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    La lettera di una mamma a Malagò: “Campionati Under 19 anche per le ragazze”

    Di Redazione Continua a far discutere il tema della riforma dei campionati Under attuata solo parzialmente dalla Federazione Italiana Pallavolo: dopo lunghi dibattiti la Fipav sembra aver definitivamente deciso di tornare alle categorie pari (Under 18, 16 e 14) nel settore femminile, come già stabilito lo scorso anno, mentre nel maschile si continuerà con gli anni dispari (Under 19, 17 e 15). Questo nonostante la posizione contraria di una parte del movimento giovanile, esplicitata anche dai risultati del nostro sondaggio. Sullo stesso tema arriva in redazione la lettera (firmata) che la madre di due giovani giocatrici ha scritto al presidente del Coni Giovanni Malagò, chiedendogli di intervenire affinché anche le categorie femminili vengano riformate, soprattutto per garantire un percorso scolastico più uniforme alle ragazze. La riportiamo integralmente: “Buongiorno Gent.mo Dott. Malagò, le scrivo in merito ai campionati Under ed alla loro possibile riforma. Sono madre di due giocatrici. Due ragazze che probabilmente hanno delle potenzialità, dato che dai loro 15 anni sono fuori casa ed una delle due è già stata convocata un paio di volte ai raggruppamenti nazionali. Mi sono resa conto sul campo di quanta disparità fra i sessi ci sia anche in questo sport. Come in molte realtà del nostro paese, la cultura del maschio, la cultura patriarcale, la fa da padrone. Non solo in termini di compensi fra i professionisti, in termini di riconoscimenti dei diritti civili (vedi le gravidanze), ma anche in termini culturali. Mi spiego meglio. Con l’organizzazione standard, la sezione maschile effettua campionati con categorie in anni dispari. Le giovanili terminano con l’Under 21. Questa organizzazione permette loro di chiudere il corso di studi delle scuole superiori nello stesso posto, nella stessa città, con gli stessi amici, gli stessi professori, dando loro la possibilità di avere una ‘stabilità culturale’ che al femminile non è concessa. Nel femminile i campionati, ad accezione del periodo pandemico, sono solo per età pari. Le giovanili terminano con l’Under 18. Questo costringe le ragazze che hanno la fortuna di avere una grande passione e delle capacità, ad effettuare una scelta difficile proprio nell’ultimo anno delle scuole superiori. Molte si fermano un anno per diplomarsi. L’alternativa è finire la scuola altrove, proprio l’anno della maturità. E questa vi sembra parità fra i sessi? Il diritto allo studio non dovrebbe essere uguale per tutti? Questi giovani sono il nostro futuro. Il nostro futuro non è fatto solo di sport. La cultura dovrebbe essere al primo posto e dovrebbero avere TUTTI il diritto di poter studiare ciò che vogliono nello stesso modo“. LEGGI TUTTO

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    Giovanni Malagò in visita a Roma dagli azzurri di Blengini

    Di Redazione Il presidente del Coni Giovanni Malagò, accompagnato dal segretario generale Carlo Mornati, in serata ha fatto visita alla nazionale maschile, radunata al Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti a Roma. All’incontro, oltre alla formazione azzurra, erano presenti il presidente federale Giuseppe Manfredi, il vice presidente Luciano Cecchi e il vice segretario Stefano Bellotti. Malagò si è intrattenuto con il ct Gianlorenzo Blengini e con gli atleti azzurri, facendo i migliori auguri per questa importante stagione sportiva, caratterizzata dai Giochi Olimpici di Tokyo. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Giovanni Malagò rieletto presidente del CONI. Antonella Del Core nella Giunta Nazionale

    Di Redazione Rielezione trionfale per Giovanni Malagò alla guida del CONI: il presidente uscente, in carica dal 19 febbraio 2013, è stato rieletto a larga maggioranza dal Consiglio Nazionale per il suo terzo mandato. Nell’assemblea tenutasi al Tennis Club Bonacossa di Milano, Malagò ha ottenuto 55 voti (il 79,1% delle preferenze valide), contro i 13 dell’ex presidente della Federciclismo Renato Di Rocco; appena un voto per l’olimpionica Antonella Bellutti, sostenuta tra gli altri anche dalla pallavolista Lara Lugli. Malagò, 61 anni, da oggi diventa il terzo presidente più longevo nella storia del CONI, dopo Giulio Onesti e Gianni Petrucci. “Non mi risparmierò – è la sua prima dichiarazione – per ripagare chi mi ha espresso fiducia e anche chi ha votato gli sfidanti. In questo momento di particolare complessità voglio continuare a onorare un mondo che sento il mio e per il quale ho preso un impegno che ho dimostrato di rispettare. Per me non esiste un ruolo più bello di quello di Presidente del CONI. Siete la mia famiglia e mi troverete sempre dalla stessa parte“.  Com’era già noto, della Giunta Nazionale farà parte in quota atleti anche Antonella Del Core: la campionessa della nazionale ha ottenuto 37 voti, mentre 21 sono andati a Paolo Pizzo (entrambi eletti). Niente da fare invece per Manù Benelli, candidata con Bellutti, che ha ricevuto un solo voto per la quota tecnici: la più votata è stata Emanuela Maccarani. (fonte: Coni.it) LEGGI TUTTO

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    Domani la vaccinazione delle azzurre accompagnate da Malagò e Manfredi

    Di Redazione Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, accompagnerà domani, 12 maggio, alle ore 14, la Nazionale Femminile di Pallavolo nell’hub vaccinale di Palazzo delle Scintille a Milano. La nazionale azzurra, guidata dal tecnico Davide Mazzanti, si trasferirà dal ritiro di Cavalese per sottoporsi alla prima dose della vaccinazione in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Il presidente federale Giuseppe Manfredi sarà insieme a Malagò e al Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, Maurizio Casasco e al Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati. Ad accoglierli ci saranno Guido Bertolaso, consulente della Regione Lombardia per l’emergenza Covid-19, e Alberto Zoli, Direttore Generale Areu. Al termine Malagò, Manfredi e Casasco parteciperanno al Consiglio Nazionale del CONI, in programma a Milano, con inizio alle ore 16, e che precederà quello elettivo, in calendario il giorno successivo, giovedì 13 maggio alle ore 10, al Circolo Tennis Milano Alberto Bonacossa. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Fondazione Sport City si presenta. Tra gli ospiti Malagò e Berruto

    Di Redazione
    Un appuntamento con ospiti d’eccezione per presentare on line il progetto della Fondazione Sport City, una realtà che nasce con l’intento di promuovere, diffondere, supportare la cultura sportiva in Italia, lavorando sulla formazione, sulla divulgazione scientifica, sulla ricerca e offrendo le sue competenze a servizio di pubbliche amministrazioni, enti e realtà private. La presentazione, che si terrà on line in ottemperanza agli attuali protocolli anti Covid-19, vedrà la presenza di ospiti d’eccezione del panorama sportivo, politico e istituzionale italiano.
    Ad aprire i lavori sarà Fabio Pagliara, Presidente della Fondazione Sport City, che introdurrà gli intenti, gli obiettivi, le competenze a servizio di questo ambizioso progetto, che si vuole porre come hub indipendente, apartitico e no profit, in grado di trovare risposte all’urgente necessità di studiare percorsi sportivi impattanti rispetto al benessere nelle città e alla qualità di vita dei cittadini, nonché di progettare interventi di rigenerazione urbana sportiva, capaci di valorizzare elementi quali tecnologia e sostenibilità, due grandi alleati dello sport di domani.
    Le attività della Fondazione rivolte alle istituzioni riguarderanno esempi di sviluppo di partnership e alleanze per lo sport e per le città, ricerca di soluzioni mirate al benessere dei cittadini e alle politiche sociali attraverso lo sport, la creazione di network fra le città per lo sviluppo dello sport in ambito urbano, piani di valorizzazione dei luoghi dello sport anche in ottica di rigenerazione urbana. Una realtà costituita da un gruppo di professionisti che si sono distinti nel proprio campo di appartenenza e che lavorano a titolo puramente personale e pro bono per fare proposte attuali, pratiche e d’impatto che permettano di individuare le priorità sulle quali agire in tema di sport nelle città.
    Ospiti dell’appuntamento Roberto Pella, Vicepresidente vicario ANCI e presidente dell’Intergruppo parlamentare Qualità di vita nelle città, Giuseppe Pierro, Capo dipartimento Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Malagò, Presidente del CONI, Luca Pancalli, Presidente Comitato Italiano Paralimpico, Vito Cozzoli, Presidente Sport e Salute, Andrea Lenzi, Presidente dell’Health City Institute e Presidente del CNBBSV della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
    Porteranno il loro contributo Mauro Berruto (manager sportivo), Margherita Granbassi (ex atleta e conduttrice), Gianmarco Tamberi (atleta) e Silvia Salis (ex atleta), con la conduzione del giornalista Jacopo Volpi. La web conference è aperta al pubblico, che potrà seguirla in diretta online.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Olimpiadi: approvato il “Decreto CIO”, l’Italia salva inno e bandiera

    Di Redazione
    L’Italia si “salva” in extremis dalle possibili sanzioni del CIO: alla vigilia della riunione del Comitato Olimpico internazionale, il Governo ha approvato il decreto che garantisce l’autonomia al Coni e che dovrebbe evitare possibili sanzioni. Il rischio concreto era che il CIO vietasse agli azzurri di partecipare alle Olimpiadi 2020 con i simboli nazionali, come inno e bandiera, a causa della violazione della norma che impone la “piena autonomia gestionale, amministrativa e contabile delle federazioni sportive“.
    A quanto riporta la Gazzetta dello Sport, per sbloccare il decreto è stato necessario un intervento diretto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella stessa riunione del Consiglio dei Ministri in cui ha annunciato le proprie dimissioni. Il testo del decreto non è ancora stato reso noto, ma tra i provvedimenti presi ci sarebbero l’attribuzione al Coni di beni immobiliari (come i centri olimpici di Roma, Tirrenia e Formia) e di una dotazione di 165 unità di personale, oltre all’aumento degli stanziamenti governativi.
    Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha espresso soddisfazione per il provvedimento e ha informato immediatamente al telefono il presidente del CIO Thomas Bach, che avrebbe replicato con un semplice “Sono molto felice“.
    (fonte: Ansa.it) LEGGI TUTTO

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    Dall’apertura alla chiusura totale: l’universo parallelo della Fipav

    Di Redazione
    Adorata da scrittori di fantascienza e filosofi, la teoria degli universi paralleli non è ancora completamente dimostrata da un punto di vista scientifico, ma in alcuni casi sembra essere l’unica via per interpretare fenomeni altrimenti inspiegabili.
    Potrebbe essere il caso della lettera inviata oggi dal presidente della Fipav Bruno Cattaneo, che chiede al suo omologo del Coni, Giovanni Malagò, di far rispettare con rigidità l’ultimo DPCM che impone lo stop a tutte le attività sportive non considerate “di preminente interesse nazionale“: un decreto in seguito al quale la stessa Federazione Italiana Pallavolo ha disposto lo stop agli allenamenti di tutte le categorie con l’esclusione di Serie A e Serie B (decisione non del tutto condivisa nemmeno internamente, come dimostra ad esempio la dura presa di posizione del Comitato Regionale del Lazio).
    Nella sua missiva, Cattaneo denuncia quella che definisce “una situazione non più sostenibile (…) che vede da una parte un chiaro monito governativo ad un maggior controllo e restrizione delle attività sportiva, e dall’altra l’allegra corsa a dichiarare come di preminente interesse nazionale attività che sono e rimangono di carattere puramente promozionale“. Il presidente della Fipav rivendica quindi la decisione presa “con grande senso di responsabilità” dal suo Consiglio, che avrebbe “interpretato letteralmente quanto da voi richiesto, andando a restringere in modo sensibile tutta la nostra attività e dichiarando di preminente interesse nazionale i soli campionati di Serie A e B (…), attività che riguarda solo 400 delle nostre 4000 società“. Con grande “disappunto del movimento“, ovviamente.
    Il bersaglio di Cattaneo è presto chiaro: “Non posso accettare di vedere come da parte degli Enti di Promozione Sportiva si continui con grande disinvoltura a dichiarare come di preminente interesse nazionale tutta una serie di attività che non possono che avere un carattere promozionale, e comunque mai di primario interesse rispetto alle discipline sportive stesse“. Riferimento piuttosto trasparente a enti come, per esempio, l’UISP, che tramite i propri Comitati locali ha ribadito che le sue attività continueranno a svolgersi regolarmente poiché il nuovo DPCM “non presenta in materia di sport sostanziali differenze dal precedente“.
    E da qui deriva la preghiera a Malagò di “voler esercitare con grande attenzione e determinazione quella attività di vigilanza che il DPCM stesso assegna al Coni, evitando che questa situazione possa degenerare in una corsa all’ultimo tesseramento, creando ulteriori sofferenze a un sistema che è già messo duramente alla prova“.
    Tutto chiaro e, forse, anche coerente. Se non fosse che fino a 4 giorni fa la Federazione Italiana Pallavolo considerava “di interesse nazionale” quasi tutte le categorie, tra cui la Serie C e i campionati giovanili fino all’Under 13, facendosi forte di un Regolamento Gare da lei stessa promulgato, e permettendone di conseguenza l’attività. In questo modo fin da ottobre, in una situazione epidemiologica e sanitaria ben diversa da quella di oggi, migliaia di atleti su tutto il territorio nazionale – “zone rosse” comprese – avevano avuto, almeno in teoria, la possibilità di continuare ad allenarsi.
    All’epoca evidentemente la Fipav non aveva ritenuto di dover fare proprio “il chiaro monito governativo ad un maggior controllo e restrizione dell’attività sportiva” presente nel testo dei precedenti DPCM, che pure era identico a quello della norma attualmente in vigore, con la sola eccezione della parola “preminente“. Né aveva considerato la possibile contraddizione tra lo spirito di un provvedimento che invitava i cittadini a uscire di casa il meno possibile e la possibilità di recarsi tutti i giorni in palestra, anche in comuni differenti dal proprio. E allo stesso modo era sicuramente passato inosservato il dettaglio che bastasse tesserarsi alla Federazione per ottenere il via libera agli allenamenti di Beach Volley, dal momento che tutti i tesserati sono potenziali partecipanti ai campionati nazionali.
    L’intervento del Coni, con una circolare datata 4 dicembre che richiama la Delibera numero 371 del 17 novembre (quando la maggior parte delle attività della Fipav erano permesse), ha ribadito però il riconoscimento di “preminente interesse nazionale” alle sole manifestazioni calendarizzate entro il 31 gennaio (requisito di cui non possono avvalersi la Serie C e i campionati Under), e la Fipav è stata costretta a fare marcia indietro.
    A questo punto, forse, la Federazione dovrebbe spiegare dal suo punto di vista quale sia stato il cambiamento così radicale da giustificare una repentina inversione di tendenza rispetto alle proprie certezze del passato appena più recente. E, di conseguenza, una contestazione esplicita ad altri che, a torto o ragione, ora si avvalgono degli stessi principi. In altre parole, perché la stessa Fipav che fino a ieri riteneva possibile una larga apertura oggi, anziché ribadire e difendere il proprio punto di vista, si preoccupa che siano gli altri a chiudere?
    Forse c’è qualche passaggio che ci sfugge. O forse, come dicevamo all’inizio, tutto quanto abbiamo raccontato si è svolto in un universo parallelo, spiegazione che sarebbe decisamente più logica e razionale… LEGGI TUTTO

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    Caso Lloyd, sugli insulti interviene Giovanni Malagò: “Che tristezza infinita”

    Di Redazione
    Dopo la notizia della gravidanza di Carli Lloyd, palleggiatrice e capitana della Vbc èpiù Casalmaggiore, data dalla stessa società martedì scorso, non sono tardate le polemiche da parte di una fetta di tifoseria rosa che voleva l’atleta subito licenziata per mancato adempimento del contratto e, in alcuni casi, anche di insulti ingenerosi e indecorosi.
    Come riporta La Gazzetta dello Sport, a commentare l’incresciosa vicenda, dopo l’amica Carlotta Cambi, anche Giovanni Malagò, presidente del Coni:“La notizia degli insulti di qualche tifoso nei confronti della giocatrice di Casalmaggiore Carli Lloyd per l’annunciata gravidanza mette una tristezza infinita. I tifosi danno un giudizio limitandosi alla tesi che la ragazza ha un contratto e ora non può garantire le prestazioni come la squadra prevedeva, ma come non dare il diritto a una donna di non diventare madre? Ci manca solo questo” ha continuato Malagò.
    Accanto alla giocatrice americana, c’è il supporto della stessa società:“Noi stiamo con il nostro capitano. E come la grande maggioranza dei nostri tifosi vogliamo testimoniarle tutto il nostro appoggio”.
    E del neonato sindacato degli atleti, Aip:
    “Vergogna a chi ha espresso commenti sessisti e giudizi senza conoscere la tematica. Diventare genitori è un diritto, diventare genitori è un regalo della vita. Tutto lo spogliatoio di Aip fa i migliori auguri a Carli Lloyd e qui invitiamo formalmente tutte le istituzioni afar comprendere l’importanza del diritto di maternità e paternità anche nelmondo dello Sport, un mondo in cui anche su questo tema non sono previste tutele. C’è bisogno di tutelare i diritti di ogni atleta e c’è bisogno di non essere indifferenti”. LEGGI TUTTO