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    Botta e risposta di Oleni. L’assistant coach della Lube si presenta

    Francesco, a spiccare è il tuo curriculum internazionale.
    Oleni: “La mia vita professionale è sempre stata caratterizzata da sliding door e scelte d’istinto. La volontà di restare fuori dalle zone comfort e di mettermi alla prova è diventata a sua volta la mia ‘comfort zone’ personale. Ho sempre avvertito l’esigenza di sperimentare per crescere in cerca di nuovi stimoli!”.
    Entri in uno staff di SuperLega molto ambizioso, che effetto ti fa?
    “Ho utilizzato gli ultimi 12 mesi per studiare e farmi trovare sempre più pronto in vista di palcoscenici importanti. Per parecchi anni ho lavorato parallelamente con squadre di Club e Nazionali. In questa fase voglio concentrarmi sulla Lube. Il primo impatto con l’ambiente è stato magnifico. Sono a mio agio, mi sento in famiglia”.
    Come hai reagito alla chiamata della Lube?
    “Per me la chiamata è stata un fulmine a ciel sereno, non avevo avuto sentori nei giorni precedenti. Anzi, stavo preparando le valigie per un’altra destinazione e ho stravolto i piani. Devo fare una premessa, tra amici ho la fama di essere un gran burlone e per i primi attimi ho temuto che una delle tante vittime dei miei scherzi volesse vendicarsi, poi ho realizzato che era tutto vero e ho accettato con entusiasmo. Solo per un Club come la Lube sarei rimasto in Italia!”.
    I trascorsi da data analyst aiuteranno i giocatori emergenti?
    “Me lo auguro! Si tratta di un aspetto che mi sta a cuore e su cui insisto molto. L’analisi dei dati e dei modelli di riferimento mi appassiona ed è essenziale per capire a che punto è un atleta, come sta progredendo e fin dove può arrivare”.
    Finalmente sei dalla parte giusta della barricata, quando stavi a Monza la Lube non ha avuto facile con il team brianzolo.
    “Devo dire che conservo bei ricordi perché da rivale, anche con le giovanili, mi sono tolto belle soddisfazioni a Civitanova, ma ora sono qui, in biancorosso, e lavorerò sodo nello staff di Giampaolo Medei”.
    Come sei finito nel mondo della pallavolo?
    “Fatalità. Da ragazzino inizialmente volevo cimentarmi nella pallacanestro con gli amici, ma non ho trovato posto. Allora ho provato con il minivolley ed è scoppiata la passione! Ci fosse stato un posto in più al minibasket non sarei qui. Anche quella fu una delle porte scorrevoli che mi cambiarono la vita”.
    Hai la fama da stakanovista. Confermi?
    “Mi piace lavorare tanto e sono pignolo. Credo sia importante confrontarsi con continuità. Anche gli atleti più bravi hanno limiti di energie, risorse e capacità. Trovare un equilibrio e ottimizzare richiede lo studio di tutti gli aspetti”.
    Cosa ti ha colpito della Lube nella stagione 2024/25?
    “Di sicuro il fatto che la squadra biancorossa desse la sensazione di avere il fuoco dentro. Ho visto una Lube che è riuscita a centrare vittorie, talvolta quasi proibitive, sfruttando non solo la tecnica ma anche mentalità e grinta da vero gruppo. Sono situazioni che si innescano in un ambiente di lavoro positivo e che non sono facili da replicare a meno che non si abbiano le idee chiare sul percorso che ha favorito questo tipo di alchimia all’interno del team”. LEGGI TUTTO

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    Basile esalta Trapani: “E’ il posto perfetto per Repesa”

    ROMA – Un tempo insaccava tiri ignoranti. Poi, una volta smesso di giocare, ha dedicato le sue energie all’Associazione Musetti Randagi cercando di dare un futuro migliore a tanti pelosetti a quattro zampe. E oggi? Oggi Gianluca Basile si appresta a esordire come conduttore del format televisivo prodotto dalla LBA Basketball & Conversation. Basile, come nasce questa opportunità? «Non so veramente perché abbiano scelto me. La scorsa edizione era condotta da Andrea Trinchieri, ma oggi il suo impegno allo Zalgiris glielo impedisce. Alessandro Mamoli, che coordina Basketball & Conversation, cercava un tipo diverso dal Trinca e ha pensato al sottoscritto. Ma come gli sarà venuto in mente… Io uscito dal basket ho deciso di godermi la vita al di fuori di quello era stato il mio mondo. Ma questa opportunità è troppo ghiotta». Come si immagina in tv? «Invecchiato. Per questo penso che mi porterò dietro Denis (Marconato ndc) almeno accanto a lui sembrerò un po’ più giovane. E poi devo far meglio di Soragna. Teo parlava male quando eravamo giovani, oggi quando va in televisione, sembra nato per fare quello». Un antipasto della prima trasmissione? «Sarà resa pubblica nei primi giorni dicembre. Prima sarà in esclusiva per la LBA quindi il broadcaster ufficiale Dazn la distribuirà. Ci sarà un passaggio di consegne tra il vecchio conduttore, Trinchieri appunto, e il sottoscritto. Andrea è un fiume in piena, uno che quando gli metti sotto il naso un microfono non smette mai di parlare». Insomma torna a essere protagonista nel suo mondo. «Sono contento ed emozionato. Come l’altro giorno, quando ha giocato la Nazionale e sono arrivato in treno a Reggio Emilia. È la città dove sono diventato uomo e giocatore, e mi provoca sempre un brivido entrare in quella stazione. Era il luogo delle mie partenze e dei miei arrivi quotidiani visto che facevo il militare a Firenze». Farà concorrenza a Bruno Vespa? «Ma non scherziamo per favore. Anche se mi sento a mio agio nel condurre, non preparo una vera e propria scaletta di domande. Piuttosto è una lunga conversazione con il giocatore o coach che ho davanti. Mi hanno detto: “Con te i tuoi colleghi non potranno mentire”. Intanto, visto che abbiamo già iniziato a registrare, posso dire che a me questo nuova avventura serve per capire anche come è cambiato il basket. Ad esempio parlando con Repesa ho potuto percepire il suo essere sempre al passo con i tempi». L’ha sorpresa la scelta del suo ex coach di accettare l’offerta di Trapani? «No, perché la Sicilia è il posto giusto per Jasko, dove potersi esprimere al massimo. Il clima, il mare, la gente, la voglia di vincere di Antonini sono tutti ingredienti che gli hanno fatto venire l’acquolina in bocca. Questa terra, perché ci vivo anche io, è a misura d’uomo come piace a lui». Cosa ne pensa del possibile approdo in Europa della Nba? «Ho sentito dire da Andrea Bargnani, che la Nba la conosce bene, che tutto ciò che fa la lega americana è vincente. Ha ragione, lo dimostrano i fatti. E allora, forse, un approdo in Europa per cambiare le regole d’ingaggio e provare a fare in modo che i club producano utili e non siano in mano a degli appassionati che ci rimettono solo soldi forse sarà un cammino percorribile». Basile, i suoi cani di Musetti Randagi le hanno dato il permesso di andare in tv? «Confesso, non glielo ho chiesto… Ma spero che quando apparirò scodinzolino e quando tornerò non siano arrabbiati con me. A parte gli scherzi. Un altro motivo per cui ho accettato questa nuova sfida è che potrò destinare il mio compenso a loro. Aiutarli è un impegno che ho preso e manterrò per sempre». LEGGI TUTTO

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    Babar: “Pronti per sfidare Piacenza! La Lube ha margini di crescita!”

    In casa biancorossa c’è tanta voglia di scendere in campo e di misurarsi con la prima della classe. Tra i protagonisti dell’inizio di stagione della Cucine Lube Civitanova, anche il centrale Barthelemy Chinenyeze scalda il percorso di avvicinamento al big match di campionato all’Eurosuole Forum contro la Gas Sales Bluenergy Piacenza, sfida in calendario domenica 10 novembre (ore 16) per il 7° turno di SuperLega Credem Banca. Ospite di “7×4”, appuntamento quotidiano di Radio Arancia, il campione olimpico transalpino ha dichiarato di essere pronto per la battaglia sportiva di Regular Season e per i prossimi impegni di un’annata che si infittisce sempre più con l’avvento delle competizioni internazionali.
    Barthelemy Chinenyeze: “Stiamo entrando nella fase calda della stagione. Finora abbiamo beneficiato della settimana tipo in palestra, ma il nostro calendario diventerà più serrato per l’imminente inizio della Challenge Cup e la successiva avventura nel Mondiale per Club di dicembre in Brasile. Dobbiamo lavorare molto perché abbiamo ancora grandi margini di crescita. Prima, però, dobbiamo vedercela con Piacenza, una formazione che sta interpretando da protagonista la stagione regolare. Sarà un bel test confrontarci sul nostro campo con una formazione ancora imbattuta. Siamo carichi, ci sentiamo pronti e non vediamo l’ora di dare vita a questa partita affascinante!” LEGGI TUTTO

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    Balaso: “A Perugia la Lube vuole giocare la sua miglior partita!”

    La Cucine Lube Civitanova è già in modalità big match quando mancano ancora alcuni giorni al posticipo domenicale delle 20.30 che domenica 3 novembre, con diretta Rai Sport, chiuderà il 6° turno di Regular Season al cospetto della Sir Susa Vim Perugia al PalaBarton. Capitan Fabio Balaso è chiaro sull’argomento, nella settimana di Halloween la Lube non prova nessuna paura, ma tanto rispetto, per i campioni d’Italia e del mondo. In arrivo un esame importante per una squadra che in trasferta deve ancora accendersi e che avrà l’onere di disimpegnarsi contro avversari aggressivi ed estrosi al servizio. Proprio Balaso suggerisce la soluzione: “Giocare la nostra migliore partita!”
    Qual è la tua impressione da capitano nel primo scorcio stagionale?
    Fabio Balaso: “Possiamo parlare di un bilancio abbastanza positivo per la Lube dopo cinque partite, anche se in trasferta non ci siamo ancora sbloccati. Mi sento soddisfatto perché il gruppo sta lavorando tanto, sia in palestra sia in campo. Stiamo progredendo e i risultati che vogliamo arriveranno!”.
    Inseguite il primo colpo esterno, che partita ti aspetti al PalaBarton?
    “La prossima sfida di sicuro non sarà semplice! Siamo consapevoli del grande valore di Perugia e di come è riuscita a far fronte all’assenza del palleggiatore titolare negli ultimi due match. Non dimentichiamoci che i Block Devils sono stati capaci di realizzare grandissime cose ugualmente, senza un atleta decisivo come Simone Giannelli in un ruolo chiave. Andare a giocare a Pian di Massiano non è mai semplice, anche perché parliamo di un palazzetto molto caldo in quanto a sostegno sugli spalti. Andremo lì senza provare paura né alcun timore, ma per giocare la nostra migliore partita!”.
    La Sir viene da una grande impresa a Trento, c’è la possibilità che si rilassi e prenda parzialmente sottogamba il prossimo impegno?
    “Non credo che ci sarà la minima distrazione da parte dei giocatori umbri. Anzi, giocheranno al massimo come sempre. Perugia è una squadra ben assortita, che non si limita a far valere il proprio tasso tecnico, ma schiva i cali di concentrazione e ha un roster allargato per rimediare a eventuali assenze”.
    Contro una rivale così forte dai nove metri servirà attenzione! 
    “Tra le tematiche della sfida spicca la presenza di una forte batteria di battitori sul fronte opposto. Un po’ tutti gli uomini di Lorenzetti possono creare difficoltà con il servizio, ma il più pericoloso, a mio avviso, resta Oleh Plotnytskyi. L’atleta ucraino unisce una potenza fuori dall’ordinario a una varietà importante di colpi nel fondamentale del servizio. Dovremo essere bravi a contenerlo”. LEGGI TUTTO

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    Personal Time, Moretti: “A Belluno esordio tosto”

    Il campionato della Personal Time comincia domenica a Belluno (ore 18), una sfida subito tosta per la rinnovata formazione di Daniele Moretti che affronta una delle avversarie più toste del girone Bianco: “Questa sarà una stagione ricca di stimoli –commenta Moretti-, siamo una squadra nuova. Ci aspetta un’annata decisiva anche per la società, tutti dovremo fare un salto di qualità a 360°, con l’impegno di tutte le componenti riusciremo anche in questo obiettivo”.
    Il primo step è il derby di Belluno: “Siamo pronti a giocarci i primi punti della stagione, ci stiamo allenando da due mesi per questo. Affronteremo una squadra che ha dichiarato di voler salire di categoria vincendo il campionato. I bellunesi hanno giocatori d’esperienza, noi proveremo a mettere sul campo la nostra pallavolo. Vedremo chi la spunterà”.
    In casa Personal Time è appena arrivato il libero Nicola Iannelli: “Sono contento di aver portato a San Donà questo giocatore, ha fatto esperienza a Modena e all’estero negli ultimi anni. Ci aiuterà a crescere”.
    Serie A3 girone Bianco (1a andata): Gabbiano Mantova-Brugherio, Acqui Terme-Monge Savigliano, Sarroch-Cus Cagliari, Begin Ancona-Altotevere San Giustino.
    Il match di Belluno sarà diretto da Barbara Manzoni e Marta Mesiano.
    Ascolta l’intervista completa sui nostri canali digitali (65)

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    Basket, Nicolò Melli: “Ci provo col Fenerbahce. Milano e Virtus sono forti”

    Il basket europeo celebra le nozze d’argento dell’Eurolega. E Nicolò Melli fa 13. Il capitano ha dovuto lasciare l’Olimpia Milano (per la tristezza dei tifosi) e tornare al Fenerbahce che parte più in alto nel ranking. Il debutto in coppa precede l’esordio da autore in libreria. Nik infatti ha scritto per DeAgostini “La partita decisiva – a canestro con Nik”, dedicato ai ragazzi. Storia ambientata nel basket dei campetti, ma che tocca pure altri temi. 
    L’intervista a Nicolò Melli
    Melli, anche lei scrittore. Com’è nata l’idea? Lei ha lanciato pure la sfida (scherzosa) social per vendere una copia in più di Datome. «Mi hanno proposto di farlo. Fosse stato su di me mi sarei rifiutato categoricamente, non ritengo di avere elementi da narrare. È nata l’idea di scrivere un libro per ragazzi, ma sapendo che Gigi aveva fatto fumetto, sono partito dal presupposto che dovesse essere qualcosa di diverso rispetto al suo. È vero che ci mettono sempre vicini, vista l’amicizia, ma seguirlo proprio… È un libro più scritto. Volevo trasmettere valori come amicizia, lealtà, tenacia, coesione. Importanti nella pallacanestro, nello sport. Soprattutto volevo cercare di mandare un messaggio positivo, raccontare una storia con un lieto fine. Siamo circondati da cattive notizie. Siccome dovevo essere parte della storia, ho cercato di evitare scene di mitomania. Sono una persona normale».  Tornato a Istanbul, sempre nella stessa zona del periodo 2017-19? «Ho cambiato un po’ la zona, all’epoca eravamo in due, fra poco saremo in quattro, a fine anno nascerà la seconda figlia. Abbiamo necessità diverse, la prima andrà all’asilo, ci saranno tanti nonni e nonne intorno. Ma la squadra è la stessa, i colori sono gli stessi, vissuto già provato».  LEGGI TUTTO

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    Davi Tenorio: “Felice per l’esordio con la Lube! Ora testa a Milano!”

    L’approdo estivo alla Cucine Lube Civitanova, la consapevolezza di essersi guadagnato a tempo record la fiducia di staff e compagni e l’esordio in SuperLega Credem Banca, con tanto di primo punto in Italia nella vittoria contro Padova. Un coacervo di emozioni per il centrale brasiliano Davi Tenorio, classe 2005 di 213 cm che già in preseason aveva strappato applausi. Dopo essersi fatto scivolare addosso una discreta dose di emozione per il suo ingresso in campo, il gigante che in Spagna si era preso con grinta un posto da titolare al Soria nel finale di stagione ha cominciato l’annata in biancorosso ritagliandosi uno spezzone di gara in una fase delicata del faccia a faccia con i patavini. Il ragazzino dal viso angelico si è dovuto subito confrontare con avversari indiavolati toccando con mano le difficoltà della categoria. Davi ha tenuto botta mostrando di essere pronto per il palcoscenico dell’Eurosuole Forum. Con un buon temperamento, margini di crescita importanti e gli strumenti adeguati per portare avanti il suo percorso.
    Al primo match di campionato hai subito avuto spazio. Che effetto fa?
    Davi Tenorio: “Sono soddisfatto per la vittoria della Cucine Lube Civitanova e altrettanto felice per aver rotto il ghiaccio nella massima serie italiana. Ho provato una grande emozione, credo proprio sia il sogno di qualsiasi giocatore di pallavolo mettersi alla prova nel torneo di SuperLega Credem Banca”.
    A vederti c’era tuo padre, colui che ti ha indirizzato verso questo sport. Che ti ha detto?
    “Mio padre è anche il mio primo tifoso! Era contento, lui guarda sempre le mie gare. Mi ha ripetuto che devo essere fiero del mio impatto e che in un campionato duro come questo devo restare concentrato e avere abnegazione”.
    Con Padova hai percepito in fretta il livello di gioco elevato in Italia?
    “Direi proprio di sì! Quella d’esordio è stata una partita di grande intensità. In questo campionato non ci sarà mai consentito abbassare la guardia!”.
    La prossima rivale è Milano. Domenica andrete all’Allianz Cloud, come stanno andando gli allenamenti in vista del match contro i meneghini?
    “La settimana di lavoro sta procedendo molto bene! Siamo tutti motivatissimi, anche perché le due squadre si conoscono già avendo disputato un match di preseason alla Jesi Volley Cup. Noi daremo il massimo per fare risultato, poi si vedrà!”. LEGGI TUTTO

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    Feliciano Lopez (direttore delle Finali di Davis Cup): “Troppi cambiamenti confondono gli appassionati, ma gli incontri casa/trasferta sono l’essenza della competizione”

    Feliciano Lopez

    Feliciano Lopez lo scorso anno ha appeso la racchetta al chiodo e si è dedicato completamente all’organizzazione di eventi tennisti di massimo livello. Dopo esser stato direttore del Masters 1000 di Madrid, è passato alle finali di Davis Cup, esperienza che ripoterà anche quest’anno dopo esser stato al timone del girone di Valencia. Conosce come pochi l’evento, sia per averlo giocato – e vinto – da tennista, che con una certa esperienza a livello di gestione. Per questo l’intervista che ha rilasciato al quotidiano AS sul presente e futuro della Coppa Davis è molto interessante. Parlando col collega Jaime Davila si è praticamente lasciato scappare che di sicuro dal 2025 torneranno almeno in parte gli incontri col formato storico casa/trasferta, che tanto mancano agli appassionati e che, a suo dire, restano l’essenza della competizione. Tuttavia altre modifiche sono sul tavolo, e alcune decisioni verranno prese in questi giorni e comunicate a breve. L’ITF ha ripreso in mano la gestione della Davis Cup in fretta e furia, dopo il clamoroso divorzio con pesanti code legali con la società Kosmos di Pique, quindi fu annunciato per l’anno 2024 non c’erano i tempi tecnici per effettuare cambiamenti. La situazione invece è in piena evoluzione per il prossimo futuro, già dall’edizione 2025, che probabilmente vedrà ancora la final 8 ma forse non a Malaga, si parla di Valencia, della Cina o di un’altra sede in Europa. Per Lopez la Davis meriterebbe più spazio, ma visto quando è affollato il calendario è utopia pensare che si possa trovare una data perfetta, che spinga tutti i migliori a giocare. Riportiamo alcuni passaggi dell’interessante intervista di Lopez.
    “Il bilancio dell’attuale Davis è positivo, ma in futuro si potranno cambiare varie cose, format, dove si giocherà… un po’ cercando di stabilire qualcosa che rimanga nel tempo” afferma Lopez. “Dopo tutto il tempo con l’antico formato, e dopo tutti i cambiamenti recenti, ora stiamo lavorando su questo, per rendere la competizione un progetto duraturo, in modo che la gente capisca com’è veramente il format e soprattutto che non ci sono tanti cambiamenti ulteriori, perché i cambiamenti alla fine disorientano e confondono le persone dall’evento. Stiamo cercando di stabilire un formato che duri nel tempo. La gente è contenta delle finali in sede unica e vedremo le partite in casa e in trasferta (playoff in casa e fuori casa) se si può aggiungere qualcos’altro l’anno prossimo, ci stiamo lavorando. Stiamo esaminando diverse opzioni per vedere quale è la migliore.
    In passato Feliciano ha affermato che non esiste un formato perfetto. Ci si sta avvicinando? “Vediamo… i cambiamenti sono stati molto drastici e poi ce ne sono stati anche tanti. Non solo c’è stato un grande cambiamento quando Kosmos ha iniziato nel 2019, ma ci sono stati diversi cambiamenti in seguito. Ciò genera molta incertezza nelle persone. Alla fine si possono apprezzare i cambiamenti, ma devono avere un po’ di senso e devono essere supportati da qualcosa che funziona. Se ci sono così tanti cambiamenti, alla fine le persone si confondono. Da fan, adoravo il vecchio formato; per me l’essenza della competizione era giocare in casa con la propria gente, scegliere il tipo di superficie e tutto il resto. Per me era bellissimo. Capisco che, nel calendario attuale, giocare quattro turni di qualificazione in questo modo fosse impossibile. Quindi ora siamo in quel processo. Personalmente mi piacciono le finali. Penso che stiano guadagnando importanza, sono le otto migliori nazioni che giocano in pochi giorni in una città. Mi piace, e l’anno prossimo stiamo valutando di aggiungere un po’ più di partite in casa e in trasferta, il vecchio formato, giocando un po’ di più con il vecchio formato fino a raggiungere le finali. Ci sono ancora tante cose nell’aria ed è una delle possibilità che stiamo valutando, ma nulla è ancora deciso”.
    A Valencia si spinge proprio perché la Finale 8 si svolga qui, alla Roig Arena, dal 2025. “Il processo è ancora aperto, ci sono diverse città che si sono candidate” continua Lopez. “Valencia è una di queste e penso che le cose stiano andando bene, c’è molto interesse. Sono venuto alla presentazione della fase a gironi e il sindaco lo ha detto pubblicamente. Anche la Roig Arena sembra essere all’altezza del compito. Ovviamente ci sono tantissime cose da chiudere, sicuramente avranno chiuso concorsi o concerti…. L’ideale sarebbe che prima di Malaga venga annunciata la città che ospiterà le Finali dal 2025”.
    Si parla con insistenza della Cina come candidato preferito dell’ITF, questa la voce che le nostre fonti hanno raccolto. Lopez su questo resta possibilista: “Cina sì, Arabia Saudita, per quanto ne so, no. La Cina infatti ha mostrato un forte interesse, infatti la fase a gironi si è giocata in Cina (a Zhuhai) e penso che siano interessati anche ad ospitare le Finali. L’Arabia Saudita è molto interessata a continuare a collaborare con l’ATP e la WTA. Quest’anno giocheranno lì le WTA Finals, anche la questione del decimo Masters 1.000 è nell’aria e credo che alla fine sarà qualcosa che riusciranno a raggiungere, le NextGen Finals sono ancora lì”.
    La fase a gironi si è svolta anche quest’anno subito dopo US Open. Una settimana a dir poco infelice… Lopez la pensa così: “È difficile, storicamente la Coppa Davis è sempre stata uno sforzo in più che i giocatori devono fare per rappresentare il proprio Paese. La Coppa Davis non cade quasi mai in un periodo dell’anno in cui tutti vogliono giocare. La Davis dovrà essere aggiunta in base al calendario esistente. Questa fase a gironi si gioca dopo gli US Open e abbiamo avuto assenze significative, come il campione degli US Open, Jannik Sinner, abbiamo avuto alcune sconfitte anche da parte degli americani, l’anno scorso qui abbiamo perso Carlos… Ma non possiamo cercare una data nel calendario che porti tutti i migliori a giocare con certezza perché non accadrà. Non succedeva prima con il vecchio formato, quando ho iniziato a giocare, né succederà in futuro. I tornei di tennis ne sono consapevoli, tieni presente che il calendario è quello che è e che i giocatori a volte danno la priorità e decidono di giocare qua o là in base a ciò che ritengono andrà meglio per loro. E così continuerà ad essere nel mondo del tennis, sia in Coppa Davis che in circuito. Ci sono degli obblighi che devi rispettare, ma anche noi a Madrid abbiamo avuto anni in cui non abbiamo avuto Djokovic, non abbiamo avuto Sinner… potrei dirti mille nomi. E questo fa parte della vita del tennis. Trovo difficile trovare una data su cui tutti siano d’accordo”.
    È un intervista molto significativa, che lancia quelle che dovrebbero essere le novità per il 2025, un primo ritorno alle sfide casa-trasferta quasi sicuramente al posto della fasi a gironi di settembre, davvero mal collocata in calendario. Tuttavia Lopez sembra “tombale” nell’affermare che la cara vecchia Davis continuerà a dover rincorrere il calendario e i miseri spazi possibili, senza la possibilità di tornare davvero centrale nella stagione. Parole che confermano come in realtà l’interesse di ATP e giocatori sia sul tour stagionale, e che l’idea di rilanciare per davvero la competizione a squadra sia assai marginale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO