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    “Insieme contro gli abusi nello sport” a Palazzo Marino

    Di Redazione

    La paura di denunciare gli abusi. I segnali di un disagio da riconoscere, per intervenire con tempestività. La disponibilità ad ascoltare e anche accogliere racconti dolorosi, senza giudicare. E l’impegno affinché nessuna ragazza e nessun ragazzo debbano vivere situazioni di violenza, fisica o verbale, nella vita di tutti i giorni e nell’ambiente in cui praticano attività sportiva.

    Sono queste le tappe delineate all’incontro “Insieme contro gli abusi nello sport“, andato in scena oggi pomeriggio nella prestigiosa Sala Alessi a Palazzo Marino, a Milano. Promosso da ChangeTheGame con il patrocinio del Comune di Milano, l’evento ha visto la partecipazione delle associazioni sportive che operano sul territorio milanese e dei loro rappresentanti, dirigenti e tecnici, oltre che di ragazzi e famiglie. Un appuntamento che ha presentato a 360 gradi il fenomeno degli abusi nell’ambiente sportivo, a cominciare dai diversi ambiti e dalle molteplici modalità in cui questi purtroppo si possono manifestare, così da poterli definire in maniera corretta e anticipare il percorso adeguato per fermarli.

    A questo scopo è di grande aiuto l’esperienza sviluppata da ChangeTheGame, organizzazione di volontariato impegnata da anni a contrastare il fenomeno della violenza fisica, emotiva e sessuale nello sport sia attraverso percorsi formativi, toolkit e campagne di sensibilizzazione, sia promuovendo strumenti digitali accessibili a tutti, come lo sportello online “Ti Ascolto“, sviluppato in collaborazione con il Consorzio Vero Volley.

    Martina Riva, Assessora allo sport del Comune di Milano, ha dato il via all’incontro con un benvenuto ai presenti: “Buonasera a tutti, oggi abbiamo l’opportunità di approfondire un tema delicato che riguarda tutti i ragazzi e le ragazze che praticano attività sportiva. Le tre donne sul palco oggi, dalla grande esperienza nei loro campi, cercheranno di razionalizzare sotto tanti punti di vista un problema che purtroppo è presente ancora oggi sui campi da gioco. E’ una questione delicata che però deve essere approfondita nel dettaglio per promuovere una corretta prevenzione, per questo ringrazio di cuore Daniela, Paola e Alessandra per la loro presenza qui oggi“.

    Ha poi preso parola Daniela Simonetti, Giornalista e Fondatrice di ChangeTheGame: “Il tema degli abusi è ampio e molto attuale: mettere in atto delle politiche di benessere psicofisico per i giovani è un must per tutte le società sportive del territorio; ma non solo: anche nelle scuole, nelle chiese e nei luoghi di aggregazione giovanile. Lo sport è però particolarmente esposto a questo problema, per questioni logistiche e relazionali; basti pensare agli spazi comuni, alle trasferte, al contatto fisico e alla vicinanza degli allenatori. L’Associazione ChangeTheGame vuole far luce sul lavoro di tutte le Federazioni in modo da fare da ponte tra famiglie e Federazioni stesse; l’obiettivo è infatti quello di centralizzare la figura del bambino oltre la competitività, mettendo in evidenza aspetti educativi e formativi perché, quando si parla di abusi, prevenire è sicuramente meglio che curare“.

    La Giudice Penalista del Foro di Milano Paola Pendino è poi intervenuta per parlare di giustizia ordinaria e di normative: “Per tutta la mia carriera mi sono occupata di reati penali, compresi reati a sfondo sessuale, maltrattamenti e traffico di materiale su minori. Negli ultimi anni abbiamo registrato purtroppo un incremento delle denunce di questo tipo, dato che fa sicuramente riflettere. Un lavoro maggiore di prevenzione da parte delle società sportive può contribuire a far abbassare questo dato: allenatori, dirigenti, educatori devono essere al corrente di tutte le norme penali in vigore per poter lavorare al meglio con gli atleti minorenni. L’adulto è infatti un ruolo fondamentale per il minore, viene visto come una figura di riferimento, proprio per questo bisogna porre la massima attenzione sui comportamenti messi in atto dagli educatori verso i propri atleti“.

    Alessandra Marzari, Presidente del Consorzio Vero Volley e Cofondatrice di ChangeTheGame, ha poi posto l’accento sull’importanza del ruolo delle società sportive nei confronti di allenatori, atleti e famiglie: “Lo sport aiuta i giovani sotto tanti punti di vista: benessere fisico, autostima, miglioramento del sonno e delle relazioni sociali; questo è un valore enorme che le società sportive devono sostenere con forza. Premesso questo, ogni società deve prendere delle posizioni solide contro gli abusi, cercando di sistematizzare l’organizzazione interna per ridurre e azzerare le violenze. Proteggere il benessere psicofisico di ogni singolo bambino è la missione primaria di ogni educatore; proprio per questo ogni società dovrebbe adottare un regolamento interno per proteggere l’incolumità dei minori“.

    Le oltre 100 persone in sala hanno poi potuto approfondire varie tematiche di interesse, approfittando dell’esperienza delle relatrici presenti, per sottolineare l’importanza di “fare rete” per “fare informazione” e contrastare un fenomeno rimasto spesso e a lungo sommerso nelle pieghe del sistema sportivo, nazionale e internazionale.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    “Libere di… VIVERE”: all’Arena di Monza la mostra sulla violenza economica

    Di Redazione

    L’Arena di Monza si trasforma in galleria d’arte: dal 2 al 6 febbraio l’impianto di viale Stucchi ospiterà “Libere di… VIVERE“, una mostra itinerante di 60 tele che promuove un viaggio tra graphic novel ed eroine del fumetto sui temi dei diritti delle donne e il contrasto alla violenza economica, creata da Global Thinking Foundation ed esposta in partnership con il Consorzio Vero Volley.

    Il percorso della mostra si articolerà su tre aree tematiche, sviluppate anche in animazione digitale 3D: la prima sulle graphic novel che raccontano storie di donne di valore, la seconda con le illustrazioni inedite contro la violenza economica e, infine, la terza proporrà la rappresentazione di alcune famose eroine del fumetto di ieri e di oggi, tra cui Mafalda e Wonder Woman.

    Un valore aggiunto di “Libere di… VIVERE” sarà l’esposizione della “Galleria delle Libere Guerriere“: cinque opere di Shamsia Hassani, la prima street artist donna dell’Afghanistan, i cui murales sono simbolo di denuncia ed emancipazione femminile. Le sue opere ritraggono donne in una società con una cultura maschile dominante, dando loro un volto diverso, con ambizioni e la forza di raggiungere i propri obiettivi.

    L’ingresso alla mostra sarà gratuito. L’esposizione sarà aperta al pubblico giovedì 2 febbraio dalle 14 alle 18.30, venerdì 3 dalle 9 alle 18.30, sabato 4 dalle 16.30 alle 20.30, domenica 5 dalle 14.30 alle 18.30, lunedì 6 dalle 9 alle 14. In occasione delle partite delle prime squadre del Consorzio (sabato 4 febbraio alle 18 Vero Volley Milano contro Perugia, domenica 5 alle 16 Vero Volley Monza contro Verona) l’ingresso sarà possibile solo acquistando un biglietto per le gare.

    L’obiettivo di “Libere di…VIVERE” è informare e sensibilizzare sui temi della violenza economica per favorire maggiore consapevolezza e prevenzione, soprattutto tra le nuove generazioni. La “letteratura disegnata” può contribuire ad un cambio di visione da parte dei giovani, come spiega Claudia Segre, presidente e fondatrice di Global Thinking Foundation: “Abbiamo scelto il fumetto e l’arte visiva per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così difficile, subdolo e pieno di sfumature come la violenza economica, in quanto sono linguaggi particolarmente accessibili, immediati ed efficaci, e condivisi in ogni ambito sociale“.

    “Il fumetto, inoltre, per la sua diffusione nel pubblico giovane – continua Segre – è in grado di favorire un più ampio dialogo intergenerazionale nelle famiglie. I fenomeni di discriminazione e subordinazione femminile hanno grande diffusione, anche in contesti di alta scolarizzazione, e sono ancora profondamente radicati nel tessuto sociale ed economico“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Myriam Sylla, uno dei fari di Milano: “Calo fisiologico. Dobbiamo imparare per superarlo assieme”

    Di Redazione

    Il Consorzio Vero Volley si è evoluto molto nel corso degli anni. Specialmente in questi ultimi, la propria squadra femminile, la Vero Volley Milano guidata da coach Gaspari, ha compiuto grossissimi passi in avanti rispetto ai precedenti, divenendo un punto di riferimento per l’intero movimento pallavolistico italiano ed europeo, tanto da arrivare in finale Scudetto ed ad un passo dalla Final Four di Champions League nello scorso anno.

    Così facendo, le meneghine sono state attenzionate dai più grandi nomi della pallavolo, sia a livello nazionale che mondiale, partendo da Orro, poi divenuta capitano della squadra in questa stagione, passando per Larson e giungendo a Thompson, Stevanovic, Folie e Sylla. Di riflesso, anche i fari della stampa si sono accesi in direzione Milano, illuminando l’Arena di Monza. Proprio le ultime due citate, assieme alla regista, sono tra le protagoniste di varie interviste leggibili sui vari organi di stampa. Myriam Sylla, ad esempio, si racconta tramite le colonne di “Tuttosport”.

    Tra le prime righe dell’intervista, la capitana azzurra racconta lo stupore in vista del debutto all’Allianz Cloud di Milano, anche se non è ancora sicura di prenderne parte: “Per tutte noi è stata una sorpresa. Io sapevo di venire a giocare a Monza, poi si è creata questa opportunità ed è giusto che la società la persegua. Per noi tutte contano il campo ed i tifosi. È evidente che essere presenti in una grande piazza è un volano per tutto il movimento della pallavolo ed è giusto prendere al volo tutte le opportunità per crescere“.

    Il focus, poi, viene spostato sul momento difficile che sta attraversando la squadra, proveniente da due sconfitte al tie-break tra le due competizioni: “Stiamo vivendo una fase che attraversano tutte le squadre nel corso di una stagione così impegnativa. C’è sempre un calo nel corso dell’anno e molte giocatrici stanno facendo questa esperienza per la prima volta. Tutte insieme dobbiamo imparare ad affrontare e superare questi momenti“.

    In Champions è fondamentale ottenere la vetta del girone, mentre in Serie A1 si punta allo Scudetto: “Non ottenere il primo posto nella prima fase europea sarebbe un fallimento. In Italia, invece, è difficile dire ora se ci saranno sorprese, ma sarà importante questo mese che viene. Tutte faranno più fatica, con i veri valori per la volata finale che verranno fuori solo in un secondo momento“.

    La chiosa, infine, è per l’amica e compagna di vita Paola Egonu, la quale sarà la co-conduttrice della seconda puntata della manifestazione forse più attesa dagli italiani, il Festival di Sanremo: “Non provo invidia nei suoi confronti, anche se piacerebbe a tutti andarci. Brava lei. Mi sembra che la scelta sia giusta. Paola è un grande personaggio e crea molto più seguito di me. Ho pensato a quale vestito indosserà Paola all’Ariston, come si truccherà ed acconcerà. Siamo donne, ci interessano questi particolari“.

    (fonte: Tuttosport) LEGGI TUTTO

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    Consorzio Vero Volley tra le eccellenze nazionali nel settore giovanile femminile

    Di Redazione

    Il Consorzio Vero Volley è stato riconosciuto dalla Federazione Italiana Pallavolo come un’eccellenza nazionale per quanto riguarda l’attività giovanile femminile. Su indicazione del direttore tecnico delle giovanili nazionali, Marco Mencarelli, Vero Volley è stato, infatti, eletto tra i cinque migliori club d’Italia (con Imoco Volley, Scuola di Pallavolo Anderlini, Fenera Chieri e Volleyrò Casal de’ Pazzi) per le attività di qualificazione in virtù anche di quanto fatto e ottenuto durante la passata stagione agonistica. 

    Il riconoscimento è arrivato in seguito al monitoraggio delle attività di qualificazione, organizzate dal Settore Squadre Nazionali della FIPAV, sotto forma di stage nazionali di selezione, convocazioni per attività collegiali delle Squadre Nazionali giovanili femminili e inserimento degli atleti nei roster che partecipano agli eventi giovanili internazionali.

    “Per noi è davvero un motivo di grande orgoglio l’essere stati scelti dalla FIPAV tra le cinque migliori eccellenze nazionali giovanili. Questo riconoscimento è frutto del grande lavoro che in questi anni la società, l’ottimo staff tecnico e dirigenziale hanno fatto nel settore giovanile. L’attività svolta con i più giovani, per noi e all’interno della nostra proposta, è estremamente importante perché, nel rispetto della persona e delle diverse età evolutive, permette loro di crescere sia dal punto di vista individuale sia tecnico come atleti. Uno dei nostri obiettivi è sicuramente quello di continuare a preparare nuove giocatrici che possano alimentare anche il bacino delle nazionale giovanili”, ha sottolineato Valentina Centenero, responsabile del settore giovanile femminile del Consorzio Vero Volley.

    A seguito di questo prestigioso riconoscimento, Marco Mencarelli riserverà alla struttura di Monza, oltre ad una serie di incontri in Arena con gli staff del Consorzio, uno stage presso il Centro Sportivo Pavesi di Milano, lunedì 8 maggio 2023, in cui sviluppare ulteriormente il confronto tecnico e metodologico sulla proposta nel contesto giovanile.

    Il Consorzio Vero Volley, da sempre impegnato nella promozione di un’attività di qualità per tutti nel settore giovanile, nel rispetto e con la consapevolezza dei valori più importanti dello sport e dell’importanza della sua buona pratica, non può che essere orgoglioso di un riconoscimento che ne certifica ancora una volta il ruolo di eccellenza a livello nazionale.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    All’Arena di Monza “Il Posto Giusto”, momento di spettacolo e di riflessione

    Di Redazione

    L’Arena di Monza torna ad accogliere un palcoscenico teatrale: quello che ospiterà “Il Posto Giusto“, la performance teatrale che la Comunità di San Patrignano, con il suo progetto di prevenzione WeFree, porterà in scena venerdì 13 gennaio dalle 20. L’evento è promosso dal Consorzio Vero Volley con il patrocinio del Comune di Monza e della Regione Lombardia. Lo spettacolo è rivolto a ragazzi dai 13 anni in su e adulti, e specificamente alle scuole del territorio, ai loro studenti e professori, ai rappresentanti delle istituzioni e alla community del Vero Volley, ma l’ingresso sarà libero per tutti: basta registrarsi gratuitamente su verovolley.com.

    “Il Posto Giusto” è la storia di una giovanissima, Verena, arrivata nella Comunità di San Patrignano da minore, con alle spalle una vita breve ma già costellata di passi falsi, impossibili da recuperare da sola. Dal palco si racconterà la sua storia, prima e dopo l’esperienza in Comunità, condividendo emozioni, pensieri, sogni e paure e soprattutto la fatica fatta per riappropriarsi della propria vita. Il cammino che ha dovuto percorrere per trovare, alla fine, il suo posto. Il posto giusto, appunto.

    Verena è di Bolzano, oggi ha 20 anni, abita a Innsbruck, sta frequentando l’Università di Interpretariato da 2 anni e ha terminato l’Erasmus a Trieste, dove ha vissuto per un anno. Ogni anno mette da parte i soldi per fare due piccoli viaggi in paesi europei, perché vuole conoscere il mondo, ma soprattutto perché ha sete di vita. Perché la sua vita non è sempre stata così: collabora con il progetto di prevenzione di San Patrignano dal 2021, mettendo a disposizione la sua esperienza, raccontandosi e condividendola con migliaia di persone in tutta Italia.

    Verena è arrivata a San Patrignano a 15 anni, indirizzata dai servizi sociali e dal Tribunale dei Minori della sua città. È stata accolta dal centro minori femminile della Comunità. Nei primi mesi non riusciva nemmeno a capire bene dove fosse, tanti erano gli psicofarmaci da cui si doveva liberare. Alcool, poi, cannabis, quindi cocaina e, infine, eroina: questa è la sua rapida escalation, cominciata a 12 anni. L’escalation di una ragazzina che, come tanti altri giovani sbatte la porta della cameretta, sta a tavola con le cuffie, ha sempre il “muso”, a casa parla poco, ma, magari, a scuola va bene e allora il problema si pensa sia passeggero, sia un momento, che passerà…

    Nello spettacolo, musiche, letteratura, informazioni scientifiche e racconti si intrecciano sapientemente condotti sul palco dal regista Pascal La Delfa, che accompagna la protagonista in questo viaggio di andata e ritorno dal buio, con la partecipazione straordinaria dei ragazzi della Compagnia Teatrale di San Patrignano. Lo spettacolo si inserisce nel format di prevenzione proposto da WeFree con l’obiettivo di fornire ai giovani alcuni spunti di riflessione e prospettive differenti sulla loro età, supportando allo stesso tempo docenti, genitori e comunità con nuovi punti di vista da cui poter osservare il fenomeno del disagio giovanile e delle dipendenze.

    Un percorso narrativo unico per riflettere, imparare, ascoltare, che invita a pensare ai rischi delle dipendenze, a come facciano parte di una quotidianità che a volte si fatica a percepire, ma che è presente nelle vite di tutti. “Il posto giusto” è l’occasione giusta per confrontarsi con chi queste esperienze le ha vissute.

    In occasione dello spettacolo, il Consorzio Vero Volley sosterrà anche l’attività dell’Associazione Piesse e nel corso della serata sarà organizzata una raccolta fondi per contribuire alle iniziative di Piesse a favore del Pronto Soccorso dell’Ospedale Niguarda di Milano.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vero Volley e San Patrignano per lo spettacolo “Il Posto Giusto” all’Arena di Monza

    Foto Consorzio Vero Volley Di Redazione Il Consorzio Vero Volley, in collaborazione con il progetto sulla prevenzione delle dipendenze della Comunità di San Patrignano, organizza una performance teatrale che invita a riflettere e confrontarsi. Chi, nel corso della vita, non ha mai aspirato a trovare il proprio posto nel mondo, cominciando fin da giovanissimo? Il […] LEGGI TUTTO

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    Il Consorzio Vero Volley “richiama” i suoi ex per il Concerto di Natale

    Foto Vero Volley Di Redazione Bella iniziativa natalizia del Consorzio Vero Volley in coincidenza con uno degli appuntamenti più tradizionali per la società monzese: giovedì 15 dicembre alle 20.30 si terrà all’Arena di Monza il “classico” Concerto di Natale, aperto a tutti gli atleti, alle loro famiglie e ai tifosi abbonati. E per l’occasione il […] LEGGI TUTTO

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    Abusi nello sport, nasce We Protect, il grazie della mamma con una figlia “violata”

    Di Paolo Annoni L’associazione Change The Game, oltre a pensare alle iniziative in programma da settembre (sportello, sede, spot, mostra) partecipare e organizzare incontri monotematici con la FIFA e Safe Sport, ha avviato il primo podcast sugli abusi nello sport dedicato a tutti i ragazzi e le ragazze. Uno spazio di condivisione reale, non solo virtuale. “Troppo spesso sentiamo dire dai giovani: Perché nessuno ci chiede nulla, nessuno ci ascolta?” sottolinea la presidente dell’associazione Daniela Simonetti, giornalista e scrittrice. Il podcast è uno spazio aperto alle vittime di abusi e al loro racconto. Ci sono persone che hanno tenuto dentro segreti a lungo e che soltanto a distanza di tempo sono in grado di condividere con serietà e precisione l’esperienza di una violenza. Nei tribunali di tutti Italia sono ancora in corso diversi processi che riguardano abusi nell’ambito sportivo. “La vera difficoltà è isolare dallo sport i colpevoli – ribadisce la presidente – molti continuano a gravitare nel mondo dello sport, che non riesce ad espellerli. Nomi di persone condannate in via definitiva dalla giustizia sportiva sono stati cancellati dagli archivi federali. Chi può garantire che non potranno reiterare il reato commesso? Non si tratta di fare la caccia alle streghe, ma solo di trasparenza. Credo che nessuno si possa scandalizzare se i tesserati, di tutte le federazioni sportive, non appartengano a una sorta di blacklist dei condannati per abusi, in particolare sui minori. Le famiglie e le stesse società sportive pretendono di essere tranquillizzate e tutelate. Esiste un problema di privacy? Credo si possa risolvere. Venga chiesto un certificato antipedofilia a tutti i tecnici, i dirigenti, gli educatori. Non un’autocertificazione però, qualcosa che si possa verificare“. La presidente di Change The Game sottolinea inoltre come altri espedienti siano indispensabili in materia: “L’ambiente dello spogliatoio prima e dopo l’attività sportiva va protetto, perché purtroppo nei casi analizzati si rivela quello maggiormente a rischio. L’esempio del Consorzio Vero Volley, che ha vietato di portare negli spogliatoi qualsiasi tipo di device è sicuramente da seguire. Alcune denunce riguardano episodi avvenuti nelle stanze degli alberghi, tra allenatori e atleti. Si dovrebbero vietare questi incontri. I meeting tecnici si tengano nella hall o altre aree pubbliche. Che bisogno c’è di andare nelle stanze delle atlete dopo cena? Si tratta di semplici accorgimenti che possono scongiurare episodi drammatici, accaduti in passato. Lo scopo delle nostre iniziative è anche creare una cultura dello sport lecito, di prevenire situazioni a rischio“. L’obiettivo dichiarato di Change The Game è di giungere a una riforma normativa specifica e alla creazione di un’agenzia indipendente, che si occupi della questione abusi in ambito sportivo. Risultato che a livello nazionale e internazionale si potrà ottenere solo grazie alla volontà delle maggiori federazioni sportive. Già identificati il nome e il logo dell’agenzia, “We Protect“, che possiamo presentarvi in anteprima su Volley NEWS. “ Tutti devono unire le forze – dice Simonetti – per una vicenda che vive tra diversi coni d’ombra. L’obiettivo è creare una struttura alla quale partecipino diversi soggetti con le competenze maturate dalle esperienze fatte. Noi ci siamo, però ora serve che si muovano anche le Federazioni. Cito una frase che non è mia, ma di Gianni Santini: ‘Per troppo tempo si è nascosta la polvere sotto il tappeto’. Ora serve linearità per contrastare l’abuso. Finora le cose sono andate in un certo modo anche perché non c’è stata la ferma volontà di cambiare. Attenzione, ma la nostra non è una posizione solo critica e di denuncia. Io e Alessandra Marzari siamo riuscite a rompere quel muro del silenzio. Non esiste più, grazie all’associazione, al libro (‘Impunità di gregge’, scritto da Simonetti, n.d.r.) allo sportello“. “Se leggete la lettera che ci ha appena inviato la madre di una vittima – dice ancora la presidente – capirete che qualcosa si è mosso, eccome. Adesso si deve scrivere una pagina nuova, convogliare i progetti avviati in un sistema unico, un approccio corretto. È il momento di tenere la luce accesa, costruire e dialogare, senza mai rinunciare a denunciare qualsiasi abuso. La trasparenza è una virtù inderogabile per Change The Game e tutte le sue iniziative. Nulla arriva per caso, c’è sempre un percorso articolato alle spalle di un risultato, nello sport come nella vita“. Chiudiamo così con la lettera di una mamma di una giovane atleta inviata attraverso Ti Ascolto per ringraziare Change The Game e Consorzio Vero Volley dell’attività svolta: “Questo tipo di feedback dà una forza incrollabile a me ed Alessandra Marzari – conclude Simonetti – Sono certa che da settembre saremo tutti testimoni di un nuovo momento di svolta e di crescita“. Di seguito il testo della lettera: “Mia figlia di 15 anni ha subito un episodio di abuso sessuale da parte di un allenatore. Nonostante l’appoggio di polizia, avvocato e centro violenze che ci hanno sostenuti sin dal subito, siamo cadute nel baratro per la reazione di tutte quelle persone che nel mondo dello sport non erano preparate a supportare una vittima di abusi, non erano preparate a crederle. Perché non informate, perché il loro mondo stava arrancando e quell’episodio venuto alla luce aveva smontato l’idilliaca stagione in corso. Quel mondo così immacolato, che diffondeva valori di solidarietà, lealtà, del rispetto della persona e delle regole, quel mondo a cui ho affidato mia figlia sin da bambina perché costruisse saldi principi di collaborazione e appartenenza, ora non era pronto. Una sera tra le tante in cui cercavo disperatamente informazioni utili nel web, ho scoperto Change The Game. Sono entrata nel sito, ho letto gli intenti e non ho esitato a fare subito una segnalazione attraverso il portale. Dopo pochi minuti è arrivato un messaggio via email: ‘Ti chiamo domani mattina’. Ho visto una luce. L’indomani sono stata contattata direttamente dalla fondatrice Daniela Simonetti. Mi ha ascoltata attentamente e attivamente, mi ha spiegato il percorso che avremmo intrapreso insieme con la Giustizia Sportiva, mi ha anche spiegato cos’è la Giustizia Sportiva, perché fino a quel momento non ne ero a conoscenza. Daniela mi ha informata delle implicazioni di quanto accaduto sulle nostre vite, mi ha compresa, preparata poi supportata e incoraggiata, mi ha preso per mano e fatta rialzare. Da quel giorno non sono stata più sola. Attraverso Change the Game ho trovato la forza. Mia figlia sente questa sicurezza e si è affidata completamente senza bisogno di fare più domande, consapevole che abbiamo preso la strada giusta e che siamo accompagnati da persone di fiducia. Daniela è diventata in poco tempo un’amica, la sua motivazione personale ci sostiene e spinge ad azioni concrete tanto da farmi credere che stiamo perseguendo la giusta strada. Finalmente dopo il baratro io e mia figlia abbiamo alzato lo sguardo e guardiamo al futuro. La solida motivazione di Change the Game ha a cuore il tema dell’efficienza della giustizia civile e sportiva. Sento forte sulla pelle questo vento di cambiamento e desidero fermamente esserne testimone, per mia figlia, per me stessa, per lo sport e i suoi valori“. 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