maschili che durano cinque set, come è successo ieri sera con le partite diurne al quinto set. Medvedev, ancora una volta, ha iniziato alle 23:00. Non è sicuramente la situazione ideale. Non lo so… Non immagino i tornei del Grande Slam arrivare a cambiare il formato della giornata sui campi principali, in particolare su quello centrale, da partite diurne e notturne come è adesso, perché è così che vendono i biglietti. È così che commercializzano. È così che promuovono. Semplicemente non vedo che si possa arrivare a una sessione per l’intera giornata. Ciò aiuterebbe sicuramente i giocatori, perché forse avremmo qualche ora in più in alcuni giorni se inizia alle 11 o alle 12, a seconda di quante partite sono in programma. Ma non credo avverrà”.
    Djokovic quindi resta scettico sulla possibilità di arrivare un compromesso con gli Slam sugli orari che possa impedire lo svolgimento di incontri notturni, come invece dovrebbe avvenire sull’ATP tour con le novità annunciate pochi giorni fa. Resta tuttavia da verificare il reale funzionamento di queste innovazioni, e se verranno accettate deroghe. Da febbraio vedremo…
    Interessante la domanda sull’atteggiamento di Novak in campo e negli spogliatoi, se per caso qualche “vecchio” del tour abbia consigliato ad un giovane Djokovic di cambiare attitudine nei suoi primi anni di tennis Pro. Così risponde il serbo: “Questa è una bella domanda. Voglio dire, so che sicuramente a Federer non piaceva il modo in cui mi comportavo all’inizio. Penso che la cosa non gli sia piaciuta molto. Non so degli altri. Immagino di non essere il tipo di ragazzo preferito da alcuni dei migliori perché non avevo paura di affermare che volevo essere il miglior giocatore del mondo. Ero fiducioso in me stesso, sentivo di avere il gioco per sostenerlo. Ma non mi è mai mancato il rispetto. Ogni volta che inizio una partita, prima di entrare in campo o quando la finisco, saluto sempre l’avversario, lo riconosco sempre. Il rispetto è qualcosa che mi è stato insegnato che deve essere presente indipendentemente da ciò che sta accadendo. Ovviamente in campo possono succedere molte cose nel vivo di una battaglia. È passato molto tempo ormai, 20 anni, da quando ho debuttato nel tour professionistico. È davvero difficile dire a chi piacevo di più o di meno. Penso di averne nominato uno, non riesco a ricordarne altri. Se ho provato ad ascoltare dei consigli su chi mi criticava? Sono cose che mi hanno sempre dato ancor più voglia. Se commetto un errore, lo ammetterei e, ovviamente, alzerei la mano, mi scuserei o altro. Ma se le critiche arrivassero senza una ragione particolare, credo che allora continuerei semplicemente nella direzione che ho scelto, e basta. Sapevo e lo so oggi che non puoi piacere a tutti, per chi sei, per come giochi, per come ti comporti, per cosa parli. È normale. Siamo tutti diversi. Abbiamo tutti preferenze diverse”.

    Djokovic says Roger Federer didn’t like the way he behaved, but he never lacked respect.
    He also says he doesn’t mind Ben Shelton’s confidence, but there has to be a ‘non-visible line of acceptable behavior’
    “When you first came on tour, you had a big personality & were very… pic.twitter.com/2K3o6yNIHV
    — The Tennis Letter (@TheTennisLetter) January 19, 2024

    Il discorso continua su Shelton, giovane di grande personalità che ha già avuto a che fare con Novak… “Per quanto riguarda il livello di sicurezza di Shelton e il suo coming out, in realtà non mi dispiace affatto. Penso sia grandioso. Devi crederci. Sono assolutamente d’accordo. Sostengo al 100% un giovane giocatore che scende in campo, come ha fatto Prizmic l’altra sera contro di me, e Shelton lo fa credendo nelle sue capacità di poter sfidare i migliori giocatori del mondo. Non mi dispiace affatto. Ma c’è una sorta di linea, linea non visibile, di comportamento accettabile nei confronti dell’altro giocatore. Se un giocatore oltrepassa quella linea, ovviamente inizia a diventare fastidioso. È allora che reagisci. In generale sono favorevole ai giovani giocatori che mostrano fiducia e parlano, sempre con rispetto, nei confronti dei ragazzi più anziani che sono nel circuito, ma è bene che abbiano fiducia in se stessi e nel loro tennis” conclude Djokovic.
    Al prossimo turno il n.1 è atteso dalla sfida con un altro “vecchio” del tour, Adrian Mannarino, che ha rimontato uno svantaggio di due set a uno contro uno Shelton assai sprecone e incapace di giocare bene vari punti importanti. Non ci sarà quindi l’atteso potenziale ottavo di finale tra l’americano e il serbo. La sensazione è che la rivincita sia solo rimandata, ma dipende da Ben. Novak è sempre lì, pronto nelle fasi decisive dei grandi tornei.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Novak Djokovic: “L’infortunio al polso non è così grave come altri che ho avuto qui”

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo

    Con un sorriso rassicurante, Novak Djokovic è entrato nella sala stampa dell’Open d’Australia, manifestando una tranquillità che lascia presagire buone notizie per i suoi fan. Il campione serbo, evidentemente a suo agio con il proprio stato fisico, sembra sicuro del fatto che possa conquistare per l’undicesima volta il titolo nel primo Grand Slam dell’anno.Djokovic, con una fiducia in sé invidiabile, crede fermamente che il suo successo dipenda esclusivamente dalle sue capacità. Conoscendo Melbourne meglio di chiunque altro, è consapevole che vincere qui può essere paragonato solo alla difficoltà di battere Rafa Nadal a Roland Garros. Da quando non perde in questo torneo dal 2018, Djokovic appare più che mai determinato a sollevare il trofeo ancora una volta.
    La Maggior Minaccia del TorneoDjokovic si considera il suo principale avversario, pur non sottovalutando gli altri grandi giocatori. “Siamo 128 in lizza per il Grand Slam, un evento che rappresenta il culmine per ogni tennista”, ha detto. Il suo entusiasmo per un altro Slam è palpabile.Per Djokovic, iniziare di domenica potrebbe aiutare a gestire meglio il fitto calendario di partite. Cita l’esempio di Roland Garros, suggerendo che questo cambiamento potrebbe migliorare l’organizzazione della prima settimana.
    Le Sue Routine a MelbourneNonostante non sia superstizioso, Djokovic ammette di avere dei luoghi preferiti a Melbourne, come il giardino botanico, che lo aiutano a sentirsi bene. “Non so se sia il segreto del mio successo qui, ma di sicuro mi fa stare bene”, ha detto sorridendo.
    Sulla Sua Condizione Fisica e la Sconfitta con De MiñaurRiguardo alla sua condizione fisica, Djokovic ha rassicurato tutti sulla sua salute, aggiungendo che gli allenamenti pre-torneo sono andati bene. Ha elogiato De Miñaur per le sue recenti prestazioni e riconosciuto le aspettative elevate che pesano su di lui e sugli altri giocatori australiani quando giocano in casa.
    Le Sue Aspirazioni al Golden SlamDjokovic non nasconde le sue ambizioni di vincere ogni Slam a cui partecipa. Quest’anno, mira a iniziare la stagione con una vittoria a Melbourne, il suo “posto preferito” e teatro dei suoi più grandi successi.
    Infine, Djokovic ha commentato la gestione delle sue lesioni, rivelando che i problemi al polso non sono gravi come altre lesioni affrontate in passato. Resta ottimista ma cauto sulle sfide future.Djokovic si presenta all’Open d’Australia non solo come un campione, ma come un atleta sereno e concentrato, pieno di speranze e con una strategia chiara per continuare a dominare uno dei tornei più prestigiosi del tennis mondiale.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Australian Open, gli italiani sicuri: sarà sfida Sinner-Alcaraz, Djokovic fuori dalla corsa per il titolo

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Secondo gli italiani Jannik Sinner è il grande favorito per la vittoria dell’Australian Open. I dati raccolti parlano chiaro: quasi un italiano su due (il 48%) punta sul sul primo trofeo di uno Slam nella carriera del classe 2001.
    La strepitosa stagione appena trascorsa ha regalato a Sinner e agli appassionati di tutta Italia enormi soddisfazioni condite da prestazioni maiuscole e vittorie all’ultimo respiro contro quelli che saranno i suoi rivali più probabili: Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Lo spagnolo è già due volte campione Slam e vorrà iniziare il 2024 al meglio in un torneo che ha dovuto saltare lo scorso anno, per infortunio. Secondo le percentuali, il campione di Murcia ha il 36% dei consensi per la vittoria finale. Stupiscono, invece, i dati su Novak Djokovic: il dieci volte campione dello Slam “down under” ha dalla sua parte solamente il 3% degli appassionati, che forse non credono nell’ennesimo trionfo di un campione senza tempo. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz potrebbe scalzare Djokovic dalla vetta del ranking a Melbourne. Le varie possibilità

    Carlos Alcaraz in allenamento (foto Australian Open)

    Tra i molti motivi di interesse degli Australian Open 2024, al via lunedì prossimo a Melbourne, c’è anche la corsa per il n.1 del ranking ATP. Infatti l’attuale leader in classifica, Novak Djokovic, è il campione in carica del primo Slam stagionale e pertanto avrà la “cambiale” più pesante (2000 punti) da difendere. Al contrario Carlos Alcaraz, n.2 ATP, lo scorso anno non disputò il torneo per un improvviso problema muscolare sofferto negli ultimi allenamenti in Spagna prima di volare “down under”. Quindi lo spagnolo può solo incrementare il suo bottino di punti, e potrebbe farlo in modo cospicuo qualora vada molto avanti nel torneo, mettendo così potenzialmente a rischio la prima posizione del serbo.
    Attualmente Djokovic ha 11055 punti, Alcaraz 8855. Un bel divario, ma togliendo i 2000 punti di vantaggio a “Nole” la distanza tra i due si riduce drasticamente e quindi le proiezioni del ranking a fine torneo dipendono da come i due campioni avanzeranno negli Australian Open. Questi sono gli scenari possibili per il n.1 del ranking ATP a seconda del risultato ottenuto da Carlos e Novak a Melbourne.
    Alcaraz può tornare n.1 ATP al termine degli Australian Open 2024 se:
    – Vince il torneo, anche se Djokovic arrivasse in finale (Carlos avrebbe 10855 punti, Djokovic al massimo 10355
    – Arriva in finale e la perde, contro un avversario che non sia Djokovic
    – Arriva in semifinale e Djokovic perde nei quarti di finale o in un turno precedente
    – Arriva ai quarti di finale e Djokovic è sconfitto prima dei quarti di finale

    Djokovic manterrà la prima posizione del ranking ATP se:
    – Vince gli Australian Open
    – Arriva in finale e Alcaraz non vince il torneo
    – È sconfitto allo stesso turno di Alcaraz
    – Alcaraz non arriva almeno ai quarti di finale

    Kicking off in Melbourne with Carlitos pic.twitter.com/DyjhoepmZD
    — #AusOpen (@AustralianOpen) January 8, 2024

    Scenari piuttosto interessanti, che renderanno gli AO24 tutti da seguire, ancor più con l’incognita del polso non al 100% del serbo. Non resta che vivere un grande torneo, con un occhio anche al ranking ATP.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open, cinque domande a una settimana dal via

    Jannik Sinner in allenamento a Melbourne (foto Getty Images)

    L’edizione 2024 degli Australian Open scatterà tra una settimana, per la prima volta di domenica, come Roland Garros, primo Slam ad intraprendere l’avvio anticipato con grande successo. Un giorno in più di grande tennis nel paese a maggior passione tennistica al mondo. L’“Happy Slam”, tutto è bello, colorato, divertente, un po’ più leggero rispetto agli altri major, ma quando le partite scatteranno, si farà davvero sul serio e di voglia di scherzare ce ne sarà pochissima. È lo Slam di “casa-Djokovic”, Nole è campione in carica e tiranneggia da anni sulla Rod Laver Arena, dove non perde dal 2018, quando fu sorpreso dallo sfortunatissimo Chung, primo campione NextGen poi di fatto pensionato da una sequela incredibile di infortuni.
    L’Australian Open è un torneo particolare. Arriva davvero presto, probabilmente fin troppo, con i big meno rodati del solito e con molti outsider pronti a spiccare il volo e sorprendere. A una settimana dall’avvio, ci poniamo cinque domande, per scaldare l’avvicinamento a un torneo estremamente affascinante, che seguiremo come sempre palla dopo palla.

    1 – Come starà Djokovic?Goran Ivanisevic ha affermato “sarà pronto”, ma come si presenterà il n.1 al primo match del torneo? Il problema al polso destro sembra discretamente serio. Su Twitter alcuni colleghi hanno postato foto di allenamenti interrotti da Novak con ripetute sessioni di fisioterapia sulla panchina, ghiaccio e smorfie non esattamente rassicuranti. E pure nel suo ultimo match giocato in United Cup, perso contro De Minaur, è arrivato il medical time out. Lui in press conference ha tagliato corto, pochissimi dettagli e applausi a “Demon”. Forse l’unica nota positiva è che abbia scelto di restare in campo e terminare la partita, se davvero fosse stato malissimo, con gli AO alle porte, avrebbe probabilmente lasciato il campo (anche se la maglia della Serbia per “Nole” è uno stimolo fortissimo a non mollare mai). Novak è l’indiscusso favorito, se vuoi sperare di vincere gli Australian Open devi battere il più forte nel suo torneo. Vederlo in campo nel primo match e valutarne le condizioni sarà decisivo per lui, e per tutti gli altri in gara.

    2 – Sinner non ha giocato alcun match ufficiale, scelta corretta?Non è inusuale presentarsi al via degli Australian Open senza aver disputato alcun incontro, visto che lo Slam di Melbourne arriva dopo sole due settimane di tour. Jannik Sinner è attesissimo, in Italia e non solo. Il suo finale di 2023 è stato strabiliante, probabilmente decisivo nell’incetta di premi ATP di fine anno, incluso il prestigiosissimo Fans’ Favorite, che sempre più lo rende personaggio globale. Come si presenterà Jannik? Avrà bisogno di smaltire un filo di ruggine viste le 7 settimane di inattività? Oppure riuscirà a superare di slancio i primi turni? Sinner ha dimostrato un livello di gioco spaziale, ma le condizioni down under saranno molto diverse. Giocherà l’esibizione di Kooyong, ma sarà sufficiente per trovare ritmo e buone sensazioni? Jannik non deve temere nessuno, ma forse sarebbe bene pescare un primo turno non particolarmente insidioso, per non complicarsi la vita fin da subito e prendere un po’ di misure. Anche Medvedev e Alcaraz tra i big non hanno giocato alcun match pre Australian Open.

    Melbourne
    Power is there
    : SoTennis via Youtube pic.twitter.com/qTT5ntGKMq
    — Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) January 5, 2024

    3 – Altri problemi con le palle?Il tema “palle” è sempre più caldo sul tour. Sui social sono girate alcune foto, scattate da Millman e altri, con una palla del torneo nuovissima, e poi uno scatto comparativo dopo 10 minuti di scambi. La povera sfera gialla sembrava esser stata maltrattata per giorni e giorni… Kyrgios ha sparato a zero, puntando il dito sulle palle anche per l’infortunio di Djokovic, ma il serbo non ha parlato. Vedremo se nel corso del torneo i tennisti parleranno ancora di questi problemi, sperando che nessuno sia costretto a gettare la spugna dopo aver accusato un dolore tendineo. Sicuramente è tempo che la questione sia affrontata in modo definitivo. Attendere oltre sarebbe delittuoso.

    4 – Il meteo potrà essere un fattore?Al momento su Melbourne il caldo è contenuto, tempo è variabile con un po’ di nubi, e nella prossima decina le condizioni dovrebbero restare così, senza eventi estremi. Più volte il primo Slam della stagione è stato pesantemente condizionato da ondate di calore terribili sullo stato di Victoria, che hanno addirittura costretto gli organizzatori a fermare i match sui campi laterali e accedere l’aria condizionata su quelli coperti. Con l’aggravante di improvvisi cali termici nelle partite serali che cambiano repentinamente le condizioni (velocità della palla, rimbalzo) e le carte in tavola. Sapersi adattare alle mutabili condizioni di Melbourne è un’altra delle qualità richieste a chi vuol eccellere nel torneo, e che lo rendono difficile e spesso imprevedibile. Una delle grandissime doti di Djokovic infatti è sempre stata il saper mediare tra il suo tennis e il contesto.

    5 – Quali i possibili outsider?Gli Australian Open quasi ogni anno hanno riservato una grande sorpresa, un tennista inatteso che sale di livello e vola nelle fasi decisive del torneo, portandosi a casa scalpi prestigiosi. Lo scorso anno è stato Tommy Paul a volare in semifinale (stoppato da Djokovic), nel 2021 il russo Karatsev arrivò tra i migliori quattro con una potenza e consistenza a tratti irresistibile. Ci sono stati finalisti venuti quasi dal nulla, come in passato Baghdatis o Schuttler. Chi potrebbe essere la sorpresa nel 2024? Non è mai facile azzeccare un pronostico, ma… mi piace puntare sull’“usato sicuro di qualità”, Mr. Grigor Dimitrov. Il bulgaro è appena tornato a vincere un torneo, battendo Holger Rune nella finale di Brisbane, alzando il nono trofeo in carriera, il primo dalle ATP Finals 2017. Un periodo davvero esageratamente lungo per un talento così cristallino, tennista che lo vedi giocare e ti incanta, ma che troppe volte è mancato in carriera in qualcosa per restare al vertice. Il suo ex coach Bottini recentemente ha raccontato di problemi di autostima per il bulgaro, la difficoltà nel superare incertezze che hanno finito per incancrenirsi e buttarlo ancor più giù. Grigor ha chiuso il 2023 con grandi risultati, la finale a Bercy e vittorie contro gente come Medvedev, Hurkacz, Alcaraz. A Melbourne ha già disputato una semifinale nel 2017. Chissà…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ivanisevic sull’infortunio di Djokovic: “Abbiamo qualche giorno di riposo, tra dieci giorni sarà pronto”

    Ivanisevic con Djokovic

    È ottimista Goran Ivanisevic in merito all’infortunio del suo assistito, il n.1 del mondo Novak Djokovic, a pochi giorni dall’Australian Open. Il serbo ha iniziato il 2024 in United Cup con qualche problema al polso, che comunque non gli ha impedito di concludere i suoi match, pur sconfitto dall’australiano Alex De Minaur, battuta d’arresto che è costata la sconfitta della Serbia nell’evento.
    Interpellato dal media serbo B92, Ivanisevic ha rassicurato sulle condizioni di Djokovic, affermando che i giorni che mancano all’avvio del primo Slam della stagione – di cui Novak è campione in carica – dovrebbero essere sufficienti per sanare l’articolazione infiammata.
    “Penso che Alex abbia giocato davvero bene” commenta Goran sulla sconfitta patita dal suo assistito contro De Minaur, “è tatticamente un tennista intelligente. C’è questo problema al polso, ma la cosa più importante è che sarà pronto in 10-11 giorni”.
    Secondo il croato, la United Cup è stata una buona preparazione per Novak all’inizio della stagione. “Avremo qualche giorno di riposo, poi inizieremo ad allenarci con calma. Non è un grosso problema. Siamo venuti qui per giocare qualche partita, ha giocato tre buone partite. Sicuramente è stata una buona preparazione ed era quello di cui aveva bisogno”, conclude Ivanisevic.
    Non è la prima volta che Djokovic arriva all’Australian Open in non perfette condizioni, ma nonostante tutto il torneo di Melbourne resta l’evento a lui più favorevole. A meno che l’infortunio non si riveli più serio del previsto o si aggravi con i primi incontri, Novak resta l’uomo da battere sulla Rod Laver Arena.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Djokovic conquista un solo punto sulla prima di servizio di De Minaur: Una statistica rivelatrice

    Novak Djokovic classe 1987, n.1 del mondo – Foto Getty Images

    In un incontro che sarà sicuramente ricordato quest’anno, Alex De Minaur ha ottenuto una vittoria memorabile contro Novak Djokovic sul suolo australiano. Questa vittoria assume un significato particolare nella carriera del giovane australiano, ma è avvolta da circostanze che meritano una riflessione approfondita.
    Djokovic, uno dei più grandi nomi nel mondo del tennis, è entrato in campo con una condizione fisica non ottimale, afflitto da problemi al polso che hanno inevitabilmente influenzato la sua prestazione. Questo dettaglio non è trascurabile, considerando l’alto livello a cui siamo abituati a vedere il serbo competere.
    Un dato statistico emerge con prepotenza per sottolineare l’impatto della condizione fisica del serbo sulla partita: Djokovic è riuscito a vincere soltanto uno dei 34 punti giocati sul primo servizio di De Minaur. Questa è, senza dubbio, la statistica più negativa in tutta la carriera di Novak per quanto riguarda la risposta, un aspetto del gioco in cui normalmente eccelle. In poche parole, Novak ha vinto il 2,9% dei punti in risposta sulla prima di servizio dell’avversario, e ciò è avvenuto nell’ultimo gioco della partita. Questa è la percentuale più bassa nei suoi 1303 incontri in carriera.
    Nonostante le difficoltà, Djokovic ha mostrato la sua indomita resistenza, rimanendo in partita fino all’ultimo momento, lottando ad ogni scambio. Questo aspetto mette in luce la sua ineguagliabile grinta e il suo spirito di combattente, caratteristiche che lo hanno reso uno dei più grandi campioni del tennis.
    D’altro canto, la prestazione di De Minaur non deve essere oscurata. L’australiano ha giocato con una determinazione e qualità notevoli, sfruttando ogni opportunità concessa dall’avversario e mostrando un tennis di alto livello. La sua vittoria, sebbene sia avvenuta in circostanze particolari, rimane un traguardo importante nella sua carriera.
    Mentre questa vittoria sarà sempre un punto di riferimento nella carriera di De Minaur, è essenziale riconoscere il contesto in cui è stata conseguita. La tenacia di Djokovic, nonostante le sfide fisiche, e la brillante esecuzione di De Minaur sono gli elementi che hanno definito questo incontro.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic dopo la sconfitta vs. De Minaur: “Il polso andava meglio prima del match, poi è peggiorato”

    Novak Djokovic in United Cup (foto Getty Images)

    C’era grande attesa per le parole di Novak Djokovic dopo la sconfitta patita da Alex de Minaur in United Cup, soprattutto per conoscere lo stato del suo polso, trattato dal medico anche oggi in campo. Il n.1 del mondo ha tagliato corto, non accampando scuse per la battuta d’arresto, ma confermando che nel corso del match odierno lo stato dell’articolazione è peggiorato.
    “Congratulazioni a De Minaur” esordisce Djokovic. “Era molto solido fin dall’inizio. Ha semplicemente giocato una grande partita. Meritava di vincere. Io non ero al mio livello ma, sai, è stata una di quelle giornate in cui non ti senti al meglio in campo, e il tuo avversario gioca molto bene. Questo è tutto quello che posso dire. Ho tutto il tempo per… penso di aver abbastanza tempo per mettermi nella giusta forma per gli Australian Open, e questo è ciò che conta di più a questo punto”.
    Ecco il passaggio della press conference in cui Novak parla del problema al polso destro: “Penso che starò bene. Il problema ha avuto un certo impatto, soprattutto sul diritto e sul servizio. Ancora una volta, non voglio perdere troppo tempo a parlarne e a togliere il merito alla vittoria di De Minaur. Voglio dire, era semplicemente molto solido. Congratulazioni a lui, alla squadra australiana. Immagino che andremo avanti, il mio focus ora è su Melbourne. La discussione col medico? Ho chiesto il Medical timeout, ma mi hanno detto che non potevo averlo. Si può ottenere un trattamento al cambio di campo se l’infortunio è già esistente. Non ho capito bene cosa significhi. Ho detto che stava migliorando prima della partita, ma poi con l’avanzare del match ieri e oggi in particolare stava peggiorando, quindi avevo bisogno di cure. Questo è tutto. Non c’è molto altro che posso dire. Sapevo che probabilmente non sarei stato al 100% fisicamente, emotivamente e mentalmente in termini di gioco nella settimana di apertura della stagione. Nemmeno me lo aspettavo. Nemmeno io lo volevo, a dire il vero. Fa tutto parte della preparazione per gli Australian Open, dove voglio dare il meglio. Non è mai bello perdere una partita, ovviamente, ma non ci penserò più di tanto”.
    Questi i prossimi passi di Novak in vista degli Australian Open, dove è campione in carica. “Devo cercare di recuperare, prima di tutto, con il polso e tutto ciò con cui ho lottato negli ultimi due giorni. Sto seguendo la routine di recupero, allenamento e messa a punto della forma per gli Australian Open. Il processo non mi è strano. Non è inusuale. Mi sono trovato in questo tipo di situazione così tante volte e so cosa devo fare insieme alla mia squadra per prepararmi. Naturalmente non si sa mai cosa può succedere. Negli ultimi due anni mi sono infortunato poco prima degli Australian Open, e sono riuscito a vincere entrambi i tornei. Lavoreremo per riportare il mio corpo nella giusta forma, in uno stato ottimale, in modo da poter esibirmi ad alto livello per tutto l’Australian Open” conclude il serbo.
    Mancano 10 giorni all’avvio degli Australian Open, torneo che Novak in passato ha già affrontato e vinto con alcuni infortuni muscolari. Tuttavia il polso è un elemento molto particolare per il tennista: sostiene l’impatto con la palla, fornisce le sensazioni in ogni esecuzione, quindi una sua lesione è assai temuta da ogni giocatore.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO