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    Da Parigi a Wimbledon, da Carboni a Rapagnetta: negli Slam juniores il Piatti Tennis Center non manca mai

    Daniele Rapagnetta, giovane classe 2006 del Piatti Tennis Center, giocherà sui mitici campi di Wimbledon il torneo juniores

    Nel tennis le vittorie da under 18 non danno garanzie di successo fra i professionisti, ma la capacità di partecipare ai tornei juniores del Grande Slam è sempre uno step importante nel percorso verso l’alto livello. E rappresenta anche una delle migliori opportunità di crescita per i campioni del futuro. Per questo, dal Piatti Tennis Center possono essere soddisfatti dei loro talenti, che ormai nei Major dei giovani non mancano mai e spesso lasciano il segno. A Roland Garros era stato super protagonista il sardo Lorenzo Carboni, capace di spingersi fino a un solo punto dalla finale eliminando nella sua cavalcata anche il giapponese Rei Sakamoto, campione a inizio stagione all’Australian Open, mentre a rappresentare il PTC sui sacri campi di Wimbledon ci sarà Daniele Rapagnetta, ammesso di diritto fra i 64 del torneo dei “Boys” come solo altri due azzurri: Federico Cinà e Andrea De Marchi. Per il ragazzo romano classe 2006, che debutterà ai Championships contro il turco Atakan Karahan, è la terza apparizione consecutiva in uno Slam giovanile. Arriva a coronamento di un periodo molto positivo, che fra Roland Garros e Wimbledon l’ha visto anche trovare la sua prima semifinale in carriera fra i professionisti, in un torneo Itf da 15mila dollari di montepremi giocato a Koszalin (Polonia), dove si è arreso solo in tre set al futuro vincitore. Segno che il laziale è ormai pronto per stare stabilmente fra i grandi, dunque è il momento di raccogliere le ultimissime esperienza da juniores prima del grande salto.
    Anche per questioni d’età, visto che sono entrambi prossimi ad abbandonare il circuito giovanile, Carboni e Rapagnetta rappresentano i due nomi di punta fra i giovani del Piatti Tennis Center, ma la lista è comunque lunghissima, di italiani e non. Rimanendo a casa nostra, uno dei protagonisti dell’ultimo periodo è stato Filippo Garbero, classe 2009, che alla prima esperienza in assoluto nel mondo dei “pro” è riuscito a superare le qualificazioni nel torneo Itf di Bergamo, vincendo due incontri e destando ottime impressioni. Un risultato tutt’altro che banale per un ragazzo al primo anno da under 16, subito capace di mostrare tutto il suo valore anche fra i più grandi. E, sempre in tema di quindicenni, al Piatti Tennis Center c’è persino chi può già vantare la prima convocazione in Coppa Davis, peraltro in un fine settimana preziosissimo per il proprio Paese. Si tratta di Ziga Sesko, uno dei nomi del quintetto della Slovenia che a fine giugno in Montenegro ha conquistato la promozione nel Gruppo 2 della celebre competizione per nazioni vinta dall’Italia nel 2023. Il giovane di base da tempo a Bordighera non ha avuto l’opportunità di scendere in campo, ma dall’esperienza è tornato arricchito. E con nuovi stimoli per lavorare ancora meglio. LEGGI TUTTO

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    I big si preparano a Wimbledon: Alcaraz, Swiatek e Sinner pronti alla sfida

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Alla vigilia di Wimbledon 2024, i principali protagonisti del tennis mondiale hanno condiviso le loro aspettative e sensazioni.
    Carlos Alcaraz, campione in carica, si dice pronto nonostante la sconfitta precoce al Queen’s: “Mi sento molto bene. Dopo Queen’s ho avuto molti giorni per adattare il mio gioco e migliorare. Credo di essere pronto per iniziare il torneo”. Lo spagnolo punta a un risultato storico: “Voglio scrivere il mio nome nella breve lista di vincitori del Roland Garros e Wimbledon nello stesso anno”.
    Iga Swiatek, numero uno del mondo, affronta Wimbledon senza tornei di preparazione sull’erba: “È un torneo molto complicato, non puoi costruire la tua forma per raggiungere il massimo livello qui. Devo concentrarmi sul processo di diventare una giocatrice migliore su questa superficie”. La polacca sottolinea l’importanza dell’adattamento mentale: “Vincerà la giocatrice che si adatterà meglio”.
    Jannik Sinner, testa di serie numero uno, si mostra fiducioso: “Sono molto felice di tornare qui, si avvicina un torneo molto speciale. L’anno scorso ho fatto le semifinali, quindi so di poter giocare un buon tennis su questa superficie”. L’italiano apprezza particolarmente i match al meglio dei cinque set: “Sono divertenti perché puoi cambiare la dinamica in più occasioni. Vedi più emozioni, anche problemi fisici”.
    Sulla sua preparazione per Wimbledon: “Dopo Parigi mi sono preso alcuni giorni liberi e poi sono tornato al lavoro. Non ci sono segreti. Mi sento fisicamente molto meglio rispetto all’inizio del Roland Garros, dove sono arrivato con dei dubbi. Abbiamo lavorato molto negli ultimi giorni. Sono pronto a competere.”
    Su ciò che ama di più del tennis: “Sono molto fortunato perché ho iniziato il tennis come un hobby e ora è diventato un lavoro. Nella mia mente rimane un hobby. Amo uscire in campo e semplicemente giocare. Credo che non ci siano aspetti negativi. So quanto ho sacrificato per essere nella posizione in cui mi trovo. È sempre un onore scendere in campo. Credo che questa sia una delle ragioni per cui amo il tennis, non do nulla per scontato.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic pronto per Wimbledon: “Il mio ginocchio ha risposto bene. Ho 37 anni, forse dovrei rischiare meno e prepararmi per le Olimpiadi. Ma ho un incredibile desiderio di giocare e competere”

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    Alla vigilia di Wimbledon 2024, Novak Djokovic ha sorpreso tutti presentandosi al torneo nonostante i recenti problemi al ginocchio. In una conferenza stampa, il campione serbo ha condiviso dettagli sulla sua condizione fisica e sulla decisione di partecipare al prestigioso torneo.
    “Quando mi sono infortunato al Roland Garros, ho preso rapidamente la decisione di operarmi, con molti dubbi sulla mia partecipazione a Wimbledon,” ha spiegato Djokovic. “Dopo aver parlato con atleti che hanno vissuto situazioni simili, come Taylor Fritz e Stan Wawrinka, ho acquisito fiducia che, con una corretta riabilitazione, avrei potuto giocare.”Il serbo è arrivato a Londra domenica scorsa e ha avuto una settimana di intensi allenamenti con giocatori del calibro di Sinner, Tiafoe, Medvedev e Rune. “Il ginocchio ha risposto molto bene finora, il che è un buon segno per la mia partecipazione a Wimbledon,” ha affermato.
    Sulla decisione di accelerare il suo ritorno, Djokovic ha spiegato: “Ho 37 anni, forse dovrei rischiare meno e prepararmi per le Olimpiadi. Ma ho un incredibile desiderio di giocare e competere, soprattutto perché è Wimbledon, il torneo che è sempre stato un sogno per me.”Djokovic ha sottolineato di non essere venuto a Wimbledon solo per giocare qualche turno, ma per puntare al titolo. “Gli ultimi tre giorni mi hanno reso ottimista sul fatto che posso davvero competere al massimo livello,” ha dichiarato.
    Il campione serbo ha anche ammesso che la sua decisione potrebbe non essere ideale dal punto di vista medico, ma ha enfatizzato che ogni recupero è soggettivo e individuale. “Non ho avuto ricadute. La mia intensità è molto alta ora. Il ginocchio sta bene, non ci sono state reazioni negative,” ha concluso.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Sabalenka frena l’entusiasmo per Wimbledon: “Non sono al 100% fisicamente”

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Aryna Sabalenka, numero due del mondo, è arrivata a Wimbledon 2024 come una delle principali favorite per il titolo. Tuttavia, la giocatrice bielorussa ha voluto frenare le aspettative, rivelando di non essere al meglio della forma fisica.
    Durante il Media Day del Grand Slam londinese, Sabalenka ha condiviso onestamente le sue condizioni: “Sono molto felice di tornare, è un posto incredibile”, ha esordito. “Quello che mi è successo al Roland Garros è stata un’esperienza molto dura, ho sofferto parecchio. Mi ci sono voluti circa cinque o sei giorni per riprendermi. Ho preso molte medicine per aiutare il mio stomaco. È stato piuttosto difficile. Ci sono voluti sei giorni prima di tornare ad allenarmi”.Superato il problema allo stomaco, sono sopraggiunti problemi fisici per Sabalenka. “Non sono al 100% fisicamente. Stiamo facendo tutto il possibile per assicurarci di giocare la prima partita qui, ma no, non sono preparata al 100%”, ha spiegato la bielorussa. “È davvero frustrante. Non ho mai avuto un infortunio grave. È già tanto quello che sto passando ora. L’ultimo mese è stato molto impegnativo, ho lottato con molti dolori. È anche una battaglia mentale, devi trovare il lato positivo”.
    Sabalenka ha rivelato di avere un problema al “grande rotondo” nella spalla, un infortunio raro nel tennis. “Posso fare tutto, allenarmi, colpi da fondo, ma soffro con il servizio, è molto fastidioso. Non senti di essere infortunata”, ha aggiunto.Nonostante le difficoltà, la bielorussa mantiene la speranza di poter competere al meglio. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di non mettere a rischio il resto della stagione.
    Commentando il livello attuale del circuito femminile, Sabalenka ha dichiarato: “Credo che il tennis stia raggiungendo il livello successivo, tutti possono battere tutti. Possiamo tutte vincere un Grand Slam, il livello è aumentato. È qualcosa di davvero pazzesco da pensare, non c’è una favorita ad eccezione di Iga, specialmente sulla terra battuta. In generale, non c’è nessuno che domini così tanto il circuito”.
    Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    Pistolesi elogia Sinner: “Nemmeno l’intelligenza artificiale potrebbe creare un tennista così”

    Claudio Pistolesi nella foto

    Claudio Pistolesi, ex giocatore italiano e figura chiave nel tennis italiano come allenatore di giovani talenti, ha rilasciato dichiarazioni sorprendenti su Jannik Sinner in un’intervista a fanpage.it.
    Pistolesi, con la sua vasta esperienza nel mondo del tennis, ha affermato: “L’impatto della racchetta con la palla dice molto di un tennista e non avevo mai visto niente di simile a quello di Jannik Sinner. Ho giocato contro Agassi, Sampras e Becker, ho allenato tennisti che hanno lottato contro il Big 3, ma nessuno di loro aveva una pulizia così pura nel colpire e riusciva a far correre la palla così tanto con uno sforzo minimo.”
    L’ex giocatore non si è limitato a elogiare le capacità tecniche di Sinner, ma ha anche sottolineato le sue qualità mentali: “Poi c’è la sua mentalità, la cultura sportiva che ha, quell’equilibrio e serenità che mostra. Nemmeno l’intelligenza artificiale potrebbe aver creato un tennista così.”
    Queste parole di Pistolesi sottolineano non solo il talento eccezionale di Sinner, ma anche la sua unicità nel panorama tennistico mondiale. L’allenatore italiano sembra suggerire che Sinner rappresenti una combinazione perfetta di abilità tecniche e forza mentale, caratteristiche che lo rendono un atleta straordinario e potenzialmente destinato a grandi successi nel futuro del tennis.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Djokovic verso Wimbledon: Wilander elogia la sua grandezza e rapida ripresa

    Novak Djokovic classe 1987, n.2 del mondo – Foto Getty Images

    Alla vigilia di Wimbledon, l’attenzione del mondo del tennis è focalizzata su Novak Djokovic e la sua sorprendente ripresa dopo l’operazione al menisco. Mats Wilander, ex campione svedese, ha condiviso le sue riflessioni sulla grandezza del serbo e sulla sua pronta guarigione.Wilander ha paragonato Djokovic ai suoi storici rivali, Rafael Nadal e Roger Federer, sottolineando come la grandezza di Nole sia stata inizialmente meno evidente: “Credo che quando Nole è arrivato nel circuito, non abbiamo visto subito la sua grandezza perché era più dentro di lui che fuori. In Roger e Rafa la grandezza si poteva vedere nel colpo, nella tecnica. Tutti vogliono giocare come Roger. Novak colpisce la palla come la maggior parte degli altri professionisti, solo che colpisce il suo rovescio come i migliori e il suo dritto come i migliori.”
    L’ex numero uno ha evidenziato l’assenza di debolezze nel gioco di Djokovic su qualsiasi superficie, un tratto che lo distingue da Federer e Nadal. Questa completezza, unita a un fisico eccezionale, ha permesso al serbo di conquistare 24 titoli del Grande Slam.
    Wilander si è detto sorpreso di vedere Djokovic a Londra poco prima di Wimbledon, sottolineando come questa sia la sua grandezza: “Non cerca il numero 1 del ranking, non cerca di vincere il maggior numero di titoli del Grande Slam, cerca la situazione del giorno per giorno. E credo che senta di dover andare a Wimbledon per entrare in quello spirito competitivo.”
    L’ex campione svedese ha anche spiegato l’importanza di Wimbledon per Djokovic in vista delle Olimpiadi di Parigi: “Se si sta preparando per giocare o meno, non lo so, ma si sta preparando per far parte del torneo. Anche se non giocasse, lo aiuterà a diventare un giocatore migliore. Lo aiuterà a tornare prima per essere completamente pronto a giocare alle Olimpiadi.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner si confessa alla vigilia di Wimbledon: “Non m’importa essere famoso. A volte mi obbligo ad andare a rete in mezzo a una partita anche se non mi sento pronto”

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Alla vigilia di Wimbledon 2024, Jannik Sinner si è aperto in un’intervista rilasciata a L’Equipe, rivelando aspetti della sua personalità e del suo approccio al tennis. Il campione italiano, vincitore degli Australian Open 2024, si prepara ad affrontare il prestigioso torneo londinese con la consueta determinazione e umiltà che lo contraddistinguono.Sulla fama e i social media, Sinner ha dichiarato: “Non m’importa essere famoso. So che avrò sempre le persone che amo veramente, e questo va oltre l’avere milioni di follower o solo un paio. Sarò sempre fedele a queste persone. Cosa c’è di più importante che essere circondato dalla mia famiglia, che è orgogliosa di me, e dai miei amici che mi conoscono da quando ero un ragazzino?”
    Sulla sua identità italiana e le critiche iniziali: “All’inizio non è stato facile. Ero un po’ diverso dagli altri, sia dentro che fuori dal campo. Vengo da un posto dove la gente va a letto presto, mentre il resto degli italiani si comporta in maniera un po’ diversa. Tuttavia, non ho mai cercato di cambiare per compiacere qualcuno. Sono quello che sono: se alla gente piace chi sono, fantastico. Se no, è così che è. Non cambierò perché ci sono sconosciuti che mi criticano.”
    Sul miglioramento del suo gioco mentale: “Quando ho iniziato a capirmi meglio, a capire come funziona la mia testa, mi sono sentito meglio in campo. Ci sono momenti difficili che devi gestire, momenti di rabbia, ma non puoi mai dimenticare una cosa: c’è un avversario che ti sta guardando dall’altra parte del campo. Se gli dai informazioni, questo può aiutarlo ad alzare il suo livello di gioco.”
    Sul suo approccio agli allenamenti: “Quando mi alleno, cerco di generare colpi che producono il suono giusto il più possibile. Alcuni giocatori si concentrano sul controllo della palla; per me, la cosa più importante è il suono. Deve essere pulito, ma la palla deve essere pesante.”
    Sulla sua mentalità in partita: “A volte mi obbligo ad andare a rete in mezzo a una partita anche se non mi sento pronto: la mia mentalità è chiara, è qualcosa che mi aiuterà in futuro. Se lo vedi come qualcosa che ti aiuterà, essere coraggioso è molto più facile. Se guardi solo al risultato, è molto più difficile rischiare.”
    Il tennista altoatesino ha anche espresso la sua diffidenza verso i social network: “I social media non riflettono la vita reale. Domani potrei postare una foto di me sorridente ed essere completamente depresso dentro, ma la gente non lo vedrebbe. Preferisco vivere senza di loro. Non ho bisogno di leggere cosa scrive la gente su di me, non ci penso e vivo la mia vita senza social.”
    Sinner ha anche rivelato un aspetto interessante del suo approccio al gioco: “Quando provo le racchette, mi concentro sul suono della palla quando colpisco. Non guardo nemmeno dove cade. Se ho una buona connessione con il suono, so che è la racchetta giusta.”Infine, parlando dei suoi miglioramenti recenti, ha detto: “Credo che una delle mie maggiori aree di miglioramento consista nella mia capacità di ‘trovare’ la rete, cioè di poter chiudere i punti con la volée più spesso. Cercare di sfruttare ogni opportunità di salire a rete. Questo ha fatto la differenza nel mio gioco e nella mia fiducia.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Paul Jubb: dal dramma personale al sogno di Wimbledon

    Paul Jubb nella foto – Foto getty images

    La storia di Paul Jubb, giovane tennista britannico di 24 anni, è un esempio di come l’avversità possa forgiare un campione. Rimasto orfano da bambino e cresciuto dalla nonna paterna, recentemente scomparsa, Jubb sta finalmente emergendo nel circuito ATP dopo anni di lotte contro gravi infortuni.Questa settimana, all’ATP 250 di Mallorca 2024, Jubb ha raggiunto un importante traguardo sconfiggendo per la prima volta un top-20, Ben Shelton, e qualificandosi per le semifinali. Questi successi arrivano in un momento cruciale, a pochi giorni dall’inizio di Wimbledon 2024, torneo a cui Jubb si presenterà con rinnovata fiducia.
    Il talento di Jubb non è mai stato in discussione. Vincitore del campionato NCAA nel 2019, battendo Nuno Borges in finale, e capace di entrare nella top-200 ATP, la sua carriera è stata frenata principalmente dagli infortuni, in particolare alle sue fragili caviglie.
    La resistenza di Jubb è straordinaria. Come ha detto lui stesso: “Puoi soffermarsi su ciò che è successo, o puoi andare avanti, e questo è il modo in cui ho sempre cercato di affrontare le cose”. Questa mentalità gli ha permesso di superare non solo gli ostacoli fisici, ma anche le tragedie personali, compresa la recente perdita della nonna che lo aveva cresciuto.Il giovane britannico è ora vicino a rientrare nella top-200 del ranking ATP e si appresta a partecipare a Wimbledon 2024 con grandi aspettative. Il suo obiettivo è entrare nella top-100 e vincere il suo primo match nel prestigioso All England Lawn Tennis Club.
    La storia di Jubb dimostra come talento, ambizione e una straordinaria capacità di superare le avversità possano portare al successo. Se gli infortuni gli permetteranno di competere con continuità, non c’è dubbio che Paul Jubb potrà realizzare i suoi sogni nel tennis professionistico. Il torneo di Mallorca potrebbe essere il punto di svolta tanto atteso nella sua carriera.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO