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    Europei femminili: Serbia subito a segno, Haak si presenta con 42 punti!

    Di Redazione [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO] Debutto vincente per una delle grandi favorite, la Serbia, nei Campionati Europei femminili. A Belgrado la squadra campione in carica non ha avuto problemi di sorta a liberarsi della Bosnia Erzegovina con un secco 3-0, anche perché le avversarie sono scese in campo senza la loro giocatrice più rappresentativa, Edina Begic. C’era grande attesa per il primo scontro ufficiale tra le sorelle Boskovic: Tijana è stata la top scorer dell’incontro con 12 punti, ma Dajana (10 punti con il 45%) non ha sfigurato. Anche la Croazia di Daniele Santarelli ha esordito con un successo davanti al pubblico amico, regolando in tre set la Svizzera nello stesso girone delle azzurre. Bozana Butigan, nel giorno del suo ventunesimo compleanno, si è regalata un 100% in attacco, ma la grande protagonista del match è stata Laura Milos con 18 punti (3 ace), di cui 8 nel solo secondo set. Nella Pool D, tutto facile per l’Olanda contro l’Ucraina (14 punti di Nika Daalderop), mentre è stato incandescente il derby nordico tra Svezia e Finlandia, chiuso solo al tie break dalle svedesi guidate da una strepitosa Isabelle Haak: addirittura 42 punti per la bomber del Vakif, con il 48% in attacco, 4 ace e 3 muri! Nella Pool B la Repubblica Ceca ha superato per 3-1 la Spagna in uno scontro importante in chiave qualificazione; ancora in corso la sfida tra Polonia e Germania. LA SITUAZIONE Pool A (a Belgrado): Serbia-Bosnia Erzegovina 3-0 (25-11, 25-18, 25-14). Prossimo turno: Azerbaijan-Belgio ven 20/8 ore 17; Russia-Francia ven 20/8 ore 20. Pool B (a Plovdiv): Spagna-Rep.Ceca 1-3 (25-22, 20-25, 22-25, 20-25); Germania-Polonia in corso. Classifica: Bulgaria e Rep.Ceca 1 vittoria (3 punti); Germania, Polonia, Spagna e Grecia 0 (0). Prossimo turno: Rep.Ceca-Germania ven 20/8 ore 16.30; Grecia-Polonia ven 20/8 ore 19.30; Rep.Ceca-Polonia sab 21/8 ore 16.30. Pool C (a Zara): Croazia-Svizzera 3-0 (25-20, 25-19, 25-21). Prossimo turno: Italia-Bielorussia ven 20/8 ore 17.15; Ungheria-Slovacchia ven 20/8 ore 20.15. Pool D (a Cluj Napoca): Svezia-Finlandia 3-2 (24-26, 17-25, 25-19, 27-25, 15-13); Olanda-Ucraina 3-0 (25-17, 25-12, 25-22). Classifica: Olanda e Turchia 1 vittoria (3 punti), Svezia 1 (2), Finlandia 0 (1), Romania e Ucraina 0 (0). (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Emergenza opposti per la Russia: dopo Mikhaylov si infortuna anche Poletaev

    Di Redazione Seri grattacapi per Tuomas Sammelvuo e per la nazionale maschile della Russia in vista dei Campionati Europei maschili 2021 (al via il 1° settembre). Tra i 15 giocatori che ieri hanno iniziato la preparazione non c’è l’opposto titolare Maxim Mikhaylov – già escluso dalla lista iniziale – ma neppure il suo sostituto Viktor Poletaev, che non parteciperà alla manifestazione per problemi fisici. Sammelvuo si era tutelato inserendo nella lista altri due opposti: Maxim Zhigalov e il giovane Kirill Klets dello Yenisei Krasnoyarsk. L’assenza di Poletaev è stata invece tamponata con la convocazione di un quinto schiacciatore, Anton Semyshev, che affiancherà Kliuka, Volkov, Podlesnykh e Bogdan; i palleggiatori saranno Kobzar e Pankov, i centrali Volvich, Vlasov, Iakovlev e Kurkaev e i liberi Golubev e Baranov. Uno dei 15 giocatori dovrà essere “tagliato” prima dell’inizio della manifestazione. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Europei femminili: buona la prima per Bulgaria e Turchia

    Di Redazione Pronostici rispettati nell’antipasto dei Campionati Europei femminili 2021: le prime due partite delle Pool B e D si sono concluse con le vittorie delle squadre favorite, Bulgaria e Turchia. Se a Plovdiv le padrone di casa hanno fatto prevedibilmente la voce grossa contro la Grecia, a Cluj Napoca la squadra di Giovanni Guidetti ha dovuto rimontare un set di svantaggio sul campo della Romania, anche se il risultato finale non è mai stato davvero in discussione. 26 punti di Ebrar Karakurt (con 4 muri vincenti) per una Turchia che ha attaccato con il 53% di squadra e ricevuto con il 56%, piazzando anche 6 ace; troppo per la volenterosa squadra di Luciano Pedullà, nella quale l’attesissima Alexia Carutasu ha probabilmente pagato la tensione commettendo ben 6 errori e anche Adelina Ungureanu (murata 5 volte) non ha fatto molto meglio. I tifosi bulgari (oltre 2000 presenti) hanno invece potuto godere di una Elitsa Vasileva in versione deluxe, autrice di 19 punti con il 64% e nessun errore, anche se l’avversario non era dei più probanti. Giovedì la manifestazione entra nel vivo con 5 partite, tra cui l’esordio della Serbia a Belgrado in un insidioso derby contro la Bosnia Erzegovina e l’interessante sfida Germania–Polonia. Nel girone dell’Italia (che debutterà venerdì) si affronteranno Croazia e Svizzera. LA SITUAZIONE Pool A (a Belgrado) – Prossimo turno: Serbia-Bosnia Erzegovina gio 19/8 ore 17; Azerbaijan-Belgio ven 20/8 ore 17; Russia-Francia ven 20/8 ore 20. Pool B (a Plovdiv): Bulgaria-Grecia 3-0 (25-20, 25-15, 25-19). Prossimo turno: Spagna-Rep.Ceca gio 19/8 ore 16.30; Germania-Polonia gio 19/8 ore 19.30. Pool C (a Zara) – Prossimo turno: Croazia-Svizzera gio 19/8 ore 17; Italia-Bielorussia ven 20/8 ore 17.15; Ungheria-Slovacchia ven 20/8 ore 20.15. Pool D (a Cluj Napoca): Romania-Turchia 1-3 (25-23, 10-25, 20-25, 17-25). Prossimo turno: Svezia-Finlandia gio 19/8 ore 15; Olanda-Ucraina gio 19/8 ore 18. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Nuova formula per la VNL. Gironi da 8 squadre prima della fase finale

    Di Redazione La Volleyball Nations League cambia volto: dopo le limitazioni imposte dalla pandemia di coronavirus e l’esperienza della “bolla” di Rimini, ma anche in virtù del nuovo accordo con Volleyball World, la FIVB ha approvato all’unanimità un nuovo formato per la competizione che nel 2022 vivrà la sua quarta edizione. Nella prima fase le 16 nazionali partecipanti, sia al maschile sia al femminile, verranno suddivise in due gironi da 8 squadre, che si affronteranno nel corso di tre settimane di gara: ogni formazione disputerà quindi un totale di 12 incontri. Al termine di questa fase, le prime 4 classificate accederanno alla Final Eight, che si allargherà quindi ai quarti di finale per poi continuare con semifinale e finali per le medaglie. La nuova formula consentirà anche di riproporre l’alternanza tra competizione maschile e femminile: l’attività si concentrerà così nei fine settimana, evitando gli scomodi turni infrasettimanali degli scorsi anni. Tra i vantaggi, sottolinea la FIVB, ci sarà anche quello di limitare a 12 il numero delle sedi di gioco, riducendo i trasferimenti e lasciando più tempo a disposizione per le attività promozionali e dei marketing. Volleyball World ha avviato il processo di selezione delle Federazioni ospitanti della prima fase; una volta terminato, verrà lanciato un analogo bando per le VNL Finals. (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO

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    Mazzola racconta Haleigh Washington: “Apprezzavo la sua grande voglia di arrivare”

    Di Redazione Nella formazione degli Stati Uniti fresca medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo figura anche una giocatrice conosciuta in Italia, militando nel nostro massimo campionato femminile e che in Giappone è stata eletta anche miglior primo centrale della rassegna a cinque cerchi. Si tratta di Haleigh Washington, atleta dell’Igor Gorgonzola Novara dove ha militato nella scorsa stagione. Arrivata in Italia a febbraio 2018 a Ravenna in A2, nella successiva stagione è sbarcata in A1 con la maglia di Brescia, squadra allenata da Enrico Mazzola, ora tecnico della Conad Alsenese. Proprio il tecnico gialloblù racconta la centrale a stelle e strisce, che prima di passare a Novara ha difeso i colori di Busto Arsizio (2019-2020). “Nella nostra stagione in A2 – afferma Mazzola – avevamo sfidato Ravenna dove giocava Washington, una centrale che mi aveva subito impressionato. Così, una volta approdati in A1, avevo chiesto alla mia società di provare a ingaggiarla. Per fortuna nostra, non era ancora molto conosciuta e così siamo riusciti nell’intento”. Quindi aggiunge. “Già allora, era una giocatrice dotata di talento fisico e tecnico, oltre a un carattere esuberante e divertente, una ragazza spensierata ma al contempo capace di mettere tanto impegno e grande dedizione al lavoro. Aveva la capacità di rendere molto piacevole la quotidianità di uno sport ad alto livello”. “Nel corso degli anni – conclude –  l’ho vista crescere notevolmente, è molto brava nello stacco a un piede e a muro ha una tipica impostazione americana con grande lettura. Fin da quando l’ho conosciuta, notavo la sua grande voglia di arrivare; dopo la bellissima stagione con noi, non avevamo la possibilità di tenerla. E’ migliorata al servizio e le auguro di continuare a questo livello, provando a vincere campionato o coppa con Novara dopo questa impresa olimpica con la sua nazionale”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Tokyo, gli individualismi non bastano. Italia? Tirare una riga e ricominciare

    Di Paolo Cozzi Con la vittoria della Francia in un tie break dalle mille emozioni si è chiusa un’edizione olimpica incredibile, con un podio fuori da ogni pronostico e tante squadre che tornano da Tokyo con un bicchiere mezzo vuoto, se non desolatamente vuoto. Il primo fallimento riguarda certamente gli Stati Uniti, per molti squadra candidata alla vittoria finale, ma che in realtà a parte lo squillo di tromba iniziale con il 3-0 magistrale alla Francia, naufragano molto in fretta. Un pur discreto Anderson paga il quasi due anni di assenza dai campi, Sanders appare l’ombra del giocatore visto in Italia e il solo De Falco non riesce a essere continuo. Male anche Micah Christenson, palleggiatore che anche a Modena ha spesso mostrato i limiti mentali, più che tecnici, finendo spesso per fare scelte sbagliate dal 20 in poi. Finisce senza attenuanti dal podio olimpico, dopo quattro finali consecutivi, il Brasile che adesso vivrà una rifondazione che non sarà semplice e immediata. La squadra è molto fisica, potete e talentuosa, quando preme sull’acceleratore e si porta avanti di qualche punto è semplicemente perfetta. Ma è nel punto a punto che questo Brasile crolla, con giocatori come Lucarelli e Wallace che concedono errori gratuiti e non riescono a essere determinanti. Un passo indietro enorme per i verdeoro che, con la sconfitta in finalina con l’Argentina, dimostrano di essere anni luce lontani dal Brasile del decennio precedente. Altra squadra che si lecca le ferite è la Polonia, che pur avendo innestato Leon in un sestetto già formidabile, rimane prigioniera delle spire francesi in un quarto di finale sfortunato per accoppiamento. Leon e Kurek sono mostruosi, attaccano entrambi oltre il 60%, eppure la difesa transalpina tiene e palla dopo palla i francesi riescono a sfiancare gli arrembanti polacchi… e adesso vediamo se ci sarà rivoluzione a partire dalla panchina. E veniamo alla nostra Nazionale, uscita mestamente in un quarto di finale apparso abbondantemente alla nostra portata, prima di scontrarsi con la lucida determinazione e la folle voglia di De Cecco e compagni. L’alibi degli infortuni, che hanno condizionato da subito la nostra squadra, è troppo facile da evocare. Resta il fatto che una squadra che ha saltato la VNL (e ho sempre difeso questa scelta) per preparare al meglio proprio la componente fisica, si è presentata a Tokyo con un Ivan rallentato da un ginocchio malconcio e ha subìto quasi subito il fastidioso problema muscolare di Giannelli che lo ha condizionato nelle gare successive. In più, giusto perchè piove sempre sul bagnato, sempre Ivan ha subìto un forte trauma ad un dito della mano sinistra, che ha azzoppato ancora di più le sue performance. Ma al netto di tutto questo, non si può essere contenti del risultato ottenuto e del cammino percorso. A partire dalla risicata vittoria con il Canada, alla brutale sconfitta con la Polonia, fino alla debacle Argentina, passando per alcune gare che ci avevano illuso come con Iran e Giappone. E sì che il primo set del quarto di finale lo abbiamo giocato proprio bene! Ottimi in battuta, precisi all’inverosimile con la correlazione muro-difesa, efficaci in attacco. Avanti anche nel secondo set, un paio di scelte non azzeccate (Pipe con Michieletto mai riuscita e primo tempo forzato con Anzani) hanno rimesso in gioco gli argentini, e da lì sono saltati molti fondamentali nel nostro campo. E il tie break è lo specchio della partita, con i sudamericani che, anche sotto di due punti, non mollano e noi che invece, messi alle corde, anzichè reagire crolliamo al tappeto. Ma è già ora di guardare al futuro, perchè con Osmany ormai fuori dagli schemi federali, bisognerà trovare in fretta la quadra di un gruppo che sarà chiamato a recuperare il tempo perduto. I Mondiali sono fra un anno e le qualificazioni olimpiche per Parigi 2024 sembrano già bussare incombenti. Riuscirà De Giorgi a dare nuova linfa al movimento, a valorizzare giovani realtà come Michieletto e a far sbocciare definitavamente quei giovani che si sono messi in luce in VNL? Il momento è complicato, quello che è certo è che il movimento intero ha bisogno del traino della Nazionale mai come adesso, ma bisognerà avere il coraggio di tirare una riga sugli ultimi anni e ripartire con entusiasmo, programmazione e voglia di sudare in palestra. LEGGI TUTTO

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    Fe Garay appende la maglia verdeoro al chiodo: “Nazionale, sei stata la mia priorità”

    Di Redazione I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono terminati, anche questa edizione ha chiuso i battenti. Tra sorprese, rivelazioni e delusioni, il podio è così definito: USA, Brasile e Serbia. Tra le emozioni vissute, ci sono anche quelle di chi ha disputato all’Ariake Arena gli ultimi match con la maglia della propria Nazionale. E’ il caso di Fe Garay, protagonista indiscussa del suo Brasile che è riuscita a trascinare fino alla medaglia d’argento. A comunicarlo è lei stessa con un lungo messaggio sul suo profilo Instagram: “Ancora difficile trovare le parole, è sicuramente un insieme di emozioni diverse. Nello stesso momento in cui sono sconvolta per aver perso questa finale, sono anche molto orgogliosa per questo percorso che è stato incoronato dalla medaglia d’argento. Far parte di questo gruppo di donne MERAVIGLIOSE, che è riuscita a superare ogni difficoltà, è stato qualcosa di molto bello. Nei miei sogni disputare una terza Olimpiade era di per sé un premio, tornare a casa con un’altra medaglia mi riempie di orgoglio. Saluto questa maglietta dopo quasi 20 anni di dedizione, 11 di loro nella selezione principale. Dico addio a testa alta, orgogliosa di aver sempre lasciato a questa squadra tutto il mio sforzo fisico e mentale, di aver trattato lo sport con rispetto e aver fatto del volley e della Nazionale la mia priorità in tutti questi anni. Voglio ringraziare la mia famiglia, i miei amici e la tifoseria brasiliana per le preghiere, per il tifo lungo questi Giochi Olimpici e per i messaggi di affetto che mi hanno scaldato il cuore”. (Fonte: Instagram Fe garay) LEGGI TUTTO

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    La leggenda Kim Yeon-Koung dice addio alla maglia della Nazionale dopo il bronzo sfiorato

    Di Redazione Dopo la medaglia di bronzo sfiorata alle Olimpiadi di Tokyo 2020, con la Corea del Sud che cede il passo ad un’agguerrita Serbia, la capitana Kim Yeon-Koung annuncia il ritiro dalla Nazionale. Ad annunciarlo è stata lei stessa, poco dopo il termine della finale olimpica, visibilmente commossa: “Oggi è stata la mia ultima partita da giocatore della nazionale” ha detto Kim. “E’ deludente finire le Olimpiadi in questo modo. Ma sono anche felice di essere arrivata fin qui. Nessuno si aspettava che arrivassimo a questo punto, anche alcuni di noi ne dubitavano“. (Fonte: Yonhap News Agency) LEGGI TUTTO