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    Bastad: Pellegrino ripescato come lucky loser dopo il ritiro di Passaro

    Andrea Pellegrino nella foto

    Il tennis italiano vive un momento di alti e bassi al “Nordea Open”, l’ATP 250 di Bastad in corso fino al 21 luglio sui campi in terra battuta del Tenisstadion svedese. Andrea Pellegrino, inizialmente eliminato nelle qualificazioni, ha trovato un inaspettato posto nel tabellone principale come lucky loser, a seguito del ritiro di Francesco Passaro per un problema agli addominali.

    Pellegrino, 27enne di Bisceglie attualmente numero 153 del ranking ATP, aveva ceduto al turno decisivo delle qualificazioni contro il kazako Timofei Skatov, numero 223 del mondo. In un match durato poco più di un’ora e mezza, Skatov si era imposto con il punteggio di 6-4 6-1, nel loro primo confronto diretto.

    Tuttavia, la sfortuna di Passaro si è trasformata in un’opportunità per Pellegrino. Il ritiro dell’azzurro ha infatti aperto le porte del main draw al tennista pugliese, che ora avrà la chance di competere nel torneo principale.

    Il primo turno vedrà Pellegrino affrontare il portoghese Nuno Borges, numero 51 del ranking mondiale, nell’ultimo match in programma sul Campo Centrale. I due non sono nuovi l’uno all’altro, avendo già incrociato le racchette quattro volte nel 2022, tutte a livello Challenger. Il bilancio è in perfetta parità: Borges si è imposto in due occasioni nei tornei di Forlì, mentre Pellegrino ha avuto la meglio a Bordeaux e Valencia.

    Questo incontro rappresenta un’importante opportunità per Pellegrino di migliorare la sua classifica e guadagnare preziosi punti ATP. Il torneo di Bastad, con un montepremi di €579.320, offre infatti un palcoscenico di rilievo nel circuito ATP 250.

    Md(1) Rublev, Andrey vs ByeTirante, Thiago Agustin vs (Q) Faria, Jaime (Q) Yevseyev, Denis vs Muller, Alexandre Carballes Baena, Roberto vs (6) Safiullin, Roman
    (3) Griekspoor, Tallon vs ByeDaniel, Taro vs (Q) Skatov, Timofey Ugo Carabelli, Camilo vs Rocha, Henrique (LL) Pellegrino, Andrea vs (7) Borges, Nuno
    (5) Norrie, Cameron vs Kovalik, Jozef (WC) Nadal, Rafael vs (WC) Borg, Leo (WC) Ymer, Elias vs Nagal, Sumit Bye vs (4) Navone, Mariano
    (8) Kotov, Pavel vs Garin, Cristian (Q) Ajdukovic, Duje vs Van Assche, Luca Coria, Federico vs Monteiro, Thiago Bye vs (2) Ruud, Casper
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Da Perugia: Il resoconto completo dei Quarti di Finale. Luciano Darderi vince facile contro Fabio Fognini. “Classifica? Vorrei la Top 30”. Out Francesco Passaro (con il programma di domani)

    Luciano Darderi – Foto Daniele Combi/MEF Tennis Events

    Il Tennis Club Perugia è diventato il cuore pulsante della città. La febbre del tennis non si ferma e gli Internazionali di Tennis Città di Perugia | G.I.Ma. Tennis Cup registrano un’altra serata da sold out. La sessione serale del torneo ATP 125 organizzato da MEF Tennis Events potrebbe tranquillamente essere quella di un evento del circuito maggiore e gli appassionati umbri non hanno perso occasione per godere dello spettacolo. Semifinalista a Perugia nel 2022 e dieci mesi fa campione del Challenger di Todi, Luciano Darderi è ormai sbocciato. L’italo-argentino, numero 41 del mondo e prima testa di serie, ha sconfitto Fabio Fognini con un eloquente 6-1 6-2. Nella semifinale di sabato 15 giugno (ore 18.00) sarà sfida contro il tedesco Daniel Altmaier, che nel tardo pomeriggio ha interpretato a dovere il ruolo da favorito contro il tennista di casa Francesco Passaro, sconfitto con lo score di 6-2 7-5. Il programma di sabato 15 giugno si aprirà alle ore 14.30 con la finale del doppio Guido Andreozzi/Miguel Reyes-Varela-Siriam Balaji/Andre Begemann. Alle ore 16.00 la prima semifinale tra Sumit Nagal e Bernabè Zapata Miralles.
    Darderi: “Classifica? Vorrei la Top 30” – “Affrontare Fabio è un grande onore, parliamo di una leggenda del nostro tennis. Io sono stato sempre dentro al match e sono contento di aver vinto”. Luciano Darderi non trema davanti all’ex numero 9 del mondo Fabio Fognini e agli oltre 1000 spettatori di Perugia. Il classe 2002 di Villa Gesell si è già abituato a recitare il ruolo del Top 50 ed è stato perfetto nella prova che gli è valsa il 6-1 6-2 contro il taggiasco. Con una semifinale raggiunta a Perugia nel 2022 e il titolo a Todi lo scorso agosto, quando era numero 250 del mondo, è ormai consolidato il feeling con l’Umbria e i torneo organizzati da MEF Tennis Events: “Todi e Perugia sono tornei speciali per me, non dimentico che è partito tutto da qui. Poi dopo il titolo a Todi non mi sono più fermato e adesso ci sarà l’Olimpiade. Cosa mi aspetto? Ci saranno i migliori e in campo sarà tosta, ma spero di poter arrivare una medaglia. Ci saranno Sinner, Arnaldi, Musetti e le ragazze. Sarà una grande esperienza”. Con il successo ottenuto in serata Darderi si assicura un nuovo best ranking da lunedì. Virtualmente è numero 39 del mondo, ma vincendo il torneo potrebbe ambire addirittura alla 33ª piazza mondiale: “Non so dove arriverò in classifica, ma spero di arrivare e chiudere tra i primi 30 questo 2024”.
    Passaro sconfitta senza bocciatura – Il fondo di energie nervose e la forza data dal pubblico di Perugia non sono state sufficienti a Francesco Passaro. Il tennista di casa non è riuscito a ribaltare i pronostici contro il tedesco Daniel Altmaier, che si è preso il posto in semifinale con lo score di 6-2 7-5. Con un best ranking di numero 47 del mondo il tedesco vanta scalpi del livello di Sinner, Zverev, Berrettini, Rublev e Fritz; non è dunque una sorpresa che sia rimasto impassibile di fronte all’acceso tifo del Tennis Club Perugia: “Giustamente erano tutti dalla parte di Francesco, ma ho fiducia in me stesso e oggi sono stato tifoso di me stesso. A prescindere giocare in un contesto del genere è bellissimo”. In un tabellone ricco di italiani, Altmaier dopo Travaglia ha sconfitto anche Passaro. In semifinale ci sarà la prima testa di serie Luciano Darderi, una sfida degna del miglior ATP 250: “Ne ho battuti due di italiani e proverò a sconfiggerne un terzo. Per vedere la mia versione migliore sono convinto che devo continuare a lavorare come sto facendo, i risultati mi dicono che sto andando nella giusta direzione”. La sconfitta non ridimensiona Passaro, per la prima volta ai quarti di finale nel torneo della propria città e uscito di scena contro un rivale con molta più esperienza e una continuità di tennis maggiore. In vista le qualificazioni di Wimbledon, dove giocherà tra due settimane.
    Center Court – ore 14:30Guido Andreozzi / Miguel Reyes-Varela vs N.Sriram Balaji / Andre Begemann Sumit Nagal vs Bernabe Zapata Miralles (Non prima 16:00)Luciano Darderi vs Daniel Altmaier (Non prima 18:00)
    Risultati di venerdì 14 giugnoQuarti di finaleLuciano Darderi (1) b. Fabio Fognini (5) 6-1 6-2Daniel Altmaier (4) b. Francesco Passaro (8) 6-2 7-5Sumit Nagal (6) b. Maks Kasnikowski (Alt) 6-4 7-5Bernabè Zapata Miralles b. Laslo Djere (2) 6-3 6-3 LEGGI TUTTO

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    Da Perugia: Il resoconto della sessione serale con il programma di domani. Fabio Fognini “Da qui per gli US Open”

    Fabio Fognini – Foto Daniele Combi/MEF Tennis Events

    “Una giornata perfetta”, le parole di Francesco Passaro si prestano a una fedele descrizione della serata di tennis vissuta dal pubblico degli Internazionali di Tennis Città di Perugia | G.I.Ma. Tennis Cup. Bissato il successo di martedì, ancora una volta il Centrale del Tennis Club Perugia è stato invaso da appassionati e curiosi fino a pieno riempimento. Nel match del tardo pomeriggio è stato il turno dell’idolo di casa Francesco Passaro, che ha sconfitto Franco Agamenone per 6-1 6-3. Per la prima volta in carriera il perugino approda così ai quarti di finale dell’ATP Challenger 125 organizzato da MEF Tennis Events nella sua città. In serata la battaglia più attesa non ha tradito le aspettative. Il maestro batte l’allievo, Fabio Fognini supera Matteo Gigante per 6-4 7-5. Venerdì 14 giugno in campo i quarti di finale, si parte alle ore 13.00 con Nagal-Kasnikowski, poi Djere-Zapata Miralles. Il meglio sarà di nuovo in serata: alle ore 18.00 Passaro-Altmaier, seguito alle ore 20.30 da Darderi-Fognini.
    Un Fognini da tutto esaurito: “Da qui per gli US Open” – “Tifano tutti per me? Sarà perché sono più vecchio”, non perde la voglia di scherzare e divertirsi Fabio Fognini. La cornice di Perugia è semplicemente meravigliosa. Il tutto esaurito del Centrale apprezza e applaude Matteo Gigante, ma i boati più forti sono tutti per Fabio. Il taggiasco la spunta per 6-4 7-5 rimontando un passivo di 2-5 nel secondo parziale, cosa che gli ha evitato i rischi e le fatiche dell’eventuale terzo set: “Sono contento, ovviamente felice di aver vinto una bella partita. Il pubblico è davvero caloroso e lo aspetto per il quarto di finale contro Luciano Darderi. Per me praticamente contro tutti è maestro contro allievo vista l’età, però sono qui perché ho ancora voglia di giocare e il mio obiettivo è il main draw degli US Open. I tempi sono cambiati, ho altre priorità, ma continuo a divertirmi e finché sarà così continuerò”. Attualmente numero 102 del mondo Fognini continua a inseguire vittorie per l’obiettivo newyorchese che passerà anche dalla sfida di venerdì contro Luciano Darderi. Sarà di nuovo orario serale per l’assalto al numero 41 e prima testa di serie del torneo umbro: “È un Top 50, ha fatto un grandissimo salto di livello e ci sarà da correre. A fine torneo tornerò a Perugia, per visitare questa città che ti fa camminare tantissimo”.
    Passaro continua a sognare – Rapido e indolore, Francesco Passaro non avrebbe potuto chiedere di meglio per il suo secondo match a Perugia. Davanti al suo pubblico il numero 133 del mondo non ha steccato contro Franco Agamenone, sconfitto con un eloquente 6-1 6-3. Dall’inizio alla fine è stato un assolo quello del giocatore che recentemente ha vinto il Challenger di Torino e raccolto un terzo turno agli Internazionali d’Italia: “Una giornata perfetta e per me particolarmente emozionante. In campo mi sono espresso con un buonissimo livello di tennis e un atteggiamento continuo, il tifo mi ha dato una mano. A livello Challenger vittorie facili non esistono, il livello è salito e tutti vogliono fare punti per salire in classifica. Le energie risparmiate mi torneranno utili ai quarti di finale”. Dopo aver firmato gli autografi ai tantissimi tifosi presenti, Francesco ha rimarcato la straordinarietà di ciò che anche la sua città sta vivendo grazie ai risultati degli italiani: “Il tennis sta crescendo grazie ai risultati di Jannik e dei tanti altri ragazzi nel circuito. A Perugia stiamo raccogliendo i frutti e mi fa davvero molto piacere vedere tutta questa gente”. Domani ci sarà l’ostico quarto di finale contro Daniel Altmaier, un vero e proprio spartiacque per le speranze del tifo umbro.
    Campo 1 – Center Court – ore 13:00Sumit Nagal vs Maks Kasnikowski Bernabe Zapata Miralles vs Laslo Djere (Non prima 15:00)Daniel Altmaier vs Francesco Passaro (Non prima 18:00)Luciano Darderi vs Fabio Fognini (Non prima 20:30)
    Campo 3 – Court 3 – ore 13:00Guido Andreozzi / Miguel Reyes-Varela vs Fernando Romboli / Marcelo Zormann N.Sriram Balaji / Andre Begemann vs Federico Cina / Francesco Maestrelli
    Risultati di giovedì 13 giugno2° turnoLuciano Darderi (1/WC) b. Andrea Pellegrino 6-3 6-3Fabio Fognini (5/WC) b. Matteo Gigante 6-4 7-5Daniel Altmaier (4) b. Stefano Travaglia 6-3 7-6(4)Francesco Passaro (8) b. Franco Agamenone 6-1 6-3 LEGGI TUTTO

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    Passaro, un giocatore ritrovato

    Francesco Passaro a Torino (foto Francesco Panunzio – Piemonte Challenger)

    Francesco Passaro ha vinto il Challenger 175 Piemonte Open disputatosi sui campi del Circolo della Stampa Sporting. Passaro ha battuto in due set – 6-3 7-5 – Lorenzo Musetti, chiudendo la contesa al terzo match point.Questa la fredda e stringatissima cronaca, ma c’è molto più da dire. Per sua stessa ammissione, quello che Passaro ha realizzato nelle due ultime settimane ha dell’incredibile pensando a tutto ciò che Francesco ha dovuto patire nell’ultimo anno. Tredici mesi fa era a ridosso dei primi 100 e nell’arco di poco, a causa di continui problemi alle caviglie, è rotolato alla poco invidiabile 240° posizione mondiale, da cui il tennis che conta si vede da tutt’altra prospettiva, col ritorno a masticar gramo, in un girone dal quale è difficile venire su. Invece col lavoro e con la ricerca di quella convinzione che da qualche parte doveva pur continuare a esserci, il giocatore perugino ha ripreso a macinare, sino a Roma dove c’è stata la svolta.L’avevamo lasciato a Cagliari sconfitto al secondo turno da de Jong, per ritrovarlo a lottare a Roma e partendo dalle qualificazioni. La fiducia deve averla trovata scoprendo che il fisico teneva anche dopo aver giocato match ravvicinati e durissimi. Dal primo turno di quali, sino alla sconfitta di misura patita con Borges, non c’è stato un solo match romano – a parte quello iniziale – chiuso se non dopo una lotta pazzesca e sempre sul filo di lana. Con questo viatico Francesco s’è presentato a Torino e fiducia e convinzione sono cresciute ancor di più, palla dopo palla, incontro dopo incontro. Grazie a una wild card non è passato dalle qualificazioni, s’è incartato giusto un filo contro Galan al primo turno, poi ha messo in fila Ruusuvuori e Nakashima, prima di schiantare Sonego.
    In finale ha messo di nuovo in mostra tutto il suo migliorato arsenale, fatto d’un tennis assai aggressivo che si basa tantissimo sui colpi d’inizio gioco, per prendere subito il comando delle operazioni. Le percentuali, i numeri della finale non dicono tutta la verità, perché fin da subito Musetti è stato costretto a contravvenire a quanto ci aveva dichiarato. Ci aveva detto d’essere conscio del dover cercare di giocare un tennis meno passivo, del sapere di dover evitare di perdere campo, ma il gioco di Francesco Passaro gli ha permesso poco. D’accordo, le preparazioni di Lori sono assai ampie, necessitano di un tempo e uno spazio maggiore, però giocare costantemente lontanissimo dalla riga di fondo mai gli ha concesso di prendere il tempo all’avversario e di riuscire a fare ciò che Barazzutti invocava dall’angolo: “ Non far scendere la palla… Cerca di entrare sulla seconda…”
    “Muso” smadonnava, rimbeccava dicendo che l’altro giocava “a rischio 1.000”, totalmente a caso e che gli andava sempre bene. Entrare sulla seconda? Troppo difficile. Almeno nel primo set è stato così. Break nel secondo gioco e Passaro avanti 3 a 0 a suon di dritti devastanti, poi 4 a 1 senza che Musetti riuscisse a trovare una sola contromossa. Il 6-3 che sanciva la fine della prima partita era la più logica delle conseguenze. Il secondo set vedeva Musetti cambiare qualcosa nel gioco: provava a giocare traiettorie più alte, ubbidiva alla richiesta di Barazzutti e provava “ a star lì”, tenendo maggiormente la diagonale di rovescio. In breve il giocatore di Carrara andava avanti per 2 a 0 e sembrava che il match potesse cambiare, invece…
    Passaro era anche certamente fortunato in alcune circostanze, sbagliava sì un po’ di più ma continuava a martellare. Musetti dialogava costantemente col suo angolo e ribadiva che “ non è giornata.. ma come fa giocando, sempre a caso, a mettermi la palla sempre sulla riga!”E proprio una palla così, un recupero pazzesco di Passaro, pizzicante la riga di fondo, regalava al perugino il contro break. Musetti scagliava una palla tipo “home run”, oltre lo stadio, oltre la cinta del circolo e si beccava il primo warning. L’incontro procedeva senza strappi sino sul cinque pari. Musetti continuava a lamentarsi, Passaro continuava a picchiare ma si era quasi certi che l’esito si sarebbe definito al tie break. Invece no. All’undicesimo gioco tutto sembrava facile per Lorenzo, ma un punto cavallerescamente concesso all’avversario, unito a un doppio fallo materializzavano dapprima una pericolosa palla break e poi erano il preludio della fine.Un paio di palle dopo Passaro conquistava il break decisivo in modo rocambolesco e Musetti raggiungeva sconsolato la panchina e poi provava, riuscendoci, a distruggere a più riprese la racchetta, sbattendola più volte a terra. Una nuova sanzione era così in arrivo, tanto che il il gioco successivo iniziava sul 15/0 per il penalty point rifilato all’azzurro. Passaro serviva bene e si portava sul 40-15 con due match point a disposizione, ma non li sfruttava. Anzi, era Musetti poco dopo ad avere un palla break che l’avrebbe rimesso in carreggiata. Lory si posizionava lontanissimo per preparare la risposta e Passaro, all’improvviso, gli serviva “ da sotto”: back molle molle di un sorpresissimo “ Muso” e palla in rete. Regola non scritta del tennis dice che non si fa, ma per Passaro il fine giustificava ampiamente il mezzo, visto che bisognava portare a casa la vittoria. Due palle dopo, l’epilogo, al terzo match point e Francesco a lasciar cadere la racchetta a terra e chiudere in lacrime.
    Dopo la finale di Cagliari persa, ecco per Musetti un altro pomeriggio amaro, ma il Passaro di oggi è parso per lunghi tratti ingiocabile. Sì, gli sarà pure girato tutto benissimo, avrà anche giocato “ a caso” in qualche circostanza, ma è sempre stato… un caso bellissimo.Ora Francesco Passaro rivede finalmente la luce. Erano mesi che non giocava dieci giorni di fila senza avere dolore; erano mesi che non riusciva a giocare dieci partite tirate una appresso all’altra. Ora la 240° posizione nel ranking ATP per fortuna è solo un brutto ricordo. In dieci giorni ha scavallato circa 110 posti e può tornare ad ambire ad avvicinare i Top 100. Questa sera volerà a Parigi per firmare per giocare le qualificazioni al Roland Garros: è fuori di 4, la speranza di farcela a entrare c’è, però è difficile ma poco importa: Francesco Passaro è un giocatore ritrovato e questa è la sola cosa che conta.
    Da Torino, Elis Calegari LEGGI TUTTO

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    Challenger di Torino, un poker azzurro

    Luciano Darderi

    Qualcuno, un po’ in là con gli anni ma con la memoria ancora buona, guardando lo stato d’avanzamento lavori del Challenger 175 di Torino, ha commentato: “Oh, sembra d’essere tornati ai tempi belli degli “Assoluti”. Ma ti ricordi come giocavano i nostri?”.In effetti gli unici, grandi protagonisti del torneo giocato sui campi del Circolo della Stampa Sporting, oltre alla pioggia che ha imperversato tutta la settimana e che a un certo punto ha fatto temere il peggio, sono stati alcuni giocatori italiani.D’accordo, speravamo che qualcuno dei nostri fosse protagonista al Foro Italico, nell’edizione 2024 degli Internazionali d’Italia, però alla fin fine il Challenger torinese, complici alcune fuoriuscite anzitempo, ha messo in campo un seeding da far invidia a un “250” e se i nostri sono stati tra i principali attori è davvero un bene.Intanto c’è da dire che nessuno è salito a Torino con l’idea di “fare cassa”: quante volte abbiamo visto giocatori di prima fascia concedersi a palcoscenici minori e sciogliersi dopo pallide esibizioni?
    Qui non è successo. Musetti l’ha dichiarato subito che dopo la sfortunata parentesi romana, martoriata da un virus, aveva bisogno di giocare e vincere match. Anche brutti e sporchi, per poter ritrovare fiducia e convinzione. E ha cercato di non lasciare niente per strada.Accompagnato da Corrado Barazzutti, “Muso” è sembrato meno tormentato rispetto a quanto non sia apparso negli ultimi tempi: più sereno. Consapevole di ciò che occorra fare per ritrovare il tennis che gli ha concesso di salire a numero 15 del ranking ATP giusto un anno fa. Sa che giocando sul rosso deve smettere di perdere campo, di allontanarsi troppo dalla riga di fondo, in quella zona che gli consente un comfort maggiore nel trovare la palla sulla diagonale di rovescio – vista l’ampia apertura – ma che lo induce a giocare in modo eccessivamente passivo, cosa che non può e non deve essere nella sua natura.Nonostante Barazzutti fosse impegnato a cercare di far proseliti nella sua avventura da candidato presidenziale alla prossime elezioni FITP, s’è visto come ci si sia applicati nella rimodulazione di alcuni particolari legati al servizio e al dritto di Lorenzo. Dove alcune migliorie potranno portare Musetti è presto per dirlo e, come “Muso” ha detto in conferenza stampa, se in questo momento si vuole attuare un paragone tra lui e Sinner si è completamente fuori strada. Siamo su piani diversi, su strade per ora non percorribili. Tutto ciò che è successo a “Muso” in questo ultimo anno ha complicato prospettive e ingigantito problemi e ansie: per ritrovare il miglior Lorenzo ci vogliono calma, pazienza, lavoro e poi ancora lavoro. Il fatto che Musetti ne sia ora assolutamente consapevole e non vada alla ricerca del tempo perduto è la migliore delle notizie.
    Chi invece si sta avvitando su se stesso e fa fatica a uscire dal vortice in cui s’è cacciato è Lorenzo Sonego. “Sonny” giocava sui campi di casa, davanti al suo pubblico, dopo la separazione dal suo storico coach Gipo Arbino. Il rapporto con Gipo è davvero un rapporto padre-figlio, e anche nella migliore delle storie, anche se alla base c’è un indiscusso amore, viene un momento nella vita in cui i figli crescono e…vogliono “uccidere” il padre. “Sonny” è diventato grande, si trova nella terza fase della sua carriera, quella che prelude alla china discendente, normale che abbia cominciato a smaniare, ad avere dubbi dopo diciotto anni di rapporto con Arbino. Troppo presto per dire se sia un bene o un male ciò che sta ora facendo con Colangelo, però non si può fare a meno di sottolineare come Lory appaia ora meno sereno, che sia tornato a colpire di rovescio “old style” rimarcando l’errore che commetteva e commette col braccio sinistro, prova ne sia che chiamato a scambiare sulla diagonale di sinistra, tranne rare occasioni e soluzioni in back, raramente passa la metà campo. Difficile giocare così.Dopo aver ceduto inspiegabilmente un set a Federico Coria, un Coria che è lontano parente di suo fratello e tira veramente piano, nei quarti per Sonny con JJ Wolf è stato tutto facile, perché l’americano giocava “al contrario” sfidando Sonego sul dritto. In più l’americano è scoppiato dopo quattro games, ha pagato le fatiche fatte con Luca Nardi – un Nardi che si è letteralmente mangiato la partita…- e tutto è filato via, liscio come l’olio. Altra musica, tutta un’altra musica in semifinale contro Francesco Passaro, che l’ha schiantato.
    Confortato dal terzo turno raggiunto a Roma, in totale fiducia, Passaro ancora una volta ha reso palpabile il mistero di come uno che giochi così, nel giro di un anno o poco più, sia passato dall’essere 108 al mondo a ritrovarsi alla 240° posizione mondiale. Mistero tanto non è perché il perugino è stato massacrato da problemi alle caviglie che gli hanno impedito di esprimersi come sa. Però faceva davvero male vederlo oltre i 200. Francesco tira davvero forte e ha fondamentali di tutto rispetto. Per buona aggiunta ha pure una “garra”, una voglia di lottare con pochi eguali. Sempre molto ordinato nelle scelte, quando riesce a istradare il macth su frequenze che gli aggradano, diventa uno che fai fatica a togliertelo di torno. Se ne sono accorti giocatori che proprio sprovveduti non sono, come Galan, Ruusuvuori, reduce da una incredibile battaglia con Seyboth Wild, e poi Nakashima, che non è che sulla terra giochi poi così male. Passaro, prima di demolire in semifinale Sonego, ha dimostrato come le sue quotazioni siano in costante rialzo e come gli vada ancora stretto il rientro tra i primi 150: il Francesco attuale vale molto molto di più.
    Chi a Torino ha davvero impressionato, tanto da diventare subito il beniamino del pubblico, è Luciano Dàrderi. L’italo-argentino, dal titolo di Cordoba in poi, non smette di stupire. È incredibile constatare quanti progressi “Luly” abbia fatto. Il rovescio bimane è diventato un’altra cosa e non fa più fatica a sostenere gli scambi da quella parte, anzi riesce pure a trovare traiettorie efficaci. Il back ha rotazione persino eccessiva, ma la velocità con la quale va sulla palla fa sì che la giocata sia tutt’altro che banale e di pura opposizione. Maschera benissimo la smorzata, che predilige giocare lungolinea, anche se il back spin esasperato a volte fa alzare troppo la parabola della giocata rendendola più leggibile, però è innegabile che il drop shot sia una delle giocate che predilige. Nonostante Luciano ami giocare di forza, e lo si evince da come gioca il dritto, accelerando deciso giusto poco prima dell’impatto, chiudendo stretto e basso, Dàrderi deve avere una gran mano se gioca con una tensione di soli 18 kg, usando un ibrido composto da un’ Alu Power 125 per le corde verticali e una Polytour Yonex per quelle orizzontali.“Luly” serve bene, fisicamente è forte e reattivo, difficile dire dove potrebbe arrivare, ma un posto attorno ai primi 40 del ranking li vale tutti già ora. Si professa italiano, ma è intimamente argentino dentro. Ha totale fiducia in quello che fa, e pur se manifesta ancora qualche lampo di immaturità è uno con cui non è facile fare i conti. Non era certo il miglior Arnaldi quello che Luciano ha incrociato nei quarti; Matteo è sembrato a tratti svogliato e non proprio a fuoco, ma quando la partita entra “in lotta” di cosa sia capace Dàrderi lo si capisce immediatamente: riesce a dare anche quello che non ha. Questa forse è la sua qualità migliore.
    Da Torino, Elis Calegari LEGGI TUTTO

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    A Torino sarà Musetti contro Passaro: derby italiano per il titolo del Piemonte Open Intesa Sanpaolo (con il programma delle finali e conferenza stampa dei giocatori)

    Francesco Passaro, perugino classe 2001, ha eliminato Lorenzo Sonego conquistando la finale al Circolo della Stampa Sporting (foto Francesco Panunzio)

    La seconda edizione del Piemonte Open Intesa Sanpaolo, evento Premium della categoria ATP Challenger 175 organizzato dalla FITP sui campi del Circolo della Stampa Sporting di Torino, avrà un vincitore italiano. La certezza era già arrivata nella prima metà della giornata di sabato, al termine dei quarti di finale fatali agli ultimi stranieri in corsa, ma ora si conoscono anche i nomi dei due azzurri che domenica alle 16 si contenderanno il titolo sul Campo Stadio. Da una parte della rete ci sarà il favorito numero uno Lorenzo Musetti, dall’altra la sorpresa del torneo Francesco Passaro, outsider di lusso a caccia dell’ennesimo exploit. Lo attenderà un compito difficilissimo, contro un Musetti che a Torino non ha ancora perso un set, vincendo tre partite in poco più di 24 ore. Dopo il successo all’esordio di venerdì, il 22enne toscano ne ha ottenuti due sabato: 6-1 6-3 nel primo pomeriggio al brasiliano Felipe Meligeni Alves e 7-5 7-6 in serata nel derby con Luciano Darderi, che in precedenza aveva eliminato il n.3 del seeding Matteo Arnaldi (6-2 2-6 6-3). Sul Campo Stadio è stata un’autentica battaglia, con Darderi bravo a partire meglio (subito 3-0) ma Musetti capace di ingranare di lì a poco, sino a esprimere il miglior tennis della settimana. Ha saputo fare la differenza nei momenti più delicati, prima con un break sul 5-5 del primo set e quindi nel tie-break del secondo, contro un Darderi duro a morire. Gli ha cancellato quattro match-point ma non il quinto, per il 10-8 che è valso la finale. “Entrambi – ha detto Musetti – abbiamo giocato una partita di altissimo livello, lottata punto su punto dall’inizio alla fine. Non l’ho iniziata benissimo, ma mi sono ripreso in fretta e in campo ho avuto buonissime sensazioni. Mi sono piaciuto soprattutto in termini di atteggiamento, un aspetto che può fare la differenza verso un ulteriore salto di qualità”.
    La conferenza stampa di Lorenzo Musetti

    In precedenza, l’altro derby azzurro delle semifinali è andato a Francesco Passaro, autore di una prestazione da urlo contro Lorenzo Sonego. Sulla carta era favorito il torinese, invece ha dominato il perugino, che sta vivendo un periodo di forma straripante. È arrivato in Piemonte dopo il terzo turno agli Internazionali BNL d’Italia (miglior risultato in carriera) ed è ripartito subito in quarta. Dopo il laborioso successo del primo pomeriggio contro Brandon Nakashima (7-6 6-7 6-1 dopo oltre due ore e mezza), contro Sonego ha concesso due sole palle-break nel game d’apertura, poi ha preso il comando del duello e a suon di servizi bomba e risposte precise si è fatto bastare soli 66 minuti per imporsi per 6-3 6-2. “Pensavo di poter vincere – ha detto il 23enne umbro – ma non così nettamente, anche in virtù della battaglia precedente. Ma ho recuperato in fretta le energie e mi sono sentito veramente in palla. Sto esprimendo il mio miglior tennis e sono davvero felice di giocare la finale in un torneo così importante”. Per Passaro è un traguardo tanto prezioso quanto inatteso, specie se si considera che – da numero 240 Atp – era il giocatore di peggior classifica fra i 28 del tabellone principale. Il prossimo lunedì sarà intorno al numero 150 (130 in caso di titolo) e sta dimostrando di meritare ancora di più, come il fatto che contro Sonego abbia ottenuto la settima vittoria negli ultimi otto match contro giocatori top-100. Domenica alle 14 andrà a caccia dell’ottava (e del secondo titolo Challenger) contro Musetti. Ad aprire il programma, alle 12, la finale del tabellone di doppio fra le coppie Mies/Skupski e Heliovaara/Patten. Ulteriori informazioni sul sito www.piemonteopen.com e sulla pagina Instagram @piemonteopen.
    La conferenza stampa di Francesco Passaro

    Campo Centrale – Ora italiana: 12:00 (ora locale: 12:00 pm)1. [1] Andreas Mies / Neal Skupski vs Harri Heliovaara / Henry Patten 2. [1] Lorenzo Musetti vs [WC] Francesco Passaro (non prima ore: 14:00)
    RISULTATISingolare. Semifinali: Lorenzo Musetti (Ita) b. Luciano Darderi (Ita) 7-5 7-6, Francesco Passaro (Ita) b. Lorenzo Sonego (Ita) 6-3 6-2.Singolare. Quarti di finale: Lorenzo Musetti (Ita) b. Fernando Meligeni Alves (Bra) 6-1 6-3, Luciano Darderi (Ita) b. Matteo Arnaldi (Ita) 6-2 2-6 6-3, Lorenzo Sonego (Ita) b. J.J. Wolf (Usa) 6-3 6-3, Francesco Passaro (Ita) b. Brandon Nakashima (Usa) 7-6 6-7 6-1.
    Doppio. Semifinali: Mies/Skupski (Ger/Gbr) b. Escobar/Nedovyesov (Ecu/Kaz) 6-2 6-7 10/5, Heliovaara/Patten (Fin/Gbr) b. Arneodo/Weissborn (Mon/Aut) 7-5 6-7 10/6. LEGGI TUTTO

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    Passaro dopo il grande successo contro Griekspoor: “Non ho paura di affrontare momenti difficili”

    Francesco Passaro (foto sito ufficiale IBI)

    Emozionato e felice, Francesco Passaro si è presentato alla stampa dopo il grande successo su Tallon Griekspoor, il più importante in carriera che lo proietta al terzo turno contro Borges.
    “Non ho parole per descrivere le emozioni che ho provato alla fine della partita” racconta Passaro dopo la partita. “È stato un match non semplice, sono partito molto teso, ho subito un break facendo doppi falli. C’era molta gente venuta da Perugia, la mia famiglia… non era facile in un contesto del genere, ma sono stato bravo nei primi game a restare aggrappato alla partita, a non farlo scappare col punteggio. Poi sono riuscito ad entrare pienamente in partita ho giocato un grandissimo tennis. Il terzo set è stata una lotta, quando sono arrivato al tiebreak ho detto… è proprio destino, tiebreak decisivo anche oggi, ho avuto tanta energia”.
    “Ogni partita è stata fondamentale per darmi tanta consapevolezza e fiducia” continua Passaro, “Mi sono lasciato trasportare dall’energia e dal pubblico, è magnifico giocare qua al Foro Italico, c’è davvero tanta gente che ti sostiene e ti supporta, non posso non dare il 200%”.
    Il momento chiave nella vittoria contro Griekspoor nel tiebreak del terzo set da 4 punti a 2 avanti si è ritrovato sotto 5 punti a 4, e ha piazzato un ace e poi lo splendido passante conclusivo: “Sono rimasto molto concentrato e avevo le idee chiare su quello che dovevo fare, continuare a fare lo stesso gioco che avevo fatto fino a quel momento. C’era tensione, era una fase complicata, ma sono contento di come ho gestito quelle emozioni e come ho affrontato il punto”.
    Francesco ha vinto quattro match difficili reggendo di testa e di fisico: “Non è stato come un click, ma ho tanta consapevolezza nei miei mezzi, non ho paura di affrontare momenti difficili, come servire per rimare nel match nel terzo set dove ero sempre un game sotto, dovevo andare a servire 5-4 e poi 6-5, game non semplici. Affronto in modo molto più positivo i momenti difficili, come il tiebreak. Accetto le emozioni che arrivano, la tensione, queste cose mi rendono la vita più semplice”.
    Un paragone con Darderi: “Siamo due giocatori abbastanza simili, entrambi abbiamo un bel diritto, lottiamo molto. Lui è ancora più forte di me nella lotta, ma io sento di averlo dentro e devo riuscire a tirarla fuori e convincermi di questo”.
    Prossimo avversario il portoghese Nuno Borges (n.53 ATP, non ci sono precedenti): “È sicuramente una buona occasione, però qua sono tutti giocatori molto forti, il livello è veramente alto e la differenza è poca quindi bisogna scendere in campo e dare il meglio come ho fatto in questi match e poi quello che viene viene. Spero che sia tanta gente e che mi possa dare una spinta in più”.
    Luciano Darderi: “E’ la prima volta che gioco al Foro, ma il tifo della gente si fa sentire molto e mi ha aiutato molto. Oggi ho giocato su un campo diverso, il Grand Stand è un po’ più piccolo e si sentiva di più. Penso che sia una cosa che aiuta tanto tutti gli italiani durante le partite tirate.Zverev è un giocatore veramente forte, tra i primi 5 al mondo. Però spero di fare una bella partita, non ho alcuna pressione e proverò a fare bene e a godermi il momento. E’ dall’anno scorso che ho iniziato a migliorare diverse cose già da agosto quando ho vinto Todi, poi il miglioramento è proseguito giorno dopo giorno, ho giocato ad un bel livello nei Challenger e sono continuato a crescere.Non ho mai usato il mental coach, ci ho provato per due mesi ma non mi è piaciuto. Con mio padre invece ho un rapporto speciale: è mio padre e il mio coach, abbiamo un carattere più o meno simile, ci troviamo bene e i campo ci capiamo al volo, quando sono un po’ giù lui cerca di aiutarmi anche tatticamente e penso che anche in campo il nostro sia un bel rapporto.Dalla metà campo in su ci sono tante cose su cui sento di poter migliorare, a partire dal rovescio. Poi, non ho mai giocato contro un top10, sarà la mia prima volta: spinge, tira forte, aspettiamo la partita perché non ho mai affrontato un giocatore così forte”.Tengo molto a tutte e due le cose sono importanti sia la Davis che la Olimpiadi, spero di giocarle e di essere presente in entrambe” LEGGI TUTTO

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    Passaro: “Vicino alla top100 mi ero messo troppa pressione, ho sbagliato a focalizzarmi sui punti anziché migliorare”

    Francesco Passaro (foto sito ufficiale IBI)

    Francesco Passaro così ha parlato agli Internazionali d’Italia dopo aver superato il secondo e decisivo turno di qualificazioni al Foro Italico.“È un torneo importante, ho sentito un po’ la pressione di vincere ma sono contento di aver gestito sul 5-5, di essermi ripreso bene e di aver continuato a fare il gioco che avevo sin lì fatto. Poi dopo l’interruzione non è stato facile ripartire per giocare solo un tie-break ma sono contento di aver vinto e di essermi imposto col mio gioco”.
    “Non era semplice dopo esser stato avanti 5-0, avevo tanti pensieri per la testa e la partita poteva sfuggirmi di mano. Ho cercato però di focalizzare l’attenzione sul mio gioco e sul fare le cose che avevo fatto sino a quel momento e questo ha fatto la differenza. Ho continuato a fare il mio, e quella è stata la chiave”.
    Passaro riflette sull’essere arrivato ad un passo dalla top100, ma poi non esser riuscito a mantenere quei risultati, scivolando indietro in classifica: “Mi ero messo molta pressione, l’obiettivo era vicino, ho sbagliato a concentrarmi sui punti e sull’ingresso in top100 anziché migliorarmi giorno dopo giorno ma di questo anno di alti e bassi ne abbiamo fatto esperienza e devo ringraziare il mio team e la mia famiglia che anche nei momenti più brutti mi ha dato fiducia. Sono contento, sto bene e sento che sto giocando molto meglio rispetto all’anno scorso, credo di essere anche molto più maturo e devo portare con me questa esperienza in futuro e impararne la lezione”.
    “Cancellotti (Francesco, ex n.21 del mondo nel 1985) è un’ ispirazione e superarlo sarebbe un grandissimo onore. Gli obiettivi che ho adesso sono di risalire in classifica, migliorare il mio best ranking e giocare stabilmente sul circuito ATP. Stiamo lavorando per fare questo, i lavoro sta andando bene secondo me, non ho fretta, non voglio rincorrere i punti, ma fare tutti gli step necessari con il tempo giusto”.
    L’intervista di Passaro si chiude con un sogno, giocare a Roma contro il più forte di sempre sulla terra battuta: “non so con chi gioco, spererei Rafa ma non lo so…” LEGGI TUTTO