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Michieletto come Bernardi?: “Stiamo con i piedi per terra. Ma quei quindici punti…”

Di Redazione

E’ la rivelazione della “nuova” Nazionale maschile targata Fefè De Giorgi. Ha solo 19 anni ed è già stato paragonato ai più grandi della pallavolo italiana, come Lorenzo Bernardi. Ma lui, con la modestia che solo i leader hanno, sa di far parte di un gruppo e di essere arrivato a conquistare l’oro grazie al gruppo. E’ Alessandro Michieletto, giovane stella azzurra e dell’Itas Trentino.

Il figlio d’arte, ma anche fratello d’arte visto che entrambe le sue sorelle giocano a pallavolo, è stato determinante lungo tutti i Campionati Europei, prendendo in eredità il talento di Osmany Juantorena, suo idolo. Al Corriere della Sera, Michieletto racconta il cammino che la giovane Nazionale ha affrontato da dopo la delusione olimpica.

Contro la Slovenia è stato spesso chiamato in causa in ricezione.

«Mi battevano addosso ma io nasco come libero, quindi facessero pure. È stata una partita difficile in attacco, ma quando siamo andati al tie break mi sono detto: sono quindici punti. Devono essere i quindici punti della vita. Ho dato tutto me stesso, due ace compresi».

Come è stato possibile che una squadra assemblata venti giorni fa, che univa i reduci di Tokyo al giovani rimasti a lavorare in Italia, abbia ottenuto subito un risultato così importante?

«E’ stato inaspettato anche per noi, se vi consola. Ma ogni volta che ci davano per spacciati, noi crescevamo un po’ di più. La finale è stata la sfida più sofferta e quindi la più bella di tutto l’Europeo. Merito di Fefè De Giorgi e del suo nuovo staff».

Adesso vi esaltano come se fosse il 1989, questa fosse la prima vittoria della nuova Generazione di Fenomeni e lei il nuovo Lorenzo Bernardi.

«Non esageriamo e rimaniamo con i piedi per terra. Perché adesso dobbiamo confermarci e non è mica facile. Detto questo sono pieno d’orgoglio per la mia squadra».

La sua carriera è tutta a Trento ed è esplosa nell’ultimo anno.

«A Trento c’è un ambiente di professionisti unici. Mi hanno fatto crescere sia come atleta che come uomo e ho preso consapevolezza delle mie possibilità. Giocare una finale di Champions aiuta, come disputare la Nations League quest’estate».

Se le dicessi che non avere in squadra Zaytsev e Juantorena vi ha aiutato ad esprimervi al meglio?

«Risponderei che giocare con loro è stato un onore, sono due fuoriclasse e provo a trattenere più cose possibili che mi hanno insegnato».


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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