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    Cairo Open: il torneo ATP in cui i grandi hanno trionfato poco o nulla

    Thomas Muster vincitoe del torneo del Cairo nel 1990

    Anche se quando si pensa ai grandi tornei di tennis l’Egitto non è certo il primo Paese che viene in mente, non tutti sanno che Il Cairo ha ospitato un torneo open di discreto livello, popolato anche da alcuni dei più grandi tennisti dell’epoca.Eppure, non sempre il Cairo Open (Campionati Internazionali d’Egitto) ha avuto la fortuna che probabilmente meritava e, complice anche la coincidenza con altri appuntamenti nel circuito maggiore, ha finito con l’essere snobbato da molti big.A rendere il tutto ancora più complicato c’è anche il fatto che parliamo, purtroppo, di un torneo “estinto”. Il Cairo Open si è infatti disputato fino al 2002, per poi essere posto in cantina e sostituito da altre competizioni minori, su circuito ITF. Non prima, però, di averi regalato qualche soddisfazione.
    Cairo Open, una storia quasi secolareA ben vedere, il Cairo Open aveva tutte le carte in regola per essere un torneo da consolidare all’interno del calendario che conta: esotico quanto basta, inclusivo dei territori nordafricani (non troppo gettonati, in verità, se si escludono alcuni tornei dal Marocco alla Tunisia), in grado di fungere da hub per un Paese popoloso e in cui il tennis a più ripresa ha cercato di conquistarsi uno spazio significativo.Tutto ciò premesso, per i più curiosi può certamente essere utile condividere qualche sintesi.Il Cairo Open è infatti stato un torneo di tennis facente parte del Grand Prix e dell’ATP Challenger Series. Fondato nel 1925 e soppresso nel 2005, dopo 62 edizioni disputate non consecutivamente, si giocava sulla terra rossa ed ha nel tempo subito varie evoluzioni.In un primo momento, infatti, il torneo era disputato sotto l’autorevole forma di Campionati internazionali d’Egitto, mentre con l’avvento dell’era open si iniziò a parlare – appunto – di Cairo Open. Ha dunque fatto prima parte del circuito di tornei maschili indipendenti, come Grand Prix prima e ATP Challenge Tour poi.
    Un torneo per grandi, ma non sempre!Fin qui, una breve panoramica sull’evoluzione di questo torneo. Ma chi ha avuto la meglio nelle oltre 60 edizioni che si sono disputate all’ombra delle Piramidi? E perché si parla sempre dell’incapacità dei grandissimi di prevalere in questa competizione?In realtà, la verità sta un po’ nel mezzo. Se infatti è vero che il Cairo Open non sempre ha premiato i big del tennis maschile, è anche vero che spesso non lo ha fatto perché – come abbiamo già rammentato – il torneo è stato parzialmente snobbato, sia perché coincidente con altre manifestazioni ritenute più appetibili, sia per la difficoltà di raggiungere la destinazione rispetto ad altre competizioni più favorevoli sotto il profilo logistico.Al netto di tale riflessione, però, è bene rendere il giusto merito al torneo egiziano, che ha visto saltuariamente anche la vittoria dei big della racchetta. L’ultimo ex numero 1 in ordine di tempo che si è aggiudicato il Cairo Open è stato per esempio Thomas Muster, nel 1990: l’austriaco, vincitore anche di un Roland Garros e considerato il più grande giocatore di sempre del suo Paese, ha anche conquistato 44 tornei ATP in singolare ed è stato numero 1 al mondo in due brevi parentesi, nel 1996, qualche anno dopo la vittoria del Cairo Open.Statisticamente, ad esser considerabile come il giocatore più vincente del Cairo Open è invece il tedesco Roderich Menzel, che vinse la competizione per ben 5 volte. Sono invece due i tennisti egiziani che si sono aggiudicati il torneo di casa, assurgendo al ruolo di eroi nazionali, miti esploratori avventurieri alla Book of Dead in un contesto prevalentemente a beneficio dei giocatori stranieri.Il primo tennista egiziano ad ottenere questo prestigio fu Jaroslav Drobny: nato a Praga, in Repubblica Ceca, fu successivamente naturalizzato egiziano e, dopo, britannico. Drobny detiene un primato piuttosto interessante: oltre ad essere tennista è stato un hockeista su ghiaccio di ottimo livello, arrivando a vincere la medaglia d’argento con la squadra cecoslovacca alle Olimpiadi del 1948, solo due anni prima del suo primo (su quattro) Cairo Open vinto.Il secondo tennista egiziano che ebbe il merito di vincere il torneo di casa fu invece Ismail El Shafei, che sollevò il trofeo per tre volte nella sua carriera. Ad oggi è ancora il primo e unico tennista egiziano ad aver raggiunto la top 40, scalando la classifica ATP fino ad arrivare alla posizione n. 26, il 30 agosto 1978. Nel suo palmares, 9 titoli vinti e due arti di finale negli Slam, nell’Australian Open del 1978 e nel Wimbledon del 1981.
    Gli italiani vincitori del Cairo OpenIl Cairo Open (Campionati Internazionali d’Egitto) può altresì vantare una buona rappresentanza italiana nel lungo elenco di vincitori.La lista inizia con Giorgio De Stefani, che si aggiudicò il Cairo Open nel 1932. Vincitore di 56 tornei di singolare, riuscì ad arrivare al sesto posto nella classifica mondiale e ottenne anche un posto in finale nel Roland Garros nello stesso anno in cui vinse il torneo egiziano. È invece del 1955 la vittoria di Fausto Gardini, tennista milanese ex numero 8 al mondo, con 25 titoli al proprio attivo e un palmarès arricchito anche da una finale in Coppa Davis 1961.Nel 1958 inizia poi la serie di vittorie targate Nicola Pietrangeli, le prime tre delle quali conseguite nei confronti dello stesso finalista, l’altrettanto italiano Giuseppe Merlo. Ex numero 3 del mondo, Pietrangeli è di gran lunga uno dei tennisti più importanti della storia di questo sport per il nostro Paese, forte – tra gli altri dati – di 48 titoli vinti e due Roland Garros consecutivi, nel 1959 e nel 1960. Nel 1976, vinse la Coppa Davis come capitano non giocatore.A proposito di grandi italiani del tennis, si registra nel 1980 anche la vittoria di Corrado Barazzuti, ex numero 7 del mondo e vincitore di 5 titoli nella sua carriera da singolarista (e uno da doppista). Il suo nome sarà tuttavia prevalentemente legato alla vittoria della Coppa Davis del 1976.Piccola curiosità: un italiano ha prevalso anche nell’ultima edizione del Cairo Open (era un challenger), disputatasi nel 2002, Stefano Galvani. LEGGI TUTTO

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    Andy Murray e la battaglia contro il tempo: Infortunio e il Sogno di Wimbledon

    Andy Murray – Foto Getty Images

    Andy Murray, ex numero uno del mondo, ha disputato un torneo di alto livello all’ATP Masters 1000 di Miami, ma ha subito un infortunio durante la fase finale della sua epica battaglia contro il ceco Tomas Machac nel terzo turno del torneo americano. Inizialmente, l’infortunio non sembrava grave, ma il britannico di 36 anni, dopo una serie di esami, ha scoperto di aver strappato due legamenti della caviglia destra, un infortunio che lo terrà lontano dai campi da tennis per un “lungo periodo di tempo”.
    Attraverso i social media, il campione di tre Grand Slam e vincitore di due medaglie d’oro olimpiche ha assicurato che tornerà, anche senza “un’anca e legamenti nella caviglia”. Wimbledon appare come la possibilità più ottimistica per il suo ritorno.
    Questo infortunio rappresenta un duro colpo per Murray, che aveva dimostrato in più occasioni la sua determinazione nel superare gli ostacoli fisici che hanno segnato le ultime fasi della sua carriera. Nonostante le sfide, l’impegno di Murray a tornare in campo, anche di fronte a un infortunio così significativo, riflette il suo spirito combattivo e la sua passione inalterata per il tennis. La speranza di vederlo competere nuovamente a Wimbledon alimenta l’attesa dei suoi tifosi, ansioso di assistere ancora una volta alla grinta di uno dei suoi campioni più amati.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Roger Federer è a Roma: “Finalmente, ho vinto a Roma”

    Roger Federer nella foto

    E non furono molti i tornei che resisterono al grande Roger Federer, ma il Masters 1000 di Roma rimarrà sempre come uno dei suoi conti in sospeso. Finalista in quattro occasioni, lo svizzero perse nelle finali del 2003 (contro Mantilla), 2006 (Nadal), 2013 (Nadal) e 2015 (Djokovic), ma ciò non impedisce che Roma continui ad essere una delle sue città preferite.
    Per questo motivo cerca sempre di tornare, come ha dimostrato in questi giorni sul suo account Instagram, postando alcune foto da turista accompagnate da un commento carico di buon umore: “Finalmente, ho vinto a Roma”.

    📺❤️ LiveTennis TV – Quando il talento supera la volontà_ Federer e l’Involontaria magia al Ping-Pong LEGGI TUTTO

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    Luca Nardi: Dalla Vittoria su Djokovic alle aspettative per Napoli, Il viaggio di un neo Top 100

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06 – Foto Getty Images

    Luca Nardi si presenta rilassato e sorridente alla Napoli Tennis Cup 2024, Challenger ATP 125 con un montepremi di 148.625 euro, organizzato da Master Group Sport in collaborazione con il Tennis Club Napoli e trasmesso in diretta su SuperTennis e SupertenniX. Neo entrato nella Top 100, Nardi esprime il suo affetto per Napoli, città che considera casa e dove ha l’opportunità di giocare davanti ai propri cari. “Sono abbastanza fiducioso di poter arrivare lontano, anche se non ho avuto molto tempo per prepararmi sulla terra battuta. Non mi metto pressione, non parto con l’idea di dover fare finale o vincere il torneo,” racconta in un’intervista ad Arianna Nardi di SuperTennis.
    La recente vittoria su Novak Djokovic a Indian Wells ha segnato un punto di svolta per la sua stagione, ammette Nardi. Entrare nei primi 100 e ottenere un risultato così significativo contro Djokovic ha richiesto qualche giorno per essere pienamente compreso. “Quando sono tornato a casa dagli USA, ho preso un paio di giorni di pausa, e forse in quel momento ho davvero realizzato quello che era successo,” dice Nardi, che non avrebbe nemmeno dovuto giocare il suo primo Masters 1000 della stagione, essendo stato ripescato come lucky loser.Descrive la tensione prima del match contro Djokovic e la tranquillità che ha sentito una volta in campo, un’esperienza che lo ha lasciato in uno stato di euforia per giorni. Al suo ritorno a casa, la commozione della sua famiglia ha evidenziato l’importanza del momento.
    Jannik Sinner, amico e compagno di allenamenti di Nardi, ha elogiato la sua performance, definendolo un “giocatore incredibile” con “tantissimo talento”. Questi complimenti hanno avuto un significato speciale per Nardi, che vede in Sinner non solo un ottimo giocatore ma anche un buon amico.L’ingresso di Nardi nella Top 100 segna il primo importante traguardo della sua collaborazione con Giorgio Galimberti e il suo team, iniziata a dicembre. Il lavoro fisico è stato un focus primario, insieme alla creazione di un buon equilibrio fuori dal campo. Con obiettivi chiari per il 2024, Nardi punta a consolidare la sua posizione, partecipare a più tornei ATP e ottenere risultati significativi, con la speranza di giocare tutti gli Slam e migliorare la sua classifica entro fine anno. E poi, c’è sempre la Davis a settembre.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Daniil Medvedev e l’equilibrio tra tennis e paternità: Una nuova sfida per il campione russo

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev affronta quotidianamente la sfida di essere padre da circa un anno e mezzo, per cui il suo mondo non ruota più esclusivamente attorno al tennis. La paternità ha pervaso completamente la sua vita, in quello che si sta rivelando un incessante tentativo di trovare l’equilibrio perfetto. Così, prima di iniziare la sua avventura all’Open di Miami, il russo ha condiviso con i media come ciò influenzi il suo quotidiano.
    Il circuito maschile di tennis si è recentemente arricchito di padri, come Rafa Nadal, Daniil Medvedev o, più di recente, Lorenzo Musetti. Non solo le donne sono diventate madri, ma l’ATP si è riempito di esempi di tennisti che conciliano la loro professione con la famiglia. Questo è il caso del russo, che viaggia regolarmente con sua moglie Daria e, da alcuni mesi, anche con la figlia Alisa, nata nell’ottobre del 2022. In tal modo, Medvedev ha parlato ai media all’Open di Miami di questa nuova fase della sua vita, prima di tentare di difendere il titolo vinto l’anno scorso.
    Daniil cerca di trovare un equilibrio tra dedicare molte ore al tennis, tra competizioni e allenamenti, e adempiere ai suoi doveri di padre. Insieme a Daria, Medvedev ha creato un solido team e crede che questa nuova responsabilità abbia ripercussioni estremamente positive sul suo comportamento in campo e sulla sua visione della vita. “Come giocatore, non credo che la paternità mi abbia cambiato, ma spero che mi aiuti a maturare un po’. Spesso sono ancora immaturo in campo, ma sento di migliorare gradualmente ogni anno. Questo è il mio obiettivo. Nella vita, spero che mi abbia reso più maturo e responsabile. Senza dubbio, essere padre è una grande responsabilità”, ha dichiarato ai media a Miami.
    La fortuna del russo è di non essere solo in questa avventura della paternità, dato che sua moglie lo segue in giro per il mondo, occupandosi di Alisa quando Medvedev deve concentrarsi sul suo lavoro. Il russo riconosce i sacrifici di sua moglie e come lei gestisca le sfide della loro vita frenetica: “Non è facile con il tennis perché se vuoi passare molto tempo con tua figlia, tua moglie deve sacrificarsi molto. Lei deve viaggiare con il bebè, e spesso è lei a prendere l’aereo, non io. Essere su un aereo con un bebè non è semplice. Io l’ho fatto un paio di volte, ma lei lo ha fatto dieci volte più di me”.
    Essere padre ha comportato cambiamenti in ogni aspetto della vita, costringendolo a pensare non solo a sé stesso e al tennis, ma anche a come integrare la famiglia nella sua vita. Cose come modificare le sue routine di allenamento durante i tornei sono diventate necessarie, ma confessa di fare tutto il possibile per incastrare queste parti e essere un buon padre: “È una questione di equilibrio. A volte mia moglie sacrifica parte del suo tempo ed energia per accompagnarmi ai tornei con nostra figlia e altre volte sono io a dover ridurre gli allenamenti in qualche modo, o forse durante il torneo semplicemente devo trovare il tempo. Prima ero completamente immerso nel tennis, ma ora devo trovare l’equilibrio anche per vedere mia figlia, altrimenti non sarebbe una vita felice. Sto cercando di farlo e penso di riuscirci bene, ma è sempre una ricerca di questo equilibrio”.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner: Un inizio da sogno nel 2024 con il miglior servizio del circuito nelle ultime 52 settimane

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Jannik Sinner sta vivendo un 2024 da sogno. Nonostante la scorsa settimana abbia subito la sua prima sconfitta della stagione contro Alcaraz, l’italiano ha iniziato l’anno con 16 vittorie consecutive. Senza dubbio, uno dei suoi punti di forza per raggiungere tale impresa è stato il suo servizio, ma il suo servizio non ha funzionato solo in questo inizio del 2024.
    Sinner è il tennista con la più alta percentuale di giochi vinti con il suo servizio negli ultimi dodici mesi, ovvero nelle ultime 52 settimane. L’attuale campione dell’Open di Australia detiene un 89%, seguito molto da vicino da Hubert Hurkacz con l’88,9%, e in terza posizione si trova Stefanos Tsitsipas con l’87,8%.
    Miglior percentuale di giochi di servizio vinti nelle ultimi 52 settimaneJannik Sinner 89,0%Hubert Hurkacz 88,9%Stefanos Tsitsipas 87,8%
    Fonte: sito ufficiale ATP
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Nick Kyrgios annuncia Novak Djokovic come ospite nel suo Podcast ‘Good Trouble’”

    Novak Djokovic e Nick Krygios nella foto – Foto Getty Images

    Nick Kyrgios aveva promesso grandi novità per questo venerdì. Alcuni pensavano potesse trattarsi dell’annuncio del torneo in cui avrebbe fatto ritorno alla competizione, altri, più pessimisti, credevano potesse segnare la fine della carriera dell’australiano. In realtà, non si è verificato né l’uno né l’altro scenario. Mentre prosegue nella sua lunga fase di recupero per tornare al tennis, Kyrgios ha rivelato che Novak Djokovic sarà il prossimo ospite nel suo podcast ‘Good Trouble’.
    Dopo essere stati rivali nel circuito, Kyrgios e Nole sono diventati amici in seguito all’espulsione del serbo dall’Australia nel 2022, mantenendo da allora tale vicinanza. E dopo aver avuto ospiti del calibro del cuoco Gordon Ramsay nel suo “programma”, l’australiano ora converserà con Djokovic in un’edizione che sarà pubblicata il 26 marzo su YouTube.

    Next guest on Good Trouble – Novak Djokovic Tennis footage – Tuesday next week! BACK ON COURT!
    — Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) March 22, 2024

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    La Rai scommette forte sui Diritti TV Sportivi: Europa League e Internazionali d’Italia tra le Novità

    La Rai scommette forte sui Diritti TV Sportivi: Europa League e Internazionali d’Italia tra le Novità

    Nell’ambito dei diritti televisivi sportivi, la Rai ha fatto una mossa decisiva, annunciando tramite un comunicato ufficiale sul proprio sito dedicato all’ufficio stampa, l’acquisizione di pacchetti prestigiosi che riguardano due eventi di risonanza internazionale: l’Europa League per la stagione 2023-2024 e gli Internazionali d’Italia di tennis.
    Per quanto concerne il calcio europeo, Rai ha messo a segno un colpo importante assicurandosi la trasmissione di due partite di quarti di finale e due di semifinale dell’Europa League, a patto che ci siano squadre italiane in campo. L’attenzione è catalizzata dal derby tutto italiano tra Milan e Roma, collocati nella stessa metà di tabellone di Atalanta e Liverpool, promettendo sfide emozionanti e di alto livello. L’accordo include anche la finale, nel caso in cui almeno una delle tre squadre italiane dovesse raggiungerla, riecheggiando il format della scorsa stagione che vide la Rai trasmettere in chiaro le fasi salienti del torneo con Roma e Juventus protagoniste, e la finale con la partecipazione dei giallorossi.
    Il grande ritorno degli Internazionali d’Italia sulla Rai, dopo otto anni di assenza, segna un altro capitolo importante nella strategia della tv di Stato. La Rai trasmetterà undici match del torneo maschile, inclusa la finale femminile, o, in alternativa, la finale di doppio, sia maschile che femminile, a seconda delle presenze italiane. Questo arricchimento dell’offerta sportiva in chiaro, in simulcast con Sky e Now e con diritti multipiattaforma, promette di portare nelle case degli appassionati momenti indimenticabili di sport, sottolineando l’impegno della Rai nel rendere accessibili eventi sportivi di grande rilievo.
    Queste acquisizioni rappresentano un punto di svolta per la Rai e i suoi spettatori, garantendo una copertura ampia e di qualità di eventi sportivi internazionali di grande appeal. Per l’Europa League, la prospettiva di vedere squadre italiane competere per un posto in finale su un canale in chiaro aumenta l’attesa e l’emozione tra i tifosi. Allo stesso modo, per gli appassionati di tennis, il ritorno degli Internazionali d’Italia su Rai apre la possibilità di seguire da vicino le prestazioni degli atleti in uno dei tornei più affascinanti del circuito.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO