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    Monte Carlo e l’errore nel match di Sinner. Dal prossimo anno non sarà più possibile uno sbaglio del genere

    Monte Carlo e l’errore nel match di Sinner. Dal prossimo anno non sarà più possibile un errore del genere

    Il tennis sta vivendo gli ultimi mesi con i giudici di linea in campo e senza la tecnologia dell’occhio di falco disponibile sulla terra battuta. A partire dal 2025, le chiamate su tutte le palle saranno automatiche e basate su questo sistema tecnologico, anche sulla terra. Nonostante la palla lasci la sua impronta su questa superficie, si possono verificare equivoci come quello che ha condannato Jannik Sinner all’ATP Masters 1000 di Monte Carlo 2024.
    L’aspetto più eclatante di questa polemica è che la televisione dispone effettivamente di un’approssimazione piuttosto accurata di ciò che l’occhio di falco avrebbe indicato, poiché alcuni sensori sono installati per raccogliere dati statistici. Tuttavia, trasferire questo sistema elettronico di chiamata è più costoso e, per questo motivo, alcuni tornei sulla terra battuta continuano a non farlo, in quanto l’ATP non lo impone. Il margine di errore è di appena pochi millimetri, e la palla di Tsitsipas è uscita di diversi centimetri, quindi non ci sono dubbi che la chiamata sia stata sbagliata.Dal prossimo anno, invece. sarà obbligatorio per tutti i tornei del circuito maggiore compresi quelli su terra battuta.
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    Malagò lancia Sinner, i bookmaker ci credono: portabandiera alle Olimpiadi a 3,50

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha aperto le porte a Jannik Sinner portabandiera alle Olimpiadi di Parigi. Già nelle scorse settimane, però, l’effetto-Sinner aveva animato i bookmaker: la quota dell’altoatesino con il tricolore ai Giochi Olimpici, dopo il trionfo all’Australian Open, era a 3,50. Sui campi del Roland Garros, dove si disputerà il torneo olimpico di tennis, il nostro numero uno potrà cercare una nuova impresa e inseguire la seconda medaglia olimpica nella storia dello sport italiano. Cento anni dopo Uberto de Morpurgo, che proprio a Parigi nel 1924 ha conquistato uno storico bronzo, gli esperti vedono l’oro di Sinner a 4. LEGGI TUTTO

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    Imprese di Jannik Sinner: Storiche vittorie e record al Miami Open 2024

    Jannik Sinner nella foto

    Jannik Sinner ha raggiunto la finale del Miami Open 2024, arricchendo così il suo palmarès di statistiche impressionanti che testimoniano il suo successo precoce e promettono bene per il suo futuro.L’italiano è diventato il tennista più giovane ad aver raggiunto finali consecutive nel torneo della Florida, è il settimo giocatore nella storia a raggiungere finali consecutive in eventi Masters 1000, e il quarto giocatore sotto i 23 anni che ha sconfitto cinque avversari della top-10 nei primi tre mesi di competizione.
    Tennisti con vittorie contro Daniil Medvedev 🇷🇺 cedendo meno di quattro giochi (2019-2024/Singolare Maschili):🇪🇸 Rafa Nadal | Canada, 2019🇮🇹 Jannik Sinner | Miami, 2024
    Jannik Sinner 🇮🇹 diventa il tennista più giovane con tre presenze in finale al Masters 1000 di Miami (1990-2024/Singolare Maschili).L’italiano 🇮🇹 è diventato il primo tennista a conseguirlo prima di compiere 23 anni. Tennisti con presenze consecutive in finale al Masters 1000 di Miami (1990-2024/Single Maschili):🇺🇸 Pete Sampras🇺🇸 Andre Agassi🇨🇭 Roger Federer🇷🇸 Novak Djokovic🇬🇧 Andy Murray🇺🇸 John Isner🇮🇹 JANNIK SINNER
    Tennisti con più presenze in finale al Masters 1000 di Miami (1990-2024/Singolare Maschili):🇺🇸 Andre Agassi | 8🇷🇸 Novak Djokovic | 7🇪🇸 Rafa Nadal | 5🇨🇭 Roger Federer | 5🇺🇸 Pete Sampras | 4🇬🇧 Andy Murray | 4🇮🇹 JANNIK SINNER | 3
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    Cairo Open: il torneo ATP in cui i grandi hanno trionfato poco o nulla

    Thomas Muster vincitoe del torneo del Cairo nel 1990

    Anche se quando si pensa ai grandi tornei di tennis l’Egitto non è certo il primo Paese che viene in mente, non tutti sanno che Il Cairo ha ospitato un torneo open di discreto livello, popolato anche da alcuni dei più grandi tennisti dell’epoca.Eppure, non sempre il Cairo Open (Campionati Internazionali d’Egitto) ha avuto la fortuna che probabilmente meritava e, complice anche la coincidenza con altri appuntamenti nel circuito maggiore, ha finito con l’essere snobbato da molti big.A rendere il tutto ancora più complicato c’è anche il fatto che parliamo, purtroppo, di un torneo “estinto”. Il Cairo Open si è infatti disputato fino al 2002, per poi essere posto in cantina e sostituito da altre competizioni minori, su circuito ITF. Non prima, però, di averi regalato qualche soddisfazione.
    Cairo Open, una storia quasi secolareA ben vedere, il Cairo Open aveva tutte le carte in regola per essere un torneo da consolidare all’interno del calendario che conta: esotico quanto basta, inclusivo dei territori nordafricani (non troppo gettonati, in verità, se si escludono alcuni tornei dal Marocco alla Tunisia), in grado di fungere da hub per un Paese popoloso e in cui il tennis a più ripresa ha cercato di conquistarsi uno spazio significativo.Tutto ciò premesso, per i più curiosi può certamente essere utile condividere qualche sintesi.Il Cairo Open è infatti stato un torneo di tennis facente parte del Grand Prix e dell’ATP Challenger Series. Fondato nel 1925 e soppresso nel 2005, dopo 62 edizioni disputate non consecutivamente, si giocava sulla terra rossa ed ha nel tempo subito varie evoluzioni.In un primo momento, infatti, il torneo era disputato sotto l’autorevole forma di Campionati internazionali d’Egitto, mentre con l’avvento dell’era open si iniziò a parlare – appunto – di Cairo Open. Ha dunque fatto prima parte del circuito di tornei maschili indipendenti, come Grand Prix prima e ATP Challenge Tour poi.
    Un torneo per grandi, ma non sempre!Fin qui, una breve panoramica sull’evoluzione di questo torneo. Ma chi ha avuto la meglio nelle oltre 60 edizioni che si sono disputate all’ombra delle Piramidi? E perché si parla sempre dell’incapacità dei grandissimi di prevalere in questa competizione?In realtà, la verità sta un po’ nel mezzo. Se infatti è vero che il Cairo Open non sempre ha premiato i big del tennis maschile, è anche vero che spesso non lo ha fatto perché – come abbiamo già rammentato – il torneo è stato parzialmente snobbato, sia perché coincidente con altre manifestazioni ritenute più appetibili, sia per la difficoltà di raggiungere la destinazione rispetto ad altre competizioni più favorevoli sotto il profilo logistico.Al netto di tale riflessione, però, è bene rendere il giusto merito al torneo egiziano, che ha visto saltuariamente anche la vittoria dei big della racchetta. L’ultimo ex numero 1 in ordine di tempo che si è aggiudicato il Cairo Open è stato per esempio Thomas Muster, nel 1990: l’austriaco, vincitore anche di un Roland Garros e considerato il più grande giocatore di sempre del suo Paese, ha anche conquistato 44 tornei ATP in singolare ed è stato numero 1 al mondo in due brevi parentesi, nel 1996, qualche anno dopo la vittoria del Cairo Open.Statisticamente, ad esser considerabile come il giocatore più vincente del Cairo Open è invece il tedesco Roderich Menzel, che vinse la competizione per ben 5 volte. Sono invece due i tennisti egiziani che si sono aggiudicati il torneo di casa, assurgendo al ruolo di eroi nazionali, miti esploratori avventurieri alla Book of Dead in un contesto prevalentemente a beneficio dei giocatori stranieri.Il primo tennista egiziano ad ottenere questo prestigio fu Jaroslav Drobny: nato a Praga, in Repubblica Ceca, fu successivamente naturalizzato egiziano e, dopo, britannico. Drobny detiene un primato piuttosto interessante: oltre ad essere tennista è stato un hockeista su ghiaccio di ottimo livello, arrivando a vincere la medaglia d’argento con la squadra cecoslovacca alle Olimpiadi del 1948, solo due anni prima del suo primo (su quattro) Cairo Open vinto.Il secondo tennista egiziano che ebbe il merito di vincere il torneo di casa fu invece Ismail El Shafei, che sollevò il trofeo per tre volte nella sua carriera. Ad oggi è ancora il primo e unico tennista egiziano ad aver raggiunto la top 40, scalando la classifica ATP fino ad arrivare alla posizione n. 26, il 30 agosto 1978. Nel suo palmares, 9 titoli vinti e due arti di finale negli Slam, nell’Australian Open del 1978 e nel Wimbledon del 1981.
    Gli italiani vincitori del Cairo OpenIl Cairo Open (Campionati Internazionali d’Egitto) può altresì vantare una buona rappresentanza italiana nel lungo elenco di vincitori.La lista inizia con Giorgio De Stefani, che si aggiudicò il Cairo Open nel 1932. Vincitore di 56 tornei di singolare, riuscì ad arrivare al sesto posto nella classifica mondiale e ottenne anche un posto in finale nel Roland Garros nello stesso anno in cui vinse il torneo egiziano. È invece del 1955 la vittoria di Fausto Gardini, tennista milanese ex numero 8 al mondo, con 25 titoli al proprio attivo e un palmarès arricchito anche da una finale in Coppa Davis 1961.Nel 1958 inizia poi la serie di vittorie targate Nicola Pietrangeli, le prime tre delle quali conseguite nei confronti dello stesso finalista, l’altrettanto italiano Giuseppe Merlo. Ex numero 3 del mondo, Pietrangeli è di gran lunga uno dei tennisti più importanti della storia di questo sport per il nostro Paese, forte – tra gli altri dati – di 48 titoli vinti e due Roland Garros consecutivi, nel 1959 e nel 1960. Nel 1976, vinse la Coppa Davis come capitano non giocatore.A proposito di grandi italiani del tennis, si registra nel 1980 anche la vittoria di Corrado Barazzuti, ex numero 7 del mondo e vincitore di 5 titoli nella sua carriera da singolarista (e uno da doppista). Il suo nome sarà tuttavia prevalentemente legato alla vittoria della Coppa Davis del 1976.Piccola curiosità: un italiano ha prevalso anche nell’ultima edizione del Cairo Open (era un challenger), disputatasi nel 2002, Stefano Galvani. LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner: Un inizio da sogno nel 2024 con il miglior servizio del circuito nelle ultime 52 settimane

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Jannik Sinner sta vivendo un 2024 da sogno. Nonostante la scorsa settimana abbia subito la sua prima sconfitta della stagione contro Alcaraz, l’italiano ha iniziato l’anno con 16 vittorie consecutive. Senza dubbio, uno dei suoi punti di forza per raggiungere tale impresa è stato il suo servizio, ma il suo servizio non ha funzionato solo in questo inizio del 2024.
    Sinner è il tennista con la più alta percentuale di giochi vinti con il suo servizio negli ultimi dodici mesi, ovvero nelle ultime 52 settimane. L’attuale campione dell’Open di Australia detiene un 89%, seguito molto da vicino da Hubert Hurkacz con l’88,9%, e in terza posizione si trova Stefanos Tsitsipas con l’87,8%.
    Miglior percentuale di giochi di servizio vinti nelle ultimi 52 settimaneJannik Sinner 89,0%Hubert Hurkacz 88,9%Stefanos Tsitsipas 87,8%
    Fonte: sito ufficiale ATP
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    Nick Kyrgios annuncia Novak Djokovic come ospite nel suo Podcast ‘Good Trouble’”

    Novak Djokovic e Nick Krygios nella foto – Foto Getty Images

    Nick Kyrgios aveva promesso grandi novità per questo venerdì. Alcuni pensavano potesse trattarsi dell’annuncio del torneo in cui avrebbe fatto ritorno alla competizione, altri, più pessimisti, credevano potesse segnare la fine della carriera dell’australiano. In realtà, non si è verificato né l’uno né l’altro scenario. Mentre prosegue nella sua lunga fase di recupero per tornare al tennis, Kyrgios ha rivelato che Novak Djokovic sarà il prossimo ospite nel suo podcast ‘Good Trouble’.
    Dopo essere stati rivali nel circuito, Kyrgios e Nole sono diventati amici in seguito all’espulsione del serbo dall’Australia nel 2022, mantenendo da allora tale vicinanza. E dopo aver avuto ospiti del calibro del cuoco Gordon Ramsay nel suo “programma”, l’australiano ora converserà con Djokovic in un’edizione che sarà pubblicata il 26 marzo su YouTube.

    Next guest on Good Trouble – Novak Djokovic Tennis footage – Tuesday next week! BACK ON COURT!
    — Nicholas Kyrgios (@NickKyrgios) March 22, 2024

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    Jannik Sinner, sorpasso fallito ma per la vetta del ranking è solo questione di tempo: le quote sorridono a Jannik, può superare Alcaraz e Djokovic

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Con la sconfitta in semifinale a Indian Wells per mano di Alcaraz, Jannik Sinner ha fallito il primo tentativo di sorpasso in classifica. Se l’azzurro avesse vinto contro il collega spagnolo, sarebbe salito al secondo posto del ranking ATP, ma l’ascesa del campione altoatesino è solo rinviata per i bookmaker. A Miami, questa settimana, Jannik sarà seconda testa di serie vista l’assenza di Djokovic e potrà puntare a fare bottino pieno dopo la finale dello scorso anno. Secondo gli esperti il secondo gradino del podio non solo è a portata di mano, ma sarà preludio dell’arrivo alla prima posizione della classifica mondiale entro il 2024, possibilità che si gioca a 2,50.
    Per migliorarsi ancora, però, Sinner dovrà ripetere l’impresa che un paio di mesi fa gli ha consentito di conquistare a Melbourne il suo primo Slam. Roland Garros, Wimbledon e US Open saranno i palcoscenici in cui i confronti con Alcaraz e soprattutto Djokovic peseranno di più.
    La vittoria del numero uno d’Italia nell’open di Parigi è offerta a 5,50, dietro proprio ad Alcaraz, a 2,50 e Djokovic, a 3,25. Sull’erba di Wimbledon, dopo la semifinale del 2023, il titolo per Jannik è proposto a 4,50, ancora terza quota dietro ai soliti rivali, esattamente come a New York e nell’appuntamento forse più importante dell’anno: le Olimpiadi, ancora una volta sui campi del Roland Garros, dove il padrone di casa Rafa Nadal, però, non è quotato dai bookmaker. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz e il ritrovarsi sul deserto della California. il tennista più giovane della storia ad ottenere 11 vittorie consecutive

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz ha vissuto un’insolita assenza di titoli nella sua ancora giovane carriera. Il giovane spagnolo non ha conquistato alcun titolo dal torneo di Wimbledon e non raggiungeva una finale dal Masters 1000 di Cincinnati, ma ha interrotto questa serie a Indian Wells, dove si attende di vedere se tornerà anche a sollevare trofei.
    Ora, quello che è certo è che Carlitos ha mostrato di nuovo una tremenda efficacia nel deserto della California, un luogo in cui il suo tennis continua ad adattarsi in maniera quasi perfetta, come tutti riconoscono. Per dare un’idea, la vittoria su Jannik Sinner in semifinale è stata l’11ª consecutiva a Indian Wells, e Alcaraz diventa così il più giovane nella storia del torneo a raggiungere questo traguardo, all’età di 20 anni e 316 giorni.Non è necessario dire che sarà anche il più giovane di sempre a difendere il titolo a Indian Wells, ma per farlo dovrà superare Daniil Medvedev nella finale di domenica.
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