consigliato per te

  • in

    Nuovo coach di Djokovic: dalla Serbia ipotizzano che possa essere una ex campionessa

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    Il tema del prossimo coach di Novak Djokovic continua a tenere banco. Nonostante il n.1 del mondo abbia affermato di non aver alcuna fretta nel prendere questa decisione, valutando seriamente anche l’ipotesi di continuare da solo vista la sua grande esperienza, nel suo paese impazza una sorta di “toto-allenatore”, con nomi di vario tipo tirati in ballo all’interno di un lotto ristretto, al vaglio di Novak.
    Al primo posto di questa lista ristretta ci sarebbe Marian Vajda, al fianco del campione per moltissimi anni, tutta la prima fase della sua lunga carriera. Nessuno lo conosce come lui, sarebbe una sorta di sicurezza, un “usato sicuro” per non sbagliare. Altro nome sarebbe quello di John McEnroe, che farebbe da super coach in pochi tornei all’anno, una scelta questa che sarebbe più da motivatore che da vero allenatore. Tuttavia il nome del talento newyorkese è spesso tirato in ballo quando c’è un big a caccia di un allenatore, ma poi restano solo voci.
    Assai particolare quel che riporta il media serbo Kurir, secondo il qualche Djokovic starebbe seriamente pensando di inserire nel suo team come allenatore una donna, un’ex campionessa. I due nomi sarebbero quelli di Amelie Mauresmo e Conchita Martinez. La motivazione sarebbe non solo l’esperienza di gioco maturata in lunghe carriere Pro e poi anche da coach, ma soprattutto quella di costruire una collaborazione basata su meno stress a livello di rapporto personale. Infatti sono girate voci di discussioni piuttosto accese dopo Indian Wells tra Ivanisevic e Djokovic per quanto riguarda la programmazione dei prossimi mesi, dissidi che sarebbero stati le classiche gocce a far traboccare un vaso già bello colpo di incomprensioni, come ben si è evidenziato dalle reazioni scomposte di Novak in più partite. “Vi licenzio tutti” è arrivato a urlare Djokovic rivolto al suo team in un momento di rabbia in partita.
    Avere nel proprio team Amelie o Conchita creerebbe un rapporto completamente diverso tra allenatore e giocatore, e in questa fase della propria carriera Nole starebbe valutando una soluzione con stress minore. Sarebbe indubbiamente una scelta singolare. Mauresmo ha collaborato in passato per un breve periodo con Andy Murray, e attualmente dirige il Roland Garros, un ruolo di grande prestigio, mentre Martinez è stata a lungo a fianco di Garbine Muguruza, fino alla decisione della spagnola di diradare prima e interrompere poi la sua presenza sul tour (pur essendo ancora non ufficialmente ritirata).
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic: “Cerco di sentire da solo ciò di cui ho bisogno. Sarete informati nel caso in cui qualcuno si unisca alla squadra”

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    La separazione tra Novak Djokovic e Goran Ivanisevic ha colto in contropiede il mondo della racchetta. Non c’erano avvisaglie di problemi e il duo slavo nonostante più di un battibecco pubblico nel corso dei tornei funzionava a meraviglia. Due caratteri forti, un vero testa a testa di talento e visione di gioco ideale a stimolare la classe di Novak. Il lavoro svolto dal croato sul serbo è stato fenomenale: ha dato al n.1 l’unico colpo che un po’ mancava nel suo repertorio, un servizio top, grazie al quale è diventato quasi imbattibile a Wimbledon e non solo. Per questo la decisione di interrompere la collaborazione ha suscitato stupore e aperto ampie riflessioni sul futuro del campione, sulla soglia dei 37 anni.
    Dalla Serbia arrivano le parole che confermano l’incertezza del momento. Djokovic dopo la sorprendente sconfitta contro Luca Nardi ad Indian Wells ha deciso di saltare Miami ed allenarsi con calma, insieme alla famiglia, per preparare la stagione su terra battuta, in vista di Roland Garros, torneo nel quale Novak è campione in carica. Presenziando ad alcuni eventi privati, Djokovic ha affermato di non aver idea di chi ingaggiare come nuovo coach, non ha fretta particolare nel prendere questa decisione e addirittura sta valutando se proseguire la sua strada da solo, assistito solo dallo staff che segue la parte atletica (preparatore fisico e fisioterapista). Così ha dichiarato il n.1: “Ho avuto allenatori fin da quando ero ragazzino, ora cerco di sentire da solo ciò di cui ho bisogno, ciò con cui mi sento più a mio agio. Sarete informati nel caso in cui qualcuno si unisca alla squadra”. Nei mesi scorsi tra l’altro Djokovic ha anche interrotto il suo storico rapporto con Edoardo Artaldi, manager di lungo corso che lo seguiva da oltre 10 anni.
    In questi giorni Djokovic si sta allenando con l’amico Nenad Zimonjic, ex doppista di grande valore, ma sembra difficile che questa scelta possa diventare duratura, anche perché lo stesso Zimonjic (47enne) aveva affermato nel recente passato di non essere interessato ai continui viaggi della vita Pro. Sui media serbi impazza un dibattito ancor più profondo: che le scarse prestazioni di quest’inizio di stagione sia il segnale di un primo calo evidente di motivazione, e quindi il suo ritiro sia più vicino di quel che si poteva ipotizzare?
    La risposta la conosce solo Novak. In più interviste ha affermato di voler continuare a vincere e segnare record storici, anche se di fatto… li possiede già quasi tutti! In altri momenti aveva affermato che “le cose possono cambiare anche molto velocemente”, a maggior ragione se il suo corpo iniziasse a dare segnali chiari di scricchiolii o cedimento. Alcaraz e Sinner sono già il presente, giovane e vincente dello sport. Conoscendo il carattere di Djokovic, sembra difficile che possa restare nel tour alla sua “veneranda” età dietro all’azzurro e allo spagnolo, sistematicamente battuto dai due o pure altri. Forse Djokovic ha solo bisogno di tempo, non ha da dimostrare niente a nessuno e se volesse continuare facendo da solo non gli manca certo esperienza e professionalità per farlo.
    Il tempo è probabilmente quel che scandirà le sue decisioni. La prossima primavera – estate, con Roland Garros, Wimbledon e le Olimpiadi, ci dirà il livello atletico, tecnico e di motivazione di Novak. Qualora non dovesse vincere nessuno di questi tre grandi obiettivi, surclassato dalla prepotenza di Sinner e colpi di Alcaraz, forse appendere la racchetta al chiodo potrebbe diventare più di una probabilità…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Ljubicic: “Guidano Sinner e Alcaraz. Djokovic? Problema psicologico, ha bisogno del fuoco dentro”

    Ivan Ljubicic

    Secondo Ivan Ljubicic il tennis è guidato dalla coppia Alcaraz – Sinner, tutti gli altri sono dietro, e Djokovic ritroverà per gli Slam e Olimpiadi il suo miglior tennis, che necessita del massimo fuoco interiore per esprimersi al meglio. Questi i concetti espressi dal croato, ex n.3 del mondo e oggi collaboratore della FFT per lo sviluppo dei giovani più talentosi, alla Gazzetta dello Sport. Riportiamo i passaggi più salienti del suo pensiero.
    “In questo momento in attesa di capire come sta Djokovic, Alcaraz e Sinner sono davanti a tutti gli altri e lì resteranno anche nei prossimi anni. Saranno i punti di riferimento” afferma Ivan. “Sinner a Miami? Tornare in campo dopo una sconfitta, che non sperimentava da mesi, non stato un problema. Si trattava solo di resettare e ripartire, aveva già dimostrato di saperlo fare: dopo aver perso la finale delle ATP Finals a Torino lo scorso novembre ha vinto 19 partite di fila e il primo Slam della carriera. Lui impara dalla sconfitte, non si deprime perché ha perso”.
    Così sulla battuta d’arresto contro Alcaraz a Indian Wells, prima e unica del 2024: “Dall’altra parte della rete c’è sempre un avversario, non dimentichiamolo. E nel caso di Alcaraz, si tratta di un avversario che ha già vinto due Slam a vent’anni. Sono pochissimi i giocatori che possono mettere in difficoltà Sinner, e non è detto che la tattica vincente di Indian Wells dello spagnolo porterà gli stessi frutti in futuro, perché Jannik avrà trovato gli adattamenti”.
    Djokovic è partito male nel 2024, e la sconfitta contro Nardi ad Indian Wells è stata assai sorprendente. Per Ljubicic il vero Novak tornerà a Parigi: “Il suo problema è psicologico, non ha certo dimenticato come si gioca a tennis. Senza dubbio ‘Nole’ deve avere fuoco dentro, altrimenti gli manca qualcosa. È abituato a lottare su ogni punto, a conquistare il campo centimetro dopo centimetro, e se non sente quegli stimoli può finire in difficoltà. Ma sono convinto che con l’avvicinarsi dei suoi veri obiettivi stagionali, Roland Garros, Wimbledon e le Olimpiadi, riuscirà a recuperare”.
    Ultima battuta per Nadal, ancora a caccia della miglior condizione per il rientro, obiettivo Monte Carlo e la terra battuta: “Per Rafa è solo una questione di condizione fisica da ritrovare. Se ci riuscirà? È chiaro che se rientra non è per giocare qualche partita ed uscire al secondo turno, ma per provare ad arrivare in fondo con un livello di preparazione adeguato alla sua grandezza” conclude Ljubicic.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Djokovic si separa da Ivanisevic

    Goran e Novak

    Le strade di Novak Djokovic e del suo coach Goran Ivanisevic si separano. L’ha annunciato il serbo con l’ormai classico messaggio social, condito da due belle foto insieme all’ex campione di Wimbledon croato, un momento di celebrazione dopo una vittoria e un altro di relax, insieme al suo team con un gioco da tavolo da loro molto amato, il Parchis.

    “Ricordo chiaramente il momento in cui ho invitato Goran a far parte della mia squadra. Era il 2018 e Marian e io stavamo cercando di innovare e portare un po’ di magia nel servizio al nostro duo” scrive Novak nel messaggio. “In effetti, non solo abbiamo portato il servizio, ma anche tante risate, divertimento, numero 1 nella classifica di fine anno, risultati da record e altri 12 tornei del Grande Slam (e alcune finali) da lì in avanti. E che ne dite di un po’ di drammaticità? #Nolefam lo saprebbe… Goran e io abbiamo deciso di smettere di lavorare insieme qualche giorno fa. La nostra chimica in campo ha avuto i suoi alti e bassi, ma la nostra amicizia è sempre stata solida. In effetti, sono orgoglioso di dire (non sono sicuro che lui lo sia) che oltre a vincere tornei insieme, a Parchis abbiamo anche una grade battaglia… per molti anni. E per noi la competizione non si ferma mai. Šefinjo, grazie di tutto amico mio. Ti voglio bene”.
    Una notizia che giunge inattesa, aspettiamo le parole di Ivanisevic in merito, ma molto probabilmente saranno dello stesso tenore. Djokovic sottolinea le diverse tensioni e alti e bassi vissute con Goran, ma dal messaggio non sembra che sia stato un litigio a provocare la rottura. In passato Ivanisevic aveva più volte affermato come non fosse affatto facile tener testa a una persona così carismatica e determinata come Nole, ma anche che fosse l’unico modo per essere ascoltato, prenderlo di petto e stimolarlo. Due caratteri molto forti, che tra alti e bassi hanno ottenuto risultati enormi. Evidente come il lavoro con Ivanisevic abbia fruttato al n.1 del mondo un miglioramento clamoroso dal servizio e anche nell’attitudine offensiva in campo, con più discese a rete e un tennis più verticale. Visto che questa era la richiesta iniziale al momento dell’ingresso nel team, si può affermare che il loro rapporto è stato assolutamente positivo e vincente, nonostante le molte tensioni tra i due.
    A questo punto resta da vedere se un quasi 37enne Djokovic avrà voglia di cercarsi un nuovo allenatore per provare ad alzare di nuovo l’asticella in vista delle sfide sul rosso con Alcaraz e Sinner, oppure se deciderà di continuare l’ultima fase della sua carriera da solo, con l’ausilio di preparatore fisico e fisioterapista. La notizia è stata accolta in Serbia con stupore, e molti fan del campione temono che questa decisione possa significare una fine della sua carriera più vicina. Uno scenario questo forse un po’ troppo “catastrofico”. Dalla Serbia riportano che in settimana negli allenamenti a Košutnjak con Novak c’era l’ex Pro e amico Nenad Zimonjic, ed è possibile a questo punto che lo possa seguire per qualche torneo, “ma non è realistico che sia una soluzione a lungo termine. Anche Carlos Gomez Herrera – sparring partner dello scorso anno e ora suo agente – sarà con Novak nel prossimo periodo”, afferma il collega Ozmo, sempre ben informato sulle faccende del n.1.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Nick Kyrgios annuncia Novak Djokovic come ospite nel suo Podcast ‘Good Trouble’”

    Novak Djokovic e Nick Krygios nella foto – Foto Getty Images

    Nick Kyrgios aveva promesso grandi novità per questo venerdì. Alcuni pensavano potesse trattarsi dell’annuncio del torneo in cui avrebbe fatto ritorno alla competizione, altri, più pessimisti, credevano potesse segnare la fine della carriera dell’australiano. In realtà, non si è verificato né l’uno né l’altro scenario. Mentre prosegue nella sua lunga fase di recupero per tornare al tennis, Kyrgios ha rivelato che Novak Djokovic sarà il prossimo ospite nel suo podcast ‘Good Trouble’.
    Dopo essere stati rivali nel circuito, Kyrgios e Nole sono diventati amici in seguito all’espulsione del serbo dall’Australia nel 2022, mantenendo da allora tale vicinanza. E dopo aver avuto ospiti del calibro del cuoco Gordon Ramsay nel suo “programma”, l’australiano ora converserà con Djokovic in un’edizione che sarà pubblicata il 26 marzo su YouTube.

    Next guest on Good Trouble – Novak Djokovic Tennis footage – Tuesday next week! BACK ON COURT!
    — Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) March 22, 2024

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

  • in

    Wilander: “Per Djokovic ormai i tornei del tour servono a giocare qualche match e valutare il suo stato di forma”

    Mats Wilander

    Il mondo della racchetta di interroga sul brutto inizio di stagione di Novak Djokovic. Il n.1 del mondo era solito dominare in Australia e poi ben figurare sul cemento prima di sbarcare sulla terra battuta in Europa. Quest’anno non è andata così, battuto da Sinner un Australia e poi da Nardi a Indian Wells. Italiani indigesti e di grande talento, ma la forma del campione serbo lascia finora a desiderare. Che sia l’inizio del declino per Novak?
    Non lo crede Mats Wilander, sette volte campione Slam e oggi stimato analista. Ai microfoni di Eurosport UK, lo svedese ha speso le sue parole su Djokovic, ritenendo che in questo stadio della carriera le sconfitte nei tornei non Slam non siamo affatto rilevanti per il serbo.
    “A Novak Djokovic ormai non importa molto quando perde nei tornei più piccoli. Voglio dire, vorrebbe vincere ogni torneo, vorrebbe vincere ogni partita”, ha detto l’ex numero 1 del mondo. “Ma penso che a volte in questo periodo vada in viaggio solo per mettersi alla prova e vedere a che punto si trova col suo tennis. Quanto è stato buono il mio allenamento a casa? Questa è la domanda per lui importante. Poi arriva a un torneo e affronta gli altri professionisti, i migliori giocatori del mondo, e si rende conto che dopo aver vinto un round o due o tre o qualunque sia il risultato, penso che realizzi, oh okay, sono abbastanza vicino a dove voglio essere, non ho bisogno di migliorare in questo particolare momento. Se arriva una sconfitta, pazienza”.
    “Mancano due mesi a Roland Garros ed è allora che devo essere al meglio, così come per Wimbledon, e poi vai avanti e speri nelle Olimpiadi, questo è quel che ritengo pensi Djokovic adesso. In questo momento, in termini di competizione, siamo un po’ fuori stagione per lui. Sarebbe fantastico vederlo vincere di nuovo il Sunshine Double, ma non gioca nemmeno a Miami. Quindi, fondamentalmente, si tratta di disputare un paio di partite, capire che è molto vicino alla sua forma, e quindi andarsene casa, allenarsi di nuovo per essere pronto alle grandi sfide”.
    Secondo Wilander, Novak in passato ha giocato fin troppi tornei nell’arco dell’anno. “Ero sempre preoccupato che Novak vincesse troppo e penso che negli ultimi anni non abbia vinto molto sul tour, motivo per cui sta vincendo così tanti tornei del Grande Slam, dove arriva fresco. Non penso che abbia importanza il resto per lui” conclude lo svedese.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

  • in

    Jannik Sinner, sorpasso fallito ma per la vetta del ranking è solo questione di tempo: le quote sorridono a Jannik, può superare Alcaraz e Djokovic

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Con la sconfitta in semifinale a Indian Wells per mano di Alcaraz, Jannik Sinner ha fallito il primo tentativo di sorpasso in classifica. Se l’azzurro avesse vinto contro il collega spagnolo, sarebbe salito al secondo posto del ranking ATP, ma l’ascesa del campione altoatesino è solo rinviata per i bookmaker. A Miami, questa settimana, Jannik sarà seconda testa di serie vista l’assenza di Djokovic e potrà puntare a fare bottino pieno dopo la finale dello scorso anno. Secondo gli esperti il secondo gradino del podio non solo è a portata di mano, ma sarà preludio dell’arrivo alla prima posizione della classifica mondiale entro il 2024, possibilità che si gioca a 2,50.
    Per migliorarsi ancora, però, Sinner dovrà ripetere l’impresa che un paio di mesi fa gli ha consentito di conquistare a Melbourne il suo primo Slam. Roland Garros, Wimbledon e US Open saranno i palcoscenici in cui i confronti con Alcaraz e soprattutto Djokovic peseranno di più.
    La vittoria del numero uno d’Italia nell’open di Parigi è offerta a 5,50, dietro proprio ad Alcaraz, a 2,50 e Djokovic, a 3,25. Sull’erba di Wimbledon, dopo la semifinale del 2023, il titolo per Jannik è proposto a 4,50, ancora terza quota dietro ai soliti rivali, esattamente come a New York e nell’appuntamento forse più importante dell’anno: le Olimpiadi, ancora una volta sui campi del Roland Garros, dove il padrone di casa Rafa Nadal, però, non è quotato dai bookmaker. LEGGI TUTTO

  • in

    Indiscrezione: Djokovic non gioca il Masters 1000 di Miami

    Novak Djokovicc classe 1987, n.1 del mondo

    “Djokovic non giocherà a Miami“. Con questo tweet di una manciata di parole, il giornalista serbo Sasa Ozmo, da sempre molto informato sulle faccende del n.1 del mondo, annuncia la decisione del connazionale di non prendere parte al secondo Masters 1000 in stagione. Aspettiamo la conferma del torneo e/o del diretto interessato, ma la fonte dell’indiscrezione è estremamente autorevole.

    Novak Djokovic won’t play in Miami.
    — Saša Ozmo (@ozmo_sasa) March 14, 2024

    Novak, sconfitto dal nostro bravissimo Luca Nardi a Indian Wells, non è apparso in grande condizione fisica, e lui stesso si è detto deluso per la sua forma e aver passato i primi tre mesi dell’anno senza aver ancora vinto un torneo. Prima di iniziare il torneo californiano, ha anche ammesso di non aver avuto il tempo necessario per preparare adeguatamente la trasferta in Australia e la prima parte dell’anno, come era solito fare in passato. Djokovic difese i colori della Serbia nella Final 8 di Malaga, sconfitto in semifinale da Sinner in singolare e pure nel doppio, risultato decisivo all’accesso degli azzurri alla finale.
    A questo punto, se la notizia sarà confermata, Djokovic tornerà a casa a Monte Carlo dove inizierà una lunga preparazione alla stagione su terra battuta. Ricordiamo che il serbo difenderà il prossimo mese di maggio il titolo a Roland Garros.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO