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    Swiatek, dominio senza precedenti al Roland Garros: eguagliato un record storico

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Patrick Boren

    Ci sono statistiche che sembrano essere tirate fuori dal fondo del baule, ma questa è davvero impressionante. Che Iga Swiatek sia in completo dominio, specialmente sulla terra battuta, non è una novità. Ma ciò che la numero uno del mondo ha fatto al Roland Garros non ha quasi precedenti, poiché ha eguagliato un record incredibile.
    Ebbene, la polacca ha perso solo 11 (!) giochi dai quarti di finale in poi sulla strada verso il titolo, eguagliando ciò che Martina Navratilova aveva fatto agli US Open del 1983, così come il successo ottenuto da Chris Evert sempre agli US Open, ma nel 1976. Numeri assurdi che mostrano l’ampio dominio di Swiatek che, lungo il percorso, ha inflitto persino un 6-0 6-0.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Storica Vittoria di Machac: Djokovic Battuto nonostante un 0-6

    Tomas Machac

    Oggi Tomas Machac ha compiuto una vera impresa sul Campo Centrale dell’ATP di Ginevra 2024. Non solo ha sconfitto il numero uno del mondo, un Novak Djokovic che non dissipa i dubbi prima di arrivare al Roland Garros 2024; ci è riuscito nonostante abbia subito un “bagno” contro, un doloroso 0-6 che, tuttavia, non lo ha minimamente irritato né allontanato dalla vittoria.
    È solo la seconda volta che il serbo perde dopo aver incassato un 6-0 (la precedente è stata contro Sam Querrey, a Parigi-Bercy nel 2012), ma il dato storico è il seguente: questa è solo la sesta volta che qualcuno sconfigge il numero uno del mondo dopo aver perso un set con quel punteggio. L’ultimo a riuscirci era stato David Ferrer, che aveva battuto Andre Agassi a Roma nel 2003. LEGGI TUTTO

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    Auger-Aliassime in finale a Madrid: un percorso insolito con tre ritiri, come Djokovic agli US Open 2016

    Felix Auger-Aliassime CAN, 08-08-2000 – Foto Getty Images

    Non è affatto comune ciò che sta accadendo in questo Mutua Madrid Open 2024, con numerosi ritiri che hanno notevolmente spianato la strada a Félix Auger-Aliassime verso la finale. A tal punto che, dal 1990, data a partire dalla quale il calendario è paragonabile a quello attuale, c’è stato solo un altro giocatore che è arrivato alla sfida definitiva per il titolo con tre abbandoni dei suoi avversari lungo il percorso. Si trattava di Novak Djokovic, agli US Open 2016.
    Hanno raggiunto la finale di un torneo beneficiando di 3 abbandoni o forfait del loro avversario (1990-2024):🇷🇸 Novak Djokovic (US Open 2016)1/32: W/O di Vesely1/16: rit. di Youzhny1/4: rit. di Tsonga
    🇨🇦 Auger Aliassime (Madrid 2024)1/16: rit. di Mensik1/4: W/O di Sinner1/2: rit. di Lehecka
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    La singolare richiesta di Alexandre Muller all’ATP dopo la sconfitta al Conde de Godó

    Alexander Muller nella foto – Foto getty images

    Alexandre Muller, numero 110 del ranking mondiale, è stato sconfitto questo mercoledì al Conde de Godó 2024 da Casper Ruud. Il francese, appena un’ora dopo la sua sconfitta, ha inviato un messaggio attraverso i suoi social media all’ATP con una curiosa richiesta: “Ciao ATP, non so se sapete chi sono, ma vorrei che interrompeste i controlli antidoping ogni settimana. Non perderei al primo o al secondo turno ogni settimana se fossi dopato, grazie mille”.

    hello @atptour , I don’t know if you know me but I would like the anti-doping controls every week to stop, I wouldn’t lose in the first or second round every week if I was doped thank you so much ☺️
    — Alexandre Müller (@Alex2Mumu) April 17, 2024

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Monte Carlo e l’errore nel match di Sinner. Dal prossimo anno non sarà più possibile uno sbaglio del genere

    Monte Carlo e l’errore nel match di Sinner. Dal prossimo anno non sarà più possibile un errore del genere

    Il tennis sta vivendo gli ultimi mesi con i giudici di linea in campo e senza la tecnologia dell’occhio di falco disponibile sulla terra battuta. A partire dal 2025, le chiamate su tutte le palle saranno automatiche e basate su questo sistema tecnologico, anche sulla terra. Nonostante la palla lasci la sua impronta su questa superficie, si possono verificare equivoci come quello che ha condannato Jannik Sinner all’ATP Masters 1000 di Monte Carlo 2024.
    L’aspetto più eclatante di questa polemica è che la televisione dispone effettivamente di un’approssimazione piuttosto accurata di ciò che l’occhio di falco avrebbe indicato, poiché alcuni sensori sono installati per raccogliere dati statistici. Tuttavia, trasferire questo sistema elettronico di chiamata è più costoso e, per questo motivo, alcuni tornei sulla terra battuta continuano a non farlo, in quanto l’ATP non lo impone. Il margine di errore è di appena pochi millimetri, e la palla di Tsitsipas è uscita di diversi centimetri, quindi non ci sono dubbi che la chiamata sia stata sbagliata.Dal prossimo anno, invece. sarà obbligatorio per tutti i tornei del circuito maggiore compresi quelli su terra battuta.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Malagò lancia Sinner, i bookmaker ci credono: portabandiera alle Olimpiadi a 3,50

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha aperto le porte a Jannik Sinner portabandiera alle Olimpiadi di Parigi. Già nelle scorse settimane, però, l’effetto-Sinner aveva animato i bookmaker: la quota dell’altoatesino con il tricolore ai Giochi Olimpici, dopo il trionfo all’Australian Open, era a 3,50. Sui campi del Roland Garros, dove si disputerà il torneo olimpico di tennis, il nostro numero uno potrà cercare una nuova impresa e inseguire la seconda medaglia olimpica nella storia dello sport italiano. Cento anni dopo Uberto de Morpurgo, che proprio a Parigi nel 1924 ha conquistato uno storico bronzo, gli esperti vedono l’oro di Sinner a 4. LEGGI TUTTO

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    Imprese di Jannik Sinner: Storiche vittorie e record al Miami Open 2024

    Jannik Sinner nella foto

    Jannik Sinner ha raggiunto la finale del Miami Open 2024, arricchendo così il suo palmarès di statistiche impressionanti che testimoniano il suo successo precoce e promettono bene per il suo futuro.L’italiano è diventato il tennista più giovane ad aver raggiunto finali consecutive nel torneo della Florida, è il settimo giocatore nella storia a raggiungere finali consecutive in eventi Masters 1000, e il quarto giocatore sotto i 23 anni che ha sconfitto cinque avversari della top-10 nei primi tre mesi di competizione.
    Tennisti con vittorie contro Daniil Medvedev 🇷🇺 cedendo meno di quattro giochi (2019-2024/Singolare Maschili):🇪🇸 Rafa Nadal | Canada, 2019🇮🇹 Jannik Sinner | Miami, 2024
    Jannik Sinner 🇮🇹 diventa il tennista più giovane con tre presenze in finale al Masters 1000 di Miami (1990-2024/Singolare Maschili).L’italiano 🇮🇹 è diventato il primo tennista a conseguirlo prima di compiere 23 anni. Tennisti con presenze consecutive in finale al Masters 1000 di Miami (1990-2024/Single Maschili):🇺🇸 Pete Sampras🇺🇸 Andre Agassi🇨🇭 Roger Federer🇷🇸 Novak Djokovic🇬🇧 Andy Murray🇺🇸 John Isner🇮🇹 JANNIK SINNER
    Tennisti con più presenze in finale al Masters 1000 di Miami (1990-2024/Singolare Maschili):🇺🇸 Andre Agassi | 8🇷🇸 Novak Djokovic | 7🇪🇸 Rafa Nadal | 5🇨🇭 Roger Federer | 5🇺🇸 Pete Sampras | 4🇬🇧 Andy Murray | 4🇮🇹 JANNIK SINNER | 3
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    Cairo Open: il torneo ATP in cui i grandi hanno trionfato poco o nulla

    Thomas Muster vincitoe del torneo del Cairo nel 1990

    Anche se quando si pensa ai grandi tornei di tennis l’Egitto non è certo il primo Paese che viene in mente, non tutti sanno che Il Cairo ha ospitato un torneo open di discreto livello, popolato anche da alcuni dei più grandi tennisti dell’epoca.Eppure, non sempre il Cairo Open (Campionati Internazionali d’Egitto) ha avuto la fortuna che probabilmente meritava e, complice anche la coincidenza con altri appuntamenti nel circuito maggiore, ha finito con l’essere snobbato da molti big.A rendere il tutto ancora più complicato c’è anche il fatto che parliamo, purtroppo, di un torneo “estinto”. Il Cairo Open si è infatti disputato fino al 2002, per poi essere posto in cantina e sostituito da altre competizioni minori, su circuito ITF. Non prima, però, di averi regalato qualche soddisfazione.
    Cairo Open, una storia quasi secolareA ben vedere, il Cairo Open aveva tutte le carte in regola per essere un torneo da consolidare all’interno del calendario che conta: esotico quanto basta, inclusivo dei territori nordafricani (non troppo gettonati, in verità, se si escludono alcuni tornei dal Marocco alla Tunisia), in grado di fungere da hub per un Paese popoloso e in cui il tennis a più ripresa ha cercato di conquistarsi uno spazio significativo.Tutto ciò premesso, per i più curiosi può certamente essere utile condividere qualche sintesi.Il Cairo Open è infatti stato un torneo di tennis facente parte del Grand Prix e dell’ATP Challenger Series. Fondato nel 1925 e soppresso nel 2005, dopo 62 edizioni disputate non consecutivamente, si giocava sulla terra rossa ed ha nel tempo subito varie evoluzioni.In un primo momento, infatti, il torneo era disputato sotto l’autorevole forma di Campionati internazionali d’Egitto, mentre con l’avvento dell’era open si iniziò a parlare – appunto – di Cairo Open. Ha dunque fatto prima parte del circuito di tornei maschili indipendenti, come Grand Prix prima e ATP Challenge Tour poi.
    Un torneo per grandi, ma non sempre!Fin qui, una breve panoramica sull’evoluzione di questo torneo. Ma chi ha avuto la meglio nelle oltre 60 edizioni che si sono disputate all’ombra delle Piramidi? E perché si parla sempre dell’incapacità dei grandissimi di prevalere in questa competizione?In realtà, la verità sta un po’ nel mezzo. Se infatti è vero che il Cairo Open non sempre ha premiato i big del tennis maschile, è anche vero che spesso non lo ha fatto perché – come abbiamo già rammentato – il torneo è stato parzialmente snobbato, sia perché coincidente con altre manifestazioni ritenute più appetibili, sia per la difficoltà di raggiungere la destinazione rispetto ad altre competizioni più favorevoli sotto il profilo logistico.Al netto di tale riflessione, però, è bene rendere il giusto merito al torneo egiziano, che ha visto saltuariamente anche la vittoria dei big della racchetta. L’ultimo ex numero 1 in ordine di tempo che si è aggiudicato il Cairo Open è stato per esempio Thomas Muster, nel 1990: l’austriaco, vincitore anche di un Roland Garros e considerato il più grande giocatore di sempre del suo Paese, ha anche conquistato 44 tornei ATP in singolare ed è stato numero 1 al mondo in due brevi parentesi, nel 1996, qualche anno dopo la vittoria del Cairo Open.Statisticamente, ad esser considerabile come il giocatore più vincente del Cairo Open è invece il tedesco Roderich Menzel, che vinse la competizione per ben 5 volte. Sono invece due i tennisti egiziani che si sono aggiudicati il torneo di casa, assurgendo al ruolo di eroi nazionali, miti esploratori avventurieri alla Book of Dead in un contesto prevalentemente a beneficio dei giocatori stranieri.Il primo tennista egiziano ad ottenere questo prestigio fu Jaroslav Drobny: nato a Praga, in Repubblica Ceca, fu successivamente naturalizzato egiziano e, dopo, britannico. Drobny detiene un primato piuttosto interessante: oltre ad essere tennista è stato un hockeista su ghiaccio di ottimo livello, arrivando a vincere la medaglia d’argento con la squadra cecoslovacca alle Olimpiadi del 1948, solo due anni prima del suo primo (su quattro) Cairo Open vinto.Il secondo tennista egiziano che ebbe il merito di vincere il torneo di casa fu invece Ismail El Shafei, che sollevò il trofeo per tre volte nella sua carriera. Ad oggi è ancora il primo e unico tennista egiziano ad aver raggiunto la top 40, scalando la classifica ATP fino ad arrivare alla posizione n. 26, il 30 agosto 1978. Nel suo palmares, 9 titoli vinti e due arti di finale negli Slam, nell’Australian Open del 1978 e nel Wimbledon del 1981.
    Gli italiani vincitori del Cairo OpenIl Cairo Open (Campionati Internazionali d’Egitto) può altresì vantare una buona rappresentanza italiana nel lungo elenco di vincitori.La lista inizia con Giorgio De Stefani, che si aggiudicò il Cairo Open nel 1932. Vincitore di 56 tornei di singolare, riuscì ad arrivare al sesto posto nella classifica mondiale e ottenne anche un posto in finale nel Roland Garros nello stesso anno in cui vinse il torneo egiziano. È invece del 1955 la vittoria di Fausto Gardini, tennista milanese ex numero 8 al mondo, con 25 titoli al proprio attivo e un palmarès arricchito anche da una finale in Coppa Davis 1961.Nel 1958 inizia poi la serie di vittorie targate Nicola Pietrangeli, le prime tre delle quali conseguite nei confronti dello stesso finalista, l’altrettanto italiano Giuseppe Merlo. Ex numero 3 del mondo, Pietrangeli è di gran lunga uno dei tennisti più importanti della storia di questo sport per il nostro Paese, forte – tra gli altri dati – di 48 titoli vinti e due Roland Garros consecutivi, nel 1959 e nel 1960. Nel 1976, vinse la Coppa Davis come capitano non giocatore.A proposito di grandi italiani del tennis, si registra nel 1980 anche la vittoria di Corrado Barazzuti, ex numero 7 del mondo e vincitore di 5 titoli nella sua carriera da singolarista (e uno da doppista). Il suo nome sarà tuttavia prevalentemente legato alla vittoria della Coppa Davis del 1976.Piccola curiosità: un italiano ha prevalso anche nell’ultima edizione del Cairo Open (era un challenger), disputatasi nel 2002, Stefano Galvani. LEGGI TUTTO