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    Medvedev: “Oggi Sinner sente di poter fare qualsiasi cosa, ma arriva un momento in cui tutto questo finisce”

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Quando si gioca sul cemento all’aperto, Daniil Medvedev c’è. I numeri parlano chiaro: il russo sul veloce all’aperto è uno dei tennisti più forti, probabilmente il più continuo in assoluto negli ultimi anni come media risultati. Si è qualificato per i quarti di Indian Wells con una solida vittoria contro Dimitrov, e ora l’aspetta il terzo confronto diretto con Holger Rune, sarà una partita interessante e molto aperta. Il moscovita dopo il successo ha rilasciato alcune dichiarazioni molto interessanti. Non ha mai vinto il torneo californiano, lo scorso anno è arrivato in finale, ma fu maltrattato da un Alcaraz stellare e terminò la sua eccellente striscia di vittorie consecutive iniziate nei tornei indoor in Europa. Proprio sulle sue sensazioni e su quelle del giocatore imbattibile di quest’anno, il nostro Jannik Sinner, si è soffermato Daniil.
    “La partita di oggi contro Dimitrov è stata fantastica, quando c’è vento la sabbia entra nel campo” racconta Medvedev. “Il primo giorno di allenamento il campo era super veloce. Ho detto alla mia squadra: accidenti, quest’ano si deve andare di corsa. Poi è diventato lento, lento, lento. La partita contro Korda è stata incredibile, nove break. Oggi, appena ho iniziato il riscaldamento ho visto che il campo era veloce e questo ha giocato a mio favore. Ho giocato molto bene, ero in grado di servire bene, il mio servizio faceva male. Vedremo come andrà a fine torneo. Adoro questo posto, ma a volte giocare è molto complicato”.
    “Qua non ho mai vinto, è vero, ma non ci penso. Voglio vincere ogni Master 1000 a cui gioco, non mi interessa se è la prima volta o meno. L’anno scorso ci sono andato molto vicino, anche se in finale ero molto lontano dal battere Alcaraz, ma arrivarci significa essere il più vicino possibile a vincere il trofeo. Ora ho una nuova opportunità e ci proverò”.
    Ecco l’interessante pensiero del russo su come ha gestito la delusione per la seconda rimonta subita nella finale degli Australian Open (2022 da Nadal, quest’anno da Sinner), e sul momento magico che sta vivendo Jannik. Sensazioni che lui stesso conosce bene, quella di vivere una striscia che ti fa sentire imbattibile: “Il dopo Melbourne? Ho avuto bisogno di una settimana per riprendermi. Niente di più, e forse qualcosa di meno. Subito dopo la finale pensavo di aver giocato una grande partita. Sono partito alla grande, giocando molto bene a livello tattico. Secondo me non ho ceduto sotto pressione, non mi sembra che nel terzo set ho iniziato a pensare troppo se avrei vinto o meno, non ho tremato nei colpi. Penso di aver continuato a giocare nel modo giusto. Ho continuato a fare quello che dovevo fare, non dovevo cambiare nulla. Sinner ha cambiato alcune cose e ha iniziato a giocare meglio. Ecco perché ha vinto La mia opinione sulla finale non è cambiata”.
    “Sinner non ha ancora perso nell’anno. Io stesso ho avuto due grandi strisce di successi nella mia carriera, una di 21 vittorie e l’altra di 20. Onestamente non avrei mai pensato di poter fare una cosa del genere. Quando sei sulla cresta dell’onda è fantastico. Ad esempio, il tiebreak che Jannik ha giocato ieri sera (contro Shelton, ndr): lui sentiva che il suo servizio sarebbe atterrato sulla linea, che le risposte sarebbero entrate, quando vivi un momento così hai chiaro cosa farai e senti che ci riuscirai. È una sensazione fantastica e sono convinto che sia quello che lui sta provando in questo momento. Però arriva un momento in cui tutto ciò finisce. Deve esserne consapevole. Penso che Novak abbia il record, mi sembra di 46 vittorie o qualcosa del genere… sembrava imbattibile ma alla qualcuno lo ha fermato. Non ricordo chi fosse”. Fu Roger Federer, a Roland Garros in semifinale, a interrompere la striscia di vittorie consecutive del serbo nel 2011, per l’esattezza 41 nella stagione e 43 sommando le ultime due in Davis dell’anno precedente. Sinner è attualmente a 15 nel 2024 e 18 con la Davis Cup 2023.
    Medvedev tuttavia non pensa che gli avversari di Sinner entrino in campo già sconfitti…. “Non credo sia una cosa di cui si tenga conto nello spogliatoio prima di affrontare Jannik. Esci in campo e quello che vuoi è vincere. Ovviamente più vittorie ottieni, si vinci titoli e Slam hai più fiducia hai in te stesso e puoi farcela. Questo è quanto. La fiducia ti aiuta, ma c’è qualcuno che alla fine ti fermerà. Forse non è qui, forse sarà più avanti. Se lo affronterò in finale, farò del mio meglio per batterlo” conclude Daniil.
    Quando il moscovita ha voglia di parlare, ha la capacità non comune di argomentare pensieri molto interessanti, senza trincerarsi sul politicamente corretto e senza la paura di analizzare temi delicati o descrivere pregi e difetti dei suoi avversari. Sinner è in questo momento il tennista più in forma, ma attenzione al russo se ci sarà la rivincita in finale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner inarrestabile a Indian Wells, batte Shelton con la 18esima vittoria consecutiva

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Inarrestabile. Jannik Sinner a Indian Wells e in tutto il 2024 è inarrestabile, più forte di tutto e di tutti. Il servizio super e la grande potenza di Ben Shelton riesce a contenere l’azzurro per un set, ma quando il punto “scotta” e diventa decisivo, la straordinaria qualità tecnica e mentale dell’altoatesino sale in cattedra e si prende tutto. Sinner batte Shelton negli ottavi di finale del primo Masters 1000 della stagione, 7-6(4) 6-1 lo score al termine di una partita molto interessante e assai intensa nel primo set, che gli regala la 15esima vittoria del 2024 e 18esima consecutiva (la n.150 sul cemento in carriera) e gli apre le porte dei quarti di finale dove lo attende in ceco Jiri Lehecka.
    La faccia di Shelton dopo aver abbracciato cordialmente Sinner alla conclusione dell’incontro è la miglior foto della partita. Ben è consapevole di aver dato tutto, ha lottato su ogni palla, rischiato e attaccato anche bene, ma contro la risposta clamorosa dell’azzurro e la sua intensità non c’è niente da fare. Il livello attuale di Jannik è mostruoso, la sua solidità regge ogni assalto, i suoi fendenti dalla riga di fondo e la sua progressione stroncano ogni difesa. Sinner ha chiuso l’incontro con 11 vincenti di diritto e 17 complessivi, ma quel che i numeri non raccontano la sua terrificante abilità nel giocare bene i punti che contano, mai una scelta errata. L’unico passaggio a vuoto Sinner l’ha avuto servendo per il primo set sul 5-4, lì ha regalato due diritti con un po’ di fretta, ed è stato bravo Shelton ad attaccare e non regalare niente. Jannik ha cercato di riprendersi il vantaggio nel game successivo, ha mancato di pochissimo un paio di passanti, ma al tiebreak è stato superiore. Anche nel “decider” una piccola sbavatura, un doppio fallo; poco male, con una risposta clamorosa per profondità e velocità ha sbaragliato un’eccellente prima palla del rivale, si è preso di prepotenza il punto che gli ha dato il successo.
    Sinner è duro, durissimo. Lucido e intenso. È sostenuto da una condizione fisica fantastica che gli consente di essere super reattivo e veloce in campo. Non è mai in affanno anche quando è costretto alla rincorsa estrema, e trova equilibrio per colpire colpi tutt’altro che banali, come il passante irreale col diritto nel primo punto del tiebreak, un’esecuzione che quasi tutti i colleghi si immaginerebbero nemmeno di provare, ancor più in un tiebreak. Sinner ha una fiducia totale nel suo tennis, si vede chiaramente dalla tranquillità e grinta con le quali affronta le fasi delicate della partita. Non subisce mai, va a prendersi il punto o trova contro mosse sempre interessanti. Shelton c’ha davvero provato con tutto il suo arsenale, ma il suo colpo principale, il servizio, è stato svalutato dall’eccezionale risposta di Sinner. 4 Ace e 6 doppi falli per Shelton… numeri per lui terribili, che si spiegano con le molte risposte splendide dell’azzurro, e anche con la tensione derivata dalla consapevolezza che se non trova un super servizio, l’altro nello scambio lo massacra. Una violenza psicologica pazzesca, accusata oggi da Shelton ma da tutti gli avversari di Sinner nel 2024. Un Sinner forte, con piccole sbavature ma davvero difficilissimo da superare. La sua corsa nel 2024 continua, nei quarti c’è Lehecka. Sinner resta al momento inarrestabile.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La partita scatta con Shelton alla battuta. La sua palla corre a velocità folli e con quell’effetto mancino assai difficile da gestire, ma fin dai primi punti è Sinner a mettere in chiaro i rapporti di forza: la risposta di Jannik è pungente, solida, sfida la battuta terrificante dell’americano con altrettanta aggressività ed efficacia. Impressionante lo schema di Sinner nel secondo punto, impatto clamoroso in risposta, la palla atterra nei piedi di Ben che a malapena la rimanda di là, ed è un fulmine Jannik nell’avventarsi con un diritto micidiale nell’angolo. Un uno-due pugilistico da K.O. Shelton capisce immediatamente che deve chiedere gli straordinari al servizio, che deve essere straordinario in tutto se vuole fare partita pari con il  nuovo campione Slam e tennista finora imbattuto. Rischia tutto, anche col diritto dopo la battuta, e si butta avanti per scappare dai colpi profondi e intensi dell’azzurro. Un solo game, ma il livello di gioco è altissimo. Il servizio di Sinner è subito efficace, sotto gli occhi di coach Cahill che annuisce convinto allo schema battuta esterna – accelerazione in contro piede col diritto. Jannik inchioda il rivale sul rovescio – colpo che tende soprattutto a tagliare – e poi via accelerazione dall’altro lato al terzo colpo, quando la difesa in corsa estrema diventa difficilissima. 1 pari, solidità estrema di Sinner. La prima scossa del match arriva nel quarto game, il più duro di tutto l’incontro e giocato con qualità notevole da entrambi di giocatori. Shelton regge, risponde e costringe Sinner a difendersi. Con una splendida risposta d’incontro di rovescio e poi un attacco prepotente col diritto, Ben si procura le prime due palle break del match sul 15-40. Durissimo e concreto Jannik, servizio al corpo per non dare angolo al rivale e via diritto a tutta in lungo linea, le cancella entrambe, ma non è finita qua… Shelton trova un gran diritto, carico e offensivo, che sorprende l’azzurro, per la terza chance. Ben gioca uno scambio favoloso, trova l’angolo del campo con un diritto lungo linea terrificante, solo il Sinner divino di quest’avvio di stagione riesce ad arrivarci e rimandare un difesa credibile, con troppa foga nell’attacco l’americano esagera col diritto. Non sfrutta nemmeno una quarta palla break, Sinner trova un servizio esterno a 132 miglia, imprendibile. Si salva Jannik, davvero fortissimo nelle 4 palle break, per il 3-2. Nel game seguente è Sinner ad aver la chance per scappare via, fantastica la risposta col diritto sul 30 pari, ma si salva col servizio l’americano. Il miracolo non gli riesce sulla seconda palla break (strappata con una deviazione fortunata del nastro sul passante), rischia la seconda di battuta e commette un doppio fallo. BREAK Sinner, avanti 3-2 e servizio. È imprendibile l’azzurro, veleggia con grande ritmo nei suoi game, fino al 5-4, quando serve per chiudere. Qua il set torna in bagarre, e grande spettacolo. Jannik spinge tanto, rischia col diritto e chiude in avanzamento; ma commette anche due brutti errori (una stecca clamorosa). Non sfrutta un set point sul 40-30, il nastro stavolta è amico di Shelton… che nel punto seguente attacca con potenza e precisione, strappando una palla del contro break. Sinner è il primo a sbagliare nello scambio, un rovescio al centro piuttosto banale gli vola via, ma la palla viaggiava davvero tanto. Contro Break, 5 pari. Shelton è in grave difficoltà al servizio, sotto l’aggressività massima di Sinner che vuole immediatamente riprendersi il vantaggio appena perso. Apre il campo in risposta, fa correre l’americano come la palla impazzita di un flipper, micidiale il forcing di Jannik che vola 0-40. Non sfrutta le prime Sinner, c’era un discreto spazio per il passante ma lo manca di poco (gran coraggio Shelton nel buttarsi a rete, c’è grande spettacolo), sulla terza bravo Ben. Il set si decide al tiebreak, e qua Sinner sale in cattedra. Si prende il primo punto in risposta il pusterese trovando un passante col diritto in corsa estrema praticamente impossibile, come è riuscito ad uncinare la palla e metterla nei piedi dell’americano resta un mistero. Poi fa scoppiare la palla con diritto offensivo e smash perfetto, mentre scocca l’ora di gioco. Un Ace gli vale il 3-0. Sul 4-1 arriva la reazione di Shelton, che tira un rovescio lungo linea dall’angolo improvviso, davvero bello. Un doppio fallo costa a Jannik il secondo punto di fila perso alla battuta, lo score segna 4 pari, pandemonio sugli spalti. Qua Shelton subisce la risposta profondissima, d’incontro, micidiale nei piedi di Sinner, che vola di nuovo avanti 5 punti a 4 e poi è freddo a chiudere con un servizio carico di spin, che sorprende l’americano, e sul 6-4 con lo schema diventato granitico nel suo gioco, servizio esterno e via botta col diritto terrificante. 7 punti a 4, un gran set, divertente e grande qualità, con il Sinner splendido di questo anno benedetto e uno Shelton mai domo. 14 vincenti a 10 per l’azzurro, 17 gli errori di Shelton.
    La resistenza dell’americano dura il primo set. Nel secondo Jannik scatta con un solido turno di servizio e quindi mette la freccia in risposta. Risponde sempre, propone palle scomode all’americano, che sbaglia per troppa foga. Pure un doppio fallo, ma un pessimo diritto d’attacco a costargli il BREAK che manda Sinner 2-0. È l’allungo decisivo, Jannik nei suoi turni di servizio gioca col pilota automatico, serve bene e non concede più niente, mentre Shelton ormai ha perso campo, è calato nell’intensità delle sue difese e anche col servizio fa più fatica a tener ferma la grande qualità in risposta dell’azzurro. Domina il campo Sinner, è un fulmine nell’entrare con i piedi e spingere la palla con colpo di grande profondità e accuratezza, rischio basso e grande rendimento. Con un parziale di 14 punti a 2 Jannik vola 3-0. Shelton commette ben due doppi falli nel quarto game, ormai è sotto assedio costante e solo con qualche servizio perfetto riesce ad arginare la prepotenza dell’azzurro. Salva una palla break e si porta 1-3, ma in risposta non riesce a far niente. Servendo sotto 1-4, Shelton esagera col diritto e poi un altro doppio fallo, 0-30. Vince un punto rocambolesco, ma ormai è in balia di un Sinner troppo solido. Concede il secondo break del set sul 30-40, punito dal doppio passante di Jannik, uno stretto difficile da rigiocare e quindi il secondo a campo spalancato. Chiude in bellezza Jannik, con un turno a servizio a zero, un servizio potente sulla riga e la risposta di Ben vola via. Cordiale l’abbraccio sulla rete, ma la faccia di Shelton tornando nel suo angolo dice tutto: Sinner è un marziano, ho dato del mio meglio, nel secondo set mi ha stritolato… Continua la corsa di Sinner, inarrestabile.
    Marco Mazzoni

    [16] Ben Shelton vs [3] Jannik Sinner ATP Indian Wells Ben Shelton [16]61 Jannik Sinner [3]76 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner40-30 15-0 30-0 40-01-5 → 1-6B. Shelton 0-15 0-30 df 15-30 15-40 30-40 ace ace1-4 → 1-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-3 → 1-4B. Shelton 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 df A-400-3 → 1-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-150-2 → 0-3B. Shelton 0-15 0-30 df 15-30 15-400-1 → 0-2J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 ace 1*-3 1-4* 2-4* 3*-4 df 4*-4 4-5* 4-6*6-6 → 6-7J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6B. Shelton 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-405-5 → 6-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A4-5 → 5-5B. Shelton 0-15 15-15 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5J. Sinner 15-0 30-0 40-03-4 → 3-5B. Shelton 15-0 ace 30-0 ace 30-15 30-30 40-302-4 → 3-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 2-4B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A df2-2 → 2-3J. Sinner 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-402-1 → 2-2B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 40-30 df1-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1B. Shelton 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0

    Shelton (🇺🇸) vs Sinner (🇮🇹)**SERVICE STATS:**– Serve Rating: 234 vs 298– Aces: 4 vs 3– Double Faults: 6 vs 1– First Serve: 47/70 (67%) vs 44/65 (68%)– 1st Serve Points Won: 27/47 (57%) vs 34/44 (77%)– 2nd Serve Points Won: 10/23 (43%) vs 13/21 (62%)– Break Points Saved: 6/9 (67%) vs 4/5 (80%)– Service Games Played: 9 vs 10
    **RETURN STATS:**– 1st Serve Return Points Won: 10/44 (23%) vs 20/47 (43%)– 2nd Serve Return Points Won: 8/21 (38%) vs 13/23 (57%)– Break Points Converted: 1/5 (20%) vs 3/9 (33%)– Return Games Played: 10 vs 9
    **POINT STATS:**– Net Points Won: 12/21 (57%) vs 14/18 (78%)– Winners: 16 vs 16– Unforced Errors: 16 vs 6– Service Points Won: 37/70 (53%) vs 47/65 (72%)– Return Points Won: 18/65 (28%) vs 33/70 (47%)– Total Points Won: 55/135 (41%) vs 80/135 (59%)
    **SERVICE SPEED:**– Max Speed: 224 km/h (139 mph) vs 213 km/h (132 mph)– 1st Serve Average Speed: 193 km/h (119 mph) vs 195 km/h (121 mph)– 2nd Serve Average Speed: 166 km/h (103 mph) vs 149 km/h (92 mph) LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Miami: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni. Darderi entra nel Md

    Luciano Darderi ITA, 2002.02.14 – Foto Getty Images

    Dopo un’assenza dagli scenari tennistici che ha tenuto in pensiero appassionati e addetti ai lavori, Matteo Berrettini è pronto a fare il suo atteso ritorno in campo. Il tennista romano, finalista di Wimbledon nel 2021, ha scelto il Challenger di Phoenix, in programma dal 12 al 17 marzo, per segnare il suo rientro nell’arena agonistica dove riceverà sicuramente una wild card. Questa competizione rappresenta per Berrettini non solo una tappa fondamentale nel suo percorso di rientro ma anche un banco di prova significativo per testare la sua condizione fisica e ambire a ritornare ai vertici del tennis mondiale.Il Challenger di Phoenix sarà seguito da un altro appuntamento cruciale per Berrettini: il Masters 1000 di Miami, un torneo che si disputa sulle superfici in cemento statunitensi dal 20 al 31 marzo. La partecipazione di Berrettini a queste due competizioni sottolinea la sua determinazione e il suo impegno nel riconquistare posizioni di prestigio nel circuito ATP.Una mossa strategica ha permesso a Berrettini, 27 anni, di accedere al tabellone principale dei tornei grazie al ranking protetto, una normativa che offre ai tennisti l’opportunità di rientrare in competizione dopo lunghi periodi di assenza. Berrettini ha sfruttato questa opzione, data la sua inattività superiore ai sei mesi, che lo ha visto lontano dai campi dal 31 agosto 2023 a seguito del ritiro al secondo turno degli US Open.
    Il ranking protetto è una misura che mira a supportare i giocatori in fase di rientro dopo infortuni o pause prolungate. Prevede la valutazione della posizione in classifica del giocatore nei tre mesi antecedenti l’infortunio o l’ultima partita giocata. Questo meccanismo consente di accedere ai tornei basandosi su una “posizione virtuale”, facilitando così il ritorno alla competizione ad alti livelli. Un esempio illustre di utilizzo di questa normativa è stato quello di Rafael Nadal, che ha fatto ricorso al ranking protetto per tornare in campo a gennaio.
    Probabile il forfait di Lorenzo Musetti che proprio in quei giorni dovrebbe diventare padre per la prima volta. Luciano Darderi, invece, dopo il forfait di Karatsev giocherà per la prima volta nel main draw del torneo nordamericano.

    MIAMI M1000 🇺🇸, Superficie: Cemento (Hard), 96S/48D, Inizio: Lunedì, 18 Marzo 📅

    (Clicca per vedere l’entry list) Masters 1000 Miami (MD) Inizio torneo: 18/03/2024 | Ultimo agg.: 12/03/2024 09:54Main Draw (cut off: 76 – Data entry list: 21/02/24 – Special Exempts: 0/0)

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    Sinner tocca 17 vittorie di fila, è il nuovo record storico per un tennista italiano

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    La netta e convincente vittoria di Jannik Sinner su Jan Lennard Struff nel terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells segna un nuovo impressionante record del n.3 al mondo per il tennis italiano. Jannik infatti è ancora imbattuto nel 2024, dopo i successi agli Australian Open e Rotterdam, con una striscia di 14 vittorie e zero sconfitte. La striscia complessiva di vittorie tuttavia, includendo anche il 2023, è di 17 match consecutivi, visti i tre singolari vinti da Jannik a Malaga nella Final 8 di Davis Cup. Con 17 successi consecutivi, Sinner stabilisce la più lunga striscia vincente per un tennista italiano dall’Era Open, superando le 16 vittorie ottenute da Adriano Panatta nel 1976.
    Curiosamente anche Panatta aveva dato il via alla sua striscia magica di imbattibilità in Coppa Davis, nel marzo del 1976, con un successo con la maglia azzurra contro l’allora Jugoslavia in singolare, e non perdendo più sino al primo turno del torneo di Nottingham. Nel mezzo, riportò la vittoria agli Internazionali d’Italia e soprattutto a Roland Garros, in quel che era l’ultimo successo Slam per un tennista italiano fino al magico Australian Open di Sinner lo scorso gennaio.
    Sono passati ben 48 anni dal record di Panatta, ora superato da Sinner. Erano stati 47 gli anni di attesa per riportare la Davis in Italia, sempre grazie a Jannik trascinatore del team azzurro in finale, tra vittorie in singolare e in doppio. Jannik Sinner a furia di successi e prestazioni magistrali sta letteralmente riscrivendo la storia del tennis italiano. Tra le tante statistiche, una perla assoluta è quella del suo attuale best ranking di n.3 ATP, posizione più alta mai raggiunta da un azzurro da quando la classifica è calcolata al computer (e lunedì prossimo potrebbe teoricamente scalare ancora un gradino al n.2 se nel torneo farà meglio di Alcaraz, essendo appunto Jannik n.2 nel Live Ranking).
    Molto sereno Jannik dopo la vittoria su Struff, è totalmente focalizzato sul suo tennis: “Sento di avere fiducia nei miei colpi.“Ecco perché lavoro duro, cercando di avere buone sensazioni. Ci sono giorni buoni e giorni peggiori. Oggi mi sono sentito davvero bene in campo. Vediamo cosa succederà nel prossimo round”. Per allungare la striscia a 18 vittorie e continuare la corsa nel torneo californiano, dovrà superare Ben Shelton.
    Queste le 17 le vittorie consecutive di Sinner:
    Davis Cup 20231. Tallon Griekspoor 7-6 (7-3) 6-12. Novak Djokovic 6-2 2-6 7-53. Alex de Minaur 6-3 6-0
    Australian Open 20244. Botic van de Zandschulp 6-4 7-5 6-35. Jesper de Jong 6-2 6-2 6-26. Sebastian Baez 6-0 6-1 6-37. Karen Khachanov 6-4 7-5 6-38. Andrey Rublev 6-4 7-5 (7-5) 6-39. Novak Djokovic 6-1 6-2 6-7 (6-7) 6-310. Daniil Medvedev 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3
    ATP 500 Rotterdam Open 202411. Botic van de de Zandschulp 6-3 6-312. Gael Monfils 6-3 3-6 6-313. Milos Raonic 7-6 (7-4) 1-1 ret14. Tallon Griekspoor 6-2 6-415. Alex de Minaur 7-5 6-4
    Masters 1000 Indian Wells 202416. Thanasi Kokkinakis 6-3 6-017. Jan-Lennard Struff 6-3 6-4

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner sul velluto: domina Struff è negli ottavi a Indian Wells

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Quando potenza, velocità e controllo si uniscono all’unisono, ne scaturisce un tennis di una bellezza ed efficacia disarmante. Tutto questo e molto di più è lo stratosferico Jannik Sinner del 2024, ancora imbattuto nella stagione con la sua 14esima vittoria consecutiva. Il momento di forma strepitosa dell’altoatesino continua nel Masters 1000 di Indian Wells, dove al terzo turno domina Jan Lennard Struff in 74 minuti di tennis di grandissima sostanza per un 6-3 6-4 che è fin troppo generoso per il tedesco. Il divario tra il gioco velocissimo e a tutto campo dell’azzurro e quello poderoso ma più macchinoso del 33enne teutonico è stato assai superiore rispetto a quanto racconta lo score conclusivo, mai s’è avuta la sensazione che Sinner potesse non solo perdere ma anche complicarsi la partita, condotta con grande classe. Ha affrontato tre palle break l’azzurro, una all’avvio, poi due improvvise nell’ottavo game del secondo set, quando già lo striscione del traguardo era visibile. In quel preciso momento, primo e unico delicato, viene il metro della forza di Sinner stasera in California: ha rimediato a tre brutti colpi (inclusi un doppio fallo), una distrazione durata l’arco di 2 minuti, alzando il livello in modo mostruoso, tra servizio perfetto e un pressing di diritto micidiale, non dando minimamente modo al rivale di strappare il break e riaprire la partita.
    Sinner ha dominato il tempo di gioco, è stato troppo più continuo ed efficace nello scambio, e ha spaccato la partita a suo favore con una serie di risposte bellissime, non vincenti diretti ma palle estremamente intelligenti, basse e angolate, che hanno neutralizzato gli attacchi alla rete del rivale o l’hanno spostato a coprire spazi, venendo poi infilato con l’affondo successivo. Eppure Struff esce dal campo relativamente soddisfatto della propria prestazione, non può rimproverarsi granché. Ha ricavato tre punti su quattro sulla prima di servizio, mettendo in campo il 70% di prime palle, e pure il 44% sulla seconda, vista la forza di Sinner in risposta è un dato tutt’altro che malvagio. Ha spaccato la palla col diritto il tedesco, c’ha provato con decisione in ogni frangente “possibile”, ma è è andato a sbattere contro un muro troppo solido. Il muro l’ha alzato Jannik quest’anno, davvero formidabile in attacco e in difesa, in gestione e costruzione. Non si trova uno spiraglio nel quale entrare e fargli davvero male. Reagisce alle difficoltà, serve bene (ha chiuso con l’83% di punti vinti con la prima e un clamoroso 76% con la seconda!), risponde meglio. Come lo batti un tennista così solido da fondo, così bravo a ribaltare lo scambio da difesa ad attacco, che spara vincenti da ogni lato? Al momento… non lo batti. TennisTv pubblica un dato clamoroso: il rating del diritto di Sinner nel match è praticamente …perfetto.

    The HIGHEST POSSIBLE shot quality 😱@janniksin #TennisParadise pic.twitter.com/UqPR58ZKcx
    — Tennis TV (@TennisTV) March 10, 2024
     
    Sinner ha chiuso con 27 vincenti e 5 errori, oltre al rendimento al servizio ottimo. Condizione fisica straripante, tutto ha funzionato bene, nonostante la potenza del rivale e la sua determinazione a perseverare un piano d’attacco tatticamente corretto, dalla prima all’ultima palla. La verità è che in questa fase storica Sinner è intrattabile perché gestisce la pressione, i suoi colpi, il tempo di gioco. In ogni sua vittoria lascia una sensazione di controllo assoluta. Tutto molto bene, una partita rapida, ben giocata e gestita col piglio del campione. Al prossimo turno aspetta Ben Shelton. Contro l’americano potrebbe essere una grande partita.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Un doppio fallo e poi un Ace, così inizia il match Sinner. Chiude a 15 il primo game l’azzurro, quasi non si scambia. Ancor più rarefatto il primo turno di Struff, che fa proprio del servizio la sua arma principe. Condizioni piuttosto rapide e super servizi, ci aspetta un match con palla che viaggia a tutta e di scambi tattici non molti. Il diritto del tedesco è pesantissimo, Jannik è sorpreso e scivola sotto 0-30 nel terzo game. Bravo l’azzurro a servire meno rapido ma con una palla molto carica di effetto, salta altissima e non la impatti a tutto braccio… così Jan avanza e chiude al secondo colpo. Però l’accelerazione col rovescio di Struff sul 30 pari è clamorosa, strappa una palla break. Bene col servizio al T Sinner, annulla la chance. Fa già il pugno Jannik dopo la battuta ottima che gli porta il 2-1. Importantissimo restare avanti e non dar spago ad un rivale che tira così forte. Nel quarto game, la musica cambia. Sinner risponde, e chiudere la volée contro i passanti bassi di Sinner è difficile. Sul 30 pari comanda Jannik dalla riga di fondo, con un gran rovescio strappa la palla break sul 30-40. Si butta a rete il tedesco, ma di nuovo il passante è basso, molto complesso da toccare di volo, e infatti la volata non passa la rete. BREAK Sinner, cambio di marcia impressionante, per il 3-1 e poi 4-1. Il parziale per Jannik è di 11 punti 2, con un’intensità generale dalla riga di fondo clamorosa, come aggredisce la palla l’azzurro e scarica potenza, precisione e angolo è qualcosa di bellissimo ed esaltante. La faccia di Jan Lennard è tutta un programma dopo aver subito un passante rapidissimo in lungo linea, ma non è quella pallata a terrorizzarlo, quando l’ennesima risposta bassa e di grande controllo che azzera la sua qualità sulla rete. Torna a vincere un game Struff, in qualche modo, con un regalo di Sinner dal fondo (2-4). Cerca pure di mescolare le carte e incasinare il ritmo col back Struff, ma è troppo sicuro Sinner pure staccando la mano del rovescio. Vola Jannik, volano i suoi diritti, è avanti 5-2. Impressionante la ripresa da dietro delle spalle di Jannik che mostra il replay della sua risposta inside out di rovescio, clamoroso il controllo e velocità della palla, vincente. Struff si arrampica sugli specchi, chiede tutto al suo servizio per restare aggrappato alla velocità folle del n.3 al mondo. Che Cosa Ha Fatto Sinner! Sul 40-30 Janinik attacca col rovescio cross e tocca una volée stretta di rovescio degna dei volleatori “doc”, una bellezza. Struff col martello vince il game, ma quanta fatica. Sinner serve per il set sul 5-3. Perfetto, intrattabile Sinner, col diritto spacca la palla, una progressione micidiale. Chiude con Ace al centro, 32 minuti di tennis stellare per l’azzurro. Un solo break ma distacco tra i due abissale. 77% di prime in campo per Jannik con 80% dei punti vinti, ha perso solo 5 punti al servizio.
    Struff inizia il secondo set con un buon game di servizio, ma anche Sinner è estremamente sicuro e continuo anche col servizio, 1 pari. Il tedesco gioca al suo meglio, è costretto a compiere giocate davvero al limite, a superarsi e non per spiccare il volo ma per restare aggrappato al livello altissimo dell’italiano. Ritrova una discreta efficacia del primo colpo dopo il servizio, il livello di gioco è molto alto con un tennis verticale e super offensivo. Sul 2 pari, 30 pari, non entra la prima palla Struff, che aggredisce con troppa foga una risposta abbastanza profonda di Sinner. Errore che gli costa la prima palla break del set. Trova una pallata perfetta col servizio, all’incrocio delle righe, nemmeno la risposta di Jannik può far niente. È bravo Sinner a proporre tante palle complicate al rivale, che sul rovescio ci prova con coraggio ma non è così sicuro. Un errore cercando un lungo linea vincente gli costa la seconda palla break. Non fa la differenza col servizio, si butta avanti nemmeno male, ma quanto è preciso il passante dell’azzurro, è troppo difficile la volée in totale allungo. BREAK Sinner, 3-2 e servizio. Appena Struff non fa la differenza col servizio, ossia appena è “possibile” rispondere, Jannik c’è, forte e chiaro. Quanto gioca bene, quanto fa apparire tutto facile Jannik, aggredisce la palla con una rapidità assoluta, lo schiaffo al volo è perfetto grazie a tempo di gioco minimi, l’accelerazione col diritto cross taglia le gambe al rivale. Game a zero, chiuso con l’Ace, con disarmante facilità vola 4-2. Struff continua a fare del suo meglio, ma i suoi tentativi d’attacco sono puniti senza pietà dalle risposte basse e veloci di Jannik, che strappa la palla del doppio break sul 30-40. Dalle corde di Jan Lennard esce una traiettoria di rovescio tanto bella quando fortunata, sorprende Jannik. Bene Struff, non crolla e si porta 3-4. Sinner si è distratto, inizia il game #8 con un doppio fallo e poi un dirittaccio sparacchiato malamente oltre il corridoio. 0-30. Pure un rovescio colpito da fermo e che muore a mezza rete. 15-40, due chance del contro break per Struff, senza aver fatto niente. Jannik spara il quinto Ace, bello veloce (213 km/h), poi martella con grande attenzione col diritto, guadagna campo e chiude di nuovo con lo schiaffo. Attenzione massima, massimo risultato. Come si è cavato dalla buca che aveva scavato da solo… diritto potentissimo e poi servizio. 5-3. In un match finora fin troppo “comodo”, ha testato la capacità di reazione alla difficoltà, con esito assai positivo. Serve per chiudere Jannik sul 5-4. Trova il settimo Ace del match, un filo di riga, quanto basta, poi un’altra mazzata da sinistra con la battuta. 40-15, due Match Point. Chiude di volo, con gli effetti speciali di un gran tocco e poi chiusura in sicurezza. 74 minuti di tennis stellare, senza mai aver perso il servizio, dando una sensazione di forza brutale. Ha perso la concentrazione per 4-5 punti, ha annullato tre palle break, ma ha disputato una bellissima partita. Avanti tutta Jannik!

    [25] Jan-Lennard Struff vs [3] Jannik Sinner ATP Indian Wells Jan-Lennard Struff [25]34 Jannik Sinner [3]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-154-5 → 4-6J. Struff 15-0 30-0 40-0 ace3-5 → 4-5J. Sinner 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-40 ace3-4 → 3-5J. Struff 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-402-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-3 → 2-4J. Struff 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace 40-40 40-A2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2J. Struff 0-15 df 15-15 30-15 ace 40-151-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-151-0 → 1-1J. Struff 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace3-5 → 3-6J. Struff 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-5 → 3-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace2-4 → 2-5J. Struff 15-0 15-15 30-15 30-30 40-301-4 → 2-4J. Sinner 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4J. Struff 0-15 0-30 15-30 30-30 30-401-2 → 1-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 1-2J. Struff 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1J. Sinner 0-15 df 15-15 ace 30-15 40-150-0 → 0-1

    Struff (🇩🇪) vs Sinner (🇮🇹)**SERVICE STATS:**– Serve Rating: 265 vs 329– Aces: 3 vs 7– Double Faults: 1 vs 2– First Serve: 40/58 (69%) vs 35/52 (67%)– 1st Serve Points Won: 29/40 (73%) vs 29/35 (83%)– 2nd Serve Points Won: 8/18 (44%) vs 13/17 (76%)– Break Points Saved: 2/4 (50%) vs 3/3 (100%)– Service Games Played: 9 vs 10
    **RETURN STATS:**– 1st Serve Return Points Won: 6/35 (17%) vs 11/40 (28%)– 2nd Serve Return Points Won: 4/17 (24%) vs 10/18 (56%)– Break Points Converted: 0/3 (0%) vs 2/4 (50%)– Return Games Played: 10 vs 9
    **POINT STATS:**– Net Points Won: 19/29 (66%) vs 6/8 (75%)– Winners: 14 vs 27– Unforced Errors: 6 vs 5– Service Points Won: 37/58 (64%) vs 42/52 (81%)– Return Points Won: 10/52 (19%) vs 21/58 (36%)– Total Points Won: 47/110 (43%) vs 63/110 (57%)
    **SERVICE SPEED:**– Max Speed: 219 km/h (136 mph) vs 215 km/h (133 mph)– 1st Serve Average Speed: 200 km/h (124 mph) vs 196 km/h (121 mph)– 2nd Serve Average Speed: 164 km/h (101 mph) vs 161 km/h (100 mph) LEGGI TUTTO

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    I record di Djokovic. L’ammirazione di Vukic. Le condizioni di Eva Lys. Daniil Medvedev ha sofferto mentalmente e fisicamente dopo l’Australian Open. Sinner ed il pensiero sul padre. Nadal si allena su terra

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Novak Djokovic non smette di accumulare ulteriori record e statistiche che solo una leggenda come lui può raggiungere. Ai suoi 24 Grand Slam si aggiungono vari dati interessanti grazie ai suoi più di 21 anni di carriera professionistica. L’ultimo di questi record consiste nell’aumentare il numero di titoli vinti in tre decenni: 2000-2010, 2010-2020 e 2020-2030. Il tennista serbo ha conquistato cinque titoli in queste tre decadi: l’Open d’Australia, Dubai, Roma, Parigi-Bercy e le ATP Finals. Se vincerà il titolo a Indian Wells la prossima domenica 17, sarà il sesto titolo da aggiungere a questa impressionante lista. Tuttavia, non sarà l’unico che potrebbe entrare nel record del serbo; anche Miami e Montreal potrebbero far parte del suo palmarès se Novak dovesse vincere uno dei due tornei prima della fine del decennio, un risultato del tutto plausibile per Novak Djokovic.
    Alexsandar Vukic giocherà questa notte a Indian Wells contro Novak Djokovic. Prima di scendere in campo contro il numero uno, l’australiano ha confessato chi è il suo più grande idolo: “Djokovic è senza dubbio il mio più grande idolo, provengo da un’eredità serba e montenegrina, come credo anche lui. Quindi, sono stato educato a sostenerlo lui e gli australiani”, ha dichiarato Vukic in un’intervista all’ATP. “Ammiro ciò che ha fatto. E credo che abbia fatto cose incredibili per lo sport, dentro e fuori dal campo”.L’attuale numero 69 del ranking ha continuato a elogiare Novak: “È straordinario che qualcuno che continua a vincere Grand Slam migliori costantemente e si adatti al gioco. È pazzesco, così come la sua resistenza mentale e la sua capacità di superare continuamente situazioni così difficili. Sarà una grande sfida”, ha affermato un Vukic che non dimenticherà mai questa partita contro il serbo. “Qualunque cosa accada, penso che alla fine della tua carriera probabilmente ricorderai queste partite e le terrai care. Quindi, questa sarà una di quelle che ricorderò. Spero di fare una buona figura e di dargli filo da torcere”.
    Eva Lys ha condiviso un post su Instagram in cui spiega di soffrire di una malattia reumatica autoimmune chiamata Spondiloartrite. Questo la costringe a volte a fare alcuni aggiustamenti nel suo calendario sportivo. “Oggi vi parlo con un messaggio personale che mi tocca da vicino perché mi piace condividere con voi il mio percorso sportivo, e il vostro sostegno significa molto per me. Negli ultimi mesi, ho ricevuto sempre più messaggi che mi chiedono del mio stato fisico, poiché ho dovuto saltare qualche torneo. Nel 2020, poco dopo aver vinto il mio primo titolo ITF 25k, mi è stata diagnosticata una malattia reumatica autoimmune (Spondiloartrite). Questo è stato una sfida fisica che affronto ogni giorno insieme alle esigenze del mio sport”.La tennista tedesca prosegue nel suo comunicato su Instagram: “Grazie al fantastico sostegno e trattamento del mio team medico, continuo a essere in grado di inseguire i miei sogni atletici e a dare il meglio di me. Tuttavia, a volte sono costretta a fare cambiamenti e aggiustamenti all’ultimo minuto nel mio calendario dei tornei. Nel corso della mia carriera sportiva, mi è spesso stato detto da altri che sono troppo debole. Ma più lo sentivo, più forte diventavo. In ultima analisi, nessuno sa cosa succede dietro le quinte per gli atleti. Il vostro sostegno mi ha sempre dato molta forza. Sono convinta che la mia passione per questo sport continuerà a spingermi avanti. Vi ringrazio di cuore per il vostro amore, comprensione e sostegno”, conclude così il suo comunicato Eva Lys, attualmente numero 146 nel ranking WTA.
    Daniil Medvedev ha rilasciato un’interessante intervista a ClayTenis, in cui ammette di aver avuto difficoltà a riprendersi sia mentalmente che fisicamente dalla sua sconfitta contro Sinner in Australia, e non può evitare di tornare con la mente alla finale persa contro Nadal all’Open d’Australia 2022. “Ho quella partita impressa nella mente, alcune cose mi sembrano ancora inspiegabili”, commenta prima di riflettere sul tennis attuale.Il russo percepisce che le palline stanno diventando sempre più pesanti e i campi più lenti, il che favorisce lunghi scambi. Commenta che ciò avvantaggia il suo gioco, ma che genera un’enorme usura fisica e provoca ricorrenti infortuni. “So che va bene per il mio stile, ma non so se mi piace”, ha dichiarato.
    Appena un giorno dopo aver annunciato il suo ritiro da Indian Wells, Rafael Nadal si concentra già sulla terra battuta. Lo spagnolo ha pubblicato una storia in cui mostra come stia già testando i campi in terra rossa, mostrando di togliersi la terra battuta dalle scarpe. In questo modo sappiamo che Rafa si prepara immediatamente per il prossimo tour, che includerà appuntamenti importanti come il Roland Garros o le Olimpiadi.
    Jannik Sinner sorprende tutti con la maturità delle sue riflessioni nonostante l’attenzione mediatica derivante dal suo precoce successo. Interrogato su come si sente durante la sua attuale serie di vittorie, l’italiano ha espresso alcuni pensieri toccanti, includendo suo padre. “Le persone che ti circondano sono importanti e quello che avrai sempre con te. Ho vinto titoli, ma la vittoria è effimera, la vivi per un istante e poi finisce. Tuttavia, il tuo ambiente non ti deluderà mai, sarà sempre con te. Questa settimana ho mio padre qui con me, che cucina il mio cibo, e questo non ha prezzo”, ha argomentato. LEGGI TUTTO

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    Ottimo esordio di Sinner a Indian Wells, domina Kokkinakis con un crescendo maestoso

    Esordio di Sinner a Indian Wells 2024

    Australia, Olanda, Stati Uniti. Cambiano i continenti, le superfici, le palle. Quel che non cambia in questo benedetto 2024 è Jannik Sinner, che vola su ogni avversario da “down under” agli States passando per l’Europa, senza sconfitta. Il n.3 del mondo (e numero due nel live ranking) esordisce sul velluto al Masters 1000 di Indian Wells, dove apre il programma sotto un gran sole dominando Thanasi Kokkinakis, distrutto con un eloquente 6-3 6-0 in 80 minuti di tennis in crescendo. Non era scattato poi così sicuro l’azzurro, c’ha messo qualche game a prendere ritmo e sciogliersi, del resto non giocava da Rotterdam, e le condizioni nel deserto della California sono agli antipodi da quelle indoor. Il servizio all’avvio un po’ altalenante, qualche colpo un po’ corto, mentre Kokkinakis ha iniziato da cecchino col servizio, imprendibile. Jannik è stato molto sereno, si è focalizzato nei suoi turni di battuta e ha respinto l’unica palla break concessa, nel quinto game per un paio di sbavature. L’annulla con grande precisione e, di fatto, la partita cambia. Anzi, finisce lì per l’australiano. Sinner cambia marcia in risposta, inizia a prendere ritmo col rovescio e trova una profondità clamorosa sul lato sinistro del rivale, inchiodato nell’angolo e poi costretto a rincorrere. Kokkinakis è un tennis migliore della sua classifica, con servizio e diritto può spaccare la palla, ma le sue gambe (martoriate da infiniti infortuni) non sono esattamente da scattista, e l’azzurro lo costringe a continue rincorse. Sente la pressione servendo sotto 4-3 Thanasi, commette un paio di errori che gli costano il break. Sipario. Sinner si prende il vantaggio, il campo, anche la testa dell’avversario, totalmente scorato e sfiduciato una volta sotto.
    È stata impressionante la progressione di Sinner, che nel secondo set è parso già a un livello molto alto, non dissimile da quello ammirato nei primi turni a Melbourne. Scambi di grande rimo, risposte profonde, un dominio dei tempi di gioco che costringono l’avversario a subire o forzare troppo per non essere sballottato come la pallina impazzita in un flipper d’antan. Niente, questo Sinner è un mostro di continuità e facilità di spinta. Veloce, lucido, potente, scardinarlo da fondo campo è impresa durissima. La sensazione è che un Kokkinakis, buon tennista, una volta andato in svantaggio non ci credesse più. L’aura del campione che schiaccia i rivali, ancor più dei colpi stessi. Anche dal punto di vista fisico l’azzurro sembra sbarcato a Indian Wells molto carico, veloce, reattivo. Sembrano esserci tutti gli ingredienti per assistere ad un altro suo grande torneo.

    Unbeaten this season 🙌@janniksin wins the last 10 games to defeat Kokkinakis and kick off his campaign in Indian Wells!#TennisParadise pic.twitter.com/dmeUrxxCO9
    — Tennis TV (@TennisTV) March 8, 2024

    Sinner ha chiuso il match con il 62% di prime in campo, vincendo il 76% di punti con la prima e 72% con la seconda, numeri davvero ottimi. Ma è stata la risposta il colpo chiave, quella con cui ha disarmato l’unico vero punto di forza del rivale. E insieme il cambio col rovescio lungo linea, dopo aver bloccato a sinistra l’australiano. 14 vincenti e 1 errore recitano le stats ATP, forse qualche vincente in più e anche qualche errore in più, ma poco importa. Importa che Sinner c’è. È arrivato negli USA con voglia di continuare a vincere. Stupire no, ormai Jannik è lì, tra i giganti. Aspetta al terzo turno Coric e Struff.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner torna in campo dopo il successo a Rotterdam e la prima palla che colpisce è un Ace. Biglietto da visita terrificante per Kokkinakis, che cerca di reggere sul ritmo dell’azzurro da fondo campo, ma sbaglia per primo. 1-0 Sinner. Straordinaria la battuta di Kokkinakis, 3 Ace nel primo game. Jannik spara un rovescio in salto lungo linea bellissimo, ma Thanasi muove lo score, 1 pari. Scontato che appena lo scambio si allunga, l’australiano è il primo ad andare fuori giri, ma col servizio è intrattabile, Jannik può solo accettare il momento e concentrarsi sui propri turni di battuta, aspettando un calo dell’avversario con la prima palla. Parte male nel quinto game l’azzurro, troppa rotazione col busto in un’accelerazione col diritto, scivola 0-30. La prima palla proprio non va, si aggrappa al ritmo sulla diagonale di rovescio Jan, e inventa pure una smorzata col diritto ottima, fantastico come cambia impugnatura e accarezza dolcemente la palla con un taglio sotto. Sinner concede la prima palla break ai vantaggi, gli scappa via un diritto. Stavolta col diritto è molto attento, due colpi a sinistra e via sbracciata lungo linea, con molto campo aperto. Un po’ di fatica, ma nonostante l’assenza ingiustificata della prima palla, Jannik si porta 3-2. Anche sul 3 pari il turno di battuta di Sinner è laborioso, quasi niente di gratis dal servizio e il diritto del Kokk è bello pesante. Di nuovo ai vantaggi, con un discreto diritto in contro piede, è 4-3 Sinner. Jannik forza l’ottavo gioco ai vantaggi (il primo di Kokkinakis al servizio) con una magia balistica di diritto e anche un doppio fallo dell’aussie. Sinner vede uno spiraglio sul lungo linea, carica il diritto all’improvviso e centra un lembo di riga. Palla break Sinner! Thanasi non mette la prima, ma regge un grande scambio (16 colpi), a viso aperto e spingendo forte, bravo a chiudere col diritto dopo un nastro favorevole. La risposta di Jannik sta crescendo di livello, più profonda, e la pressione su Kokkinakis sale… tanto che l’australiano affretta un diritto, molto scomposto. Errore che gli costa la seconda palla break. Stavolta Sinner se la prende, giocando da campione il punto decisivo: blocca Thanasi a sinistra, accelera col rovescio lungo linea e viene avanti a prendersi il punto di volo, con un gran controllo in allungo. BREAK Sinner, 5-3. Chiude il parziale con prime palle precise e addirittura un serve and volley improvviso sul set point, chiuso con un tocco stretto perfetto. Bravo Jannik ad alzare il livello e scappare via. Solo il 58% di prime palle in campo, ma ottimo il 10 su 14 con la seconda palla per l’azzurro. Un ottimo Kokkinakis non è bastato, paga il primo turno di battuta non al massimo con la prima.
    Kokkinakis torna al servizio dopo il toilette break, ma non sembra aver superato lo scoramento della perdita del primo set. Carica male due diritti, e la palla gli scappa via, anche sorpreso dalla velocità della risposta dell’azzurro. 15-40, due palle break per scappare subito via. Jannik è intrattabile: alza la velocità dello scambio e dopo 4 palle dritto per dritto trova un cross di diritto che rendere complicatissima la difesa, che infatti non è precisa. BREAK Sinner, zampata mortale dell’azzurro, che col secondo break consecutivo ha saldamente il match in pugno. Non dà l’impressione di essere al massimo nella spinta, gestisce ad alta velocità e ritrova anche l’Ace. In un attimo l’azzurro vola 2-0, con un parziale di 15 punti 2. È lo strappo decisivo, e Sinner non si ferma… Thanasi ha perso smalto con le gambe, è in ritardo sulla massima velocità imposta da Jannik, e nemmeno la battuta lo assiste come nel primo set. Crolla 0-40 e con un diritto steccato dopo aver fatto il tergicristallo concede il terzo break consecutivo, per il 3-0 “pesante” Sinner. 12 punti 1 nel set. Sipario. Il resto del parziale è accademia, con Jannik sciolto e sicuro nello scambio, pronto ad arrivare sulla palla e prendersi il punto. In pratica l’australiano non riesce più a tirar su uno scambio, deve affidarsi quasi esclusivamente alla battuta. Con una risposta di rovescio terrificante sul 30-40, Sinner strappa il quarto break consecutivo, 5-0 e poi 6-0. Forse non meritava l’umiliazione del “cappotto” dopo l’ottimo primo set Thanasi, ma dopo aver subito il primo break è praticamente scomparso dal campo, sotto i colpi troppo veloci di un Sinner davvero pronto e fortissimo. Buona prima, ora si aspetta Coric o Struff al terzo turno.

    Thanasi Kokkinakis vs [3] Jannik Sinner ATP Indian Wells Thanasi Kokkinakis30 Jannik Sinner [3]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-5 → 0-6T. Kokkinakis 15-0 ace 15-15 15-30 15-40 30-40 ace0-4 → 0-5J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace0-3 → 0-4T. Kokkinakis 0-15 0-30 0-400-2 → 0-3J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-00-1 → 0-2T. Kokkinakis 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-153-5 → 3-6T. Kokkinakis 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 40-A3-4 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-403-3 → 3-4T. Kokkinakis15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 df2-3 → 3-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 2-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-2 → 2-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2T. Kokkinakis 15-0 ace 15-15 30-15 ace 40-15 ace 40-300-1 → 1-1J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1

    Kokkinakis (🇦🇺) vs Sinner (🇮🇹)**SERVICE STATS:**– Serve Rating: 190 vs 311– Aces: 7 vs 3– Double Faults: 2 vs 0– First Serve: 26/44 (59%) vs 29/47 (62%)– 1st Serve Points Won: 15/26 (58%) vs 22/29 (76%)– 2nd Serve Points Won: 5/18 (28%) vs 13/18 (72%)– Break Points Saved: 2/6 (33%) vs 1/1 (100%)– Service Games Played: 7 vs 8
    **RETURN STATS:**– 1st Serve Return Points Won: 7/29 (24%) vs 11/26 (42%)– 2nd Serve Return Points Won: 5/18 (28%) vs 13/18 (72%)– Break Points Converted: 0/1 (0%) vs 4/6 (67%)– Return Games Played: 8 vs 7
    **POINT STATS:**– Net Points Won: 1/4 (25%) vs 7/7 (100%)– Winners: 10 vs 13– Unforced Errors: 10 vs 1– Service Points Won: 20/44 (45%) vs 35/47 (74%)– Return Points Won: 12/47 (26%) vs 24/44 (55%)– Total Points Won: 32/91 (35%) vs 59/91 (65%)
    **SERVICE SPEED:**– Max Speed: 208 km/h (129 mph) vs 214 km/h (132 mph)– 1st Serve Average Speed: 201 km/h (124 mph) vs 191 km/h (118 mph)– 2nd Serve Average Speed: 147 km/h (91 mph) vs 149 km/h (92 mph) LEGGI TUTTO

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    Javier Frana: “Sinner oggi è il più forte. La rivalità con Alcaraz renderà entrambi migliori, ma il cambiamento costa”

    Javier Frana

    “Ho parlato di Sinner con Sebastian Gutierrez, coach di Baez, dopo la vittoria dell’italiano contro l’argentino all’Australian Open. Oggi Jannik è il più forte, ha una marcia in più. È come nella Formula 1, quando una macchina compie un giro perfetto e stacca tutti gli altri, con dettagli piccoli in ogni curva che fanno la differenza. Ecco, Sinner è stata quella macchina, la migliore”. Così Javier Frana, argentino ex top30 ATP e oggi apprezzato analista per la versione latina di ESPN, ha parlato dell’azzurro in un’interessante intervista rilasciata a Clay. Era un tennista “diverso” dai suoi connazionali Frana, era un vero attaccante, molto incisivo anche sull’erba, quando a Wimbledon la palla schizzava via bassissima e gli scambi erano rarefatti. Proprio l’aggressività e il gioco offensivo a suo dire sono le parti nelle quali Sinner è migliorato maggiormente, fattori che gli hanno permesso di spiccare il volo.
    “Di Sinner mi impressiona la fluidità con cui gioca, la naturalezza con cui fa le cose alla massima velocità” continua Frana. “Anche come si difende ha in situazioni impegnative. Difende in maniera incredibile, ha migliorato tantissimo come conduce lo scambio con una palla controllata ma di grande velocità. La sua palla corre molto senza troppi sforzi. È come se non lo vedessi mai sopra a un ritmo di controllo, eppure gioca con ragazzi che lo mettono sotto pressione. Gli altri al suo ritmo sono costretti a correre da una parte all’altra con la marcia al limite e non reggono. Ciò che ha è davvero encomiabile. Un ragazzo che serve forte, risponde bene, difende incredibilmente, attacca bene… Sinner sta facendo tutto bene e lo sta portando avanti con molta forza e stabilità. Il miglioramento nell’aggressività in campo è stato decisivo”.
    Per l’argentino la rivalità tra Sinner e Alcaraz segnerà i prossimi anni, e sarà utilissima ad entrambi per alzare il proprio livello di gioco, stimolandosi l’uno con l’altro. “Non sono mai stato bravo a prevedere il futuro. Ovviamente Sinner e Alcaraz sono due di quelli che possono comandare. La rivalità tende a creare una sfida per superare l’avversario diretto, e questo può essere molto interessante tra Sinner e Alcaraz. A volte ti alleni per un’evoluzione generale e talvolta per cose specifiche che puntano alla “rivalità con” o al “superamento”. Lo abbiamo vissuto e lo hanno detto i più grandi, può accadere tra Sinner e Alcaraz. Federer, Nadal e Djokovic in un certo senso hanno dovuto evolversi, l’attenzione era sul perché l’altro li stava superando. Jannik e Carlos finiranno per aiutarsi a vicenda. È come il virus e il sistema immunitario. Se il sistema immunitario non subisce alcuna invasione, finisce per indebolirsi. Così si rafforzano a vicenda, perché è bello avere qualcuno che ti toglie sempre momenti e titoli, ma allo stesso tempo ti dà tanto. Se Nadal e Federer, e anche Djokovic, non fossero stati così simultanei, non so se sarebbero durati così a lungo, o se avrebbero superato così tante volte le loro versioni per così tanto tempo”.
    Frana dice la sua sul tema “caldo” sollevato da Andy Roddick, la relativa debolezza del servizio di Alcaraz. “Guarda, penso che tutti abbiano spazio per lavorare e migliorare. Il problema è che è sempre più facile individuare ciò che manca dall’esterno, mentre è difficile aggiustare giorno per giorno il tuo giocatore. Ricordo quando ero con Nico Jarry ed era difficile per lui trovare più consistenza. “Jarry deve tenere di più la palla in campo”, diceva pinco pallino. E sì, era ovvio, pensi che nessuno lo sapesse? Il problema è come ci lavori, come il giocatore lo assimila. Con il livello di eccellenza che hanno oggi i team, non credo ci sia un solo top player ignaro di cosa è carente nel suo tennis. Ma la gestione del cambiamento è cruciale e non sempre facile. Ci sono giocatori che di fronte ai cambiamenti vanno nel panico, perdono il tempismo e iniziano a smarrirsi. Al giorno d’oggi è costoso apportare alcune modifiche. Bisogna scegliere bene il momento e preparare bene il terreno in anticipo” conclude Frana.
    Un discorso molto stimolante quello finale, la difficoltà di gestire il cambiamento. Frana ha centrato un punto focale, spesso ignorato quando si parla di tennisti in evoluzione. Il cambiamento “costa”. Se un giovane ha già raggiunto buoni risultati, ma ha bisogno di modificare certe cose, deve prendersi il rischio di cambiare per alzare di nuovo il livello e accettare anche momenti difficili, perché cambiare ti porta a perdere certezze e quasi sicuramente ad affrontare momenti agonistici difficili, magari periodi di sconfitte. E le sconfitte costano care: perdi punti in classifica, attiri critiche, perdi fiducia e magari è dura ritrovarla, restando convinti che cambiare è stata la scelta corretta sul lungo periodo. Nel mondo sportivo di oggi, dove tutto corre ancor più rapido della palla, non c’è tempo per migliorare, è necessario vincere. Ma per vincere si deve migliorare ed è necessario anche prendersi il tempo per sbagliare finalizzato all’apprendimento. Si rischia di entrare in un circolo vizioso dal quale uscire può essere assai scomodo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO