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    Sesto anno a Bergamo per capitan Cargioli: “La prossima stagione? Profilo basso e pedalare”

    Di Redazione “Dare più importanza ai fatti rispetto alle parole“. Al sesto anno consecutivo a Bergamo, tra Olimpia e Agnelli Tipiesse, con quattro trofei in bacheca di cui tre alzati al cielo da capitano (due volte la Coppa Italia, altrettante la Supercoppa), Antonio Cargioli è tutto in queste parole. Diretto e convinto, quasi lapidario. Il 27enne milanese di nascita, ma dal sangue e dalle radici emiliane, non gira troppo attorno agli obiettivi: l’umiltà è il requisito basilare per guardare con fiducia al nuovo percorso. “L’annata che ci aspetta – parla Cargioli – dovrà essere all’insegna del tanto lavoro e delle poche parole: profilo basso e pedalare. Sicuramente, anche se ritengo di ottimo livello il gruppo che si sta formando, non partiamo favoriti. Questo ci potrà perciò permettere di lavorare con meno pressione, concentrati su noi stessi e sulla costruzione di un collettivo tosto. Dovremo essere bravi a mettere a fattor comune le esperienze di ognuno per creare, nel più breve tempo possibile, la giusta amalgama fra i confermati ed i nuovi arrivi. Credo che con l’impegno di tutti dovremo e potremo riuscire a creare qualcosa di molto buono“. “Il mio amore per questa città e per questi colori – aggiunge il capitano – è acclarato. Cosi come l’attaccamento alla maglia che ieri era dell’Olimpia e oggi è dell’Agnelli Tipiesse. Non me ne sono andato nei momenti difficili, non lo avrei fatto stavolta, dopo un finale di stagione così amaro che il pensiero provoca ancora tanta rabbia. Sono state e sono tante le persone che mi hanno sempre sostenuto e che continuano a farlo. Qui sono a casa. Ed è anche tanto merito della società che mi ha offerto un’altra occasione per scendere in campo con il rossoblù addosso per una nuova sfida che non vedo l’ora di vivere“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bergamo al faccia a faccia con Reggio Emilia, Cargioli: “Vogliamo il primo posto”

    Di Redazione Il tour de force passa da un infrasettimanale che fa rima con “cruciale”. Difficile definire in altro modo il match che domani sera (ore 20,30) attende l’Agnelli Tipiesse al PalaBursi di Rubiera contro Reggio Emilia nel recupero dell’ultima d’andata, rinviata il 26 dicembre scorso. La Conad tornerà ad un impegno ufficiale a 30 giorni esatti dall’ultima di cinque affermazioni consecutive (3-2 su Santa Croce). Basterebbero queste credenziali per spiegare parte delle difficoltà che troverà Bergamo sul percorso verso il, pur platonico, titolo d’inverno. Traguardo che tuttavia assume una certa rilevanza in ottica Coppa Italia in virtù della potenziale occasione di giocare ogni turno tra le mura amiche. Ecco perché i tre punti in palio saranno ancora più preziosi, ma anche complessi da intascare. Il valore dell’avversario, con gli ex Fernando Garnica in palleggio e Roberto Cominetti in banda, è indiscutibile come certifica anche un rendimento casalingo che ha visto solamente Porto Viro violare il taraflex emiliano. I ragazzi di coach Graziosi, dopo il 3-0 su Siena e la settima vittoria interna di fila, non vuole fermare la sua corsa. “Trasferta molto impegnativa – spiega il capitano Antonio Cargioli -. Reggio, prima dello stop, stava giocando un’ottima pallavolo ed è stata sconfitta solamente tre volte, proprio come noi. Garnica guida con maestria un gruppo di giovani, ma già esperti che hanno dimostrato di sapersi esaltare a suon di risultati. Sarà l’ennesima partita difficile da interpretare. Per farla nostra sicuramente dovremo mantenere lo spirito combattivo visto con Brescia e con Siena alzando, contestualmente, il ritmo. A partire dal servizio, fondamentale in cui possiamo migliorare parecchio”. Un “faccia a faccia” che, come detto, avrà un peso ulteriore: “Vogliamo vincere – sottolinea – per dare continuità e per garantirci il primo posto in ottica della griglia di Coppa Italia: un piazzamento che, come lo scorso anno, garantirebbe sempre il fattore-campo a favore. Proprio come lo scorso anno, quando abbiamo conquistato il trofeo”. Per il centrale sarà anche amarcord poiché è stato dall’altra parte della barricata dal 2015 al 2017: “Ho avuto la possibilità di esordire in serie A – ricorda – ed anche di disputare il mio primo campionato da titolare. So che ci sono ancora persone che mi apprezzano. Anche per questo tengo moltissimo a fare, insieme ai compagni, una bella partita. E l’impossibile per tornare a Bergamo con un successo”. Nel 6+1 iniziale verrà sciolto solo in extremis il ballottaggio al centro tra Cioffi e Larizza a fianco del capitano. Nessun dubbio sul resto: diagonale Finoli-Padura Diaz, Pierotti-Terpin in posto 4 e D’Amico libero. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bergamo conclude la fase pre season e si prepara all’esordio con la Bcc

    Di Redazione Si apre domenica prossima la stagione 2021-2022, la sesta per l’Agnelli Tipiesse Bergamo in serie A2, che vedrà subito un inizio particolarmente impegnativo per i rossoblù di casa al Pala Grotte, campo ostico contro la formazione di Gulinelli, la Bcc Castellana Grotte, una tra le candidate a raggiungere grandi risultati anche quest’anno. I pugliesi lo scorso anno sono arrivati noni disputando gli ottavi di finale play off sconfitti in gara 2 da Brescia, ma la rosa è quasi del tutto rinnovata. Vantano di un reparto schiacciatori davvero importante con l’ex Tiozzo, Fiore da Taranto e Borgogno, ex Mondovì. In diagonale il giovane estroso palleggiatore Izzo con l’opposto straniero brasiliano Lopez Fabricio, che lo scorso anno si è distinto nel campionato portoghese. Il reparto centrali è formato da Presta, ex Taranto, Truocchio da Siena e Arienti, lo scorso anno a Motta di Livenza. Per la seconda linea in difesa e ricezione De Santis e Toscani. Coach Gulinelli ha a disposizione dunque una rosa di giocatori giovani ed esperti che potranno dare parecchio filo da torcere alla formazione di coach Graziosi, reduce da una bella pre season in cui pare già aver raggiunto un ottimo livello di gioco, tutto da confermare però con i tre punti in palio. C’è fermento tra le fila orobiche per l’inizio di stagione conclusa lo scorso anno proprio sul più bello ai quarti di finale, poi riscattata con la bella vittoria della Supercoppa a Taranto. I rossoblù non vedono l’ora di ricominciare la loro corsa verso l’innominato e innominabile sogno comune, obiettivo nella testa di tutti realizzabile solo dopo un lungo e faticoso percorso caratterizzato da sudore, lavoro e umiltà, ricetta base di coach Graziosi. L’entusiasmo del capitano Antonio Cargioli: “Domenica ripartiamo: la prima partita coincide con la trasferta più lunga del campionato; e questo la dice lunga sulle difficoltà che dovremo affrontare e superare per poter riprendere il cammino vittorioso che ci ha portato alla conquista della supercoppa alla fine della scorsa stagione. Ci attende una squadra rinnovata e molto competitiva, rivedrò con piacere Nicola Tiozzo, già a Bergamo per due stagioni importanti, che certo non mollera’ nemmeno un centimetro, insieme ai suoi nuovi compagni, pur di metterci sotto. Noi veniamo da un intenso e fruttifero lavoro di preparazione e siamo sicuramente pronti alla battaglia. Sarà strano ma assolutamente positivo, riavere il pubblico sugli spalti anche se, per la prima uscita, non a nostro favore. Siamo uniti e compatti per una nuova stagione che vogliamo sia ancora migliore della precedente”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Antonio Cargioli e l’Agnelli Tipiesse insieme per la quinta stagione consecutiva

    Di Redazione Antonio Cargioli, capitano rossoblù e centrale milanese classe 1994 di 2 metri, sceglie ancora Bergamo e viene confermato in casa orobica per la quinta stagione consecutiva. Cresciuto pallavolisticamente tra Parma Modena e Reggio Emilia, poi trasferito a Bergamo dal 2017 è diventato un giocatore simbolo per quanto riguarda la maglia bergamasca, è infatti l’unico giocatore ad aver scelto il rossoblù per cinque anni di seguito nella storia di Bergamo dalla categoria della A2. Protagonista di una lunga serie di battaglie, quest’anno ha alzato da capitano le due coppe conquistate da Agnelli Tipiesse, Coppa Italia e Supercoppa. Tra le tante prestazioni ottime, ha chiuso con 194 punti  e 54 muri totali dando prova di aver migliorato notevolmente i suoi fondamentali e record sia in attacco che a muro. Capitan Cargioli ha fatto una scelta consapevole e lucida, lo scorso anno dettata dal cuore con la volontà di vedere rinascere la sua Bergamo che era stata martoriata dalla pandemia. Quest’anno è invece una scelta più razionale e ben motivata, figlia della stagione appena conclusa: “Felice di proseguire il mio percorso a Bergamo ! Vista l’intenzione della società di confermare buona parte del gruppo, è stato naturale decidere di rimanere qui un altro anno, con ancora più carica ed entusiasmo; anche perché abbiamo qualcosa in sospeso che vorremmo portare a termine… Questo è il quinto anno a Bergamo, che rapportato al percorso scolastico diventa l’anno della maturità: finito il liceo occorre superare questa ulteriore prova per potersi lanciare poi nel mondo dell’Università… Come recita un vecchio detto: a buon intenditor, poche parole!!Forza Agnelli Tipiesse con la speranza di poter incontrare nuovamente i tifosi al palazzetto e condividere con loro tante vittorie! Continuiamo a sognare!” (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Tempo di bilanci in casa Agnelli Tipiesse. Le parole dei protagonisti

    Di Redazione Oltre la delusione, le dichiarazioni dei rossoblù: il bilancio di un’annata da protagonisti dell’Agnelli Tipiesse Bergamo. Antonio Cargioli, capitano, centrale: “Non riuscire a raggiungere la semifinale è stato un colpo al cuore. L’eliminazione subita da parte di Brescia, dopo poco più di un mese dalla gioia della Coppa Italia, è sicuramente uno dei momenti più tristi da quando sono a Bergamo: eravamo sempre riusciti a raggiungere la semifinale ed anche la finale dei play off (con Piacenza). Esserci fermati qui proprio nell’anno in cui sono il capitano, mi fa rabbia, dispiacere: ancora non mi sono ripreso da questa doccia fredda che ci ha colpiti. Brescia ha giocato sicuramente bene, ma se abbiamo perso è soprattutto colpa nostra che, nel momento decisivo, abbiamo smarrito il bandolo del ns. gioco, non esprimendoci più, né come squadra, né singolarmente, al meglio delle nostre. possibilità . È c’è molto rammarico, da parte mia, nel non essere riuscito a giocare al massimo e a trascinare la squadra verso una buona prestazione. Se penso che abbiamo dominato il campionato col bel gioco divertendoci e divertendo, mi viene una rabbia ed un “magone” indescrivibili. Ci sono state anche diverse situazioni capitate al momento sbagliato (infortuni più o meno gravi) che sicuramente ci hanno tolto qualcosa, ma tant’è… Ma, come mi dice il tifoso più caro che ho, bisogna guardare avanti, facendo tesoro, possibilmente, delle esperienze fatte, e quindi non solo dagli errori. Anche perché, se ritorno col pensiero a maggio dell’anno scorso, quando, non ascoltando le sirene di altre società, sottoscrissi l’accordo per un altro anno con Bergamo, senza sapere esattamente a cosa andavo incontro, vedendo il cammino che abbiamo fatto, il bel gruppo che abbiamo saputo tutti insieme costruire, credo che dobbiamo essere fieri comunque e vedere il bicchiere pieno almeno per 3/4 , non solo mezzo! Sarebbe bello avere la possibilità di riprovarci tutti insieme la prossima stagione, sperando di poter stare insieme al palazzetto coi nostri grandi tifosi che, soprattutto in questo momento poco felice, ci hanno fatto sentire il loro affetto. Forza Agnelli Tipiesse, ci sono tante altre partite da vincere! Andrea Santangelo, opposto: ”Sono orgoglioso di aver passato una stagione con questo gruppo con questo allenatore in questa società!Sono orgoglioso della nostra squadra che giorno dopo giorno aveva una voglia mi migliorarsi mai vista cosa che ci ha permesso di esprimere la più bella pallavolo e vincere la regular season. Purtroppo però in tutta la serie con Brescia non siamo stati lucidi nelle fasi finali dei set e i playoff sono così tutti vogliono vincere e giocano con il coltello fra i denti! Possiamo solo prenderlo come insegnamento e non ripetere gli stessi errori il prossimo anno.” Giovanni Ceccato, palleggiatore: ”È stata una stagione fantastica, gruppo molto forte che può crescere ancora tanto.Peccato essere usciti ora abbiamo sprecato una grande opportunità. Durante i quarti non siamo riusciti ad esprimere al meglio il nostro gioco anche perché brescia ci ha messo un po’ in difficoltà in certi momenti. Bilancio finale siamo una grande squadra che con tanto lavoro e tanto impegno crescerà moltissimo.” Daniele Rota, libero: ”Purtroppo siamo usciti in gara 3 contro un avversario che era alla nostra portata…infatti c’è tanto rammarico anche visto quanto ci siamo allenati per arrivare a giocare queste partite; tuttavia bisogna guardare anche la stagione nel suo insieme e non soltanto al suo finale. Infatti durante la stagione abbiamo collezionato molte vittorie e poche sconfitte, oltre alla conquista della Coppa Italia, ed è proprio questo particolare successo che ci permetterà di tornare in campo a fine maggio per giocarci la Super Coppa sfidando i futuri vincitori di questi playoff. Sono cresciuto molto come giocatore e anche come persona, é che devo tutto a questo splendido gruppo di ragazzi che mi hanno sempre aiutato nel mio percorso.” Mattia Sormani, schiacciatore: ”C’è sicuramente tanta tristezza e rammarico per questa eliminazione dai playoff, mi è dispiaciuto molto vedere i miei compagni così affranti dopo la partita contro Brescia perché so quanto tutti ci tenevamo a proseguire il percorso. Questa sconfitta brucia perché contro un avversario sicuramente alla nostra portata, che durante i play off è cresciuto molto, e perdere ai vantaggi dei tie -break non è mai bello. Personalmente questa stagione ha un bilancio positivo, quando abbiamo iniziato il lavoro in palestra il 2 agosto non avrei mai pensato di poter vincere una Coppa Italia e una regular season, anche se il rimpianto della promozione rimane. Sono cresciuto come giocatore grazie soprattutto ai miei compagni di squadra che sono stati per me un esempio da seguire dentro e fuori dal campo.” Francesco D’Amico libero: ”Siamo tutti amareggiati molto per la sconfitta in gara 3, perché non volevamo finisse così.Secondo me la cosa più frustrante è che abbiamo fatto un’anno da primi in classifica quindo poi uscire al primo turno non è per niente bello. Siamo stati anche un’po’ sfortunati in alcuni episodi delle due partite perse, però comunque complimenti a brescia per le grandi prestazioni. Comunque è stato un anno per me personalmente incredibile, all’inizio del mercato dell’anno scorso non pensavo potessi far parte di un gruppo così forte e soprattutto così unito. È stato un anno fantastico e pieno di soddisfazioni e ringrazio tanto tutti i miei compagni, il mister, Vito e tutte lo staff della società.” Gianluca Signorelli, centrale: ”Uscire così dai play off dopo il campionato fatto è dura da digerire. Abbiamo vinto tanto e tutti volevamo fare meglio andando più avanti possibile. Resta una stagione importante per ciò che abbiamo vinto, regular season e coppa Italia, queste cose non si possono dimenticare. Probabilmente siamo arrivati un po’ cotti a questo impegno dei play off e lo dimostra il fatto che nelle tre gare non abbiamo espresso un gioco all’altezza di quanto espresso in regular season. C’è dispiacere ma guardandosi indietro c’è da essere soddisfatti pensando alla partenza di agosto quando c’erano tanti punti di domanda.” Jernej Terpin, schiacciatore: “Tirando le somme con più razionalità c’è da dire che la stagione è stata molto positiva. Ricordiamoci da dove siamo partiti, con una squadra giovane e siamo riusciti a giocare bene per tutta la stagione vincendo qualcosa di grande. E’ chiaro che la serie con Brescia lascia dell’amaro in bocca perchè era un sogno poter passare e giocarsela contro Siena in semifinale. Un po’ per demerito nostro, un po’per merito di Brescia che ha giocato bene, sono dell’idea che lo sport è fatto così, si vince e si perde e non c’è nulla altro da fare. Adesso dobbiamo solo portare con noi ciò che abbiamo imparato e fatto di buono quest’anno, e soprattutto ciò che non abbiamo fatto per il prossimo anno.” Lorenzo Milesi, centrale: “La delusione e l’amaro in bocca ci sono da parte di noi giocatori, staff, società, tifosi che hanno sostenuto tutto l’anno la squadra. Sapevamo che l’aver fatto un “campionato della Madonna” purtroppo ai play off contava si e no, sicuramente un regolamento che lascia molte perplessità però lo sapevamo anche prima e non è un alibi. Il rammarico resta perdendo con Brescia che in campionato è arrivata ottava.Hanno fatto una gran serie e per qualità di gioco hanno meritato di passare anche se è da capire quanto sia demerito nostro. Se avevamo più del doppio dei punti in campionato qualcosa doveva dire. Purtroppo in queste partite conta tanto l’esperienza e piccoli dettagli che fanno la differenza. Noi sotto pressione non siamo riusciti a giocare come volevamo e speravamo. Insegnerà questo a tutti noi che non bisogna mai davvero staccare la spina neanche per un secondo per conquistarci le cose centimetro per centimetro. Per le tante scommesse fatte dalla società ingaggiando giovani che hanno fame ma che avevano da dimostrare ancora tutto il loro valore ci eravamo costruiti una certa credibilità palla su palla. Abbiamo fatto un sacco di belle partite e tante vittorie, tante gioie. Questo resta una magra consolazione ma non ce la toglie nessuno. Ripartiamo da questo per crescere sotto tanti punti di vista. Michele Fedrizzi, schiacciatore: ”Ho trovato un bellissimo gruppo ed è stato facile integrarmi, sono stati tutti molto disponibili! Per quanto riguarda il risultato sportivo…Ovviamente è stata una grande delusione uscire subito ai quarti di finale, tutti avevamo grandi ambizioni. Non saprei dire però, cosa sia andato storto. Forse il fatto di essere i favoriti, dopo una regular season praticamente perfetta, ci ha messo addosso quella pressione in più che non ci ha fatto giocare come sapevamo!”. David Umek, opposto: ”Superare la delusione di essere usciti ai quarti di finale non è affatto facile. La ferita è ancora aperta.Realizzare che domenica è stata l’ultima partita di questa incredibile stagione è stato doloroso. Soprattutto perché consapevoli di non essere riusciti a esprimere al meglio il nostro gioco in queste tre gare di playoff, che durante tutto il campionato è stata la chiave dei nostri successi. Dobbiamo pensare a cosa abbiamo costruito e vinto nei mesi scorsi. Ad un gruppo nuovo che grazie alla società che, nonostante il periodo di crisi in cui viviamo non ci ha fatto mai mancare nulla, permettendoci di lavorare nel migliore dei modi e sempre con serenità.Ad un gruppo molto unito con cui è stato un piacere lavorare ogni giorno ed alzare costantemente i livello degli allenamenti senza mai accontentarci dei risultati che ottenevamo, atteggiamento che ci ha permesso di dominare la regular season e vincere la Coppa Italia.” Marco Pierotti, schiacciatore: ”È stato un duro colpo concludere l’anno in questo modo sopratutto per quello che avevamo dimostrato durante tutta la stagione. Lo sport è questo, puoi solo imparare dagli errori e andare avanti.Non è finita, abbiamo ancora una partita da giocare per l’assegnazione della Supercoppa,(evento sportivo in programma probabilmente per la fine di maggio) per cui è importante cancellare subito questa sconfitta e impegnarci al massimo per portare a casa il trofeo.” (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bergamo, Cargioli: “Non raggiungere la semifinale è stato un colpo al cuore”

    Di Redazione A pochi giorni dall’eliminazione dai Play Off Promozione per mano di Brescia, Antonio Cargioli, capitano dell’Agnelli Tipiesse Bergamo, esprime tutto il suo dispiacere e il rammarico per non essere riuscito a raggiungere la semifinale dopo una stagione che ha visto la formazione orobica portare a casa anche la Coppa Italia. Capitan Cargioli: “Non riuscire a raggiungere la semifinale è stato un colpo al cuore. L’ eliminazione subita da parte di Brescia, dopo poco più di un mese dalla gioia della Coppa Italia, è sicuramente uno dei momenti più tristi da quando sono a Bergamo: eravamo sempre riusciti a raggiungere la semifinale ed anche la finale dei play off (con Piacenza). Esserci fermati qui proprio nell’anno in cui sono il capitano, mi fa rabbia, dispiacere: ancora non mi sono ripreso da questa doccia fredda che ci ha colpiti. Brescia ha giocato sicuramente bene, ma se abbiamo perso è soprattutto colpa nostra che, nel momento decisivo, abbiamo smarrito il bandolo del nostro gioco, non esprimendoci più, né come squadra, né singolarmente, al meglio delle nostre possibilità . E c’è molto rammarico, da parte mia, nel non essere riuscito a giocare al massimo e a trascinare la squadra verso una buona prestazione. Se penso che abbiamo dominato il campionato col bel gioco divertendoci e divertendo, mi viene una rabbia ed un “magone” indescrivibili.Ci sono state anche diverse situazioni capitate al momento sbagliato (infortuni più o meno gravi) che sicuramente ci hanno tolto qualcosa, ma tant’è… Ma, come mi dice il tifoso più caro che ho, bisogna guardare avanti, facendo tesoro possibilmente delle esperienze fatte, e quindi non solo dagli errori. Se ritorno col pensiero a maggio dell’anno scorso, quando, non ascoltando le sirene di altre società, sottoscrissi l’accordo per un altro anno con Bergamo senza sapere esattamente a cosa andavo incontro, vedendo il cammino che abbiamo fatto e il bel gruppo che abbiamo saputo tutti insieme costruire, credo che dobbiamo essere fieri e vedere il bicchiere pieno almeno per 3/4 , non solo mezzo! Sarebbe bello avere la possibilità di riprovarci tutti insieme la prossima stagione, sperando di poter stare insieme al palazzetto coi nostri grandi tifosi che, soprattutto in questo momento poco felice, ci hanno fatto sentire il loro affetto.Forza Agnelli Tipiesse, ci sono tante altre partite da vincere!“. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bergamo chiamata al bis in Gara2. Cargioli: “Vogliamo chiudere la serie domani”

    Di Redazione I rossoblù dell’Agnelli Tipiesse Bergamo sono chiamati al bis in Gara 2 contro Gruppo Consoli Centrale del Latte domani al San Filippo di Brescia alle 18 per chiudere la serie dei quarti e passare direttamente alla semifinale. Ma tra il dire e il fare si sa, c’è di mezzo… una squadra che venderà cara la pelle, perché quello che si è visto domenica ha dimostrato quanto il team bresciano abbia tutte le carte in regola per riscattare la partita e allungare la serie a gara 3. Gli orobici però hanno tutta intenzione di mantenere il livello di gioco dimostrato dal secondo set in poi, se non alzarlo ulteriormente avendo ora “scaldato i motori” dopo il rodaggio del primo set dovuto con tutta probabilità alla lunga assenza dal campo dei giorni precedenti i play off. Dalla sua Brescia ha tanti set sulle spalle e il lungo campionato disputato, l’incognita più grande sarà quindi quanto le preparazioni atletiche delle due formazioni reggeranno i ritmi partita: Bergamo ha dimostrato, sempre in tema di motori di essere come un diesel, mentre Brescia ha sulla distanza rallentato e accusato un po’ di stanchezza. Lo dimostrano anche i numeri e le prestazioni dei singoli giocatori: il bomber Santangelo ha raggiunto il top della forma nel corso del match, mentre in calo sono stati gli attacchi dei bresciani rispetto ai primi due parziali; anche a muro il confronto non regge: solo 3 i muri bresciani contro i 13 bergamaschi che hanno preso tempo e misure dopo il primo set con un ottimo Capitan Cargioli e Milesi che hanno spento la luce a Cisolla e compagni a partire dal secondo set in poi. Anche i due lati hanno dimostrato di essere in gran forma, con Pierotti sempre costante e i gran colpi versatili messi a terra eludendo il muro bresciano, e Terpin che ha saputo essere efficace anche da seconda linea, autore di diverse pipe efficaci. L’incognita sarà il servizio, che in gara 1 ha tardato ad attivarsi ma può risultare sempre molto velenoso avendo poi nella faretra ora anche l’arma in più nell’atleta neo acquisto Fedrizzi, sempre pronto e dal braccio caldo per ogni evenienza. Le parole di Capitan Cargioli: “Vincere domenica è stato molto importante e non era così scontato, soprattutto dopo il primo set. Siamo stati bravi a ricompattarci e ritrovare il nostro gioco, anche se non ancora a livelli ottimali. Ora gara due con la consapevolezza dei nostri mezzi ritrovati dopo diversi giorni senza partite ufficiali. Dobbiamo ripartire dall’ultimo set, ben sapendo che Brescia, come abbiamo potuto vedere in questi anni, è sempre stato per noi un avversario ostico (vedi Finali Coppa Italia dell’anno scorso): non le mancano i mezzi e l’esperienza per battere qualsiasi squadra come ha fatto vedere anche in questo campionato. Sarà sicuramente durissima. Noi però vogliamo chiudere già domani sera la serie, anche perché un’ eventuale gara tre sarebbe ancora più complicata. L’obiettivo di tutti noi è recuperare appieno e migliorare ancora il livello di gioco: se riusciremo a fare questo, non ci dovremo porre limiti. Il sogno per noi, per la società, per i tifosi, sappiamo tutti qual è. È chiaro che dobbiamo prova a raggiungerlo con tutte le nostre energie”. Appuntamento dunque alle 18 per Gara 2, match in diretta live youtube legavolley. Arbitri dell’incontro saranno Sessolo Maurina, Piperata Gianfranco (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Da “fumino” a capitano: Antonio Cargioli racconta la sua Coppa Italia

    Di Redazione A una settimana dalla vittoria della sua seconda Coppa Italia con la Agnelli Tipiesse Bergamo, il centrale orobico Antonio Cargioli rievoca la finale con l’emozione che lo rende un capitano apprezzato da tutto il gruppo. Cargioli racconta così la sua esperienza nel club rossoblù in questi ultimi anni, con il coronamento del traguardo più bello in un periodo storico che ha visto proprio Bergamo al centro del ciclone, toccando punti molto delicati e importanti della sua crescita professionale e umana in questa città. Cosa ha significato per te alzare questa coppa da Capitano dopo 4 anni consecutivi in cui hai partecipato a questa manifestazione? “Significa tantissime cose: emozione, gioia, soddisfazione, orgoglio, commozione. Ripercorro con i ricordi le 4 finali da me disputate, la prima a Bari contro Roma: emozione già per essere riusciti ad arrivarci, ma delusione per come giocammo, perdendo, senza mettere in campo tutta quella determinazione e grinta necessarie per poter vincere. Perché la vittoria era ampiamente alla nostra portata. La seconda a Bologna: partivamo da sfavoriti contro Piacenza, che via via si era rinforzata col chiaro intento di vincere tutto. In realtà poi, ad un certo punto del match, avanti di 2-1 nel conto dei set e con l’entusiasmo dalla nostra parte, pensavamo di poterla portare a casa; e quindi la sconfitta al tie-break ci lasciò molto amaro in bocca. E poi finalmente la terza partecipazione vincente a Bologna, sofferta dalla squadra ma anche molto da me, che non giocai al massimo delle mie potenzialità a causa di un piccolo infortuno accusato durante partita di semifinale disputata a Siena, che ancora mi limitavano. Gioia grande, lacrime e soddisfazione per essere riusciti finalmente a far esultare tutti i tifosi che ci avevano seguito anche nelle precedenti finali. Esperienze indimenticabili comunque tutte e tre per la cornice di pubblico che assisteva all’evento! Poi l’ultima finale, la felicità, raggiunta nel nostro palazzetto, senza pubblico ma con un’atmosfera magica, che raccontava tutto l’affetto e la partecipazione di questo territorio e dei tifosi per la nostra squadra. Vincerla da capitano di questo stupendo gruppo di giocatori e come bandiera e trait d’union delle società che hanno creato questa nuova bellissima realtà, è una sensazione indescrivibile. Devo dire che, considerati i pronostici e sentendomi molto preso dal mio ruolo, per qualche notte ho fatto fatica a dormire pensando al fatto che non dovevamo e potevamo perdere in questa situazione. È però andata come doveva andare per cui, ripeto, felicità pura!“. Oggi è la giornata commemorativa delle vittime del Covid-19: lo scorso anno proprio dopo la festa è cominciato il periodo davvero drammatico, per Bergamo e per il mondo, oggi non ancora terminato. Alzare la Coppa e poter giocare questa finale proprio a Bergamo è stato un momento di vittoria per la città ma anche per tutto lo sport? “Sicuramente è stata una vittoria delle persone che hanno voluto questa nuova società, coniugando due realtà che, insieme, sono riuscite a creare questa squadra e questi risultati: è stato poi più semplice, in questo contesto, ottenere dalla Lega la possibilità di organizzare la finale a Cisano, che è stata una festa, ed un grande omaggio al territorio ed alla sua gente, così colpita nell’ultimo anno. Certamente una vittoria anche dello sport bergamasco, volley in particolare, per una volta meglio del calcio. La giornata di oggi direi che è particolarmente sentita nei nostri territori e ritengo sia un’iniziativa lodevole: questa giornata ci deve servire a mantenere vivo il ricordo negli anni futuri (oggi si fa presto a dimenticare: vedi  l’indifferenza, quasi negazione da parte di qualcuno dell’esistenza dei lager) per provare a rimanere sensibili, attenti e solidali con gli altri, lasciando da parte l’eccessivo individualismo ed egoismo che caratterizza la nostra epoca“. Quali strascichi della pandemia sono rimasti nello sport? Quali sono secondo te le soluzioni più efficaci adottate durante l’anno nel campionato che hai vissuto? “La pandemia ha sicuramente pesato tantissimo sullo sport, in particolare su quelli minori come la pallavolo. Soprattutto su quella che è l’attività di maggior valenza sociale che questo sport rappresenta: settori giovanili, campionati minori, che non hanno potuto praticamente operare. L’aspetto economico poi ha colpito anche noi ed il nostro team in maniera importante, e tutti stiamo cercando di fare sacrifici per uscire da questa emergenza, per mantenere vivo il nostro sport e le società. C’è poi l’aspetto malattia, che nonostante protocolli (direi adeguati), attenzioni da parte di tutti nell’evitare contagi, iniziative ‘tampone’ (in tutti i sensi), ha colpito praticamente tutte le squadre e gli atleti, fortunatamente senza grossi strascichi sulla salute. Non so se si poteva fare meglio e cosa; è il mondo esterno alle palestre che non ha funzionato nella lotta al Covid. Io dico invece che, probabilmente, con le dovute attenzioni e con ingressi calmierati, si poteva consentire l’accesso di una parte di spettatori ai palazzetti, Credo che vedere una partita di pallavolo, distanziati anche 2 metri, con le mascherine, lavandosi spesso le mani, potrebbe essere meno pericoloso che andare a fare la spesa nei supermercati; la mancanza dei tifosi è la cosa che più ci pesa in questa situazione“. Quali obiettivi futuri vorresti raggiungere con questo gruppo? “Continuare a far bene, migliorare sempre più il nostro livello di gioco, divertirsi in palestra e far divertire il pubblico ; poi i risultati, se faremo tutto questo, potranno arrivare. La seconda Coppa Italia è in bacheca: pensiamo ai prossimi obiettivi che sono i play off, sapendo che, questa volta, anche se siamo primi alla fine della regular season, i favoriti non siamo noi. Siena col cambio del palleggiatore e con l’ultimo acquisto, Jacopo Massari, è sicuramente ora la favorita del gruppo. Quindi dobbiamo godercela, possibilmente fino alla fine: solo allora tireremo la riga e faremo i conti“. Come ti senti nel guidare questa squadra da leader, ti senti responsabilizzato o cresciuto in quest’ultima stagione come atleta o uomo? “Col passare degli anni si diventa più responsabili, maturi, riflessivi (almeno si spererebbe!) La fascia di capitano sicuramente può aiutare ad accelerare questo percorso. Cercare di essere di esempio e di traino per i compagni, rappresentare la storia della società degli ultimi 4 anni è un bel vanto ma soprattutto una bella responsabilità. Gestire le situazioni critiche in campo con gli avversari e con gli arbitri, è un altro bel banco di prova per uno come me che era un po’ ‘fumino’ ( focoso, agitato, molto istintivo). Devo dire che adesso mi meraviglio che ci siano giocatori che sotto rete continuano ad insultare e creare tensioni per metterla un po’ in rissa ed innervosire gli avversari. Sì, credo di essere cresciuto sia come atleta che come uomo, nell’atteggiamento in palestra durante gli allenamenti e durante le partite, nel sapermi gestire nei diversi momenti del match quando non tutto riesce sempre bene. Sono fiero non tanto di essere capitano, ma della squadra e del percorso che insieme ai miei grandi compagni stiamo facendo: faccio di tutto perché anche loro siano fieri del loro capitano. In una cosa sicuramente devo ancora migliorare: nel rapporto coi media, e alludo al fronte interviste: dopo la Coppa Italia ammetto che c’è ancora molto da lavorare!“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO