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    Albero di Natale, se lo si trasporta in auto in maniera sbagliata si rischia una multa?

    Iniziare il 2021 con una multa, soprattutto dopo aver passato un 2020 particolare sotto tutti i punti di vista, non sarebbe il massimo. Perché, oltre alle sanzioni derivate dalla trasgressione delle regole imposte dal Decreto emanato da Conte, infatti, – se non si è particolarmente attenti – si potrebbe rischiare una sanzione anche per il trasporto del famoso albero di Natale.

    Le regole di guida più assurde e impossibili delle strade del Mondo
    Codice della Strada: cosa dice la legge
    Come previsto dall’articolo 61 e 164 del Codice della Strada, tutti i veicoli in transito sulla carreggiata non possono né eccedere nella loro larghezza (misura massima consentita 2,55 metri) né nella loro lunghezza (12 metri) e né trasportare o trascinare cose che striscino sul terreno, anche se in parte sostenute da ruote.
    Ovviamente, il problema non si pone qualora aveste acquistato un albero artificiale già confezionato, poiché provvisto di scatola poco ingombrante, ma potrebbe a essere un fattore rilevante nel momento in cui si preferisce addobbare per le feste un abete vero.
    Attenzione nel fissarlo e fattore visibilità

    Se si opta per la scelta di un albero vero la prima cosa che viene in mente è quella di trasportarlo legato al tetto. Una scelta saggia se si hanno delle barre per il trasporto, ma fate bene attenzione. Una cosa davvero importante per non rischiare di essere sanzionati è quella di riuscire a fissare in maniera perfetta l’albero di Natale, proprio perché il Codice della Strada prevede che i carici, qualora fossero posizionati sul portapacchi, debbano essere legati e fissati in modo da evitare una possibile caduta lungo la strada.
    Inoltre, il carico trasportato non deve offuscare o compromettere la visibilità degli altri automobilisti e, quindi, particolare attenzione va posta direttamente alle misure dell’albero che volete trasportare.
    Portellone aperto: no
    Attenzione anche al trasporto dell’abete all’interno dell’auto. Se, infatti, quello artificiale potrebbe benissimo entrare nel portabagagli senza ingombrare troppo, non è lo stesso per un abete vero. Sempre come riportato dal comma 1 dell’articolo 164 del Codice della Strada: “Il carico dei veicoli deve essere sistemato in modo […] da non diminuire la visibilità al conducente né impedirgli la libertà dei movimenti nella guida; da non compromettere la stabilità del veicolo; da non mascherare dispositivi di illuminazione e di segnalazione visiva né le targhe di riconoscimento”.
    Lasciare il portellone aperto, dunque, potrebbe essere un grosso rischio sia per la sicurezza stradale e sia per la possibilità di ricevere una sanzione amministrativa qualora foste fermati dalla Polizia Stradale.
    Ecco come smaltirlo a festività concluse
    Passate le festività natalizie, poi, molti di voi potrebbero porsi un’interessante domanda, ovvero: come e dove posso smaltire il mio abete in tranquillità e nel rispetto delle leggi?
    Come fa sapere il PEFC – associazione che promuove la gestione sostenibile delle foreste – gli alberi di Natale che non si vogliono mantenere per l’anno successivo potranno essere smaltiti nelle isole ecologiche, dove saranno trasformati in composti organici utili alla crescita di nuove piante. Tuttavia, in alternativa, è possibile trasportarlo in un vivaio attrezzato o piantarlo nel giardino di casa.
    PEFC, infatti, tiene a precisare che ripiantare gli alberi nel bosco di propria iniziativa potrebbe non essere la scelta migliore, perché significherebbe provocare potenziali squilibri ecologici laddove l’abete non facesse parte dell’ecosistema in cui viene ricollocato.
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    Piste ciclabili, numeri record: Torino allunga di 15 km

    Pedalare fa bene e i dati relativi alla bicicletta nel 2020 sono una delle cose migliori che quest’anno straordinario ci ha lasciato. Stando alle stime di Confindustria Ancma, le vendite di biciclette hanno visto un aumento come mai prima d’ora.

    200 KM DI PISTE NUOVE
    Grazie al Bonus Mobilità, solo a maggio la percentuale è stata del 60% in più rispetto al 2019 e i numeri totali, ancora da ufficializzare, dovrebbero certificare la cifra di 2 milioni di bici vendute. Più biciclette vale a dire più necessità di piste ciclabili e bike-lane: i finanziamenti italiani ed europei sono intervenuti per sostenere l’ecomobilità sia nel nostro paese che nel resto dell’UE.  Il dossier di Legambiente “Covid Lanes” ha indagato su quest’argomento confermando il trend positivo, che a settembre ha fatto registrare un +27,5% degli spostamenti in bici e un totale di 193 km di piste ciclabili costruite dopo il lockdown. In tutta Europa sono 2.300 km di tratti dedicati alle due ruote. L’aspetto più incoraggiante è che queste cifre non rappresentano un punto d’arrivo ma di partenza: i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS) prevedono, infatti, di raggiungere quota 2.626 km di nuove piste ciclabili, da aggiungere ai 2.341 km già presenti sul suolo di 22 città.
    NEI GIORNI FERIALI
    Maggio e ottobre sono stati i mesi in cui la bicicletta ha visto l’utilizzo più frequente, specialmente nei giorni feriali – andare a lavoro in bici è un’abitudine poco frequente per noi italiani, mentre in altre zone d’Europa è normale routine, ma qualcosa sta cambiando. Il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini commenta i dati: “Il 2020 è stato evidentemente un anno di svolta per le ciclabili ma ora serve un deciso salto di qualità per confermare lo sviluppo della mobilità ciclabile e per garantire anche la sicurezza per chi si sposta in bici. L’obiettivo è di ripensare lo spazio urbano per portare qualità e ridurre i rischi di incidentalità adottando soluzioni infrastrutturali per ridurre la velocità e lo spazio stradale dedicato alle automobili. L’obiettivo deve essere quello di raddoppiare le ciclabili entro il 2025, per mandare un messaggio chiaro di cambiamento in positivo a chi vive nelle città, e trasformare le nuove pop-up, in tempi ragionevoli, in veri percorsi protetti. Per realizzare tutto ciò, bisogna inserire questo tipo di infrastrutture urbane nel Recovery plan e investire un miliardo di euro in cinque anni”.
    TORINO, +15 KM
    I dati di Legambiente riguardano anche le singole città: Roma risulta la prima città in Europa per i progetti sulla ciclabile, con i 150 km previsti dal Piano Straordinario. Al momento, però, di straordinario c’è solo il piano, mentre la sua attuazione ha fornito soltanto 8,72 km.Bologna grazie al biciplan ha previsto 15 nuovi chilometri dedicati; Napoli ha sviluppato iniziative per promuovere la mobilità su due ruote e infrastrutture ciclabili per 9,8 km, coadiuvate dall’avvio dei servizi sharing e di monopattini elettrici, ampliamento delle Ztl e zone pedonali; Torino ha realizzato 15,5 km di percorsi per le bici – 3,5 di piste ciclabili e 12 di controviali; Milano è la città più impegnata in direzione ecosostenibilità: i lavori per la ciclabile lungo la Cerchia dei Navigli sono partiti in primavera, mentre altri cantieri lavorano dal centro a Sesto San Giovanni, passando da Corso Buenos Aires e Piazzale Loreto.
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    Harley Davidson, la prima e-bike arriverà a marzo

    Il 2021 di Harley-Davidson inizia con un annuncio che già era stato ufficializzato ma che si concretizzerà a marzo. Da Milwaukee sta per debuttare sul mercato Serial 1 Cycle Company, la prima storica e-bike prodotta dal Marchio premium. Se ne era parla da tempo e il tempo di attesa è agli sgoccioli, la primavera è vicina.

    COME IL PRIMO MODELLO
    La storia del Marchio motociclistico parla da sola e fa notizia la virata verso i motori green, promossa già con l’ideazione della LiveWire; ora è tempo di pedalare, con un mezzo dallo stile retro e dal nome evocativo: Serial 1 riporta alla mente la Serial Number One, cioè il primo modello di Harley costruito nel 1903. Un qualcosa che, agli appassionati, fa sentire l’atmosfera di un passato glorioso e dell’inizio di una storia secolare.
    NERO VS BIANCO
    L’intenzione della Casa era quella di creare qualcosa di innovativo, come una bici elettrica, ricordando a tutti la tradizione: linee vintage, telaio nero lucido, pneumatici bianchi e sella in cuoio disegnano un’estetica particolare e ambiziosa. “Speriamo di cambiare ancora una volta il modo in cui le persone si muovono nel loro mondo”, ha dichiarato il Brand Director Aaron Frank.
    Il motore elettrico è situato all’altezza dei pedali, con un sistema di trasmissione a cinghia ripreso dalla LiveWire. Il telaio custodisce fari e fanali, mentre si scorgono quelli che sembrano freni a disco idraulici a doppio pistoncino.
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    David Hasselhoff vende la leggendaria KITT

    Chi ha passato la sua adolescenza a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 conoscerà quasi sicuramente la mitica KITT del famoso telefilm americano Knight Rider, meglio noto in Italia come Supercar. Chi di voi la conosce, dunque, sarà di sicuro contento di sapere che la leggendaria auto parlante guidata da Devid Hasselhoff è stata messa all’asta dalla stessa star del cinema proprio in questi giorni e insieme ad altri suoi cimeli.

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    David Hasselhoff vende la leggendaria KITT

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    RAGGIUNTI I 600MILA EURO
    È stato lo stesso attore ad annunciare su Twitter la messa in vendita della mitica KITT attraverso il sito LiveAuctioneers, con un’asta che si terrà il 23 gennaio prossimo. Tuttavia, insieme alla leggendaria Pontiac Firebird Trans Am sono stati resi disponibili altri oggetti personali come alcuni capi indossati durante film e serie tv, diversi premi, sceneggiature, giocattoli, oggetti autografati, foto, dischi e cimeli televisivi.

    Bidding is open now in the Hoff auction, everything goes! Go to https://t.co/i9vRAc2aeM#DavidHasselhoff #TheHoff #TheHoffAuction #Auction #LiveAuction #Bidding #LiveAuctioneers #DiligentEstateSales #SpongeBob #KnightRider #MichaelKnight #KITT #Baywatch #MitchBuchannon pic.twitter.com/DK5OI0cW2Z
    — David Hasselhoff (@DavidHasselhoff) January 2, 2021

    Nonostante la grande quantità di memorabilia, però, il pezzo pregiato – nonché più costoso – resta la Pontiac. Come riporta la casa d’aste, infatti, il suo valore stimato è tra i 175 e i 300mila dollari (al cambio tra 142 e 244mila euro), ma le offerte hanno già fatto segnare più del valore della stima. Attualmente si è arrivati a 475mila dollari, quasi 600mila euro.
    FINO A 165 CV
    Il modello di serie da cui deriva KITT è quello della Pontiac Firebird Trans Am del 1982, terza generazione della celebre pony car, nata sul finire degli anni ’60, come sorella meno performante e più economica della muscle Camaro. All’epoca, veniva venduta con diverese motorizzazioni che andavano dal 2.5 4 cilindri da 90 cv, fino a un più potente V8 da 165 cv. 
    Al momento KITT si trova nel Regno Unito, ma qualora il prezzo del martello superasse il 25% del prezzo di riserva lo stesso Hasselhoff consegnerà personalmente l’auto al fortunato acquirente.
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    Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto chiedono il rinvio del blocco degli Euro 4

    Il Piemonte, insieme ad altre tre Regioni del Nord Italia, cerca di rinviare il blocco per i veicoli diesel Euro 4 che dovrebbe entrare in vigore lunedì 11 gennaio. Lo stop ai mezzi inquinanti è stato indetto dal Ministero per contrastare l’elevatissimo inquinamento atmosferico di cui le zone del Nord Italia sono purtroppo protagoniste, ma secondo i governatori giunge in un momento già difficile per i motivi sanitari che tutti conosciamo. Oltre al Piemonte, la richiesta arriva congiuntamente da Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto attraverso l’iniziativa dei rispettivi presidenti. 

    PROROGA FINO A ZONA BIANCA
    Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno presentato richiesta al Ministero tramite i loro presidenti Bonaccini, Fontana, Cirio e Zaia, secondo cui le restrizioni sulla mobilità e sui trasporti pubblici si aggiungerebbero a quelle sulla mobilità individuale.
    La richiesta è di spostare il blocco dei veicoli Euro 4 diesel a quando le regioni torneranno “bianche”, cioè a quando sarà finita l’emergenza Covid. I quattro interessati sostengono di intervenire, per fronteggiare l’alto tasso di inquinamento, contro le emissioni degli impianti di riscaldamento, delle attività agricole e degli allevamenti.
    PROGETTI A SCOPO AMBIENTALE
    Inoltre, parliamo di quattro regioni che incentivano più di tutte l’utilizzo di auto elettriche, e chiedono al Governo finanziamenti per progetti a scopo ambientale – stando a Next Generation Eu – per 2 miliardi di euro. Si attende ora la risposta del Ministero, a meno di una settimana dall’inizio del blocco.
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    Nissan Juke Enigma, a febbraio il crossover con Alexa

    Debutto imminente per il crossover in versione speciale Nissan Juke Enigma. La nuova arrivata sembra destinata a posizionarsi nella fascia alta dell’offerta del crossover, per i dettagli dello stile e le funzioni dell’infotainment disponibili di serie.

    PREZZO NON UFFICIALIZZATO
    Resta, ancora, l’enigma del prezzo di listino, mentre sono evidenti le caratteristiche, a partire dall’unica colorazione prevista: un bicolore tra tetto nero metallizzato e carrozzeria dark metal grey. In aggiunta, il particolare trattamento con motivi dall’effetto tridimensionale applicati sulle calotte degli specchietti e il tetto, con lavorazione a sfumare.

    Su un progetto per stile già parecchio dinamico, i cerchi neri da 19 pollici amplificano l’effetto e si faranno sentire al volante, anche per la gommatura 225/45 R19.
    ALEXA BY AMAZON
    A bordo, detto dei servizi NissanConnect parte dell’infotainment, serve aggiungere della compatibilità con l’assistente personale Amazon Alexa. Da smartphone o dispositivo Amazon Echo, infatti, si potranno impartire 13 comandi personalizzati, skills Nissan con le quali verificare l’autonomia residua in base al livello del carburante, controllare l’apertura/chiusura dell’auto, attivare il lampeggio dei fari, fino all’utilissima funzione di invio al navigatore di una destinazione. Il tutto interfacciandosi con Amazon Alexa.
    Il listino prezzi della gamma Nissan Juke parte dai 21 mila euro dell’allestimento d’ingresso Visia fino ad arrivare ai 28.260 euro di partenza del top di gamma Juke Tekna: tutti con motore turbo benzina 1.0 da 114 cavalli. LEGGI TUTTO

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    Porsche Carrera GT-R, in vendita il gioiello elaborato da pista

    Cosa sarebbe potuta diventare? Questo è il cruccio di chi l’aveva richiesta in una veste da competizione. Porsche Carrera GT-R, un trattino e una lettera in più, da corsa, nasce da un cliente appassionato perché a Stoccarda non avevano previsto una versione da pista del gioiello Carrera GT. 

    Motore V10 aspirato, utilizzo ricercato dell’aerodinamica dal fondo, scarichi alti, cambio manuale: la hypercar del tempo, con 612 cavalli, in una sfida che vedeva Maranello contrapporre la Ferrari Enzo.
    SOLO 2.000 KM
    Ecco, un cliente fiammingo, nel 2005, acquista una Carrera GT e la affida alle cure di GPR, affinché ne tirasse fuori il massimo potenziale per un progetto da pista, nelle intenzioni da far gareggiare nelle competizioni endurance. Non se ne fece nulla, così la Carrera GT-R divenne pezzo da collezione, all’attivo appena 2.000 km e ora in vendita, dagli specialisti in classiche di Mechatronik. Prezzo? 849 mila euro.

    La sola elaborazione richiese al tempo 220 mila euro, tradotti in un’aerodinamica con ala posteriore fissa in carbonio, cerchi in magnesio BBS, sospensioni con triangoli e puntoni su misura, elettronica Motec e un sistema di alimentazione da corsa, per un valore di potenza incrementato dai 612 cavalli del V10 5.7 litri di serie ai 650 cavalli della GT-R.
    Altri accorgimenti sono nell’installazione dell’estintore automatico, nella gabbia di sicurezza, nella totale revisione dell’abitacolo e nell’adozione di una frizione anch’essa da corsa, come la pedaliera. Per frenare, fa affidamento a un impianto frenante AP Racing. Nei fatti, un attento tuning con tanto di grafiche “pronto corsa”, in cerca di facoltosi appassionati.
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    Siracusa, giovane forza il posto di blocco e scappa, ma i carabinieri lo beccano a casa

    Anche durante le festività natalizie, il lavoro dei Carabinieri non si ferma. E soprattutto, nonostante la maggior parte delle notizie riguardo le forze dell’ordine riguardi i controlli e i pattugliamenti per monitorare le situazioni di chiusura dei locali, coprifuoco e le varie disposizioni dettate dall’emergenza Covid, ogni tanto salta all’occhio una notizia di cronaca “vecchio stile” come i furti d’auto.

    PRECEDENTI E FUGA 
    Il caso è quello di un giovane siracusano, classe 2000, ma già noto alle autorità a causa di vari precedenti di reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti. Un volto conosciuto, che girava in auto quando i carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa lo hanno fermato per un controllo. Il ragazzo ha ignorato l’alt, piuttosto è partito a tutto gas per un tentativo di fuga repentina. Cercando di seminare la volante degli agenti, il giovane ha abbandonato la sua vettura per disperdersi nelle strade girando a piedi.
    UN VIP PER GLI AGENTI
    La sua fama, però, lo ha tradito. I militari lo hanno riconosciuto, pur non riuscendo a fermarlo. È bastato recarsi nella sua abitazione dopo poco tempo, per trovarlo in casa e per contestargli la guida senza patente in quanto mai conseguita, e per di più il furto dell’auto: il mezzo risultava rubato. È evidentemente caro, il prezzo da pagare per la “celebrità”.
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