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    F1, l’idea di Zak Brown per le sprint: “Ecco cosa introdurre”

    ROMA – La Formula 1 nel corso degli anni ha subito diversi cambiamenti, che sono stati fatti in forma strategica per cercare di rendere le gare più appassionanti e per raggiungere una fetta più estesa di pubblico. Da qualche stagione ormai è stato introdotto il format della sprint race, che però non riesce ancora a convincere fino in fondo, soprattutto in annate che, come questa, sono state dominate dalla Red Bull e da Max Verstappen, i quali hanno fatto incetta di successi lasciando le bricole ai rivali.
    Brown: “Rendere sprint più avvincente”
    Il CEO della McLaren, Zak Brown, nel corso di una recente intervista concessa al podcast Track Limits, ha formulato una proposta per cercare di rendere più imprevedibili le sprint race della Formula 1: “Secondo me il format della sprint deve essere rivisto e penso che una soluzione possa essere rendere le soste ai box obbligatorie. Per esempio se si avessero gomme morbide che si consuma velocemente, team e piloti sarebbero costretti a cambiarle, rendendo così la gara più appassionante e avvincente”. LEGGI TUTTO

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    Herta e i suoi fratelli, i giovani americani e un posto in Formula 1

    TORINO – Il test di Colton Herta con la McLaren viene definito molto serio. «Non selezioneremo mai un pilota per ragioni commerciali o per il suo passaporto – spiega Zak Brown – sulla tolda di comando della scuderia inglese. Ma chiunque salga sulle nostre monoposto per un test verrà trattato con la massima serietà». Nel futuro immediato (parliamo del 2023) della scuderia “papaya” c’è sicuramente Lando Norris (non ci sarebbe alcuna ragione per cambiare) e dovrebbe esserci anche Daniel Ricciardo (anche se i contratti in Formula 1 non sono mai blindati, nemmeno quelli… blindatissimi). Però Zak Brown è americano, la Formula 1 è in mano americane, l’area di più recente espansione è in America. E americano è anche Michael Andretti, a capo di di un gruppo imprenditoriale sportivo molto forte, che preme per entrare in Formula 1 con una squadra nuova (per ora senza trovare appoggi sufficienti).
    O’WARD – Il test di Colton Herta, uno dei gioiellini dell’automobilismo americano, non è una mossa causale. Altri potrebbero testare la McLaren nel prossimo futuro. Pato O’Ward e Alex Palou, americanissimi (sportivamente parlando) a dispetto del passaporto (O’Ward è messicano e Palou spagnolo) e – nel caso dell’iberico – sono europee anche la formazione e la crescita. Insomma, pare essersi messo in moto un meccanismo che senza fretta, ma con chiari intenti, vuole portare un pilota americano in Formula 1. Un modo per sostenere la crescita della Formula 1 tra il pubblico d’Oltreoceano, che ha già mostrato di gradire come non mai in passato le gare di una categoria ritenuta sino a poco tempo fa troppo distante dai gusti degli appassionati a stelle e strisce. A questo punto, pare essere solo una questione di tempo. LEGGI TUTTO

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    Nba, lo show di Brown non basta a Boston: Adebayo trascina Miami

    BOSTON (Stati Uniti) – Perso Butler nel corso del secondo tempo per un’infiammazione al ginocchio, sono i 31 punti di Adebayo (cui aggiunge 10 rimbalzi, 6 assist, 4 recuperi e una stoppata) a trascinare i Miami Heat nel 109-103 a Boston, che vale il 2-1 nella serie dei play-off di Nba, oltre a regalare ai suoi il fattore campo. I Celtics, cui non basta lo show di Brown, autore di 40 punti, pagano la prestazione opaca di Tatum (10), rientrato anzitempo negli spogliatoi (al pari di Smart). La franchigia della Florida parte fortissimo e dopo 3′ è già in doppia cifra, chiude il primo quarto sul +21 e si spinge fino al +26 nel secondo, lasciando via via spazio alla rimonta dei padroni di casa, che chiudono a -15 all’intervallo e sognano sul -1 a 2’40” dalla sirena finale. Nei successivi 2′, però, il parziale da 10-2 regala agli Heat la soffertissima vittoria. LEGGI TUTTO

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    Nba, Adebayo trascina Miami. Un super Brown non basta a Boston

    BOSTON (Stati Uniti) – Con Butler ko nel secondo tempo per un’infiammazione al ginocchio, ma trascinati dai 31 punti di Adebayo (più 10 rimbalzi, 6 assist, 4 recuperi e una stoppata), i Miami Heat si impongono 109-103 a Boston, si portano sul 2-1 nella serie dei play-off di Nba e si riprendono il fattore campo. I Celtics, cui non basta lo show di Brown, autore di 40 punti, pagano la prestazione opaca di Tatum (10), rientrato anzitempo negli spogliatoi (al pari di Smart). La franchigia della Florida parte fortissimo e dopo 3′ è già in doppia cifra, chiude il primo quarto sul +21 e si spinge fino al +26 nel secondo, lasciando via via spazio alla rimonta dei padroni di casa, che chiudono a -15 all’intervallo e sognano sul -1 a 2’40” dalla sirena finale. Nei successivi 2′, però, il parziale da 10-2 regala agli Heat la soffertissima vittoria. LEGGI TUTTO

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    F1, Zak Brown carica Miami: “Sembra il Super Bowl”

    ROMA – E’ quasi tutto pronto per il Gran Premio di Miami. La Formula 1 si prepara ad accogliere la tappa americana in programma settimana prossima, quando Charles Leclerc vorrà rialzare la testa dopo l’appuntamento di Imola. Sorride invece la McLaren con un convincente terzo posto di Lando Norris. Proprio la scuderia inglese potrebbe riconfermarsi ai vertici in un ambiente che si preannuncia caldissimo: “Avendo bazzicato l’ambiente del Super Bowl, nel quale c’è la partita di football e poi tutt’intorno ci sono le celebrità e gli spettacoli dell’intervallo, questo sembra il Super Bowl”, ha dichiarato il CEO Zak Brown. 
    Le parole di Brown
    “Sarà fantastico – prosegue Brown in vista del Gp al sito Reuters – Sono qui da sei anni e non ho mai visto una richiesta o un fermento simile per un Gran Premio come lo sto vedendo per Miami,possiamo facilmente raddoppiare la nostra hospitality e abbiamo già l’hospitality più grande di tutte a Miami. Sono stato nel giro della F1 per 20 anni e sono abituato ad andare ai GP, ma non ho mai visto niente di simile”. LEGGI TUTTO

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    F1, Brown: “Ecco la mia proposta per il nuovo calendario”

    ROMA – La Formula 1 continua ad interrogarsi su quale sarà il calendario delle prossime stagioni. Stefano Domenicali aveva poche settimane fa ipotizzato una stagione con 30 tappe, possibilità che accende l’entusiasmo di molti per la troppa frenesia che ci sarebbe tra un Gran Premio e l’altro. Zak Brown, CEO di McLaren, prova così a mediare dalle colonne dell’agenzia Reuters: “L’idea è avere 30 Gran Premi su base regolare, ma correrne solo 21 o 22 all’anno. La mia ipotesi è quella di avere 17 o 18 tappe regolari e 7-8 che si alternano sul calendario”.
    Alla ricerca di un equilibrio
    La Formula 1 è uno sport che si sta ritagliando una fetta di interessi commerciali importante. L’espansione verso i paesi emergenti sulla scena finanziaria e politica è evidente, ma il rischio – sempre dietro l’angolo – è di esagerare. I viaggi transcontinentali mettono a dura prova team e piloti, mentre la logistica è sempre più sotto stress, soprattutto per quanto riguarda le tappe ravvicinate e in posti geograficamente molto lontani. Dopo l’ingresso del Gran Premio di Las Vegas, è tempo di rinnovo per i circuiti storici della Formula 1: molti sono infatti in scadenza e cercano dalla FIA un prezzo di favore per essere riconfermati. LEGGI TUTTO

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    F1, Brown sul calendario: “Penso a 18 Gp fissi, poi 7-8 tappe alternate”

    ROMA – Il calendario della Formula 1 resta un tema scottante all’interno dei tavoli decisionali del Circus. Il presidente Stefano Domenicali aveva poche settimane fa ipotizzato una stagione con 30 tappe, possibilità che non piace a molti per la troppa frenesia che ci sarebbe tra un Gran Premio e l’altro. Zak Brown, CEO di McLaren, prova così a mediare dalle colonne dell’agenzia Reuters: “L’idea è avere 30 Gran Premi su base regolare, ma correrne solo 21 o 22 all’anno. La mia ipotesi è quella di avere 17 o 18 tappe regolari e 7-8 che si alternano sul calendario”.
    F1: tra passato e futuro
    La Formula 1 è uno sport che si sta ritagliando una fetta di interessi commerciali importante. L’espansione verso i paesi emergenti sulla scena finanziaria e politica è evidente, ma il rischio – sempre dietro l’angolo – è di esagerare. I viaggi transcontinentali mettono a dura prova team e piloti, mentre la logistica è sempre più sotto stress, soprattutto per quanto riguarda le tappe ravvicinate e in posti geograficamente molto lontani. Dopo la conferma ufficiale del Gran Premio di Las Vegas, la Formula 1 guarda anche ai suoi circuiti storici, molti dei quali devono rinnovare i propri accordi con la FIA. LEGGI TUTTO

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    F1, Brown: “Più team nel Circus farebbero crescere lo sport

    ROMA – Sono tanti gli elementi di novità che la Formula 1 presenterà in pista per il 2022. Il limite ai finanziamenti punta a livellare i team, gli pneumatici da 18 pollici forniranno più grip, i nuovi telai assicureranno più sorpassi e c’è l’incognita sui nuovi motori. Quello che invece non cambierà sarà il numero dei team coinvolti nella lotta al Mondiale, che saranno sempre 10. C’è però chi vorrebbe un aumento dei partecipanti nel Circus, come Zak Brown, CEO della McLaren, che a “racingnews365.com” ha detto: “Dieci team vanno bene, ma vorrei che ce ne fossero 11 o 12. La torta da divivere sarebbe più grande”.
    La proposta di Brown
    L’inserimento nel campionato di altre scuderie è uno scenario già ipotizzato dallo stesso presidente della Formula 1, Stefano Domenicali. Tuttavia, per un team che vorrebbe eventualmente iscriversi al Mondiale c’è una tassa sostanziosa da versare alla FIA, che ammonta a 200 milioni di dollari. “A quel punto – immagina Brown – la tassa d’iscrizione verrebbe condivisa con le altre squadre. Sul lungo periodo è una strategia dannosa, ma nel breve le nuove scuderie avrebbero una compensazione finché non saranno competitive. Sarebbe una cosa che aiuterebbe la crescita del nostro sport”. I rumour su un possibile ingresso nel Circus di Audi o Porsche alimentano questa ipotesi. Tuttavia, ad oggi, nessuna di queste due case automobilistiche ha comunicato alla Federazione un interesse formale a tal proposito. LEGGI TUTTO