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    Caso Lloyd, sugli insulti interviene Giovanni Malagò: “Che tristezza infinita”

    Di Redazione
    Dopo la notizia della gravidanza di Carli Lloyd, palleggiatrice e capitana della Vbc èpiù Casalmaggiore, data dalla stessa società martedì scorso, non sono tardate le polemiche da parte di una fetta di tifoseria rosa che voleva l’atleta subito licenziata per mancato adempimento del contratto e, in alcuni casi, anche di insulti ingenerosi e indecorosi.
    Come riporta La Gazzetta dello Sport, a commentare l’incresciosa vicenda, dopo l’amica Carlotta Cambi, anche Giovanni Malagò, presidente del Coni:“La notizia degli insulti di qualche tifoso nei confronti della giocatrice di Casalmaggiore Carli Lloyd per l’annunciata gravidanza mette una tristezza infinita. I tifosi danno un giudizio limitandosi alla tesi che la ragazza ha un contratto e ora non può garantire le prestazioni come la squadra prevedeva, ma come non dare il diritto a una donna di non diventare madre? Ci manca solo questo” ha continuato Malagò.
    Accanto alla giocatrice americana, c’è il supporto della stessa società:“Noi stiamo con il nostro capitano. E come la grande maggioranza dei nostri tifosi vogliamo testimoniarle tutto il nostro appoggio”.
    E del neonato sindacato degli atleti, Aip:
    “Vergogna a chi ha espresso commenti sessisti e giudizi senza conoscere la tematica. Diventare genitori è un diritto, diventare genitori è un regalo della vita. Tutto lo spogliatoio di Aip fa i migliori auguri a Carli Lloyd e qui invitiamo formalmente tutte le istituzioni afar comprendere l’importanza del diritto di maternità e paternità anche nelmondo dello Sport, un mondo in cui anche su questo tema non sono previste tutele. C’è bisogno di tutelare i diritti di ogni atleta e c’è bisogno di non essere indifferenti”. LEGGI TUTTO

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    Le Federazioni danno mandato a Malagò di discutere la riforma dello sport

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    Piena fiducia dalle Federazioni a Giovanni Malagò, presidente del Coni, per discutere la proposta di riforma dello sport presentata dal ministro Vincenzo Spadafora. In seguito alla riunione tenutasi ieri presso il Salone d’Onore del Coni, i presidenti delle 44 Federazioni sportive nazionali hanno dato mandato a Malagò di incontrare il Ministro per rappresentare le loro istanze in merito all’imminente approvazione dei Decreti attuativi della legge delega.
    (fonte: Ansa) LEGGI TUTTO

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    Tutela dei lavoratori, vincolo sportivo e non solo: Malagò incontra i presidenti

    Di Redazione
    Una riunione informale tra Giovanni Malagò, presidente del Coni, e i presidenti delle 44 Federazioni sportive italiane, per discutere dell’argomento all’ordine del giorno: la riforma dello sport presentata dal Ministro competente Vincenzo Spadafora. Come riporta il Corriere dello Sport si svolgerà oggi il meeting tra i principali dirigenti sportivi italiani per parlare di un testo destinato ad aprire molti fronti di dibattito: e proprio a questo scopo è stata fatta circolare la bozza di 124 pagine che, dopo le opportune modifiche, dovrà essere approvata in Consiglio dei Ministri entro l’8 novembre.
    I temi sul piatto sono tanti, a cominciare dall’istituzione di un nuovo soggetto istituzionale con poteri di vigilanza, il Dipartimento dello Sport, gestito direttamente dalla Presidenza del Consiglio (e che quindi continuerebbe a funzionare anche qualora non venisse designato un Ministro per lo Sport). Una novità destinata ad alterare gli equilibri già precari tra Sport e Salute e Coni. Sempre sul piano politico c’è poi un altro provvedimento che interessa molto da vicino le Federazioni: il limite di mandato a 12 anni per i presidenti, a cui si affiancheranno altre norme come l’incompatibilità tra le cariche sportive e quelle politiche.
    Altri argomenti riguardano più da vicino l’attività quotidiana delle società: il principale è la riforma del lavoro sportivo, che garantirebbe nuovi contratti ad atleti e tecnici dilettanti, ma anche fisioterapisti, lavoratori del fitness, collaboratori di società e istituzioni, iniziando un percorso che potrebbe portare all’equiparazione con il lavoro dipendente. E poi c’è il fronte caldissimo dell’abolizione del vincolo sportivo, rivendicata da Spadafora come un atto di “liberazione” per gli atleti dilettanti, ma al tempo stesso molto temuta dalle società che lavorano nel settore giovanile e temono di veder sparire contributi fondamentali per la loro sopravvivenza.
    (fonte: Corriere dello Sport) LEGGI TUTTO