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    Una Bergamo impeccabile torna al successo: 3-0 a Reggio Emilia

    Bergamo dà un calcio alla fase opaca e piega Reggio Emilia con forza, verve e qualità. Tre caratteristiche per sigillare la pratica con un rotondo 3-0. I numeri inquadrano con estrema precisione la serata: 59% offensivo, 11 muri (a 4), Held miglior realizzatore con 16 punti (71%) e Cargioli Mvp con 11 palloni a terra, 5 muri e 86%.
    L’Agnelli Tipiesse comincia focalizzata esattamente come chi sa che non può e non deve concedere nulla agli avversari. Anche per cancellare il brutto 1-3 dell’andata. Ma per quello e molto altro Held approccia con il piglio di chi vuole addentare la preda (6, 71% in attacco). Suoi i cambi di passo più rilevanti (5-2, 14-7, 16-8 e 18-12), benissimo anche lo start di Cargioli che chiude con il 100% e due muri. In una sorta di alternanza tra gli attaccanti di palla alta, nel secondo parziale sono Padura Diaz ed il quarto ex Cominetti ad alzare il volume insieme in un complesso che in pratica commette i suoi 7 errori esclusivamente al servizio. Questo la dice lunga sull’efficacia offensiva dei nostri che si palesa con un 65% globale ed il “trio delle meraviglie” che si equivale (5 palloni a terra a testa) con percentuali da urlo: l’italo-cubano al 75%, i compagni al 100%. Con una resa così basta dare solo un piccolo saggio della progressione verso il 2-0: 12-8 di Held, 16-10 di Cominetti mentre da quota 20 in monologo è di Padura Diaz. Siccome anche Cargioli è in serata di grazia, il centrale si riprende la scena con una costanza da applausi fino alla doppia cifra (10-7). Il direttore d’orchestra Jovanovic, naturalmente, non vuole essere da meno e mette la sua griffe nel tabellino con il tocco del 13-9. Held non abbassa i giri e ripristina il + 4 (17-13), ma Reggio – aggrappandosi a Cantagalli, dopo aver cambiato Sperotto con Santambrogio – tenta la risalita affidandosi al servizio di Mian (ace ed attacco di Mariano per il 20-19). I rossoblù però non si fanno riagguantare, pur tornati a + 1, visto che Jovanovic ristabilisce il break (23-21) e Padura Diaz chiude il discorso a tripla mandata.

    Bergamo-Reggio Emilia 3-0 (25-18 25-18 25-22)
    Agnelli Tipiesse: Copelli 3, Jovanovic 2, Held 16, Cargioli 11, Padura Diaz 14, Cominetti 10, Toscani (L), Pahor. N.e. Cioffi, Lavorato, Catone, Baldi, Mazzon, De Luca. All. GraziosiConad: Mian 9, Elia 4, D. Cantagalli 16, Mariano 4, Volpe, Sperotto, M. Cantagalli (L), Suraci, Santambrogio. N.e. Perotto, Caciagli, Meschiari, Torchia, Bucciarelli. All. L. Cantagalli
    Arbitri: Venturi, Prati LEGGI TUTTO

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    Non basta una grande Bergamo, Vibo in finale di Coppa Italia

    Vibo Valentia va, l’Agnelli Tipiesse si ferma per la seconda volta consecutiva in semifinale di Coppa Italia. Ma stavolta a testa altissima, facendo tremare il fortino del PalaMaiata. Sono però i dettagli e la freddezza a far sorridere i calabresi che vincono senza lasciare un set. A Cominetti e compagni non è bastato un ottimo Cargioli (10 palloni a terra, 2 muri e 70% in attacco) in una serata in cui non si può rimproverare nulla . Se non, appunto, quello 0,1% che in questo genere di incroci può risultare determinante, o fatale. Partita giocata con testa, carattere, grinta e qualità dai nostri che hanno dovuto cedere il passo ad un avversario costruito per centrare il grande slam e contro cui più di cosi era impossibile chiedere. Anche perché i primi due parziali diventano, in pratica, l’uno la fotocopia dell’altro. Con Bergamo che mette sul taraflex tutto quello che ha, se la gioca alla pari e a tratti perfino meglio. In queste circostanze però il cinismo dev’essere il classico uomo in più, quello che tuttavia difetta nel momento clou. Con il fattore Orduna dai nove metri a vestirsi da discriminante. L’Agnelli Tipiesse scappa con un ace di Copelli (17-19) e viaggia fino al 19-23 con gli attaccanti di palla alta in evidenza. Questo è il frangente in cui entra in scena l’ex regista di Monza al servizio: 5-0 e Vibo che dal rischio di 0-1 inizia il valzer dei set-ball. Saranno ben otto quelli per i padroni di casa contro i due (28-29 e 29-30) ad acuire i rimpianti. Si riparte con canovaccio pressoché analogo, soprattutto perché i nostri si rialzano subito dopo l’iniziale 6-2. Il parziale 3-8 vale la freccia, inserita da un ace di Jovanovic ed un nuovo periodo sul filo. I rossoblù recuperano da 18-15 a 19-21, con Padura Diaz che fa e disfa in un attimo fino a quando in battuta si presenta nuovamente Orduna che prende per mano i suoi. Altro cambio di passo (5-1) e set che si chiude con una battuta dell’opposto italo-cubano fuori di un soffio. Con il doppio vantaggio in tasca, il clima rovente, l’ex Terpin in stato di grazia (14 punti, 52%) e Candellaro che incide a muro, i ragazzi di Graziosi non arretrano di un centimetro. Neppure a – 5, ma il possibile – 1 viene cancellato da Candellaro quando ferma Padura Diaz mentre Mijailovic sbarra la strada del potenziale 23-23 a capitan Cominetti. E’ il pallone che, di fatto, chiude i giochi. Lasciando in dote, al contempo, due certezze: Vibo è la fuoriserie e mantiene fede a pronostico e blasone, ma Bergamo torna a casa con una prestazione di livello sulla quale far ripartire il campionato già da domenica a Porto Viro.
    Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia – Agnelli Tipiesse Bergamo 3-0 (34-32, 25-23, 25-22)
    Vibo Valentia: Orduna 3, Terpin 12, Candellaro 7, Buchegger 18, Mijailovic 12, Tondo 10, Cavaccini (L). N.E. Carta, Tallone, Balestra, Piazza, Belluomo, Fedrizzi, Lucconi. All. Douglas.
    Bergamo: Jovanovic 1, Held 9, Cargioli 10, Padura Diaz 14, Cominetti 13, Copelli 7, Pahor 0, Toscani (L), Catone 0, Mazzon 0. N.E. De Luca, Baldi, Lavorato, Cioffi. All. Graziosi.
    Arbitri: Salvati, Armandola. LEGGI TUTTO

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    Anno nuovo, vita vecchia: Bergamo ko in casa della Tinet

    Anno nuovo, trasferte vecchie. Nemmeno il 2023 segna un cambio di rotta per l’Agnelli Tipiesse. Dopo tre vittorie una via l’altra al PalaIntred tra campionato e Coppa Italia i rossoblù cadono a Prata di Pordenone senza riuscire a muovere la classifica. E’il sesto stop esterno consecutivo: i soli due sorrisi sono datati rispettivamente 9 e 19 ottobre, alla prima e alla terza giornata a Cantù e a Ravenna. Molto più di un male di trasferta, qualcosa di razionalmente complesso da spiegare. Cosi come i troppi volti che i bergamaschi mettono sul taraflex nell’arco di un confronto. Risultato legittimo che premia una Tinet da play-off tra le mura amiche, abilissima a sfruttare tutti i numerosi passaggi a vuoto dei nostri, a tratti perfino indolenti.
    Soprattutto perché ripiombano tempo zero nel “vizietto” che si sperava fosse rimasto relegato nel cassetto: l’approccio “svagato” in versione trasferta. La Tinet cosi ha gioco facile e stacca per due volte fermando Padura Diaz (9-4 e 12-8) per poi mettere il doppiaggio con un altro block (5-2 per i padroni di casa il parziale nel fondamentale, 11-4 alla fine) su Cargioli (16-8). E’ il prematuro segnale, nonostante un sussulto in chiusura fino al -3, di una contesa da impostare in rincorsa, esattamente il contrario rispetto ai piani. Ci pensa però capitan Cominetti a suonare la carica con un turno al servizio (con tanto di ace di fila) variando spesso il colpo a propiziare il 4-13 alla ripartenza mentre Held (immarcabile con 8 punti, 62%) e Padura Diaz (suo il 7-14) carburano pressoché di conseguenza e la strada verso l’equilibrio diventa spianata nonostante Graziosi preferisca chiamare un time-out sul 16-21 per azzerare ogni rischio. Il tempo per consentire ad Held di sigillare il pareggio con un turno dei suoi dai nove metri. A proposito di servizio, fa male anche Petras al ritorno in campo (12-10) con Held che gli risponde subito con la stessa arma (12-12), ma sono i padroni di casa ad allungare di nuovo con un break 7-2 (19-14) facendo leva sulla specialità della casa, la battuta. Quando anche Held, il più costante, non passa (23-17) è il segnale della nuova freccia inserita da Boninfante e soci. Sempre a proposito di situazioni da non servire su un piatto d’argento, Bergamo scatta male anche nel periodo che avrebbe potuto e dovuto essere quello della speranza. Invece si rivela sulla falsariga di quello d’apertura: Tinet immediatamente avanti di quattro, gli ospiti che provano a restare con fiato sul collo (12-11) senza però riuscire minimamente nell’intento anche perché il desolante 24% in attacco stronca ogni pensiero di allungare il discorso. E l’ennesimo capitolo della saga Dottor Jekyll e Mr. Hyde è scritto.
    Prata di Pordenone – Bergamo-3-1 (25-21 17-25 25-20 25-19)
    Tinet: Petras 13, Scopelliti 10, Boninfante 3, Porro 17, Katalan 10, Gutierrez 4, De Angelis (L), Baldazzi 6, Pegoraro, Gambella. N.e. Bortolozzo, De Paola, Bruno, De Giovanni. All. Boninfante
    Agnelli Tipiesse: Copelli 9, Jovanovic, Held 21, Cargioli 9, Padura Diaz 13, Cominetti 10, Toscani (L), Catone, Pahor, Baldi. N.e. Cioffi, Lavorato Mazzon, De Luca. All. Graziosi
    Arbitri: Turtù, Clemente. LEGGI TUTTO

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    Bergamo fa l’impresa e ribalta Vibo: da 0-2 a 3-2

    Ci sono vittorie e vittorie. Ribaltare la favorita numero uno per la promozione davanti al proprio pubblico, da 0-2 al successo 15-12 al quinto. Un successo in cui l’Agnelli Tipiesse mette tutto, in particolare il braccio sciolto e la rabbia agonistica che consentono ai ragazzi di Graziosi di non perdere la bussola e realizzare un’impresa con l’iniziale maiuscola. Per lo sviluppo, per l’assenza di Jovanovic e per l’aritmetica certezza della qualificazione in Coppa Italia. Col servizio a fare da spartiacque, con Held (6 ace) la garanzia, con capitan Cominetti a sancire il successo con il servizio finale.
    La sensazione immediata è che Vibo giochi al classico gatto con il topo. Mantiene il pallino, si fa agguantare a quota 10 (attacco lungo dell’ex Terpin), scappa 11-16 con Buchegger e riallunga 14-19. Il muro è il fondamentale-chiave che, dove non chiude ogni varco, sporca tutti i palloni facilitando il contrattacco. L’Agnelli Tipiesse ha carattere e resta nel set con la testa e con i nervi, infatti non si dà per vinta e lucida l’arma del servizio: colpisce Cominetti (17-19), Held lo imita (23-23). Nel testa a testa finale dopo un set-point annullato, i calabresi trasformano quando Buchegger e Candellaro fermano Cominetti. Ma Bergamo c’è, Held pure (8 palloni a terra, 78%) e si nota già all’alba del secondo periodo (4-1, 6-2, 9-6). Vibo si rialza e mette la freccia con Candellaro che blocca Cargioli (10-11) salvo venire ripagata subito con la stessa moneta (13-12 bloccato Fedrizzi). Nuovamente con il muro Vibo va al break 16-18 (ancora Candellaro su Padura Diaz) mentre uno dei rarissimi errori di Held porta gli ospiti al + 3, ma ci pensa Copelli a mettere il 22-23. La discriminante tuttavia sono gli errori (11 totali): sanguinosi quelli di Cominetti per il possibile 23-23 e il servizio di Padura Diaz che consegna il doppio vantaggio alla Tonno Callipo. I rossoblù cominciano il terzo set forte tanto quanto il secondo (6-2 e 11-8) sebbene l’ennesimo muro ospite costringa Graziosi a fermare la contesa (11-10). Una sosta ulteriormente motivante per Held che impallina in battuta (13-10 come avrebbe fatto anche sul 24-20) e che coincide con un calo di Buchegger (16-12 prima con due errori e poi con un muro di Cargioli 22-17). A proposito di attaccanti di palla alta, Graziosi aveva tolto Padura Diaz per adattare Mazzon in posto 2: lo schiacciatore ripaga con il 17-13 e con quello che permette agli orobici di accorciare le distanze in un periodo che i giallorossi terminano con 12 errori. Altro avvio sprint e sempre con Held al servizio (6-2 con due ace dell’ex Reggio Emilia). Padura Diaz (7, 44%) conferma che la pausa è stata un beneficio ed è strepitoso protagonista del folgorante 11-4. Held piazza il 15-8 poi sale Cominetti che punisce al servizio (21-16) e a ripetizione in pipe (17-11 22-17 e 24-17). Vibo, che aveva proseguito l’alternanza delle bande (Terpin e Tallone) si arrende ad Held, poi però cambia campo nel tie-break 6-8. Copelli agguanta gli avversari a 10 e nel momento caldo Bergamo cambia marcia. Con Padura Diaz e con Cominetti che mette il punto esclamativo da capitano vero.
    Agnelli Tipiesse Bergamo – Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia 3-2 (24-26, 23-25, 25-21, 25-22, 15-12)
    Agnelli Tipiesse Bergamo: Catone 0, Held 23, Cargioli 5, Padura Diaz 19, Cominetti 17, Copelli 6, Pahor 0, Toscani (L), Mazzon 2. N.E. De Luca, Baldi, Cioffi, Lavorato, Jovanovic. All. Graziosi.
    Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia: Orduna 1, Terpin 10, Candellaro 14, Buchegger 14, Fedrizzi 17, Tondo 6, Tallone 4, Cavaccini (L), Mijailovic 8. N.E. Carta, Balestra, Belluomo, Piazza. All. Douglas.
    ARBITRI: Brunelli, Selmi. LEGGI TUTTO

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    Bergamo cede anche a Cuneo. Agnelli: “Restiamo uniti”

    foto Giraudo
    L’Agnelli Tipiesse si illude e poi delude. Per la quinta volta di fila in trasferta cede 1-3 a Cuneo contro un’avversaria che mantiene meritatamente l’imbattibilità interna. Lanciata al semaforo verde, la formazione di Graziosi – con Catone ancora titolare in regia – si scioglie cammin facendo. Nel secondo periodo subisce cinque ace, nel terzo si fa ipnotizzare dai muri di Codarin e nel quarto la confusione è totale con errori (ben 29 complessivi) in ogni fondamentale e un risveglio troppo tardivo per essere concretizzato.
    La partenza dai blocchi è talmente giusta che poi si rivelerà un fuoco di paglia: un concerto con Padura Diaz, Cargioli ed Held che mandano Bergamo avanti 11-19. Poi un blackout con la risalita della Bam e con un break 10-3 che vale il – 1. Ma Cargioli, Cominetti (miglior realizzatore a 6) ed Held non sbagliano gli ultimi palloni che valgono il vantaggio. Ma capitan Botto prende per mano i suoi al ritorno in campo e con due ace di fila fissa il 10-5 mentre il secondo doppiaggio arriva a 14 quando Parodi ferma Padura Diaz. Botto firma il suo terzo servizio vincente (quarto nel set sommato a quello di Santangelo per il 15-7) sul 20-12 e anticipa il pareggio dei padroni di casa decisamente ritrovati, che si tolgono la soddisfazione di andare a segno dai nove metri per la quinta volta (contro 5 errori e 0 punti degli ospiti) anche con Lanciani. L’Agnelli Tipiesse conferma d’aver perso la retta via quando ricomincia 3-6 poi incassa un 5-0 tutto errori. Al quarto errore in attacco (10-6) Mazzon rileva Cominetti poi si esalta pure Codarin che stampa, uno dopo l’altro, Padura Diaz, Held e Cargioli per un severissimo, ma inappuntabile 16-10. L’orgoglio quantomeno resta vivo e Cargioli blocca due volte consecutive Santangelo (21-20), ma Cuneo si conferma fredda, tiene il cambio palla e approfitta dell’ultimo pallone messo in rete al servizio da Padura Diaz per ribaltare la situazione. Ora Cuneo è galvanizzata e stravince il duello degli opposti: Santangelo vola, Padura Diaz deraglia (7-3). Cominetti resta fuori fase, Graziosi allora rimette Mazzon che però rientra sparando out l1-5 con Codarin che mantiene la media-ace dei suoi per il 15-8. Sette lunghezze sono troppe, a maggior ragione per una Bergamo troppo sfilacciata e discontinua per pensare di raddrizzare o addirittura ribaltare la situazione nel fortino cuneese. Quantomeno con Baldi e Cioffi in e Cargioli uno dei pochi a salvarsi si risale al – 3 (21-18 e 24-21). Segnale però effimero, uno dei tanti, per una compagine rossoblù che si inceppa ancora.
    Sabato alle 19.30 al PalaIntred di Bergamo arriva la capolista Vibo Valentia. Per salutare con un sorriso il girone d’andata ci vorrà un registro diametralmente opposto da quello visto nell’ultimo periodo tra tantissime ombre e poche luci.
    Cosi il presidente Angelo Agnelli al termine della sfida: “Speriamo di poter contare nel più breve tempo possibile sul sestetto-tipo che non abbiamo ancora visto giocare in questo campionato. Serve rimanere uniti e pensare che questo anno anomalo deve farci capire che reagire è l’unica soluzione per tornare a vincere. Massima fiducia in coach Graziosi e nei nostri ragazzi.”

    Banca Alpi Marittime Acqua S.Bernardo Cuneo – Agnelli Tipiesse Bergamo 3-1 (22-25, 25-16, 25-23, 25-21)
    Banca Alpi Marittime Acqua S.Bernardo Cuneo: Pedron 3, Botto 17, Sighinolfi 8, Santangelo 14, Parodi 5, Codarin 18, Bisotto (L), Cardona Abreu 0, Kopfli 0, Chiapello 1, Lanciani 2, Esposito 0. N.E. Lilli. All. Giaccardi.
    Agnelli Tipiesse Bergamo: Catone 0, Held 16, Cargioli 7, Padura Diaz 17, Cominetti 8, Copelli 8, Mazzon 1, Pahor 0, Toscani (L), Cioffi 0, Baldi 3. N.E. De Luca, Lavorato, Jovanovic. All. Graziosi.
    ARBITRI: Venturi, Pristera’. LEGGI TUTTO

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    Maledizione trasferta, maledizione tie-break. Bergamo cede anche a Brescia

    Resta la maledizione trasferta, resta la maledizione tie-break. L’Agnelli Tipiesse inciampa ancora in trasferta, per la quarta volta di fila. Gli arrivi in volata persi, invece, sono 3/3 dopo Castellana Grotte e Santa Croce. Troppe oscillazioni lungo l’arco di un’autentica battaglia con Brescia (51 palloni a terra per il tandem Galliani-Abrahan) e non basta l’assenza di Jovanovic (avversari privi di Esposito, al centro il baby Sarzi) a giustificare un rendimento nel quale solo Held conferma di conoscere il significato della parola “costanza” (26 punti, 49%).
    Brescia parte a marce alte e mette subito un + 4 che Bergamo annulla facendo esclusivamente affidamento sul servizio, unica arma affilata per bilanciare un attacco farraginoso (11 errori complessivi). Ci vogliono tre ace di Held per il 14-14, ce ne vuole uno di Cominetti per il 19-19. Dopo due set-point sprecati , i nostri vengono puniti con un muro di Galliani (7 palloni a terra) su Copelli e da un attacco fuori di Padura Diaz. L’opposto si toglie dal torpore al rientro sul taraflex con l’ace del 5-2, Copelli fa lo stesso quando ferma Galliani (7-3) mentre il sesto (!!!) ace di Held in 40′ lancia l’Agnelli Tipiesse al doppiaggio (12-6). Padura Diaz finalmente entra nel match e lo fa capire stampando il + 7 (17-10), prologo del pareggio mentre Held prosegue imperterrito il suo show. Il problema per lo schiacciatore ex Reggio è che purtroppo i compagni lo seguono poco e male oltre a ricevere perfino peggio (39 con il 22% di perfetta). A partire da Padura Diaz che si fa bloccare sul 17-22 e Graziosi lo rimpiazza con Mazzon, ma quando ormai è troppo tardi. Perché i nostri iniziano il terzo periodo come il primo, ossia sempre ad inseguire. Stavolta però il margine minimo è di un solo break (10-12 13-15), troppo poco per pensare di riacciuffare un dirimpettaio chiaramente galvanizzato e trascinato dalle bande Galliani-Abrahan (15 punti in due). L’equilibrio nel quarto periodo, invece, si spezza quando Held (che novità…) dà il là al break 5-1 (da 16-14 a 21-15 con un ace anche di Catone) che anticipa il nuovo pareggio, nonostante tre set-ball cestinati, e porta la contesa al tie-break. Padura Diaz riprende le oscillazioni che ne hanno caratterizzato il rendimento e manda out l’8-8 quando i rossoblù avevano conquistato il + 2. I nostri sbagliano pure tre servizi di fila (Cominetti, Lavorato e Catone) e vengono puniti, nuovamente, alla prima chance concessa: contrattacco di Abrahan e parallela larga di Held. Il 30 errore complessivo, eccessivi per evitare un altro ko.
    Quantomeno non c’è tempo per rifiatare, domenica altra trasferta a Cuneo (ore 18) mentre il girone d’andata terminerà ospitando la capolista Vibo Valentia sabato 17 alle 19.30 al PalaIntred.
    Brescia-Bergamo 3-2 (27-25 16-25 25-20 22-25 15-13)
    Gruppo Consoli McDonald’s Centrale del Latte: Galliani 27, Sarzi 3, Bisi 5, Abrahan 24, Candeli 6, Tiberti 1, Franzoni (L), Gatto 8, Logisci 1. N.e. Giani, Braghini, Togni, Rizzetti, Bettinzoli. All. Zambonardi
    Agnelli Tipiesse: Cominetti 19, Copelli 8, Catone 2, Held 26, Cargioli 7, Padura Diaz 20, Toscani (L), Pahor, Cioffi 3, Baldi, Mazzon, Lavorato. N.e. De Luca, Jovanovic,. All. Graziosi.
    Arbitri: Clemente, Nava LEGGI TUTTO

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    Bergamo torna al successo: 3-1 a Lagonegro

    Ci sono voluti undici match-point (due nel terzo e ben nove nel quarto) per il ritorno alla vittoria. Bergamo soffre, ma vince davanti al suo pubblico contro un’arcigna Lagonegro ennesima dimostrazione della A2 di oggi: formazioni combattive che fanno soffrire e sudare. Cominetti – eletto MVP – e compagni stavolta fanno sia l’uno che l’altro e ritrovano l’appuntamento con i tre punti. Essenziali per preparare a dovere le due trasferte in tre giorni, a Brescia e a Cuneo.
    L’impatto di Held è a dir poco devastante: la bellezza di 8 punti con il 71%. Solo così Bergamo avrebbe potuto assorbire un break 1-7 (da 15-12 a 16-19) che, in altre condizioni, avrebbe potuto creare qualche grattacapo di troppo. Un errore di Wagner regala il 20-20 prima della serie dello schiacciatore ex Reggio Emilia che, iniziata con un ace, spacca il set e fissa il 25-22. Held tiene il piede sull’acceleratore e rientra in campo piazzando un altro tremendo uno-due dai nove metri. Sembra tutto facile (7-1) e torna ad essere tale quando Copelli riscatta con rabbia e muro un piccolo passaggio a vuoto. Ancora “i soliti due”, Held e Copelli, portano al 15-7 mentre Cominetti timbra il + 8. Se la versione diesel in apertura si era vista sopra il 20, nel secondo si palesa nella parte centrale ed indirizza a dovere il doppio vantaggio sebbene Lagonegro fosse riuscita a rifarsi sotto fino al 18-15. E chi avrebbe potuto mettere il punto esclamativo sul 2-0 se non Tim Held con un attacco imprendibile? Il punto personale numero 9 nel parziale, un altro da mattatore assoluto. Gli ospiti cominciano meglio il terzo set (0-3), ma l’Agnelli Tipiesse riaggancia a 9 quando Padura Diaz ferma Panciocco. L’opposto italo-cubano però poco dopo si fa ipnotizzare da Armenante (11-14) che poi manda fuori da posto 4 e riporta tutto in equilibrio. Un replay tra il 16-18 ed il 20-20, antipasto di un finale nel quale, come con Santa Croce, i padroni di casa – falcidiati da 12 errori, troppi – falliscono due opportunità per chiudere e vengono puniti da un ace di Izzo alla prima chance concessa. I bergamaschi vanno ancora a fiammate e si addormentano di nuovo: da 14-9 a 19-19 giusto per allenarsi a stringere i denti ancora una volta. Amnesie su cui lavorare, che vengono “silenziate” nella maratona risolta da un’invasione ospite.
    Agnelli Tipiesse Bergamo – Cave Del Sole Lagonegro 3-1 (25-22, 25-21, 25-27, 33-31)
    Agnelli Tipiesse Bergamo: Catone 0, Held 25, Cargioli 1, Padura Diaz 20, Cominetti 15, Copelli 14, Mazzon 0, Toscani (L), Cioffi 2, Pahor 0, Baldi 0. N.E. De Luca, Jovanovic, Lavorato. All. Graziosi.
    Cave Del Sole Lagonegro: Izzo 5, Panciocco 17, Bonola 7, Pereira Da Silva 26, Lecat 0, Biasotto M. 7, Armenante 9, El Moudden (L), Biasotto M. M. 1, Mastrangelo 0. N.E. Di Carlo, Azaz El Saidy, Orlando Boscardini. All. Barbiero.
    ARBITRI: Sessolo, Ciaccio. LEGGI TUTTO

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    Santa Croce vince a Bergamo. L’Agnelli Tipiesse si consola con un punto

    9^ Gior And Agnelli Tipiesse Bergamo-Kemas Lamipel Santa Croce
    L’Agnelli Tipiesse conosce la sconfitta in casa in regular season. Non capitava addirittura dal 21 marzo 2021 peraltro ininfluente con Reggio Emilia. Un punticino che va a lenire anche l’emergenza a cui si è dovuto far fronte a causa delle indisponibilità di Jovanovic e Cominetti. Certe battaglie poi si decidono sui dettagli. E’ qui che la Kemas Lamipel è stata glaciale in un momento specifico: i vantaggi del terzo periodo che hanno pesato non poco sul match.
    Santa Croce parte meglio e prende il largo con Truocchio (4-8 e 11-15). Bergamo si aggrappa a Mazzon (7, 50%) che riporta i suoi a -1 con l’ace del 20-21. Nel finale però i rossoblù sbagliano con Copelli, Held e Padura Diaz e i toscani ne approfittano per portarsi avanti. La cattiveria agonistica che l’Agnelli Tipiesse aveva messo sul taraflex a tratti in avvio, trova invece continuità alla ripartenza. Con il solito Mazzon che mette il + 5 (11-6) e gli ospiti che cominciano a regalare qualcosa in più al servizio. Padura Diaz (8, 67%) mantiene le distanze (16-11). Mastrangelo allora cambia Maiocchi con Hanzic ma è Held che ricaccia indietro gli ospiti (17-13). Ma la sicura non è ancora apposta perché s’innesca il classico effetto elastico nel quale i biancorossi si riportano due volte a – 2 prima del muro decisivo di Cargioli su Hanzic. Motzo, dalla linea dei nove metri, porta i suoi al primo cambio di ritmo (6-10), ma è Padura Diaz che pareggia i conti con l’ace del 12-12. Il sorpasso è opera del muro di Mazzon e Copelli che, sostanzialmente, stappa una fase di euforia svarioni e rimpianti. Perché i bergamaschi tengono sempre il musetto avanti fino al + 3 a cavallo di quota 20. Quando i Lupi pareggiano, i nostri sprecano due palle per il sorpasso. Operazione che, invece, riesce agli avversari alla prima opportunità. Quando una difesa viene valutata male da Mazzon e si spegne in campo e poi quando Colli costruisce al servizio e Coscione mette la freccia. Bergamo si morde le mani ma riparte con furore (7-2) e ricaccia indietro con Copelli (11-7). L’ex canturino rimette il + 4 con un numero d’altissima scuola, valorizzato immediatamente da Catone (15-10). Poi Held fissa il + 6 e poco dopo mette la manona per allungare il discorso al tie-break in un periodo che ha visto Copelli e Cargioli stampare, in tandem, un 9/9 offensivo. Sotto lo striscione dell’ultimo chilometro Santa Croce mette un break 4-0 nel quinto e cambia campo avanti. Il + 4 è quello che griffa Motzo, eletto MVP, con l’ace del 10-14. A Bergamo non basta l’orgoglio e nemmeno Padura Diaz (28 punti, 53%) perché l’idea di aggancio viene stroncata ancora dall’opposto italo-brasiliano.
    Bergamo – Santa Croce 2-3 (20-25, 25-22, 25-27, 25-20, 13-15)
    Agnelli Tipiesse: Catone 1, Held 18, Cargioli 10, Padura Diaz 28, Mazzon 15, Copelli 11, Pahor 0, Toscani (L), Cioffi 1, Lavorato 0. N.E. De Luca, Baldi, Jovanovic, Cominetti. All. Graziosi.
    Kemas Lamipel: Coscione 1, Maiocchi 13, Vigil Gonzalez 10, Motzo 20, Colli 12, Truocchio 14, Loreti (L), Morgese (L), Favaro 0, Compagnoni 1, Hanzic 8. N.E. Acquarone, Arguelles Sanchez, Giovannetti. All. Mastrangelo.
    Arbitri: Serafin, Cecconato. LEGGI TUTTO