Tommy Paul ha vissuto un momento molto importante nella sua carriera all’inizio di questa stagione, quando ha raggiunto le semifinali degli Australian Open. Nella lotta per un posto in finale, l’americano ha ceduto di fronte a Novak Djokovic, a causa, secondo lui, solo di una questione mentale. Paul ha fatto una riflessione interessante dopo essersi qualificato per il terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells.
MIGLIORAMENTI COSTANTI
Ogni anno sto migliorando un po’ e penso che questo sia il modo giusto per esplorare i propri limiti. Un’evoluzione lenta ma costante rende più facile mantenere il proprio livello. Competere in grandi palcoscenici contro avversari importanti è ciò che fornisce l’esperienza necessaria per migliorare. L’anno scorso ho perso la maggior parte di questi incontri importanti e ora spero di giocarne molti di più e vincerne alcuni.
La mia priorità è stata quella di evitare di diventare presuntuoso e di lasciare che la mia attitudine cambi. Nel tennis non puoi vivere all’ombra di un buon risultato perché poi arrivano le cattive notizie. L’eccessiva fiducia è tanto negativa quanto la mancanza di essa. Ci sono momenti in cui devi avere molta fiducia in te stesso, ma altri in cui devi essere umile e accettare che ci sono limiti e che ciò che hai fatto in passato non garantisce niente nel presente e nel futuro. L’unica cosa che ho pensato dopo aver perso con Djokovic in Australia è stata cosa poter fare per vincere il prossimo incontro.
ESEMPIO DI DJOKOVIC
È incredibile quello che Djokovic sta realizzando nella sua carriera professionale e come gestisce le emozioni in ogni momento. Guardo molto a lui per cercare di migliorare questo aspetto perché lo considero il migliore del mondo a livello mentale. Mi ha battuto molto facilmente, ma onestamente penso che l’unica differenza tra noi sia stata a livello mentale. Questo dimostra quanto sia importante l’aspetto mentale nel tennis e quanto sia fondamentale imparare a gestire le emozioni in ogni situazione.