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    All’Arena di Monza “Il Posto Giusto”, momento di spettacolo e di riflessione

    Di Redazione

    L’Arena di Monza torna ad accogliere un palcoscenico teatrale: quello che ospiterà “Il Posto Giusto“, la performance teatrale che la Comunità di San Patrignano, con il suo progetto di prevenzione WeFree, porterà in scena venerdì 13 gennaio dalle 20. L’evento è promosso dal Consorzio Vero Volley con il patrocinio del Comune di Monza e della Regione Lombardia. Lo spettacolo è rivolto a ragazzi dai 13 anni in su e adulti, e specificamente alle scuole del territorio, ai loro studenti e professori, ai rappresentanti delle istituzioni e alla community del Vero Volley, ma l’ingresso sarà libero per tutti: basta registrarsi gratuitamente su verovolley.com.

    “Il Posto Giusto” è la storia di una giovanissima, Verena, arrivata nella Comunità di San Patrignano da minore, con alle spalle una vita breve ma già costellata di passi falsi, impossibili da recuperare da sola. Dal palco si racconterà la sua storia, prima e dopo l’esperienza in Comunità, condividendo emozioni, pensieri, sogni e paure e soprattutto la fatica fatta per riappropriarsi della propria vita. Il cammino che ha dovuto percorrere per trovare, alla fine, il suo posto. Il posto giusto, appunto.

    Verena è di Bolzano, oggi ha 20 anni, abita a Innsbruck, sta frequentando l’Università di Interpretariato da 2 anni e ha terminato l’Erasmus a Trieste, dove ha vissuto per un anno. Ogni anno mette da parte i soldi per fare due piccoli viaggi in paesi europei, perché vuole conoscere il mondo, ma soprattutto perché ha sete di vita. Perché la sua vita non è sempre stata così: collabora con il progetto di prevenzione di San Patrignano dal 2021, mettendo a disposizione la sua esperienza, raccontandosi e condividendola con migliaia di persone in tutta Italia.

    Verena è arrivata a San Patrignano a 15 anni, indirizzata dai servizi sociali e dal Tribunale dei Minori della sua città. È stata accolta dal centro minori femminile della Comunità. Nei primi mesi non riusciva nemmeno a capire bene dove fosse, tanti erano gli psicofarmaci da cui si doveva liberare. Alcool, poi, cannabis, quindi cocaina e, infine, eroina: questa è la sua rapida escalation, cominciata a 12 anni. L’escalation di una ragazzina che, come tanti altri giovani sbatte la porta della cameretta, sta a tavola con le cuffie, ha sempre il “muso”, a casa parla poco, ma, magari, a scuola va bene e allora il problema si pensa sia passeggero, sia un momento, che passerà…

    Nello spettacolo, musiche, letteratura, informazioni scientifiche e racconti si intrecciano sapientemente condotti sul palco dal regista Pascal La Delfa, che accompagna la protagonista in questo viaggio di andata e ritorno dal buio, con la partecipazione straordinaria dei ragazzi della Compagnia Teatrale di San Patrignano. Lo spettacolo si inserisce nel format di prevenzione proposto da WeFree con l’obiettivo di fornire ai giovani alcuni spunti di riflessione e prospettive differenti sulla loro età, supportando allo stesso tempo docenti, genitori e comunità con nuovi punti di vista da cui poter osservare il fenomeno del disagio giovanile e delle dipendenze.

    Un percorso narrativo unico per riflettere, imparare, ascoltare, che invita a pensare ai rischi delle dipendenze, a come facciano parte di una quotidianità che a volte si fatica a percepire, ma che è presente nelle vite di tutti. “Il posto giusto” è l’occasione giusta per confrontarsi con chi queste esperienze le ha vissute.

    In occasione dello spettacolo, il Consorzio Vero Volley sosterrà anche l’attività dell’Associazione Piesse e nel corso della serata sarà organizzata una raccolta fondi per contribuire alle iniziative di Piesse a favore del Pronto Soccorso dell’Ospedale Niguarda di Milano.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vero Volley e San Patrignano per lo spettacolo “Il Posto Giusto” all’Arena di Monza

    Foto Consorzio Vero Volley Di Redazione Il Consorzio Vero Volley, in collaborazione con il progetto sulla prevenzione delle dipendenze della Comunità di San Patrignano, organizza una performance teatrale che invita a riflettere e confrontarsi. Chi, nel corso della vita, non ha mai aspirato a trovare il proprio posto nel mondo, cominciando fin da giovanissimo? Il […] LEGGI TUTTO

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    Il Consorzio Vero Volley “richiama” i suoi ex per il Concerto di Natale

    Foto Vero Volley Di Redazione Bella iniziativa natalizia del Consorzio Vero Volley in coincidenza con uno degli appuntamenti più tradizionali per la società monzese: giovedì 15 dicembre alle 20.30 si terrà all’Arena di Monza il “classico” Concerto di Natale, aperto a tutti gli atleti, alle loro famiglie e ai tifosi abbonati. E per l’occasione il […] LEGGI TUTTO

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    Abusi nello sport, nasce We Protect, il grazie della mamma con una figlia “violata”

    Di Paolo Annoni L’associazione Change The Game, oltre a pensare alle iniziative in programma da settembre (sportello, sede, spot, mostra) partecipare e organizzare incontri monotematici con la FIFA e Safe Sport, ha avviato il primo podcast sugli abusi nello sport dedicato a tutti i ragazzi e le ragazze. Uno spazio di condivisione reale, non solo virtuale. “Troppo spesso sentiamo dire dai giovani: Perché nessuno ci chiede nulla, nessuno ci ascolta?” sottolinea la presidente dell’associazione Daniela Simonetti, giornalista e scrittrice. Il podcast è uno spazio aperto alle vittime di abusi e al loro racconto. Ci sono persone che hanno tenuto dentro segreti a lungo e che soltanto a distanza di tempo sono in grado di condividere con serietà e precisione l’esperienza di una violenza. Nei tribunali di tutti Italia sono ancora in corso diversi processi che riguardano abusi nell’ambito sportivo. “La vera difficoltà è isolare dallo sport i colpevoli – ribadisce la presidente – molti continuano a gravitare nel mondo dello sport, che non riesce ad espellerli. Nomi di persone condannate in via definitiva dalla giustizia sportiva sono stati cancellati dagli archivi federali. Chi può garantire che non potranno reiterare il reato commesso? Non si tratta di fare la caccia alle streghe, ma solo di trasparenza. Credo che nessuno si possa scandalizzare se i tesserati, di tutte le federazioni sportive, non appartengano a una sorta di blacklist dei condannati per abusi, in particolare sui minori. Le famiglie e le stesse società sportive pretendono di essere tranquillizzate e tutelate. Esiste un problema di privacy? Credo si possa risolvere. Venga chiesto un certificato antipedofilia a tutti i tecnici, i dirigenti, gli educatori. Non un’autocertificazione però, qualcosa che si possa verificare“. La presidente di Change The Game sottolinea inoltre come altri espedienti siano indispensabili in materia: “L’ambiente dello spogliatoio prima e dopo l’attività sportiva va protetto, perché purtroppo nei casi analizzati si rivela quello maggiormente a rischio. L’esempio del Consorzio Vero Volley, che ha vietato di portare negli spogliatoi qualsiasi tipo di device è sicuramente da seguire. Alcune denunce riguardano episodi avvenuti nelle stanze degli alberghi, tra allenatori e atleti. Si dovrebbero vietare questi incontri. I meeting tecnici si tengano nella hall o altre aree pubbliche. Che bisogno c’è di andare nelle stanze delle atlete dopo cena? Si tratta di semplici accorgimenti che possono scongiurare episodi drammatici, accaduti in passato. Lo scopo delle nostre iniziative è anche creare una cultura dello sport lecito, di prevenire situazioni a rischio“. L’obiettivo dichiarato di Change The Game è di giungere a una riforma normativa specifica e alla creazione di un’agenzia indipendente, che si occupi della questione abusi in ambito sportivo. Risultato che a livello nazionale e internazionale si potrà ottenere solo grazie alla volontà delle maggiori federazioni sportive. Già identificati il nome e il logo dell’agenzia, “We Protect“, che possiamo presentarvi in anteprima su Volley NEWS. “ Tutti devono unire le forze – dice Simonetti – per una vicenda che vive tra diversi coni d’ombra. L’obiettivo è creare una struttura alla quale partecipino diversi soggetti con le competenze maturate dalle esperienze fatte. Noi ci siamo, però ora serve che si muovano anche le Federazioni. Cito una frase che non è mia, ma di Gianni Santini: ‘Per troppo tempo si è nascosta la polvere sotto il tappeto’. Ora serve linearità per contrastare l’abuso. Finora le cose sono andate in un certo modo anche perché non c’è stata la ferma volontà di cambiare. Attenzione, ma la nostra non è una posizione solo critica e di denuncia. Io e Alessandra Marzari siamo riuscite a rompere quel muro del silenzio. Non esiste più, grazie all’associazione, al libro (‘Impunità di gregge’, scritto da Simonetti, n.d.r.) allo sportello“. “Se leggete la lettera che ci ha appena inviato la madre di una vittima – dice ancora la presidente – capirete che qualcosa si è mosso, eccome. Adesso si deve scrivere una pagina nuova, convogliare i progetti avviati in un sistema unico, un approccio corretto. È il momento di tenere la luce accesa, costruire e dialogare, senza mai rinunciare a denunciare qualsiasi abuso. La trasparenza è una virtù inderogabile per Change The Game e tutte le sue iniziative. Nulla arriva per caso, c’è sempre un percorso articolato alle spalle di un risultato, nello sport come nella vita“. Chiudiamo così con la lettera di una mamma di una giovane atleta inviata attraverso Ti Ascolto per ringraziare Change The Game e Consorzio Vero Volley dell’attività svolta: “Questo tipo di feedback dà una forza incrollabile a me ed Alessandra Marzari – conclude Simonetti – Sono certa che da settembre saremo tutti testimoni di un nuovo momento di svolta e di crescita“. Di seguito il testo della lettera: “Mia figlia di 15 anni ha subito un episodio di abuso sessuale da parte di un allenatore. Nonostante l’appoggio di polizia, avvocato e centro violenze che ci hanno sostenuti sin dal subito, siamo cadute nel baratro per la reazione di tutte quelle persone che nel mondo dello sport non erano preparate a supportare una vittima di abusi, non erano preparate a crederle. Perché non informate, perché il loro mondo stava arrancando e quell’episodio venuto alla luce aveva smontato l’idilliaca stagione in corso. Quel mondo così immacolato, che diffondeva valori di solidarietà, lealtà, del rispetto della persona e delle regole, quel mondo a cui ho affidato mia figlia sin da bambina perché costruisse saldi principi di collaborazione e appartenenza, ora non era pronto. Una sera tra le tante in cui cercavo disperatamente informazioni utili nel web, ho scoperto Change The Game. Sono entrata nel sito, ho letto gli intenti e non ho esitato a fare subito una segnalazione attraverso il portale. Dopo pochi minuti è arrivato un messaggio via email: ‘Ti chiamo domani mattina’. Ho visto una luce. L’indomani sono stata contattata direttamente dalla fondatrice Daniela Simonetti. Mi ha ascoltata attentamente e attivamente, mi ha spiegato il percorso che avremmo intrapreso insieme con la Giustizia Sportiva, mi ha anche spiegato cos’è la Giustizia Sportiva, perché fino a quel momento non ne ero a conoscenza. Daniela mi ha informata delle implicazioni di quanto accaduto sulle nostre vite, mi ha compresa, preparata poi supportata e incoraggiata, mi ha preso per mano e fatta rialzare. Da quel giorno non sono stata più sola. Attraverso Change the Game ho trovato la forza. Mia figlia sente questa sicurezza e si è affidata completamente senza bisogno di fare più domande, consapevole che abbiamo preso la strada giusta e che siamo accompagnati da persone di fiducia. Daniela è diventata in poco tempo un’amica, la sua motivazione personale ci sostiene e spinge ad azioni concrete tanto da farmi credere che stiamo perseguendo la giusta strada. Finalmente dopo il baratro io e mia figlia abbiamo alzato lo sguardo e guardiamo al futuro. La solida motivazione di Change the Game ha a cuore il tema dell’efficienza della giustizia civile e sportiva. Sento forte sulla pelle questo vento di cambiamento e desidero fermamente esserne testimone, per mia figlia, per me stessa, per lo sport e i suoi valori“. 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    Change the Game, si intensifica la lotta agli abusi: sede, sportello, spot e mostra

    Di Paolo Annoni Per i lettori di Volley NEWS il progetto “Ti Ascolto” ideato da Consorzio Vero Volley e Change the Game è qualcosa ormai di familiare e consolidato. Nella homepage del nostro sito c’è un banner che vi porta al modulo per segnalare in forma anonima casi di abusi e di violenza e a tutte le informazioni sull’iniziativa contro gli abusi nel mondo dello sport. Abbiamo chiesto alla presidente di Change the Game, Daniela Simonetti, giornalista e scrittrice pluripremiata, quali siano gli ultimi sviluppi della realtà e i progetti per il prossimo futuro. Ne è nata una lunga e formativa chiacchierata, che ora vi raccontiamo ora in due “puntate”: la prima oggi e la seconda domani. Perché il progetto intrapreso da Daniela, con il sostegno diretto di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, è come un grande albero, sul quale sono cresciuti molti rami, e ciascun ramo ha iniziato a dare i suoi frutti. Foto Premio Internazionale Città di Como “Diciamo che più che un albero con dei frutti, io ed Alessandra, oggi, possiamo parlare di miracoli – spiega Daniela Simonetti – siamo sempre in movimento. Per quanto riguarda la fase progettuale e anche fisica, di Change the Game, visto che a breve potremo inaugurare la nostra sede all’interno dell’Arena di Monza. Si tratta di un luogo con un potente valore simbolico. Change the Game dentro un grande palasport. Servono del resto segnali concreti, affinché venga combattuta e condannata ogni tipo di violenza in ambito sportivo“. L’approccio dell’associazione si fonda su valori positivi e di prevenzione. Attraverso percorsi formativi con gli allenatori, ad esempio: “In settembre avvieremo un primo corso. Stiamo giocando d’anticipo anche rispetto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dobbiamo unire nella formazione allenatori, famiglie e atleti, ovvero i principali attori dello sport” spiega sempre Daniela Simonetti. “Stiamo parlando di un progetto che non ha precedenti in Italia. Parlare a tutti e non soltanto a una categoria, ha una forte spinta positiva e propositiva. Non si vuole e deve criminalizzare nessuno. L’allenatore non è sul banco degli imputati, anche sovente è proprio il coach al centro di casi di abusi e violenza. Noi cerchiamo di fare cultura sportiva e sociale e non solo repressione“.  All’attività da remoto, avviata con lo sportello telematico “Ti Ascolto” in collaborazione con il Consorzio Vero Volley, si unisce un secondo importante progetto in presenza: a Milano è infatti prevista l’apertura del primo sportello di ascolto. “Partiamo da Milano, con uno sportello fisico – spiega la presidente – anche alla luce delle numerose segnalazioni di abusi ricevute a livello telematico. Se c’è una cosa che mi ha molto colpito è il fatto che tutte le denunce ricevute avevano un fondamento. Le stiamo seguendo una ad una. Non riguardano un solo sport, spaziano dalle arti marziali, al volley, dal nuoto alla ginnastica. Credo siano elementi che devono fare riflettere. Queste famiglie si sono rivolte a noi a ragion veduta, nella consapevolezza di aver individuato un soggetto che abbia la capacità e la forza di sostenerle nel difficile percorso che prevede la denuncia di un abuso. Noi siamo innanzitutto delle persone che sanno ascoltare. Non per nulla io ed Alessandra abbiano battezzato lo sportello: Ti ascolto“. Lo sportello in presenza nasce dal serrato dialogo tra Change the Game e il Comune di Milano: “Anche la vicinanza con le istituzioni, tutte, ha un forte valore simbolico. Lo spiegheremo in settembre all’inaugurazione dello sportello. Queste vittime, queste persone fragili, non solo vanno ascoltate, ma devono sentire la solidarietà e il coinvolgimento delle istituzioni. Troppo spesso le vittime di abusi si sono sentite prima ingannate e violate e poi cancellate e dimenticate da tutti“. Per quanto riguarda il prezioso lavoro svolto con le Federazioni sportive, Change the Game ha intensificato i colloqui con la FIFA, per realizzare la prima realtà a livello mondiale in tema di abusi sfruttando l’expertise italiano. L’associazione sta collaborando anche con la Federcalcio a livello nazionale in particolare con contatti con l’Area di supporto psicologico del settore giovanile azzurro. “La Figc sta facendo un lavoro straordinario, che speriamo venga presto seguito da altre federazioni – commenta sempre la presidente Simonetti – Per me è stata un’esperienza a livello umano e professionale totalizzante dal punto di vista dell’impegno, dell’interesse e della qualità. Faccio parte della Commissione tutela dei minori. Un tavolo attivo e operativo, che è in grado di dare un forte segnale a tutto lo sport“. La proposta è di istituire un osservatorio triennale per il monitoraggio del fenomeno di tutti i tipi di violenza: sessuale, psicologia e fisica nello sport. La fenomenologia fino ad oggi non è infatti mai stata analizzata a livello quantitativo e qualitativo. “La speranza è che già entro dicembre si possa ragionare su dati oggettivi per costruire delle politiche più specifiche per combattere ogni forma di violenza. Prima di tutto è necessario comprendere la dimensione del fenomeno. Se dobbiamo basarci sull’esperienza di questi primi mesi di sportello telematico, i numeri sono già drammatici. Da quando abbiamo fondato l’associazione sono arrivate un centinaio di denunce. Ora si deve giungere a interventi mirati. Abbiamo individuato le possibilità di intervento da parte della Giustizia sportiva, un primo pacchetto di proposte ha già avuto l’accoglimento da parte del CONI“. Change the Game si batte, in particolare, affinché qualsiasi tesserato che venga riconosciuto nei tre gradi di giudizio colpevole di un abuso venga radiato a vita dalle Federazioni: “Adesso questo non avviene. Ci sono tesserati con condanne definitive per abuso sui minori, che sono passati ad esempio da uno sport all’altro. Sono ancora a contatto con dei bambini o dei ragazzi” spiega la presidente. Change The Game ha chiesto di rendere obbligatoria la presentazione dei certificati penali anche per alcune figure che lavorano nello sport. Oggi la legge non lo prevede e spesso ai contratti viene allegata soltanto un’autocertificazione: “La giustizia sportiva deve adeguarsi a quella che è una nuova emergenza. Si devono affilare le armi per una tutela reale delle bambine e dei bambini nello sport – dice ancora – ma si deve lavorare anche in altre direzioni. Pensiamo ad esempio a una task-force di professionisti dedicati a queste vicende, che vanno affiancare le Procure federali nei casi che richiedono competenze specifiche. La guerra contro gli abusi non è una battaglia che si vince in un giorno solo. Servono rigore, organizzazione, tempo e pazienza“. E serve anche la mano tesa da parte della politica. Politica che fin dai primi passi di Change The Game, non si è rivelata affatto sorda. Basti pensare che grazie a un progetto del Dipartimento della Famiglia il prossimo 18 settembre verrà girato a Milano il primo spot televisivo sociale sul tema. Lo spot sarà diretto dal regista monzese Claudio Casazza, da tempo impegnato anche su temi sociali. Un altro messaggio potente dedicato all’ambito sportivo. Verranno coinvolti nello spot atleti di volley, di baseball e softball, ed è in corso un dialogo anche per il coinvolgimento della Federugby. Prevista pure la realizzazione di una mostra fotografica con protagonisti tutti i bambini che prenderanno parte allo spot televisivo. “Sono tutti segnali importanti di collaborazione tra i vari sport, dal calcio, con il quale abbiamo trovato piena convergenza, a discipline molto diverse, ma purtroppo non immuni da possibili casi di violenza. Stiamo lavorando tantissimo anche con l’estero, per allineare l’Italia e altri Paesi del mondo grazie al collegamento e al coordinamento della FIFA. Si deve sempre prendere spunto da quello che fanno gli altri. L’esempio deve essere di stimolo per fare meglio, fare rete ed avere maggiore forza. Si è visto già nell’esperimento dell’osservatorio sulla parità di genere. Lo stesso modello va replicato sul tema degli abusi sessuali sui minori. Tema che purtroppo il mondo ha finora un po’ oscurato e che necessita di essere illuminato con una luce nuova anche nel mondo dello sport. E noi stiamo lavorando tantissimo anche in queste ore, anche in questo mese di agosto affinché tutto possa partire a breve“. Stretto il dialogo anche con il prefetto savonese Ugo Taucer, Procuratore generale dello Sport all’interno del CONI. Taucer ha chiesto a tutti i procuratori Federali di non applicare più nella giustizia sportiva la formula del patteggiamento senza incolpazione. Il classico colpo di spugna che lascia la vittima violata ancora più sola e il colpevole del reato senza neppure una menzione. Alcune Federazioni non hanno però ancora recepito questa indicazione. Change the Game auspica una collaborazione ancora maggiore con i centri antiviolenza, come sottolineato dal presidente del Cipm (Centro italiano per la promozione della Mediazione), il criminologo Paolo Giulini. (Il seguito dell’intervista a Daniela Simonetti sarà online da domani, venerdì 5 agosto) LEGGI TUTTO

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    Presentate alla Villa Reale di Monza le Finali Nazionali Under 17 maschili

    Di Martina Zacchia

    Si è tenuta questa mattina presso la Villa Reale di Monza la conferenza stampa di presentazione delle Finali Nazionali Under 17 maschili, in programma dal 31 maggio al 5 giugno. Sarà proprio il territorio brianzolo ad ospitare l’evento più importante delle attività giovanili per Club organizzate e promosse dalla Federazione Italiana Pallavolo: per una settimana i palazzetti dei comuni di Monza, Agrate Brianza, Brugherio e Concorezzo saranno i centri di gravità della pallavolo giovanile italiana. L’evento, organizzato dal Comitato Regionale FIPAV Lombardia, in collaborazione con il Comitato Territoriale FIPAV Milano Monza Lecco, assegnerà il titolo tricolore di categoria.

    Dopo l’ultima edizione ridotta a causa Covid, la Finale Nazionale tornerà quest’anno al format tradizionale: 28 le squadre partecipanti, tra team campioni regionali e formazioni seconde e terze classificate (a seconda della graduatoria regionale stabilita in base ai risultati degli anni precedenti), che si sfideranno per il titolo nazionale. La Lombardia sarà presente con tre squadre: Diavoli Powervolley, Vero Volley Banco BPM e Tonoli Nyfil Montichiari.

    Presenti alla conferenza il vicepresidente della Fipav, Adriano Bilato, il presidente della Fipav Lombardia, Piero Cezza, il presidente del Comitato Territoriale di Milano Monza e Lecco, Massimo Sala, ed il direttore generale del Consorzio Vero Volley, Ilaria Conciato.

    Adriano Bilato, vicepresidente Fipav: “Questa Federazione da anni sta avendo un’attenzione particolare al settore giovanile, sia per quanto riguarda le nazionali, sia e soprattutto verso le nostre società e tutte le loro attività. Abbiamo cercato di migliorare il più possibile questi eventi per far sì che appassionino i nostri ragazzi e ragazze. Ed è proprio per questo che abbiamo mantenuto un numero importante di partecipazioni: per far sì che tutte le regioni, anche le più piccole, possano confrontarsi e misurarsi con regioni e squadre che hanno realtà maggiori“.

    La formula prevede una prima fase nella quale, martedì 31 maggio e mercoledì 1 giugno, si affronteranno 16 squadre suddivise in 4 gironi di altrettante squadre ciascuno. Le vincitrici di ciascun girone si qualificano alla fase finale, dove troveranno le 12 campioni regionali meglio piazzate nel ranking iniziale. Di nuovo suddivise in 4 gironi da 4 squadre ciascuno, da giovedì 2 a domenica 5 giugno, si affronteranno per accedere a finali e semifinali. Il percorso si concluderà con le sfide per definire la graduatoria conclusiva con la gara per il titolo di Campione d’Italia Under 17 Maschile, che si giocherà all’Arena di Monza.

    “Siamo molto felici di mettere a disposizione il nostro impianto, l’Arena di Monza, recente teatro di una Finale Scudetto femminile che ha fatto emozionare tutti gli appassionati di pallavolo del territorio e non solo, per una manifestazione così prestigiosa – ha detto Ilaria Conciato, direttore generale del Consorzio Vero Volley – . Le Finali Nazionali Giovanili sono infatti l’evento di punta del nostro movimento di base, cosa per cui le nostre società lavorano tanto e con impegno. L’obiettivo è valorizzare i nostri giovani, farli crescere, ma anche e soprattutto creare per loro il massimo dell’esperienza sportiva. Siamo certi che saranno sei giorni di grande pallavolo, ricchi di emozioni e speriamo che possano coinvolgere, ancora una volta, tanti amanti del nostro sport“.

    Non solo pallavolo giocata ma anche momenti formativi. Vero Volley ha organizzato presso la sala stampa dell’Arena due appuntamenti di formazione perché, come ha ricordato la stessa Conciato, “il Consorzio è attenzione agli atleti ma anche al sociale“. Mercoledì 1° giugno, alle 20.30, per la Parents’ School, l’incontro sarà con la psicologa dello Sport Martina Colucci, mentre sabato 4 giugno, alle 10, sempre presso la sala stampa dell’impianto monzese, un focus sul muro, con l’allenatore della Vero Volley Monza maschile, Massimo Eccheli, valido inoltre come modulo di aggiornamento per gli allenatori. Un altro corso di aggiornamento per allenatori si terrà lunedì 30 maggio alle 20: sarà un focus sulla fase di cambio palla nella pallavolo femminile con Michele Fanni, head coach della nazionale Under 17 femminile.

    “Come Comitato abbiamo deciso di ospitare una Finale Nazionale maschile per cercare di dare una mano a questo movimento, che nei numeri è in difficoltà da anni a livello nazionale: la cosa più difficile nel maschile è il reclutamento – ha spiegato Piero Cezza, presidente della Fipav Lombardia – . L’intento è quello di favorire tutti i poli e creare omogeneità in tutta la regione”.

    Massimo Sala, presidente del Comitato Territoriale di Milano Monza e Lecco: “Volevamo un evento legato all’attività di base, questa volta maschile: nel nostro territorio si fa tanto femminile, quindi volevamo dedicarci ai ragazzi e così è nata l’idea. Volevamo portare energia ed entusiasmo nuovi dopo il periodo di stop causato dalla pandemia, ma anche premiare i successi raggiunti dalle società maschili del nostro territorio”.

    Non solo pallavolo e formazione: durante le giornate di gara verranno organizzati, in collaborazione con l’Ufficio del Turismo del Comune di Monza, tour guidati per scoprire le bellezze artistiche e naturalistiche del territorio brianzolo e lombardo. Siglata inoltre la collaborazione con Gianluigi Molinari, presidente di AVIS Monza e Brianza. Una presenza, quella di AVIS, nel segno di una stretta collaborazione che ormai da 5 anni si è instaurata e sempre più rafforzata con il Comitato territoriale Fipav di Milano Monza Lecco e che vede nel “Challenge AVIS-Fipav” la perfetta simbiosi tra mondo della pallavolo e quello della solidarietà. LEGGI TUTTO

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    Vero Volley Young Trial, a Fermo la prima tappa fuori regione

    Di Redazione La palestra di via Leti a Fermo ha ospitato la tappa del Vero Volley Young Trial, organizzato tramite la fattiva collaborazione tra la Scuola di Pallavolo Fermana e Volley Angels Project, società che fa parte da qualche mese del Vero Volley Network. Ventiquattro le atlete presenti (provenienti da tutte le Marche e non solo) per il primo progetto della società monzese al di fuori della propria zona di appartenenza, vale a dire la Lombardia. I lavori sono stati preceduti dal saluto del presidente del Comitato Territoriale Fipav Ascoli-Fermo Fabio Carboni e del Direttore Tecnico di Volley Angels Project Daniele Mario Capriotti e hanno visto la presenza di Federico Belloni, head coach delle squadre Under 14 e Under 16 della Vero Volley Augusto Sazzi, coordinatore del progetto Verovolley Network e del Direttore Tecnico del Consorzio Vero Volley e responsabile de Network, Francesco Cattaneo. Tre sono stati i momenti nei quali era stato suddiviso il pomeriggio fermano, durato oltre tre ore e mezza: per primo un incontro con i genitori delle atlete intervenute, un secondo momento (durato all’incirca un’ora) di confronto tecnico con gli allenatori delle ragazze presenti e un allenamento con valutazione fisica delle atlete. “È stata per me un’esperienza unica e stimolante sotto ogni aspetto. Un clima di collaborazione che si è subito instaurato con i molti allenatori presenti: tutto il pomeriggio è stato un denso momento fatto di scambi di idee, opinioni ed esperienze. L’entusiasmo che ci hanno trasmesso ha declinato tutta la giornata all’insegna della formazione tenuta dal Direttore Tecnico Cattaneo e dal lavoro in palestra che ho condotto con 24 ragazze coadiuvato da Augusto Sazzi, coordinatore del progetto Verovolley Network. Le atlete sono state molto sensibili e recettive rispetto ai tanti stimoli che abbiamo cercato di dar loro, ci hanno fatto divertire mettendo in mostra grandi capacità individuali, una notevole dedizione al lavoro in palestra e soprattutto un entusiasmo veramente molto molto coinvolgente. Infine, ma non per importanza, bellissima l’ospitalità che ci hanno riservato tutti i dirigenti, in primis il padrone di casa Fulvio Taffoni. persone uniche e squisite che ci hanno accolto con grande generosità e professionalità“. Si è trattato di un importante momento conoscitivo nel quale il Consorzio Vero Volley, attraverso il progetto Verovolley Network si è presentato al territorio e nel contempo ha potuto apprezzare le qualità pallavolistiche delle atlete presenti, coinvolgendo anche gli allenatori di Volley Angels Project, confermatosi sempre di più punto di riferimento per le Marche e per l’Italia centro-meridionale.  (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Orro e Grozer alla presentazione dello sportello online contro gli abusi nello sport

    Di Redazione C’erano anche due ospiti d’eccezione come Alessia Orro e Georg Grozer, campioni della Vero Volley Monza, alla presentazione del nuovo sportello online “Ti Ascolto” contro gli abusi nello sport, presentato questa mattina all’Arena di Monza. Il progetto, lanciato dal Consorzio Vero Volley in collaborazione con l’organizzazione Change The Game e con il patrocinio di Sport e Salute, si basa sulla pubblicazione di un form online che permette di segnalare in qualsiasi momento e in forma anonima le situazioni di abuso di cui si è stati vittime o di cui si è venuti a conoscenza, in modo da permettere agli organi competenti di effettuare tutti gli accertamenti del caso. Anche Volley NEWS collaborerà all’iniziativa: da oggi, cliccando sull’apposito banner in homepage, è possibile accedere alla pagina dedicata che rimanda direttamente al modulo per la segnalazione. L’obiettivo comune è quello di mettere a disposizione un metodo semplice e accessibile per denunciare qualunque forma di violenza nell’ambiente sportivo, in tutte le discipline. Un impegno pratico e concreto in un momento in cui la violenza, anche di genere, è purtroppo un tema quotidiano anche in questo settore: la Procura Generale del CONI ha contato, dal 2015 al 2019, 86 casi confermati. Foto Vero Volley Monza Un messaggio ovviamente condiviso da Alessia Orro, che purtroppo è stata recentemente vittima di un nuovo episodio di stalking sventato dai Carabinieri: “È una bellissima iniziativa, siete i primi a lanciarla. È molto importante parlare, non stare in silenzio, farsi aiutare. All’inizio è difficile, ti fai molti problemi, perché non vuoi mettere in pericolo altre persone: poi però capisci che da solo non riesci ad andare avanti, hai tante paure e ansie che ti tormentano. È fondamentale aprirsi, io ho avuto la fortuna di avere la mia società vicina, ed è bello che tutti abbiano questa possibilità“. Georg Grozer ha posto invece l’accento sull’importanza dello sport come portatore di valori positivi, che non devono essere intaccati dagli abusi: “Io sono cresciuto in un contesto non facile, ma la mia era una famiglia di sportivi e per me è stato sempre un valore il rispetto delle donne e di tutte le persone intorno a me. Nello sport mi sono sentito a casa e in famiglia, condividendo le mie emozioni con la squadra“. L’opposto della Vero Volley, come è noto, è anche il padre di due ragazze: “Il ruolo di padre è molto più difficile adesso che in passato, soprattutto con l’utilizzo dei social e di internet. Noi non abbiamo mai nascosto nulla ai nostri figli, perché non bisogna mostrare loro solo il bello della vita, ma anche far capire loro quali sono le cose brutte che incontreranno“. “Si tratta di un argomento terribile – ha spiegato Alessandra Marzari, presidente del Consorzio – che purtroppo non tutti hanno il coraggio di affrontare: le istituzioni per non mettersi in discussione, le persone comuni perché spesso anche ascoltare è un dolore. È importante avere una cultura sportiva che combatta la violenza sessuale, l’adescamento, il bullismo, tutte situazioni c’è un referente che approfitta di una situazione di fiducia oppure qualcuno che fa leva sulla sua forza. Ma gli spettatori, gli indifferenti, sono colpevoli allo stesso modo. E la società sportiva deve impegnarsi per creare una situazione in cui bambini e bambine si sentano ascoltati“. Al fianco di Marzari c’era Daniela Simonetti, giornalista e scrittrice, presidente dell’associazione di volontariato Change the Game: “La cosa che più mi sconvolge – ha detto – è la solitudine del bambino abusato. Spesso le vittime non possono raccontare la loro storia a nessuno, e noi abbiamo voluto colmare questa lacuna. Non c’è e non ci deve essere nessuna contrapposizione con Federazioni, Leghe e istituzioni: una Federazione deve tutelare i suoi atleti per tutelare la sua stessa reputazione, è il suo biglietto da visita“. E la presidente del Vero Volley, in chiusura, si è augurata che “il pulsante diventi virale e tutte le istituzioni lo pubblichino sui loro siti, per dare a ciascuno la possibilità di segnalare“. Nel corso dell’evento è intervenuto anche l’avvocato Fabio Iudica, coordinatore del corso di perfezionamento in Diritto Sportivo e Giustizia Sportiva “Lucio Colantuoni” dell’Università Statale di Milano, con diversi studenti del corso. “Il diritto sportivo – ha spiegato – paradossalmente e fortunatamente ha armi ancora più potenti del diritto penale, perché è sufficiente la ‘forte probabilità’, un livello di prova meno intenso, per arrivare a sanzioni e provvedimenti di radiazione nei confronti dei soggetti che si rendono responsabili di abusi“. L’incontro è stato presentato da Giuseppe Paternò Raddusa, autore e responsabile editoriale della piattaforma di podcast GliAscoltabili, che mette a disposizione tra gli altri contenuti anche il podcast No Coach realizzato dalla stessa Daniela Simonetti: cinque storie di coraggio, ricostruite dalle vittime, che infrangono il silenzio nel quale sono avvolti le violenze sessuali e gli abusi all’interno del mondo sportivo. LEGGI TUTTO