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    La delusione di Bruno Da Re: “Non ho visto la Trento che mi aspettavo”

    Di Redazione È finita in semifinale la corsa dell’Itas Trentino nei Play Off Scudetto: un traguardo comunque importante quello raggiunto dalla squadra di Lorenzetti, ma che di certo non soddisfa la dirigenza di via Trener. Il dg Bruno Da Re esprime chiaramente la sua delusione al Corriere del Trentino: “Dispiace, perché questa squadra era stata costruita per provare a giocarsi la finale. Non ci siamo riusciti per demerito nostro. Negli ultimi dieci giorni non ho visto la Trento che mi aspettavo, dopo Gara 1 abbiamo mollato in tanti fondamentali“. Da Re chiarisce comunque che “gli obiettivi di minima sono stati tutti raggiunti, quindi la stagione è positiva a livello di risultati“. E, naturalmente, non è ancora finita: c’è da giocarsi la Champions League nella Super Final di Verona. “Ci sarebbe tanta voglia di vincerla – commenta il dirigente – ma queste tre settimane di soli allenamenti mi preoccupano. I nostri avversari dello Zaksa resteranno sicuramente in gioco fino alla fine in campionato, noi dovremo ritrovare energie fisiche e mentali, ma non giocare sarà un problema“. LEGGI TUTTO

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    Trento, Da Re: “Centrati gli obiettivi prefissati. Lucarelli? Ha un altro anno di contratto”

    Di Redazione
    L’Itas Trentino è la prima semifinalista dei Play Off Scudetto grazie alla doppia vittoria sulla Gas Sales Bluenergy Piacenza. Come spiega il General Manager, Bruno Da Re, nell’intervista rilasciata al quotidiano L’Adige, gli obiettivi prefissati ad inizio stagione sono stati rispettati ma da parte dei ragazzi c’è ancora fame di vittorie.
    Semifinali Scudetto e Champions league raggiunte, dopo le due già giocate in Supercoppa e Coppa Italia. A livello di semifinali, l’Itas ha fatto en plein. «Per il momento siamo soddisfatti. Diciamo che gli obiettivi minimi che ci eravamo posti a inizio stagione li abbiamo centrati. Siamo molto dispiaciuti per come è andata la semifinale di Coppa Italia contro Perugia, ma d’altra parte sapevamo e sappiamo tutt’ora che per vincere in Italia bisogna battere sia Perugia che Civitanova, e non è certo una cosa semplice. Il fatto che sappiamo questo e che sappiamo che non sia una cosa semplice non significa che non dobbiamo provarci. anzi!».
    In effetti il gruppo sembra affiatato e non ha accusato troppo il contraccolpo della pesante sconfitta in Coppa Italia. I ragazzi hanno reagito e ora sono di nuovo lì, a giocarsi il titolo europeo e tricolore. «Penso che i ragazzi siano ancora più determinati di quanto lo siamo noi in società. Ci credono, sono uniti e tutti quanti hanno ben chiaro l’obiettivo di vincere. Sanno inoltre di essere tutti giocatori di altissimo livello e che dunque hanno le carte in regola per ottenere il successo che stanno inseguendo e che, per conto mio, meritano. Fermo restando il solito paletto: per vincere bisogna battere la due corazzate».
    Modena ha fatto una squadra interlocutoria perché il prossimo anno torneranno Ngapeth e Bruno. Più Leal? «Così si dice».
    A proposito di mercato. Tra i vari “si dice” c’è anche quello che vorrebbe Lucarelli pronto a lasciare Trento per accasarsi a Civitanova. È vero? «Ricardo Lucarelli ha un contratto con Trento per un altro anno. Ho parlato col ragazzo e mi ha detto che vuole restare. Dal nostro punto di vista, vogliamo che rimanga. Se non intervengono novità, Lucarelli resterà a Trento». LEGGI TUTTO

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    Trento, Da Re: “Se vogliamo vincere qualcosa servono due imprese”

    Di Redazione
    La Trentino Itas si presenta come testa di serie ai sorteggi di oggi di Champions League. Giannelli e compagni, infatti hanno vinto la propria Pool vincendo tutti le partite giocate e si prospetta un possibile derby italiano con Modena e Civitanova, finite nelle seconda urna. Il bilancio e le parole del General Manager di Trento Bruno Da Re, rilasciate al quotidiano l’Adige.
    «Comunque la si metta, ho l’impressione che se vorremo vincere qualcosa in questa stagione dovremo metterci il cuore in pace e pensare di battere sia Perugia che Civitanova. E dunque servono due imprese».Il general manager dell’Itas Trentino Bruno Da Re, alla vigilia del sorteggio dei quarti di finale di Champions League di volley non ha dubbi: le possibilità di dover fare i conti fin da subito con Civitanova già ai quarti non è affatto remota.
    Il suo bilancio? «Per quanto ci riguarda, il nostro obiettivo minimo l’abbiamo raggiunto. E non è stato semplice se pensiamo alle difficoltà che abbiamo dovuto fronteggiare nel girone d’andata della Pool, a Trento, costretti a giocare senza i palleggiatori. Poi siamo riusciti a vincere cinque partite su cinque giocate e siamo tra le quattro migliori prime dei gironi. Certo, fermarsi adesso sarebbe un peccato e così di sicuro puntiamo ad arrivare in semifinale. Speriamo di avere un piccolo aiuto dall’urna nel sorteggio».
    Per la Champions le favorite sono solo le italiane? «Ci metterei anche il Kazan, una squadra molto attrezzata ma che ai quarti non incroceremo, visto che entrambe siamo teste di serie. Comunque Civitanova e Perugia sono attualmente le squadre più forti. In questi mesi sono convinto che abbiamo fatto grandi passi anche noi, che abbiamo di molto limato il divario, ma a oggi loro sono ancora le due favorite».
    E poi, per il discorso scudetto, torniamo daccapo: se si vuole vincere si passa da lì. «Senza dubbio. Se vinceremo ai quarti, dovremo vedercela in semifinale con Civitanova. E poi chi vince avrà con tutta probabilità Perugia. Non penso di fare torti a nessuno a dirlo, ma la mia idea è questa. Penso che le quattro squadre più forti in Italia siano da alcuni anni Civitanova, Perugia, Trento e Modena. Ma da due, tre stagioni a questa parte sono rimaste in due: noi e Modena dobbiamo inseguire». LEGGI TUTTO

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    Da Re: “Vincere la Coppa ci darebbe, oltre al trofeo, anche visibilità e forza”

    Di Redazione
    Periodo molto positivo per la Itas Trentino che, con la vittoria contro Milano, ha raggiunto il traguardo dell’undicesimo successo consecutivo tra campionato e Champions. La squadra di Lorenzetti si è assicurata così anche il terzo posto in classifica al termine del girone di andata e la certezza del vantaggio del campo nei quarti di finale di Coppa Italia che sarà ancora contro i meneghini.
    È Bruno Da Re, il General manager dell’Itas, intervistato dall‘Adige, a stilare un primo resoconto della stagione: “La squadra che avevamo in mente è questa. Del resto, anche quando le cose non andavano benissimo, noi non abbiamo mai dubitato che il valore ci fosse, solo che abbiamo passato alcuni mesi veramente d’inferno. Forse ci siamo messi alle spalle il periodo più brutto ma il Covid è stata una brutta bestia che si fa ancora sentire: Giannelli soffre d’insonnia e spesso si sveglia di notte dolorante mentre Michieletto è sempre stanco”.
    Sulla vittoria di mercoledì contro Milano il GM sa che la compagine che si ritroveranno davanti sarà un’altra squadra rispetto a quella, con l’ex Urnaut a referto: “Non solo: avranno anche a disposizione l’opposto di ruolo e un mese di allenamenti e partite in più nelle gambe. Infatti ho definito quella di mercoledì “una partita falsa”. Il 27 gennaio sarà un’altra musica”.
    In paio le Final Four di Coppa Italia. Quanto ci tenete? “Sono il nostro obiettivo più vicino. Vincere la Coppa ci darebbe, oltre al trofeo, anche visibilità e forza. Tanto più che per riuscirci dovremmo battere Milano e poi, salvo sorprese, le corazzate Perugia e Civitanova. Un cammino difficile ma i ragazzi ci credono e vogliono rifarsi della sconfitta in Supercoppa che è stata una botta bestiale” LEGGI TUTTO

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    Mosna e Giannelli ringraziano Padova. Da Re: “Era giusto non giocare”

    Di Redazione
    I primi commenti dall’Itas Trentino sono arrivati già a pochi minuti dal rinvio della partita con la Kioene Padova: la società ha rilanciato via Facebook il messaggio del presidente Diego Mosna (“Un ringraziamento alla Pallavolo Padova per la sensibilità e la sportività dimostrata: veri Signori!“) e Simone Giannelli, che poco prima aveva tuonato contro la Lega Pallavolo Serie A, su Instagram ha postato un eloquente “Chapeau“. Il general manager Bruno Da Re ha aggiunto: “La partita di questa sera (domenica, n.d.r.) è stato giusto non giocarla. Umanamente e sportivamente“.
    Sulle colonne de L’Adige, Da Re ha poi svelato un retroscena che cambia ancora i contorni della vicenda: “Abbiamo trovato un accordo con la squadra avversaria anche perché, oltre alla positività dei due palleggiatori, si è aggiunta una sintomatologia importante di Carlo De Angelis“. Una notizia che mette in allarme in vista della “bolla” di Champions League in programma da domani alla BLM Group Arena. Anche se, spiega il dirigente trentino, “la CEV ha altri protocolli. In sostanza dice che i positivi devono stare fuori e i negativi possono giocare. Noi giocheremo con chi ci rimane, ma non è certo un regolamento protezionistico“.
    “Noi siamo andati in Svizzera e questo protocollo ci ha creato problemi – continua Da Re – perché molti dei ragazzi della Dinamo Mosca erano positivi e così hanno contagiato anche noi. Quella partita giocata in un palazzetto da 500 posti, quasi tutto pieno, ci ha portato in questa condizione“. Ma questo non significa che ci si debba fermare: “È giusto andare avanti anche perché fortunatamente molte società non hanno questi problemi, anzi auguro loro di non vivere quello che stiamo vivendo noi“. LEGGI TUTTO

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    Trento, Da Re: “Il caso di Argenta non ce lo aspettavamo proprio”

    Foto: La Voce del Trentino

    Di Redazione
    Tutto era già pronto alla BLM Group Arena di Trento per il confronto tra Itas Trentino e Allianz Milano ma la positività di un altro giocatore tra le file trentine (Andrea Argenta) ha fatto slittare il match a data da destinarsi. Ora salgono a tre le partite da recuperare per la formazione di Lorenzetti che spera di poter tornare in campo il prima possibile.
     “Ora come ora – spiega il direttore generale Bruno Da Re nell’intervista rilasciata al quotidiano Trentino – si può, solo cercare di capire come si potrà evolvere la situazione. Da una parte abbiamo parte del roster che ha già superato il virus, parte che lo sta affrontando e chi come Giannelli, De Angelis, Sperotto e Cortesia che ancora per fortuna non è stato contagiato. Il caso di Argenta non ce lo aspettavamo proprio e appare ancora più strano perché ha effettuato 5 tamponi negli ultimi 10 giorni e tutti sono stati negativi, poi ieri mattina purtroppo era positivo così come Kooy, Rossini e Sosa Sierra“.
    Con il rinvio di ieri salgono a tre le partite che Trento dovrà recuperare in un calendario già intasato: “Ci sono team – conclude Da Re – come Cisterna, Verona e Perugia che sono ancora ferme in quanto hanno diversi giocatori in quarantena. Anche lo scorso fine settimana si è giocata una sola partita tra quelle programmate e si sono giocati gli incontri possibili tra le squadre disponibili. Di fermarci non ci pensiamo nemmeno, andiamo avanti facendo quello che possiamo e giocando quando possiamo. Soluzioni alternative purtroppo al momento non ce ne sono. Nel calcio ci sono rose molto ampie e si è deciso di giocare a prescindere, la pallavolo invece ha meno giocatori a disposizione e ha scelto di fermare le squadre con più di tre casi positivi al loro interno. Attendiamo con speranza che i ragazzi positivi diventino negativi. Domani effettueremo un altro giro di tamponi per tutti i nostri pallavolisti e scadranno i 10 giorni di quarantena per Rossini che è positivo, sta bene e non ha mai avuto alcun sintomo. Noi speriamo che possa essere negativo ma ci rendiamo conto che sarà molto difficile“. LEGGI TUTTO

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    Itas Trentino, Da Re: “Contenti di aver potuto riprendere l’attività in palestra”

    Foto: La Voce del Trentino

    Di Redazione
    “Avevamo programmato un allenamento serale, confidando che i tamponi svolti domenica fossero negativi; così è stato e siamo contenti di aver potuto riprendere l’attività in palestra con i giocatori che non hanno contratto il coronavirus – ha spiegato lunedì sera il General Manager di Trentino Volley Bruno Da Re intervenendo alla settimanale puntata di “RTTR Volley” – .  Nei primi mesi della nuova stagione staff societario e giocatori sono stati bravissimi a rispettare le regole per evitare il contagio, poi la trasferta in Svizzera per la Champions League di due settimane fa evidentemente ci ha portato troppo a stretto contatto con il Covid-19, che aveva colpito la Dinamo Mosca. Al rientro in Italia abbiamo continuato a fare tamponi, addirittura sei in dieci giorni, nella speranza di aver definitivamente superato questo difficile periodo con i risultati negativi di domenica sera”.
    “La situazione che stiamo vivendo è abbastanza paradossale, perché di fatto non stiamo più occupandoci e parlando di partite, tecnica e tattica, ma solo di programmare tamponi e di verificare negatività e positività – ha proseguito il dirigente gialloblù – . E’ un momento d’emergenza, che attualmente va ben al di là di condizionare la classifica del girone d’andata per disegnare gli accoppiamenti dei quarti di finale di Coppa Italia. Tutto ciò passa in secondo piano; il nostro obiettivo deve essere quello di portare a termine il campionato attraverso buone condizioni di salute. Parlare delle nostre prestazioni in questa prima parte della SuperLega, alla luce del periodo che stiamo vivendo, non è semplice. Il Coronavirus ha condizionato molto la ripresa di Podrascanin, Lisinac e Lucarelli e ci ha tolto Michieletto. E’ vero che ha solo diciannove anni, ma è altrettanto vero che la Società aveva riposto in Alessandro tanta fiducia, riservandogli uno spazio importante nella rosa. Doveva essere il secondo/terzo schiacciatore, tenendo conto anche delle difficoltà che poteva accusare Lucarelli in avvio della sua esperienza italiana, ma di fatto lo abbiamo perso dal 20 settembre sino a qualche giorno fa. Senza Kooy e Sosa Sierra, domenica contro Milano Michieletto dovrà essere necessariamente della partita ma dovremo porre molta attenzione alle sue condizioni anche nel corso della stessa”.

    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO