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    Strubbe orgogliosa della sua Bergamo, mentre è grande il rammarico di Michieletto e Pistola

    E’ l’effetto PalaFacchetti: un’esplosione di passione che vale una rimonta da tre punti e l’allungo in classifica a dispetto dell’avversaria di oggi, la Megabox Vallefoglia.

    Parte forte Vallefoglia: Bici e Lee forano le difese rossoblù e Bergamo ci mette troppo ad entrare in partita. Lasciando il primo parziale alle ospiti. Si torna in campo e il livello sale, complice l’efficacia di Cese Montalvo. Vallefoglia torna aggressiva e si porta sul 16 pari: è guerriglia punto a punto fino al decollo, con la complicità di Manfredini (5, 83%) e Mlejnkova, che porta al set della parità.

    Si ricomincia con uno strappo di Bergamo che Valefoglia ricuce e ribalta. Si torna affiancati sull’undici pari, Bergamo risale, Vallefoglia controsorpassa: nello scacchiere entra la regista Carraro, è un gioco di nervi e un faccia a faccia Piani-Bici. L’equilibrio si spezza con l’ace di Manfredini (il terzo di questo terzo set): 2-1. La sfida non si spegne, cresce anzi l’intensità, le centrali Strubbe e Manfredini fanno la differenza e si vola verso la vittoria.

    Monique Strubbe (MVP, Bergamo): “Sono orgogliosa di questa squadra, abbiamo ribaltato lo svantaggio iniziale e siamo riuscite a crescere e regalare a questo splendido pubblico la vittoria che volevamo per loro”.

    Francesca Michieletto (Megabox Ond. Savio Vallefoglia): “Siamo partite bene nel primo set, siamo state molto lucide e mentalmente sul pezzo, poi siamo calate molto e abbiamo giocato in maniera disordinata. Nell’ultimo set alla fine abbiamo ceduto. Abbiamo passato una settimana molto tosta, ora dobbiamo resettare tutto e ripartire con il lavoro in palestra”.

    Andrea Pistola (coach Megabox Ond. Savio Vallefoglia): “Abbiamo commesso troppi errori gratuiti, in più di un momento avevamo la partita in pugno e abbiamo gestito male le situazioni, giocando in maniera scontata e prevedibile. Nel terzo set, soprattutto, abbiamo sprecato delle grandi occasioni, eravamo avanti di diversi punti e non siamo riusciti a chiudere a causa di errori ingiustificabili. Lo sport è così, ed è giusto che torniamo a casa senza punti, ma il rammarico è grande”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vallefoglia spreca troppo, Bergamo centra la quarta vittoria piena in stagione

    Una Megabox Ondulati del Savio Vallefoglia troppo fallosa lascia i tre punti al Volley Bergamo cedendo alla distanza dopo un ottimo primo set e aver giocato testa a testa gli altri tre. Nel terzo, soprattutto, le tigri hanno sciupato un vantaggio di 20-16 e due set-point sul 24-22. Decisivo il servizio delle padrone di casa, cresciuto nel corso dei set, e biancoverdi che tornano a casa senza punti con più di un rammarico.

    Tra le padrone di casa, eccellente la prova delle due centrali Strubbe (MVP con 10 punti, il 50% in attacco e 5 muri) e Manfredini (16 punti, 69% in attacco e 5 ace), top scorer Cesè Montalvo con 17 punti. Per le tigri 21 punti per Lee e 14 per Bici e Weitzel, prestazioni vanificate dai 29 errori complessivi.

    1° SET – Nel primo set la Megabox scappava via subito 8-4 (muro di Giovannini), allungava fino a +7 (secondo ace di Lee su un turno di servizio da 5-0) e manteneva senza troppa fatica un vantaggio di sicurezza (minimo vantaggio sul 18-15) sino a chiudere 25-17 con una palla out di Montalvo.

    2° SET – Dal secondo set in poi Bergamo ritrovava se stessa, recuperando subito lo 0-3 iniziale e scappando via un paio di volte a +3 (12-9 su ace di Montalvo e 16-13 con  un muro di Mlejnkova). La Megabox tornava avanti per l’ultima volta sul 18-17 (muro di Weitzel), ma la maggiore concretezza della padrone di casa faceva la differenza nel finale allo sprint (chiusura 25-23 con Mlejnkova).

    3° SET – Il parziale decisivo era il terzo: Bergamo partitva subito fortissimo (4-0 con due ace in fila di Manfredini, alla fine decisiva), ma la Megabox metteva già il naso avanti sul 7-6 (servizio di Giovannini) e anche 10-7 (muro di Weitzel). Cinque errori delle tigri vanificavano il break, con le avversarie di nuovo avanti 13-11. Giovannini impattava a 15, poi un nuovo strappo delle biancoverdi le portava avanti 20-16. Bergamo non si arrendeva, impattava a 21 ma un ace di Perović siglava il 23-21. Weitzel guadagnava due set-point consecutivi, ma la Megabox si bloccava all’improvviso: chiudeva i giochi l’ennesimo ace di Manfredini 26-24.

    4° SET – Nel quarto set le padrone di casa sfruttavano l’inerzia a loro favore, provando più volte lo strappo decisivo: l’ultimo sforzo delle tigri le portava in vantaggio (15-14 su attacco di Storck). Da lì in poi un 7-1 chiudeva praticamente i giochi, nonostante Bici riportasse l’ultima volta a -3 la Megabox. Chiudeva 25-20 un ace di Piani che si arrampicava sul nastro.

    BERGAMO 3MEGABOX OND. SAVIO VALLEFOGLIA 1 (17-25, 25-23, 26-24, 25-20)

    BERGAMO: Mlejnkova 9, Manfredini 16, Evans 1, Cese Montalvo 17, Strubbe 10, Piani 10, Armini (L), Carraro 1, Mistretta, Adriano. Non entrate: Spampatti (L), Bolzonetti, Alcantara, Farina. All. Parisi.MEGABOX OND. SAVIO VALLEFOGLIA: Giovannini 10, Candi 8, Perovic 4, Lee 21, Weitzel 14, Bici 14, De Bortoli (L), Storck 2, Michieletto, Kobzar. Non entrate: Feduzzi, Torcolacci. All. Pistola.

    ARBITRI: Salvati, Brancati. NOTE – Spettatori: 1527, Durata set: 26′, 29′, 39′, 28′; Tot: 122′. MVP: Strubbe.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il rammarico di Bergamo e la serenità di Barbieri dopo la prima vittoria

    Nella festa del PalaFacchetti, è Talmassons a strappare il successo alle padrone di casa di Bergamo. Una sfida combattuta, ma tanti alti e bassi. E le friulane hanno avuto la meglio in quattro set.Martina Armini (Bergamo): “Complimenti a Talmassons, ma noi non abbiamo fatto la nostra partita. E’ stata una sfida equilibrata, noi abbiamo commesso qualche errore di troppo e non abbiamo saputo fare quello che sappiamo nei momenti importanti. Abbiamo sempre aspettato i loro errori e non abbiamo preso l’iniziativa. Quando abbiamo fatto il nostro gioco, le cose sono andate bene, ma dobbiamo essere più continue. Siamo qui per combattere, lavoreremo per aggiustare alcune cose e si andrà avanti”.Carlo Parisi (coach Bergamo): “Non eravamo dei fenomeni prima, non siamo scarsi ora. Il rammarico è non aver portato a casa il terzo set, ma, anche quando siamo stati avanti, non eravamo sciolti e sereni: da ciò derivano gli errori e alcune situazioni gestite male”.Yana Shcherban (Cda Volley Talmassons Fvg): “Sono veramente felice per la nostra squadra, abbiamo mostrato il nostro carattere nei momenti difficili e siamo stati uniti. Dobbiamo continuare a lavorare per ridurre i nostri errori perchè comunque abbiamo fatto degli sbagli. Ma ho tanta fiducia nella nostra squadra, abbiamo un grande potenziale e vogliamo altri punti. Ci saranno momenti difficili ma in questi momenti non dobbiamo mollare e dobbiamo spingere sempre. Vittoria storica? Quella di oggi è solo una vittoria, speriamo che i successi storici arrivino più avanti”.Leonardo Barbieri (coach Cda Volley Talmassons Fvg): “Sapevamo che loro avevano il morale alto dopo i 6 punti nelle prime due gare. Noi però avevamo trovato convinzioni dopo le prime due gare e penso oggi si sia visto. Nei momenti decisivi siamo stati molto freddi. Faccio i complimenti alle ragazze soprattutto per questi momenti. Avevamo la sensazione di esserci e siamo andati in crescendo. Bene il quarto set perché lo abbiamo vinto con autorità, venire qui e giocare così è importante. Sotto l’aspetto tecnico sono stati molto buoni gli ultimi punti, ci sono state delle fasi di gioco un po’ disordinate ma ci stiamo lavorando e siamo fiduciosi per le gare a venire. Siamo convinti di poter lottare per la salvezza ma non dobbiamo guardare troppo al futuro e dobbiamo pensare partita per partita. Abbiamo vissuto con molta serenità le due sconfitte iniziali e ora viviamo con serenità la vittoria. Serve equilibrio perché è la cosa più importante. Sono contento per la prima vittoria in A1 di questa società e di questa regione. Sono contento per tutto il Friuli perché lo abbiamo avuto sempre vicino e avremo ancora bisogno di tutto il calore del pubblico”.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Buona la prima per Novara: l’amichevole con Bergamo finisce 4-0 per le igorine

    Si apre con un successo per 0-4 a Treviglio, sul campo di Bergamo, il precampionato della Igor Gorgonzola Novara di Lorenzo Bernardi. Trascinate da Tolok (25 punti, 63% in attacco), le igorine si sono aggiudicate il match in tre parziali, vincendo poi anche il set aggiuntivo.

    Da segnalare la performance a muro (14 per le azzurre, di cui 5 di Tolok e 3 a testa per Squarcini e Aleksic) e il match sempre in controllo da parte di Novara, costretta a inseguire solo in avvio di terzo set.

    Bergamo in campo con Piani opposta a Evans, Manfredini e Strubbe al centro, Bolzonetti e Cesè Montalvo in banda e Mistretta libero; il primo sestetto azzurro della stagione vede Bosio in regia con Alsmeier in diagonale, Aleksic e Squarcini centrali, Ishikawa (sostituita nell’ultima parte di match da Orthmann, che al rientro dopo il lungo infortunio, ha chiuso con l’80% in attacco) e Tolok schiacciatrici e Fersino libero.

    Spazio nel corso dei quattro set anche per De Nardi, Bartolucci e Mazzaro. A riposo precauzionale, invece, Mims (problema all’addominale) e Bonifacio, che sta ancora ultimando il recupero dall’infortunio alla caviglia patito in nazionale.

    Volley Bergamo – Igor Gorgonzola Novara 0-4 (16-25, 17-25, 18-25, 17-25)Volley Bergamo: Piani 4, Cesè Montalvo 8, Carraro 2, Mistretta (L), Bolzonetti 7, Armini, Farina, Manfredini 6, Adriano 10, Alcantara ne, Strubbe 5, Evans 2. All. Parisi.Igor Gorgonzola Novara: Bosio 2, Bartolucci, De Nardi (L), Fersino (L), Alsmeier 11, Ishikawa 9, Mims ne, Orthmann 4, Bonifacio ne, Aleksic 9, Mazzaro, Tolok 25, Squarcini 10. All. Bernardi.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il Presidente Angelo Agnelli: “Voi, il mio più grande amore. Grazie”

    Gara3 PlayOff Semifinale Pool Libertas Cantù- Agnelli Tipiesse Bergamo
    Cari amici,
    dopo anni di dedizione, sacrifici e amore per questo sport, è giunto il momento di chiudere questo capitolo. Non entrerò nel merito delle cause, poiché la polemica non è utile in questo momento.
    Da quando ho iniziato questa avventura, ho investito tutto me stesso per far crescere Olimpia e portarla ai massimi livelli. Ho dedicato tempo, risorse e passione per farne una grande famiglia, condividendo momenti indimenticabili.
    Tuttavia, nella vita si presentano momenti in cui bisogna fare scelte difficili, e la chiusura di Olimpia è una di queste. Questa decisione non è stata facile, poiché Olimpia è stato il mio più grande amore sportivo.
    Abbiamo vissuto momenti intensi e difficili, abbiamo vinto e perso, e abbiamo creato un forte legame con il territorio e la città di Bergamo. Questo legame rimarrà per sempre.
    Ringrazio tutti voi – amici di Cisano, sponsor, atleti, allenatori, dirigenti, staff, tifosi e chi ha lavorato dietro le quinte – per il vostro prezioso contributo. Grazie a voi, abbiamo vissuto momenti indimenticabili e siamo diventati una grande squadra.
    Un pensiero speciale va al nostro direttore sportivo, Vito Insalata, che ha guidato il nostro successo negli ultimi sette anni. Grazie a lui, abbiamo avuto l’opportunità di vincere, crescere e diventare una squadra forte. Non dimenticherò mai il suo contributo e la sua lealtà incondizionata.
    Grazie di cuore. Siete stati la mia famiglia, il mio punto di riferimento e la mia fonte di ispirazione. Non dimenticherò mai i vostri sorrisi, le vostre lacrime e le vostre emozioni. Sarete sempre nel mio cuore.
    Oggi chiudiamo un capitolo importante della nostra vita, ma sono convinto che ci saranno nuove avventure e opportunità. Non dimenticherò mai ciò che abbiamo fatto insieme e porterò con me il ricordo di voi tutti, il mio più grande amore.
    Ricordiamoci che è il viaggio che conta, non la destinazione. Godiamoci il viaggio, Olimpia.
    Angelo Agnelli LEGGI TUTTO

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    Vibo torna in SuperLega, Bergamo comunque da standing ovation

    Otto finali in sette anni con quattro trofei in bacheca (bis in Coppa Italia e Supercoppa). E’ questo il dato emblematico che racconta il memorabile percorso di Bergamo – iniziato come Olimpia e proseguito come Agnelli Tipiesse – in A2. Vibo Valentia vola strameritatamente in SuperLega, ma i rossoblù sono stati gli ultimi ad arrendersi alla trituratrice della categoria dunque il tributo dev’essere ancor più convinto. Più forte delle nubi che cominciavano ad addensarsi sul futuro, più forte anche di un cammino che sembrava essersi inceppato. Nulla di tutto ciò. Incurante del nodo PalaIntred (una questione che definire aberrante è ancora il minimo) pronto a strangolare il futuro, la squadra è tornata a fare quadrato attraverso la terapia Morato-Redaelli capace di defibrillare il gruppo, responsabilizzarlo e guidarlo al sesto posto in regular season e poi a spingersi anche oltre. Ogni riferimento alle eliminazioni ai play-off di Porto Viro (terza) e Cantù (seconda) è alquanto voluto. Due colpacci realizzati ribaltando prima il pronostico e poi, come nel caso del derby con il Pool Libertas, la situazione. Se con i veneti ed i brianzoli si poteva, senza timor di smentita, parlare d’impresa, al cospetto della Tonno Callipo sarebbe servito un prodigio. A cominciare dal blitz in un PalaMaiata mai violato nell’anno (proprio come il PalaPozzoni di Cisano Bergamasco nello scorso torneo) mettendo sotto un avversario che ha indossato sempre più i panni della macchina perfetta anche perché costruito con elementi che, con ogni probabilità, avrebbero potuto garantire ai giallorossi una salvezza senza patemi anche nel massimo campionato. Ecco perché nemmeno stavolta a Bergamo si può muovere mezzo appunto. Certo, si dirà di aver dovuto archiviare una serie di finale senza vincere un set. Questo tuttavia non dev’essere un cruccio, bensì una cartina tornasole circa la batteria fuori portata allestita dai calabresi che hanno dato l’impressione di giocare quasi sempre con il pilota automatico inserito.
    Come quando, nel set iniziale, piazzano due break per assorbire la partenza lanciata dei nostri: da 2-7 a 7-7, da 9-11 a 18-14. Pesano le serie al servizio di Buchegger e di Tondo (4-1 i servizi vincenti) oltre all’errore in attacco di Cominetti che dal potenziale – 1 (20-19) fa spegnere la luce e spiana la strada per l’1-0 interno. Se nel primo periodo era mancato ancora il cinismo necessario, al rientro in campo fa subito difetto la precisione (10-3 e due time out spesi da Morato). La Tonno Callipo cosi, già inarrestabile, si trova davanti un’autostrada – con Mazzon per Cominetti dal 13-5 – che semplifica ancor più il compito. Da Baldi, dentro per Padura Diaz (19-13), una delle rarissime ed isolate scosse di una compagine ormai stanca fisicamente e scarica mentalmente. Un altro grande classico nei tre incroci è la differenza dai nove metri: fondamentale efficace e velenoso da un lato, troppo altalenante e falloso dall’altro. Nel terzo resta sul taraflex Baldi mentre Terpin più che un ex sembra giocare nuovamente come uno che ha dei conti in sospeso (15-10). Quelli che non ha Candellaro, doppio muro (17-10) e ceralacca sulla festa. Epilogo che mette il timbro sullo slam dei padroni di casa: Coppa Italia, regular season, Supercoppa e promozione. Ma anche i titoli di coda sulla storia dell’Agnelli Tipiesse, encomiabile protagonista fino all’ultimo di una categoria che l’ha vista diventare veramente grande.
    Leggi QUI il messaggio del Presidente Angelo Agnelli: “Voi, il mio più grande amore. Grazie”
    Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia – Agnelli Tipiesse Bergamo 3-0 (25-18, 25-17, 25-18)
    Vibo Valentia: Orduna 5, Terpin 8, Candellaro 6, Buchegger 10, Mijailovic 13, Tondo 4, Cavaccini (L). N.E. Carta, Tallone, Balestra, Piazza, Belluomo, Fedrizzi, Lucconi. All. Douglas.
    Bergamo: Jovanovic 2, Held 6, Copelli 6, Padura Diaz 3, Cominetti 7, Cargioli 3, Toscani (L), Catone 0, Pahor 0, Baldi 4, Mazzon 2. N.E. De Luca, Cioffi, Lavorato. All. Morato.
    ARBITRI: Rolla, De Simeis. LEGGI TUTTO

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    Belgio, bravo, bis: Nicola Gibellini ancora con i Red Dragons

    Per Agnelli Tipiesse “finale” ha anche significato salutare in anticipo Nicola Gibellini. Il preparatore rossoblù, figura ormai storica all’interno dello staff tecnico, ha preso il volo per preparare la seconda avventura estiva consecutiva con il Belgio di coach Emanuele Zanini. Una riconferma strameritata per una figura di caratura ormai sempre più internazionale che Bergamo, con orgoglio, ha visto diventare grande. Ecco le sue parole, tra emozione ed impazienza.
    STATO D’ANIMO – “I pensieri sono solo positivi. In questo, naturalmente, c’è anche il dispiacere per non poter essere fisicamente presente per una serie di finale play-off, evento che non capita esattamente ogni giorno. Dentro di me una sorta di contrasto tra la felicità per i traguardi, mio e della squadra, unito all’amaro in bocca per dover rinunciare a vivere sensazioni forti. Questo, come i tanti ringraziamenti che sarebbero da fare, non riesco proprio ad esprimerlo a parole”
    ANNATA FORMATIVA – “Una stagione difficile da cui si può e si deve imparare tanto. Si sono affrontate e risolte situazioni che prima non si erano mai presentate e che poi hanno anche determinato alcune soluzioni nette. Ci siamo adattati, siamo riusciti a sistemare il tutto. Ogni aspetto tuttavia fa parte del bagaglio, compreso il venirsi incontro e trovare insieme il bandolo della matassa. Come è stato fatto”
    A TUTTA BIRRA – “A testa vuota e con il cuore leggero. Un anno fa c’erano tutti i timori che porta con sé una prima volta. Oggi c’è un pizzico d’agitazione, ma tanta serenità anche perché lo staff è stato confermato in blocco e c’è una conoscenza reciproca decisamente importante. Si lavora bene, gli obiettivi sono piccoli perché il più grosso è stato centrato ed era proprio quello di arrivare fino a qui. Con una VNL per la quale si cercherà il pass, con un Europeo in Italia e con una qualificazione olimpica da conquistare”
    BELGIO D’ITALIA – “Mathijs Desmet, Wout D’Heer e Tomas Rousseaux oltre a Francois Lecat negli elementi d’interesse nazionale. Senza dimenticare chi dal nostro paese ci è passato come Le Roux o D’Hulst. Ecco perché quando Zanini ed io ci interfacciamo in italiano, bisogna stare attenti a ciò che ci diciamo. Avere giocatori che capiscono e parlano la nostra lingua, scherzi a parte, agevola non poco la comunicazione”
    IL PLANNING – “A fine maggio si comincia con la Golden League e c’è da affrontare il girone con Croazia, Macedonia del Nord ed Ucraina: ci presenteremo con un roster molto giovane per permettere a molti giocatori di fare esperienza. Poi gli Europei in Italia con l’esordio il 28 agosto proprio contro i campioni del mondo per terminare ad ottobre con le qualificazioni olimpiche”
    BRIVIDO AZZURRO – “Non sto nella pelle già ora. Debutto nella massima competizione continentale contro chi ha vinto in un anno Europeo e Mondiale, ritrovando peraltro Yuri Romanò che è stato con noi a Bergamo. Avrò il dubbio se cantare l’inno di Mameli o quello belga, del quale non conosco ancora una parola… Quello è un momento intensissimo. Quando si guarda una polo, si con la bandiera di un paese che si sta regalando un’occasione di tale grandezza. Inizialmente non ci si fa caso, si realizza molto dopo. Ed è fantastico”. LEGGI TUTTO

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    Troppa Vibo per Bergamo: calabresi sul 2-0

    Il PalaIntred è uno spettacolo nello spettacolo, l’Agnelli Tipiesse le prova tutte ma Vibo è implacabile e non lascia scampo. Onore al merito ai vincitori di regular season, Coppa Italia e Supercoppa che fanno ancora meglio rispetto a a domenica. Facile immaginare che se il secondo 0-3 è inchiodato, se Orduna e compagni salgono di uno step anche nella qualità della prestazione si può solo applaudire. Ma applausi anche alla cornice di pubblico e ai rossoblù, generosi e tenaci come sempre nel provare più volte a restare aggrappati con le unghie e con i denti.
    Bergamo comincia bene poi subisce uno dei break di Vibo (0-6) sebbene abbia il merito d’agganciare a 10 e a 14 con Held. Il + 1 timbrato da Cominetti punge gli ospiti che rialzano il muro e scappano ancora sul + 3 (16-19) quando Candellaro stoppa Padura Diaz. 17-21. Quando sbaglia Cominetti (-4) e Tondo (6 punti, 3 muri) continua a non concedere niente, lo svantaggio è inevitabile. Il muro giallorosso, che aveva fatto la differenza in avvio (1-6 il computo) resta solidissimo eppure Bergamo, pur sempre in rincorsa, riacciuffa l’8-8 dopo essere stata sotto subito di tre. Cominetti allarga troppo il diagonale (10-12) e Vibo scarta il regalo con Tondo e un doppio block di Buchegger e, guarda un po’, con Tondo (10-15). Che naturalmente domina piazza anche il 12-18. Vien da sé che recuperare sei lunghezze alla padrona della stagione diviene francamente impresa proibitiva e infatti tutto resta solo un’apprezzabile intenzione, con Baldi e Catone comunque bravissimi a mettersi in luce. Quantomeno Douglas ferma il gioco quando un attacco di Baldi porta al 17-23, ma è solo la classica strategia per spezzare il ritmo che non cambia la sostanza. Sotto 0-2 Morato conferma Catone in regia per Jovanovic, ma Vibo prosegue l’assolo: l’1-5 con l’ennesimo muro (Candellaro su Cargioli) suona già come prologo di una sentenza già scritta. La stessa che prende corpo con l’ace del 5-11 di un altro giocatore di e da SuperLega, Paul Buchegger. Rientra Baldi, c’è Mazzon sul 16-8, momento in cui il tifo intona il coro più bello: “Orgogliosi di questa squadra”. Ed è proprio cosi. Comunque vada, comunque andrà.
    Domenica alle 18 al PalaMaiata di Vibo Valentia la gara tre sarà lo spartiacque: o promozione per i padroni di casa o serie allungata dall’Agnelli Tipiesse nell’eventalità del colpaccio.
    Agnelli Tipiesse Bergamo – Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia 0-3 (19-25, 18-25, 14-25)
    Agnelli Tipiesse Bergamo: Jovanovic 0, Held 8, Cargioli 5, Padura Diaz 7, Cominetti 9, Copelli 4, Pahor 0, Toscani (L), Catone 2, Baldi 2, Mazzon 0. N.E. De Luca, Lavorato, Cioffi. All. Morato. Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia: Orduna 1, Terpin 9, Candellaro 6, Buchegger 12, Mijailovic 9, Tondo 14, Cavaccini (L), Tallone 0. N.E. Carta, Balestra, Piazza, Belluomo, Fedrizzi, Lucconi. All. Douglas.
    ARBITRI: Armandola, Venturi. LEGGI TUTTO