Sinner a Parigi Bercy: l’intervista completa del numero uno del mondo: “Sì, sorteggio molto difficile. Molto, molto difficile il tabellone, soprattutto qui su questi campi”
Jannik Sinner – Foto Getty Images
Terza partecipazione per Jannik Sinner al RolexParisMasters. Dopo la sconfitta nel 2021 al primo turno contro Carlos Alcaraz allora 35, mentre Jannik era già in Top-10, quella del 2022 da numero 12 contro lo svizzero Hussler ed il ritiro del 2023 da n.4 del ranking dopo aver battuto Mc Donald nella famosa partita finita alle tre di notte, Jannik Sinner si presenta da numero uno del mondo all’edizione 2024 dell’ultimo Masters 1000 della stagione. Nel tradizionale Media Day il vincitore degli US Open risponde alle domande della stampa. Una stagione lunga giunta quasi alla fine.
“Sì, è stata una lunga stagione, ma sempre quando arrivi alla fine, tutto può succedere. Sai, alcuni giocatori sono un po’ più freschi; alcuni, sono un po’ più stanchi. Ma personalmente sono felice di essere di nuovo qui. È stato un torneo in cui, si sa, fino ad ora non ero ancora riuscito a trovare il mio miglior tennis. Ma, sai, vediamo cosa posso fare quest’anno. Speriamo che sia bello ma anche molto, molto difficile.”
Conferma Jannik che commenta così la novità annunciata per il 2025 relativa al coaching “Sì, non avevo letto perfettamente in cosa consiste questo coaching. Gli allenatori restano fuori dal box o possono entrare in campo? (restano fuori nel box) Sì, non penso che cambierà molto. Anche adesso si sono solo alcuni allenatori che, si sa, ogni tanto danno qualche consiglio. Quindi, sai, credo che questo sport sia ancora – come giocatore, sei solo in campo e cerchi di capire da solo qual è la situazione. Ma sai, ci sono già alcuni collegamenti con l’allenatore, e poi capisci con uno solo sguardo di cosa sta parlando e cosa sta suggerendo, quindi non penso che cambierà molto. Non abbiamo visto un grande, grande cambiamento rispetto a quando non c’era il coaching, no? Perché guardi l’allenatore, lo capisci già da anni, e quindi capisci cosa succederà. Quindi vediamo. Ma non penso che sarà un grande, grande cambiamento.”
Invece il campione degli Open d’Australia non è contento del sorteggio.“Sì, sorteggio molto difficile. Molto, molto difficile il tabellone, soprattutto qui su questi campi. Sai, giocare contro giocatori che servono bene è sempre molto difficile. Sì, è un sorteggio molto, molto difficile. Ma si sa, andiamo giorno per giorno. Allora tutto può succedere. A volte il tabellone può aprirsi o no , sai, non sai mai cosa accadrà. Cerco di prepararmi al meglio per la prima partita del torneo. Sarà molto difficile contro Ben. E’ molto, molto difficile in ogni caso. E contro Felix non ho mai vinto. Quindi, sai, sarà molto dura. Comunque sai, non vedo l’ora. Sono concentrato su me stesso e spero di poter alzare il livello rispetto agli ultimi due anni in cui sono venuto qui, nei quali ho faticato un po’ qui su questo campo. Quindi vediamo.”
Ed il livello si è alzato e di tanto visto dopo dal 2021 in cui giocarono un primo turno ora lui ed Alcaraz possono sfidarsi solo in finale.“E’ un sogno essere arrivato così velocemente a questi livelli. Tutti gli anni sono importanti e quando si è giovani si fa presto a migliorarsi. Però non ci siamo solo io e Alcaraz ci sono anche tanti altri tennisti che stanno salendo velocemente. Certo guardando questa stagione è andata così ed abbiamo vinto due Slam a testa, ma tutto può cambiare in un attimo. Onestamente non pensavo dopo solo tre anni di essere a questo punto, ma quando mi vedo, vedo che ci sono ancora progressi da fare che devo migliorare qualcosina.”
Ed il numero uno del mondo la stanchezza non la sente proprio. Anzi pensiero rivolto a Torino per suggellare una stagione che ha fatto la storia del tennis italiano.
“Sì, sento che abbiamo fatto delle scelte molto, molto buone durante tutto l’anno, cercando di essere pronti anche per la fine dell’anno. Sono stato fortunato anche a non giocare così tanti tornei e ad andare sempre abbastanza lontano nei tornei, il che è stato positivo per me. Il mio livello sembra ok. Sai, a queste domande verrà data risposta in campo, ma, sai, parlando del mio stato mentale generale, va molto bene. Sono felice di essere qui, e ovviamente per me l’evento principale sarà a Torino”.
Da Parigi il nostro inviato Enrico Milani LEGGI TUTTO