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    Zaytsev al Resto del Carlino: “Esclusione dal Mondiale? Nessuna spiegazione da De Giorgi”

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    Lube, nuovo punto con il preparatore Merazzi: “Solo Diamantini lavora a parte”

    Di Redazione

    Tutto sotto controllo in casa Cucine Lube Civitanova nonostante il rinvio a mercoledì 14 settembre (inizio test ore 15.45) dell’allenamento congiunto di oggi con la Med Store Tunit Macerata. A spiegare la situazione tra le fila dei campioni d’Italia è il preparatore atletico Max Merazzi, che parla di progressi in linea con la tabella di marcia e di sporadici fastidi fisiologici, con il solo Enrico Diamantini costretto al lavoro differenziato e prossimo al reinserimento nel gruppo.

    Esordio rimandato nella preseason senza particolari criticità?

    “Esatto! Un test con una squadra di A3 senza poter schierare nemmeno un centrale della prima squadra sarebbe stato poco indicativo. Abbiamo un numero esiguo di atleti a disposizione e nei giorni scorsi abbiamo fronteggiato lievi noie muscolari. Diamantini ha avuto un risentimento all’adduttore della coscia sinistra e si è fermato in settimana, ma ha svolto tutti i giorni un allenamento differenziato e lunedì è previsto il rientro in gruppo. Anche Daniele Sottile ha avuto un leggero fastidio alla coscia sinistra per un sovraccarico al quadricipite, senza però saltare l’attività con i compagni. Il nostro ex capitano Osmany Juantorena, che ci sta dando una mano per aumentare il numero di atleti in palestra, ha accusato un piccolo risentimento, ma sta bene e continuerà ad aiutarci”.

    Procede tutto secondo copione dal punto di vista atletico?

    “Preferisco attendere una settimana per valutare bene l’attività. Abbiamo svolto una buona parte del primo blocco, ma la fase di lavoro più fisico si chiuderà sabato 10 settembre dopo 20 sedute in sala pesi e 9 mattinate di atletica sul campo da calcio. Appuntamenti alternati alla tecnica individuale e di gruppo al palas. Ci tengo a ricordare che il 18 agosto, giorno del raduno, abbiamo iniziato subito con i pesi. Il lavoro è stato graduale e continuativo. Magari altri team si sono ritrovati prima, ma hanno iniziato a lavorare dopo qualche giorno dall’incontro. Siamo in linea con la tabella di marcia, in piena preparazione e carichi di lavoro intenso”.

    Gabi Garcia e Ivan Zaytsev mostrano già una discreta forma?

    “Li ho trovati bene! Gabi Garcia Fernandez non può ancora giocare match ufficiali con gli States, quindi in nazionale si è solo allenato spingendo per oltre due mesi in sala pesi. Non può avere la brillantezza del Gabi di aprile o maggio, quando era nella miglior condizione, tra l’altro è stato fermo per una breve vacanza prima di rientrare, ma si sta dando da fare. Anche Ivan Zaytsev è arrivato in buono stato e sta lavorando molto bene in queste settimane di preparazione atletica”.

    In gruppo ci sono dei giovani del vivaio. C’è differenza di condizione?

    “I nostri giovani dell’Under 19, un po’ per mentalità, un po’ perché sanno come funziona l’ambiente Lube, d’estate non tirano i remi in barca. Quindi chi ha preso parte agli allenamenti aveva una forma idonea a stare con noi, c’è però un ovvio gap tecnico con i campioni d’Italia. Raggiungere certi numeri è importante per poter effettuare determinati esercizi in palestra, pure se ancora non ci sono l’intensità e il livello tecnico-tattico che vedremo quando la squadra al completo. I ragazzi che si sono uniti a noi ci hanno permesso di giocare a pallavolo e si confermeranno preziosi anche in vista dei prossimi allenamenti!”

    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Beppe Cormio sul “Carlino” vede Perugia favorita su Piacenza e Trento

    Di Redazione Perugia favoritissima, Piacenza leggermente sotto, poi Trento e, sullo stesso livello Civitanova e Modena. Il direttore generale della Cucine Lube Civitanova gioca a carte scoperte nei pronostici del prossimo campionato in un’intervista sul “Resto del Carlino” uscita oggi, sabato 20 agosto 2022. Così come già il suo coach, Chicco Blengini, i campioni d’Italia preferiscono tenere un profilo basso. “I favoriti sono altri” aveva dichiarato Blengini e il tenore delle dichiarazioni di Cormio non è molto diverso “Gli umbri non avranno più alibi” dichiara. L’esperto dirigente della Lube parla anche dei casi estivi, ad iniziare dall’esclusione di Ivan Zaytsev dalla Nazionale. “L’ho visto carico – commenta nell’intervista con Andrea Scoppa – vuole prendersi le sue rivincite. Se lui ritiene che le scelte siano state errate, ha l’opportunità di dimostrarlo, di meritarsi il posto da titolare qui e per le Olimpiadi. Tutti sarebbero ben contenti di dire: ho sbagliato”. Un mix di leggera preoccupazione e ottimismo invece per le condizioni fisiche di Isac, che non farà il mondiale con il suo Brasile per problemi fisici. La società è in attesa dell’esito di esami approfonditi e visite mediche, ma la sensazione di Cormio è che si tratti “solo di mal di schiena”.  LEGGI TUTTO

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    Il preparatore della Lube, Merazzi: “Allenamenti a parte per lo Zar”

    Di Redazione Non è certo un lavoro facile quello del preparatore atletico delle squadre di Club di alto e altissimo livello. Non è un lavoro facile in particolare quando il ritiro precampionato coincide con un periodo in cui ci sono ancora gli impegni della Nazionale del calibro di Olimpiadi o Mondiali, come quest’anno. Ecco che fare i conti con i muscoli dei campioni in presenza o a distanza diventa compito arduo. Ne sa qualcosa il confermatissimo preparatore della Cucine Lube, Massimo Merazzi, comasco, che dal 17 agosto sarà al lavoro con il tecnico Chicco Blengini e gli altri membri dello staff biancorosso per definire gli ultimi dettagli in vista della ripresa dei lavori fissata per il giorno successivo, giovedì 18 agosto. “Il primo allenamento sarà in sala pesi  – spiega Merazzi – ma già alle 9.30 di giovedì incontreremo i cinque atleti che inizieranno la preparazione per il ritiro del materiale e le visite mediche!” Ai nastri di partenza ci saranno Francesco D’Amico, Enrico Diamantini, Mattia Gottardo, Daniele Sottile e Ivan Zaytsev. “Sarà un precampionato molto stimolante – dichiara il preparatore – Il percorso da affrontare è sovrapponibile a quello dello scorso anno in quanto a tempistiche. Partiremo con un 4 più 1 perché lo Zar, avendo lavorato con la nazionale fino a inizio agosto, si allenerà a parte in fase iniziale. Gottardo si è dato da fare fino al 17 luglio con la nazionale giovanile e gli altri tesserati si sono tenuti in forma individualmente”. A fine agosto si aggregherà Gabi Garcia Fernandez e a inizio settembre Isac Viana Santos, atleta che ha rinunciato al Mondiale per rimettersi in forma! La Lube avrà il gruppo al completo a settembre inoltrato, ma questo non preoccupa lo staff. “In realtà ci va meglio di altri anni – svela l’angelo custode dei campioni d’Italia – Abbiamo 7 cucinieri al Mondiale. Se una selezione con uno o più biancorossi andasse in finale finirebbe tre settimane prima dell’inizio del torneo e i giocatori tornerebbero dopo qualche altro giorno di riposo. I tempi saranno stretti solo per Aleksandar Nikolov, che prenderà parte anche all’Europeo giovanile. Per essere concreti, ai test match del torneo di Biella del 24 e 25 settembre ci mancherebbe solo lo schiacciatore bulgaro”. Un antipasto rovente, visto che alla manifestazione prenderanno parte Modena, Monza e Trento. “La squadra potrebbe sentirsi deresponsabilizzata dopo i cambiamenti in fase di mercato – precisa Merazzi – ma chi ha la mentalità Lube e veste lo Scudetto vuole vincere!” Dopo una stagione 2021/22 dura ma vincente, il preparatore guarda avanti. “Lavorerò con un gruppo più giovane – conclude – e affronteremo un torneo a 12 squadre, con la Regular Season più corta e meno impegni infrasettimanali. L’augurio è che non si ripetano stop legati al Covid-19 e altri imprevisti!” (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Esclusione dal Mondiale, la strana storia pubblicata da Zaytsev su Instagram

    Di Redazione Quasi una settimana dopo la clamorosa, e discussa, esclusione dalla lista dei 14 per il Mondiale, Ivan Zaytsev forse, e sottolineato, forse, lancia un messaggio, ma a chi sia rivolto non è dato saperlo. Di certo si tratta di un messaggio ambiguo, postato su Instagram tramite una storia (la vedete più in basso), che farà discutere (ancora) proprio perché non si tratta di un pensiero chiaro, di quella opinione personale sulla questione che tutti, prima o poi, si aspettano di leggere. Perché 14 anni di nazionale non sono pochi e Zaytsev non è, e mai sarà, uno qualsiasi che ha vestito la maglia azzurra. Ma per ora, purtroppo, toccherà ancora aspettare. foto Instagram @zaytsev_official LEGGI TUTTO

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    Caso Zaytsev, giornali e tifosi concordi: “Dirsi addio così fa male”

    Di Giuliano Bindoni Una volta, neanche troppo in là con i tempi, si diceva che le bandiere nello sport non esistono più. Poi, di recente, abbiamo scoperto che quelle poche rimaste non si riusciva a tirarle giù, e dai e dai, qualcuna alla fine si è anche strappata. Inutile fare nomi, sappiamo tutti come certe situazioni, certi addi, siano stati forzati oltremodo macchiando indelebilmente, nei ricordi degli stessi campioni e dei loro tifosi, intere carriere proprio a pochi passi dall’ultimo traguardo. Perché, oggi forse più di ieri, si dice che contano solo i risultati. A noi, invece, piacerebbe pensare che almeno nello sport ci fosse sempre il giusto rispetto e riconoscenza nei confronti di chi sul campo ha sempre dato tanto e che, giunto alla sua ultima gara, partita, sfida, sarebbe anche giusto che per una volta invece di dare ricevesse in cambio qualcosa. Che sia esso un tributo dei tifosi, un ultimo saluto, un ultimo grazie. Lo stesso avrebbe dovuto valere anche per Ivan Zaytsev e per la sua lunga storia con la maglia azzurra. Una storia lunga 14 anni e oltre 250 partite, che nella serata di lunedì 1 agosto si è conclusa bruscamente con l’esclusione dalla lista per il Mondiale. Più di qualcuno, sui giornali in edicola oggi, ha sottolineato quanto sia stato poco rispettoso fargli fare più di mille chilometri in auto per raggiungere il ritiro di Cavalese solo per dirgli di rimettersi in viaggio e tornare a casa. Di sicuro l’intento del ct Ferdinando De Giorgi non è stato quello di umiliare Zaytsev, ma bensì quello di comunicargli e spiegargli la sua decisione di persona, guardandolo negli occhi. Se l’intenzione era la migliore, e non abbiamo alcun dubbio che lo fosse, gli effetti sono e saranno però i peggiori. E questo forse De Giorgi non l’aveva calcolato a dovere. Punto primo: se addio alla nazionale doveva essere, perché alla fine della fiera di questo si tratta, per uno come Zaytsev forse sarebbe stato più opportuno e rispettoso concordare insieme che la VNL sarebbe stata la sua ultima volta in maglia azzurra, permettendogli da una parte di godersi l’ultima passerella, ma anche di comunicarla nei modi e nei tempi che lui avrebbe ritenuti più opportuni. Bologna, poi, teatro delle Finals, sarebbe stata a tutti gli effetti la cornice ideale per il lungo e meritato abbraccio con i suoi tifosi. Un’occasione irripetibile e clamorosamente mancata. Punto secondo: oltre al danno, la beffa per De Giorgi ora sta nel fatto che invece di alleggerire i suoi “giovani azzurri” dalla presenza ingombrante di un totem come Zaytsev, questa decisione non farà altro che mettere su di loro, e anche sul CT stesso, una pressione che fatichiamo a immaginare, perché se al Mondiale le cose andranno male tutti sapranno contro chi puntare il dito e con quale motivazione. Dan Peterson, quando allenava, diceva sempre che se hai dei totem in squadra te li devi tenere stretti, perché se perderai con i totem i tifosi lo accetteranno più di buon grado, ma se perderai con i giovani ti massacreranno. E un piccolo, neanche tanto, antipasto lo si può leggere tanto in alcuni commenti sulla carta stampa, come quello del collega Pierfrancesco Catucci del Corriere della Sera che titola il suo pezzo Mille chilometri in auto per sentirsi dire “sei fuori”, quanto nei tanti commenti apparsi in queste ore sui social. “Allora perché convocarlo a Cavalese? Non capisco. Poteva non convocarlo del tutto, invece di convocarlo e poi mandarlo a casa. Mi dispiace per Ivan, è sempre stato molto attaccato alla maglia italiana”; “Secondo me Ivan ci sarebbe stato bene nel gruppo, in fondo un atleta con esperienza ci vuole sempre e lui poteva nei momenti di crisi dare una mano alla squadra, non so se è una scelta fatta bene”; “Mi dispiace molto! È stato un grande!”; “È un mito”; “Deve decidere lui, grande campione e persona splendida”; “Un peccato, scelta molto discutibile”; “Grazie per tutto quello che hai dato alla nazionale e ai tifosi” sono solo alcuni tra le centinaia di commenti postati sulla nostra pagina Facebook. Per onestà intellettuale riportiamo che ce ne sono anche tanti altri che condividono la scelta di De Giorgi, che salutano e “pensionano” (qualcuno anche malamente) Zaytsev e pensano già al nuovo corso. Ma si sà, il mondo è bello perché è vario. LEGGI TUTTO

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    Ivan Zaytsev, escluso dal Mondiale, lascia il ritiro azzurro: è addio alla Nazionale?

    Di Redazione Ivan Zaytsev ha lasciato il ritiro della Nazionale, riunita a Cavalese per preparare il Mondiale. La decisione è stata presa dal giocatore in seguito all’esclusione dalla lista per la competizione iridata e un lungo colloquio con il commissario tecnico. A spiegare le motivazioni della scelta è stato lo stesso CT Ferdinando De Giorgi a mezzo comunicato stampa della Federazione: “Al termine di un appropriato percorso e dopo una attenta valutazione tecnica e di squadra, ho preso la decisione di comunicare all’atleta che non avrebbe fatto parte della rosa dei 14 per il Mondiale. Al fine di evitare qualsiasi tipo di «speculazione», sottolineo che l’atleta ha sempre tenuto una condotta esemplare”. foto Fipav Per Zaytsev, dunque, che il prossimo 2 ottobre spegnerà 34 candeline, la partecipazione all’ultima VNL potrebbe, il condizionale resta d’obbligo, essere stata l’ultima sua apparizione in maglia azzurra. Una storia, quella con la nazionale, iniziata nel lontano 2008, quando il figlio del pallavolista sovietico campione olimpico Vjačeslav Zajcev e della nuotatrice Irina Pozdnjakova ricevette la cittadinanza italiana, per quanto lui fosse nato a Spoleto e dunque italiano si fosse sentito da sempre. In azzurro Zaytsev mise subito al collo una medaglia pesante, l’oro conquistato ai Giochi del Mediterraneo del 2009, ma quella fu anche l’unica occasione in cui salì con la nazionale sul gradino più alto del podio. Negli anni successivi, quattordici ad oggi, arrivarono quattro argenti (due agli Europei del 2011 e 2013, uno in Coppa del Mondo 2015 e uno alle Olimpiadi del 2016) e cinque bronzi (uno alle Olimpiadi del 2012, una alla Grand Champions Cup 2013, due alle World League del 2013 e 2014 e uno all’Europeo 2015). foto Instagram @zaytsev_official Di queste, quella che ha il peso maggiore, al di là del colore, è senza dubbia l’argento di Rio. “Questa medaglia me la tengo stretta, perché è il riassunto di ciò che abbiamo fatto.. – si legge ancora nel post che scrisse sul suo profilo Instagram -. Abbiamo condiviso risate, pensieri, bestemmie, sudore, sangue, lacrime di gioia e di delusione.. Abbiamo condiviso le nostre anime di persone semplici ed umili, riuscendo a diventare una famiglia..Sono orgoglioso dei miei compagni e dello staff che ci ha accompagnato in questo percorso perché, anche se il nostro sogno dorato non è diventato realtà, siamo riusciti a trasmettere all’esterno il senso di appartenenza alla maglia.. Mai come oggi sono orgoglioso di essere italiano…” To be continued? L’ultima parola, come è giusto che sia, spetterà solo al diretto interessato. LEGGI TUTTO

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    Blitz di Zaytsev, che finale a sorpresa per i camp dell’Academy Volley Lube

    Di Redazione

    I camp estivi biancorossi di minivolley e beach volley si sono chiusi col botto grazie al blitz inatteso di Ivan Zaytsev, opposto della Cucine Lube Civitanova e della Nazionale Italiana. A raccontare l’emozione dei giovanissimi dopo l’incontro allo chalet ristorante “I due re” sul lungomare sud di Civitanova Marche è l’istruttore Demis Aguzzi. “Molti dei nostri iscritti sono rimasti a bocca aperta venerdì scorso nella giornata finale – spiega l’allenatore -. Trovarsi di fronte a uno dei propri idoli, in concomitanza del torneo finale, non capita certo tutti i giorni. I giovani pallavolisti non riuscivano a tirar fuori le parole, ma poi sono corsi tutti a immortalare il momento con una foto di gruppo!”. 

    Il camp Lube ufficiale di minivolley ha registrato una crescita rispetto alle ultime due stagioni viaggiando sui 40 ragazzini a settimana, ma anche il primo anno del corso di beach è andato a gonfie vele. “Per essere un debutto –conferma Aguzzi –, aver superato le 20 unità fino ad arrivare a 25 presenze, tra maschi e femmine, è un buon segnale”. Così come sono incoraggianti le promesse dei tanti baby pallavolisti che a settembre torneranno in palestra.

    “Secondo me è presto per identificare un talento cristallino – dichiara Demis -, ma vedere così tanto interesse e il desiderio di tornare in autunno è una grande gratificazione. Un po’ mi commuovo per la chiusura di questo cerchio, all’idea di non poterli seguire nei loro percorsi”.

    Infatti, il giovane tecnico biancorosso andrà a vivere nel Lazio per motivi di famiglia e, pur continuando a gravitare nel mondo del volley tramite le realtà capitoline, non potrà collaborare con l’Academy Volley Lube. “Non è un addio ma un arrivederci – chiarisce Aguzzi -. Il mio sogno è in futuro lavorare nello staff della prima squadra, ma indipendentemente da questo, alla prima occasione tiferò per la Lube dal vivo”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO