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    Ran Takahashi sulle orme di Ishikawa e Nishida: “Vorrei giocare in Italia”

    Di Redazione È stato la grande rivelazione della nazionale maschile del Giappone alle Olimpiadi di Tokyo, con i suoi 20 anni da compiere (li ha festeggiati il 2 settembre) e una carriera da professionista ancora da iniziare. Ma il giovane schiacciatore Ran Takahashi ha già le idee chiarissime sul futuro, come dimostra in una conferenza stampa organizzata dalla Japan Volleyball Association dichiarando: “Ho pensato a quali sarebbero i posti migliori nel mondo per giocare, e mi piacerebbe andare in Italia. Ci sono solo tre anni prima dei prossimi Giochi…“. Takahashi seguirebbe così le orme dei suoi compatrioti Yuki Ishikawa (l’attuale schiacciatore di Milano, a sua volta, iniziò la propria carriera internazionale quando era ancora all’università) e Yuji Nishida (Vibo Valentia). Ma in realtà, rivela, a ispirarlo è stato un altro modello: quello di Alessandro Michieletto, suo coetaneo, che si è già conquistato un ruolo di primo piano nella nazionale italiana. “Provare a conquistare il mondo senza averlo prima conosciuto è inutile – conclude saggiamente Takahashi – e quindi sarebbe importante avere un maggior numero di giocatori all’estero. Penso che possano tornare estremamente motivati“. (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO

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    Europei maschili: Nimir Abdel-Aziz è il bomber della prima fase

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    Michieletto parla già da leader: “Imparo dai grandi, questo gruppo sarà vincente”

    Di Redazione Se ancora ce ne fosse bisogno, per Alessandro Michieletto questi Campionati Europei sono il palcoscenico della definitiva consacrazione, se non proprio dell’investitura a leader (è stato il migliore in campo contro la Bulgaria) di un gruppo giovane che vuole crescere in salute sotto la guida di De Giorgi per tornare lì, in alto, dove l’Italia del volley maschile deve stare. Lui di anni ne ha ancora 19, ma convive con l’etichetta del predestinato ormai da tempo: figlio d’arte di Riccardo, giocatore dal valore indiscusso e dirigente altrettanto vincente in quel di Trento, dove Alessandro è cresciuto e si è affermato conquistando presto sia un posto in prima squadra che in nazionale. “Mio padre mi segue sempre – racconta Michieletto sulle colonne del Corriere dello Sport -. Abbiamo un ottimo rapporto e lui è sempre molto diretto con me. Mi consiglia, mi spiega le situazioni di gioco, mi dice sempre di dare tutto e stringere i denti quando serve. E così credo d’aver fatto fin qui”. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto in questa lunga estate azzurra tra Olimpiadi ed Europei. Due rassegne che possono far tremare le gambe a molti giocatori, soprattutto a questa età. Un rischio che però Michieletto ha e sta affrontando come sempre a modo suo “con grande tranquillità e spensieratezza. Se non si è spensierati – racconta – si lascia spazio alle tensioni e alle emozioni, che poi giocano brutti scherzi. La serenità mi aiuta anche ad essere sempre concentrato, cerco sempre di giocare divertendomi”. Osmany Juantorena e Alessandro Michieletto Pensieri e parole da veterano, ma come detto la personalità e la mentalità di Michieletto ormai non sorprendono più. Così come la consapevolezza che il suo percorso di crescita è appena iniziato e la voglia di imparare è ancora tanta: “Da sempre guardo tutti per apprendere il più possibile i segreti dei grandi giocatori – continua -. Pur non avendo mai avuto in camera il poster di nessuno, sono tanti quelli a cui mi ispiro. Li osservo da vicino e da lontano e spero di poter fare tanta strada apprendendo qualcosa da tutti loro”. Non fa nomi Michieletto, così come quando si parla di sogni ammette di averne, ma di non voler specifica quali “perché, come si dice, i sogni stanno in un cassetto ed è lì che devono rimanere finché non si realizzano”. Ci sarà un titolo europeo nel cassetto di Michieletto? Presto o tardi, lo scopriremo lungo il percorso di una carriera che, ne siamo certi, sarà ricca di successi. Anche in nazionale. “Siamo giovani, ma abbiamo tanta voglia di fare qualcosa di importante. E credo che abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci”. (fonte: Corriere dello Sport) LEGGI TUTTO

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    Michieletto: “L’Italia può togliersi grandi soddisfazioni, sognare non costa nulla”

    Di Redazione La prima parte della stagione estiva della Nazionale Italiana lo ha visto fra i protagonisti assoluti; dopo VNL e Olimpiade a Tokyo, Alessandro Michieletto si prepara ora a debuttare nel Campionato Europeo Seniores. La prima partita è in programma venerdì pomeriggio ad Ostrava contro la Bielorussia. In attesa del primo match, il martello mancino ha raccontato a DAZN (che assieme a RAI Sport trasmetterà tutte le partite degli azzurri in diretta) le impressioni della vigilia. “Penso che l’Italia possa togliersi grandi soddisfazioni, non voglio pormi né obiettivi né limiti a priori, anche perché con la pressione addosso si rischia di giocare male – ha spiegato lo schiacciatore cresciuto nel Settore Giovanile di Trentino Volley – . Sono sicuro che, qualsiasi risultato arriverà, sarà importante, sarà qualcosa di buono. Cerco quindi di restare il più tranquillo possibile; sognare non costa nulla. Il gruppo è alla base di qualsiasi successo, lo dimostra la vittoria della Nazionale di Calcio quest’estate a Wembley; la nostra squadra è molto rinnovata, abbiamo voglia di stupire e di mostrare il nostro valore: non vediamo l’ora di scendere in campo”. “Sono convinto che essere giovani sia una fortuna e quindi credo che ci debba essere data l’opportunità di esprimerci, senza subire immediatamente critiche ai primi errori commessi – ha proseguito Michieletto – . Capitan Giannelli è un punto di riferimento, un esempio; durante questi primi mesi con la Nazionale Maggiore mi ha preso un po’ per mano, in modo da riuscire a farmi rendere al meglio in una squadra in cui non conoscevo quasi nessuno ed in cui tutti sono più grandi di me. Juantorena? Ho sempre sognato di giocare con il numero 5, perché sin da piccolo lo vedevo sulle spalle di Osmany quando era a Trento. In Nazionale quella maglia era occupata da lui e mi ha fatto piacere che, al termine della sua esperienza, me la abbia ceduta. E’ un orgoglio poterlo ricevere in eredità, darò il massimo per onorarlo”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    “Grazie Osmany, sei un vero fuoriclasse!”, Mosna elogia Juantorena e il suo gesto

    Di Redazione Continua a far parlare di sé Osmay Juantorena. Il ritiro dalla maglia azzurra di un fuoriclasse come lui, che ha collezionato vittorie e sconfitte in anni e anni di Nazionale, è sicuramente un dolore per chi segue la pallavolo, indipendentemente dalla squadra tifata. Non sono mancati neanche i dubbi sulla reale motivazione dietro al suo ritiro, come esposto da Volley News nei giorni scorsi. Ma quello che resta indubbio è il talento di Juantorena, un pezzo di pallavolo azzurra che va in pensione. A riconoscere la grandezza di Osmay è anche Diego Mosna, presidente del Trentino Volley. Dei giorni scorsi è, infatti, la commovente immagine di Juantorena che “lascia in eredità” la sua maglia numero 5 ad Alessandro Michieletto, promessa dell’Italia e bomber proprio del Trentino Volley. La risposta di Mosna non si è fatta attendere: “Grazie Osmany per quello che hai fatto per la pallavolo italiana e grazie per il bellissimo passaggio di consegne della tua maglia azzurra numero 5 ad Alessandro. Sono sicuro che saprà onorarla al meglio. I veri fuoriclasse si riconoscono anche in gesti come questo!” (Fonte: Facebook Diego Mosna) LEGGI TUTTO

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    Il saluto di Osmany: “Mi spiace, non ce l’ho fatta”. Poi incorona Michieletto

    Di Redazione Delusione, frustrazione, malinconia: sono tanti i sentimenti che Osmany Juantorena ha dovuto sfogare dopo la sconfitta e l’eliminazione nei quarti di finale delle Olimpiadi di Tokyo, la partita che segna il suo addio alla nazionale. Per farlo, l’”hombre” ha scelto di affidarsi ai social network, pubblicando tre post nel giro di pochi minuti. Il primo lo ritrae seduto a bordocampo, con le mani sul volto, provato dal ko: “Mi dispiace tanto Italia, ma non ce l’ho fatta” scrive Osmany. “Fa malissimo – continua lo schiacciatore azzurro – finire questa bellissima avventura così con una sconfitta…! Ci ho messo sempre il cuore, ogni volta che indossavo questa maglia. È stato un onore vestire questi colori, ma è arrivato il momento di dire addio alla maglia azzurra! Un grazie enorme a tutti i miei compagni, allo staff e anche alla Federazione italiana! Sarò sempre grato per quest’occasione che mi avete dato. Tiferò sempre l’Italia… Vi amo. O.J.“. Foto Instagram Osmany Juantorena Il secondo post è un collage di esultanze in azzurro, dedicato ai compagni di squadra: “È stato un onore per me giocare con voi! Grazie bestie…“. Ma è forse il terzo il più significativo di tutti, quello che ritrae Juantorena al fianco di Alessandro Michieletto con in mano la maglia del suo compagno e mentore. Un vero e proprio erede designato di Osmany, che infatti scrive: “Adesso è tua maschio! Lascio ufficialmente il numero 5 a te! Devi onorarla fino alla fine… È stato un piacere lottare insieme a te. Sei un FENOMENO!!! Dajeeeee“. (fonte: Instagram Osmany Juantorena) LEGGI TUTTO

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    Lavia, Michieletto e Sbertoli sul numero di Pallavolo Supervolley

    Di Redazione Il settimo numero dell’anno solare 2021 di “Pallavolo Supervolley” riserva grande spazio ai tre giocatori di Trentino Volley che disputeranno l’Olimpiade di Tokyo. L’edizione doppia estiva del mensile della pallavolo italiana è quasi interamente dedicata ai giochi a cinque cerchi che prenderanno il via fra pochi giorni. Fra pagina 20 e 27 della rivista viene infatti presentata l’avventura olimpica della Nazionale Italiana Maschile, con il calendario e le schede singole dei giocatori, fra cui ovviamente quelle di Daniele Lavia, Alessandro Michieletto e Riccardo Sbertoli, presentati in maniera differente dal solito anche grazie alle risposte a domande particolarmente curiose. Il nuovo regista gialloblù è protagonista anche a pagina 4 e 5 in versione fotografo, in uno scatto realizzato durante la recente VNL 2021 con la maglia azzurra. Proprio il bilancio del torneo iridato Fivb giocato a Rimini, che ha visto scendere in campo anche Pinali e Cortesia, viene proposto a pagina 30. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Gli azzurri verso Tokyo: ballottaggio tra Lavia e Michieletto in posto 4

    Di Paolo Cozzi Continua l’avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo per la nostra nazionale maschile che, dopo le settimane di duro lavoro tecnico e fisico, nel weekend passato è stata protagonista delle prime amichevoli in vista dell’imminente partenza per il Giappoe. C’era molta attesa per verificare le condizioni dei nostri ragazzi e anche molta curiosità per vedere quale sestetto sarebbe stato schierato da coach Blengini, ma prima di parlare del presente faccio un piccolo excursus temporale. Nelle ultime settimane, e soprattutto durante la VNL, in cui l’Italia ha schierato una squadra giovane che pur convincendo ha portato a casa un risultato mediocre, da più parti ho visto e letto preoccupazione per il fatto che gran parte del gruppo olimpico sia stato tenuto ad allenarsi anziché confrontarsi con le altre nazionali, alcune nostre dirette concorrenti per una medaglia. Capisco la preoccupazione di chi pensa che giocare sia il modo migliore per crescere e confrontarsi, ma io credo invece che la scelta di Blengini (e di Mazzanti nel femminile) sia stata ottimamente ponderata e strutturata, e credo fortemente che possa essere un plus che diventerà un punto di forza dei nostri gruppi. Mi spiego meglio: giocatori come Juantorena, Giannelli, Zaytsev, che giocano 50 partite all’anno, non hanno bisogno per crescere di giocare altre gare, ma di lavorare bene in palestra sulla tecnica e l’affiatamento e ancor di più di curare la preparazione fisica nei minimi dettagli, alternando momenti di carico ad altri di trasformazione. E proprio il lavoro fisico svolto dai nostri nel mese di giugno potrebbe essere un’importante riserva di energia in un torneo dispendioso come quello olimpico, che richiederà tanto dal punto di vista tecnico tattico, ma anche da quello fisico e mentale. Foto Federazione Italiana Pallavolo Lavoro fisico che sarà importante anche in queste due ultime settimane perché poi, una volta sbarcati nel paese del Sol Levante, non ci sarà più tempo per farsi belli, ma si inizierà uno sprint all’ultimo respiro che terminerà (si spera) solo il 7 agosto… In ultimo va fatto un grande ringraziamento a quegli atleti che sono andati in ritiro sapendo di avere poche chance di guadagnare un posto per Tokyo, ma con impegno e dedizione hanno permesso al sestetto titolare di allenarsi sempre al massimo. Venendo alle due amichevoli con l’Argentina, mi ha stupito un po’ l’aver fatto ruotare tutti i giocatori a disposizione: mi aspettavo un sestetto preciso tenuto sempre in campo, ma la serie di cambi ha dato modo di vedere come tutti i ragazzi della rosa siano in ottime condizioni psicofisiche. Credo che la squadra titolare pensata dal nostro coach possa essere di base quella vista sabato, con Lavia nel sestetto e magari Piano al posto di Galassi, ma la prova d’impatto di Michieletto quando chiamato in causa potrebbe portare a qualche ripensamento e fino all’ultimo il ballottaggio con Lavia tormenterà i sonni del CT. Al centro Anzani, che pensavo dei tre centrali fosse quello certo del posto da titolare, ha mostrato una intesa con Giannelli ancora non perfetta, mentre molto bene hanno fatto Galassi e Piano, con il secondo che in gara 2 ha giocato una partita davvero ottima, specialmente in attacco, che è il fondamentale in cui di solito fatica di più. Anche qua quindi tante frecce nella faretra di Blengini, con Anzani più “completo”, Galassi più offensivo grazie a battuta e attacco, e Piano il migliore a muro oltre che in grado di attingere dalla sua tanta esperienza internazionale. Foto Federazione Italiana Pallavolo Per il resto, Simone Giannelli titolare inamovibile, ancora un po’ in rodaggio sabato, ma già molto più fluido e preciso domenica; già sul pezzo Ivan Zaytsev e Osmany Juantorena, apparsi già brillanti e a loro agio in campo, sapientemente gestiti da coach Blengini che sa che a Tokyo verranno spremuti fino all’ultima goccia. Venendo ai dati, il muro è il fondamentale che impressiona di più, con tante ottime individualità che riescono a muoversi come un solo unico uomo. Bene anche l’attacco, con i soli Anzani e Lavia che hanno faticato un po’ il sabato, per poi riprendersi nella seconda gara. La ricezione tiene bene e permette a Giannelli di avere quasi sempre tutte le uscite, qualche errore di troppo in battuta e in attacco nella prima amichevole, ma abbiamo bisogno di spingere sull’acceleratore per far giocare palla scontata ai nostri avversari. Insomma qualche dubbio aleggiava sulla nostra nazionale e il suo avvicinamento al Grande Evento, ma penso che queste uscite abbiano dissipato molte delle potenziali ombre e proiettino i nostri a Tokyo, non come favoriti certo, ma come protagonisti sicuramente. E poi bisognerà cogliere al volo ogni occasione per regalare quelle emozioni che tutta Italia spera di vivere!  LEGGI TUTTO