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    Laver Cup: Paul, Shelton, Hurkacz e Monfils completano i team in gara a Vancouver

    Il doppio Federer-Nadal alla Laver Cup 2022 a Londra

    È stato ufficializzato il campo dei partecipanti all’edizione 2023 della Laver Cup, ricca esibizione post US Open che quest’anno andrà in scena a Vancouver (22-24 settembre). Sulla falsa riga della Ryder cup di golf alla quale si ispira, con un team Europe e un team World a contendersi il successo al termine di tre giorni di gare tra singolo e doppio, la competizione ideata da Roger Federer e lanciata nel 2017 quest’anno si giocherà in Canada e vedrà al via i seguenti giocatori:
    Team Europe:
    Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, Andrey Rublev, Holger Rune, Hubert Hurkacz e Gael Monfils

    Will Team Europe take back the Laver Cup title in Vancouver? pic.twitter.com/TIqKor8yV0
    — Laver Cup (@LaverCup) August 23, 2023

    Team World: Taylor Fritz, Frances Tiafoe, Felix Auger-Aliassime, Tommy Paul, Francisco Cerundolo e Ben Shelton

    Will Team World succeed in its quest to repeat as Laver Cup champions? pic.twitter.com/NeSSA82QAG
    — Laver Cup (@LaverCup) August 23, 2023

    Molti quindi gli esordienti rispetto alla scorsa stagione, la più ricca di campioni e passata alla storia come ultimo evento giocato da Roger Federer. Mancano i super big, Djokovic, Alcaraz oltre gli infortunati Nadal, Kyrgios e Shapovalov che spesso sono stati presenti all’evento arricchendolo con la propria classe e personalità. Largo a giovani (Rune, Shelton) oltre a tennisti emergenti e alla “vecchia volpe” Monfils, uno dei giocatori che più esalta il pubblico con le sue giocate istrioniche.
    Federer sarà presente a Vancouver nella serata di venerdì: Jim Courier farà da cerimoniere, con un’intervista in campo e la possibilità per gli spettatori sugli spalti di rivolgere alcune domande in diretta all’indimenticabile campione elvetico. Questa Q&A si preannuncia come uno degli happening principali di un’edizione che, onestamente, sembra un po’ in tono minore rispetto alle precedenti, con qualche nome di richiamo in meno.
    L’edizione 2022, come tutte le precedenti, ha avuto un ottimo successo, grazie agli attori protagonisti ma anche una formula che funziona coinvolgendo il pubblico in match divertenti, più “leggeri” rispetto a quelli del tour ATP ma comunque spettacolari in campo e discretamente combattuti. Sarà interessante vedere che spettacolo i protagonisti di quest’anno riusciranno a produrre e quale sarà il coinvolgimento del pubblico in tribuna e sugli spalti. Tutte le precedenti edizioni hanno riscontrato ascolti tv altissimi e grande interesse. Per il futuro e sopravvivenza di quest’evento, l’edizione 2023 sarà un test molto importante. LEGGI TUTTO

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    Tommy Paul e le sue interessanti dichiarazioni: “Nel tennis non puoi vivere all’ombra di un buon risultato perché poi arrivano le cattive notizie. L’eccessiva fiducia è tanto negativa quanto la mancanza di essa”

    Tommy Paul nella foto – Foto Getty Images

    Tommy Paul ha vissuto un momento molto importante nella sua carriera all’inizio di questa stagione, quando ha raggiunto le semifinali degli Australian Open. Nella lotta per un posto in finale, l’americano ha ceduto di fronte a Novak Djokovic, a causa, secondo lui, solo di una questione mentale. Paul ha fatto una riflessione interessante dopo essersi qualificato per il terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells.
    MIGLIORAMENTI COSTANTIOgni anno sto migliorando un po’ e penso che questo sia il modo giusto per esplorare i propri limiti. Un’evoluzione lenta ma costante rende più facile mantenere il proprio livello. Competere in grandi palcoscenici contro avversari importanti è ciò che fornisce l’esperienza necessaria per migliorare. L’anno scorso ho perso la maggior parte di questi incontri importanti e ora spero di giocarne molti di più e vincerne alcuni.La mia priorità è stata quella di evitare di diventare presuntuoso e di lasciare che la mia attitudine cambi. Nel tennis non puoi vivere all’ombra di un buon risultato perché poi arrivano le cattive notizie. L’eccessiva fiducia è tanto negativa quanto la mancanza di essa. Ci sono momenti in cui devi avere molta fiducia in te stesso, ma altri in cui devi essere umile e accettare che ci sono limiti e che ciò che hai fatto in passato non garantisce niente nel presente e nel futuro. L’unica cosa che ho pensato dopo aver perso con Djokovic in Australia è stata cosa poter fare per vincere il prossimo incontro.
    ESEMPIO DI DJOKOVICÈ incredibile quello che Djokovic sta realizzando nella sua carriera professionale e come gestisce le emozioni in ogni momento. Guardo molto a lui per cercare di migliorare questo aspetto perché lo considero il migliore del mondo a livello mentale. Mi ha battuto molto facilmente, ma onestamente penso che l’unica differenza tra noi sia stata a livello mentale. Questo dimostra quanto sia importante l’aspetto mentale nel tennis e quanto sia fondamentale imparare a gestire le emozioni in ogni situazione. LEGGI TUTTO

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    La diversità dei tennisti USA. Gilbert: “I nuovi giovani sono tutti diversi. Finalmente…”

    Sebastian Korda a Melbourne (foto Getty Images)

    La novità più interessante degli ultimi Australian Open è stata certamente il ritorno del tennis a stelle strisce. Alla fine il titolo è andato al più forte, Novak Djokovic, ma è indubbio che gli statunitensi dopo anni di vacche magrissime sono tornati protagonisti. Tommy Paul è giunto in semifinale, due giovani come Korda e il sorprendente Shelton nei quarti. Nonostante il deludente torneo di Taylor Fritz, considerato da molti alla vigilia uno dei possibili “underdog”, i tennisti americani hanno confermato la crescita generale del loro movimento che, anche a livello di quantità, è tornato ad essere importante. Nel ranking ATP di questa settimana infatti c’è un top10 (Fritz), altri due top20 (Tiafoe e Paul) e in totale ben 10 nei primi 50. Ancor più interessante il dato se rapportato all’età dei top50: eccetto il super veterano Isner (37 anni), gli altri sono tutti al massimo 25enni. 
    Oltre all’ottimo numero di giocatori a stelle e strisce nei piani alti della classifica, quello che è interessante sottolineare è la diversità degli stessi giocatori. Tutti tennisti piuttosto offensivi, dotati di un tennis aggressivo alla ricerca del punto vincente, ma con caratteristiche tecniche e peculiarità assai diversificate. Si va infatti dal gioco a tutto campo di Fritz a quello più estemporaneo di Tiafoe, continuando con la progressione di Paul, pulizia d’impatto ed eleganti geometrie di Korda, la continue variazioni “sotto ritmo” di Brooksby, la potenza dirompente di Shelton, la fantasia di Wolf, il super servizio di Opelka, la capacità difensiva e pressing di Nakashima. C’è davvero un po’ di tutto e questo non è affatto scontato per il tennis USA. Uno dei principali “problemi” che ha afflitto le ultime generazioni di giocatori statunitensi è stato proprio la mancanza di diversità, l’aver perseguito un solo modello di gioco: gran fisico, servizio potente e diritto pesante su palla alta. Stop. Un idealtipo che ha certamente funzionato qualche lustro addietro, quando il tennis si stava spostando verso un gioco sempre più aggressivo e di pressione da fondo campo, ma non più sufficiente dal nuovo millennio, quando i migliori giocatori al mondo sono diventati via via sempre più completi, rapidi, flessibili e pronti a passare da difesa ad attacco con un bagaglio tecnico mediamente piuttosto evoluto. Non è un caso da molti anni il tennis di vertice è Europa-centrico: tennisti cresciuti con scuole più reattive al cambiamento, con l’ausilio del tennis sul “rosso” che permette da giovanissimi di affinare meglio la tecnica dovendo affrontare situazioni di gioco meno uguali rispetto ai campi rapidi; con maestri e accademie che hanno maggiormente assecondato le peculiarità di ogni ragazzo, invece di forzarne la direzione tecnica verso un solo modello. Tutti tendono all’efficacia più che alla fantasia, ma lasciando comunque spazio alla differenziazione. Del resto, è la differenza e l’unicità che creano un crack. Un vantaggio competitivo.
    Proprio questo ha parlato Brad Gilbert, ex top10 poi coach e oggi stimato analista di tennistv. Il californiano ha confermato le parole di Shelton in merito alla sua capacità di giocare molto bene anche su terra battuta, e che mediamente i giovani tennisti statunitensi arrivati nei piani alti del ranking hanno un tennis più completo, moderno e soprattutto vario tra di loro.
    “Dopo molti anni, credo che nel 2023 e da qua in avanti potremo (tennis statunitense) fare bene anche in Europa in primavera sulla terra battuta. Prendiamo per esempio Ben: con quel servizio esplosivo, la sua forza nelle gambe e il suo movimento eccellente da fondo campo, Shelton potrebbe essere molto interessante sulla terra battuta”. afferma Gilbert.
    “Sono sicuro di una cosa, e non da oggi: i tennisti americani non sarebbero tornati ai vertici della disciplina finché non fossero diventati abbastanza bravi sulla terra battuta. Non è un discorso di vincere i tornei lì, ma per la qualità del gioco espresso. Troppi dei nostri ragazzi erano solo un servizio e un dritto. Da anni questo non basta più. Ora molti dei nostri ragazzi sono più atletici, quindi possono fare più cose. La cosa bella dei giocatori USA attuali è che giocano tutti in modo diverso. Non sono lo stesso tipo di giocatore, ed è interessante osservarli”.
    “Abbiamo avuto un lungo periodo in cui i nostri ragazzi hanno saltato quasi del tutto la stagione sulla terra battuta”, conclude Brad. “Diversi anni fa avevi forse uno o due ragazzi nei tabelloni dei maggiori tornei in Europa, erano exploit isolati. Credo che nessuno di loro si sentirà solo quest’anno, avrà altri connazionali in gara”.
    Un punto di vista interessante che conferma in pieno la nostra visione. Il tennis si è spostato sempre più verso atleti migliori, con poche debolezze importanti e capaci di rendere lungo tutto l’arco dell’anno. Per tornare ai vertici, anche il “gigante” USA ha dovuto rimboccarsi le maniche e studiare il lavoro fatto (bene) in Spagna, Italia, Francia, nelle migliori accademie e centri di allenamento di alto livello europei. Vedremo se in questa nuova generazione a stelle e strisce ci sarà finalmente un campione Slam, manca da venti anni (Andy Roddick – US Open 2003). Oltre a Fritz, è molto probabile che già alla fine di questa stagione altri tennisti statunitensi siano in top10 o a ridosso, e soprattutto protagonisti nei massimi appuntamenti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Australian Open: Djokovic doma Paul in tre set, vola in finale per decima volta a Melbourne

    Novak Djokovic

    Tutto secondo pronostico nella seconda semifinale maschile degli Australian Open 2023. Il nove volte campione del torneo Novak Djokovic sconfigge in tre set lo statunitense Tommy Paul (7-5 6-1 6-2 lo score) e stacca il pass per la sua decima finale nel primo Slam stagionale. Un match piuttosto duro dal punto di vista fisico, contraddistinto da vari lunghi scambi, ma nel quale non è mai stata in dubbio la superiorità del serbo e la sua vittoria. Novak è partito incerto, sia nel primissimo game, che in tutto il primo set, dove con un calo improvviso ha rimesso in discussione un parziale nel quale era in vantaggio per 5-1. Sul 5 pari però “Nole” è stato chirurgico nell’alzare il livello, strappare di nuovo il turno di servizio al rivale ed aggiudicarsi il set. Dall’avvio del secondo parziale non c’è stata praticamente storia: un tennis di pressione, con scambi anche piuttosto lottati, ma alla fine la maggior qualità, intensità e ritmo di Novak hanno prevalso in tutte le fasi decisive, portandolo al meritato successo. È la sua 27esima vittoria consecutiva nel torneo.
    Paul c’ha provato con le sue armi, ha spinto molto, ha cercato di aprirsi il campo, ma non possedendo cambi di ritmo non è riuscito a sorprendere Novak e rompere il suo game plan. Forse Tommy è venuto fin troppo poco a rete (dove ha conquistato vari punti), restando ancorato ad un forcing che non è riuscito a sfondare la resistenza del rivale. Del resto in difesa Djokovic è incredibilmente forte e consistente, troppo per le armi tecniche di Paul. Novak è stato bravo ad essere paziente, ha portato l’avversario a giocare sui propri ritmi, con i quali governa lo scambio e porta il rivale all’errore. Evidenti i problemi tecnici di Paul quando è stato costretto a correre a destra e giocare un diritto veloce in recupero: con la sua apertura e presa della racchetta, ha commesso tanti, troppi errori, e Novak ha (giustamente) insistito su quella direttrice, ricavando molti punti. La differenza di qualità e tenuta tra i due giocatori è stata evidente, tutta a favore del serbo che domenica mattina (ora italiana) sfiderà Tsitsipas per alzare il decimo trofeo a Melbourne. Il greco ha mostrato anche in semifinale una grande forma atletica, un servizio continuo e un diritto molto aggressivo. Ma questo Djokovic, su questo campo, sembra quasi imbattibile. Sarà la 33esima finale in un Major per il serbo (record). In caso di vittoria, Novak vincerà lo Slam n.22 e tornerà n.1 del ranking ATP. Se vincesse il greco, sarebbe Stefanos il nuovo n.1 (e alzerebbe il suo primo Slam). 

    La cronaca
    Djokovic inizia il match al servizio, e non è un grande avvio per lui. Incerto, sbaglia qualcosa e a fatica vince il primo game, annullando palle break. Quindi il 9 volte campione si scuote, prende un bel ritmo da fondo campo, si mette in modalità “macchina” e alla sua velocità di scambio costringe il rivale a prendersi rischi e sbagliare per primo. Vola via “Nole”, doppio break a suo favore. Quando il primo parziale sembra ormai tutto dalla parte del serbo, Djokovic incappa in un momento “no” sul 5-1, servendo per il primo set. Molti errori, doppi falli, a tratti poco coordinato e stranamente lento, subisce un clamoroso doppio break. Paul in questa fase è bravo a spingere con convinzione, attento non regalare niente e cercando con insistenza il diritto cross sul diritto di Novak, falloso in questa fase e fin troppo dietro la riga di fondo. Tommy serve bene sul 4-5 e forza il set sul 5 pari (4 games di fila vinti dall’americano). Qua Djokovic ritrova efficacia col servizio (settimo Ace, oltre ad una prima vincente), si riporta avanti 6-5. Paul inizia bene, 30-0, poi subisce l’aggressività in risposta del rivale, esagera col diritto e cede 4 punti di fila, che gli costano il 7-5 Djokovic. Perfetto il serbo a costruire dalla risposta una ragnatela “mortale” per il rivale. Un primo set tutt’altro che bello dal punto di vista tecnico, troppi errori e incertezze, ma con Novak alla fine più forte mentalmente nel rush finale.
    Secondo set, Djokovic vince agilmente il primo game al servizio, e in risposta nel secondo alza il ritmo, abbinato ad ottime aperture di campo (ma sempre con bel margine) che, colpo dopo colpo, stritolano la resistenza di Paul. Il diritto di Tommy è portato a velocità che controlla con poco margine, gli errori fioccano e Djokovic si prende il break alla seconda chance grazie ad un errore banale dello statunitense col diritto. 2-0 Djokovic. Sotto di un break, Paul si butta avanti, cerca di forzare i tempi di gioco per spezzare il ritmo al serbo. Con un doppio fallo (il quarto del match) Novak concede una chance per il contro break. Paul attacca, ma col diritto ha problemi a controllare quando la palla gli arriva veloce e angolata, non riesce ad “andargli sotto”, colpisce in ritardo e il colpo vola via. Annulla altre due palle break Djokovic e si porta 3-0. Con fatica, ma dando sempre l’impressione di superiorità, di esser in grado di trovare la chiave per prendersi il punto. Tommy è in difficoltà al servizio nel quarto game. Sbaglia in scambio, crolla 0-30 e 30-40 (ancora out il diritto correndo a destra), e l’ennesimo errore col diritto (stavolta un po’ fortunato Novak con un angolo forse non voluto) lo condanna al doppio break e 4-0 sotto. Stavolta il serbo vola rapido 5-0 e chiude 6-1 con uno smash in sicurezza. Due set a zero per il campione. 1 ora e 39 minuti, match duro fisicamente, c’è molta umidità nella serata di Melbourne.
    Terzo set, Paul serve per primo, ma il canovaccio del match non cambia. Duri scambi, Paul spinge molto ma alla fine è Djokovic a prendersi i punti forzando il rivale all’errore. Con un lob micidiale Novak si procura la terza palla break, che trasforma con una risposta violenta di diritto. 1-0 e servizio Djokovic. Consolida il vantaggio il serbo, 2-0, e quindi strappa di nuovo il turno di servizio all’avversario per il doppio break, 3-0. Il match di fatto si chiude qua. L’americano ha una chance per recuperare un break, ma Novak la cancella, volando 4-0 e chiudendo 6-2 con una prima vincente. Un match che fisicamente gli è costato qualcosa, ma nel quale la sua superiorità è stata netta.

    (4) N. Djokovic vs T. Paul GS Australian Open N. Djokovic [4]766 T. Paul512 Vincitore: N. Djokovic ServizioSvolgimentoSet 3N. Djokovic5-2 → 6-2T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-305-1 → 5-2N. Djokovic 15-0 30-0 ace 40-04-1 → 5-1T. Paul 15-0 30-0 30-15 40-15 40-304-0 → 4-1N. Djokovic 15-0 15-15 df 30-15 30-30 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-0 → 4-0T. Paul 0-15 15-15 15-30 15-402-0 → 3-0N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 2-0T. Paul 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-1 → 6-1T. Paul 30-15 40-15 40-305-0 → 5-1N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace ace4-0 → 5-0T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-0 → 4-0N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 ace df 40-40 40-A df 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 ace A-40 40-40 ace A-40 40-40 ace A-40 40-40 ace A-402-0 → 3-0T. Paul 15-0 15-15 15-30 15-40 30-401-0 → 2-0N. Djokovic 15-0 40-0 30-0 40-15 0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Paul 15-0 30-0 30-15 30-30 30-406-5 → 7-5N. Djokovic15-0 ace 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5T. Paul 15-0 30-0 40-0 40-155-4 → 5-5N. Djokovic 0-15 df 0-30 15-30 df 15-40 df 30-40 ace5-3 → 5-4T. Paul 15-0 30-0 40-05-2 → 5-3N. Djokovic 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 ace 40-40 40-A ace 40-40 40-A5-1 → 5-2T. Paul40-A 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-1 → 5-1N. Djokovic 0-15 0-30 15-30 30-30 ace 40-30 40-40 ace df A-40 40-40 df A-40 40-40 df A-403-1 → 4-1T. Paul 15-0 15-15 30-30 40-303-0 → 3-1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-152-0 → 3-0T. Paul 0-15 0-30 0-40 15-401-0 → 2-0N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A A-40 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 ace ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Laver Cup: Berrettini e Paul presenti come alternate

    Berrettini e Paul

    La Laver Cup 2022 si arricchisce di altri due giocatori: Matteo Berrettini e Tommy Paul. L’italiano e lo statunitense sono stati inseriti nella ricca e molto attesa esibizione (Londra, 23-25 settembre prossimi alla O2 Arena) come “alternate”, saranno parte del team Europe e World, pronti a scendere in campo in singolare o doppio se chiamati dai rispettivi capitani Bjorn Borg e John McEnroe.
    Matteo rappresentato per la prima volta il Team Europe a Boston, superando Felix Auger-Aliassime nel match più lungo mai registrato nella storia della Laver Cup, della durata di due ore e 52 minuti. Per Paul è l’esordio nella competizione.
    Ovviamente il mondo del tennis attende soprattutto Roger Federer, all’ultima apparizione in campo prima del ritiro. Ancora non è chiaro se Roger potrà giocare in singolare o in doppio. Potrebbe essere un doppio insieme a Rafa Nadal a chiudere la straordinaria carriera dell’iconico tennista svizzero, impegno meno gravoso per il suo ginocchio malandato rispetto ad un match di singolare. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Montreal: Carlos Alcaraz spreca e manca anche match point. Successo di Tommy Paul

    Tommy Paul nella foto – Foto Getty Images

    Tommy Paul, 25 anni, ha dimostrato ancora una volta perché è uno dei più grandi talenti della sua generazione, assicurandosi un posto negli ottavi di finale dell’ATP Masters 1000 di Montreal a spese di nientemeno che Carlos Alcaraz, numero quattro del mondo e il tennista con il maggior numero di vittorie e di finali in questa stagione.
    L’americano, campione juniores del Roland Garros nel 2015, ha sconfitto il 19enne spagnolo nel secondo turno del torneo canadese per 6-7(4), 7-6(7), 6-3, in un’incredibile battaglia di 3 ore e 20 in cui Alcaraz ha addirittura condotto per 4-1 nel secondo set ed ha avuto match point, nel tie-break del secondo parziale.
    Alcaraz, che aveva vinto i suoi primi 36 incontri dopo aver vinto il primo set nel 2022, ne ha persi due di fila dopo la finale di Umago contro Sinner. Lo spagnolo era anche a otto vittorie consecutive al tie-break, ma alla fine si è lasciato sfuggire questo incontro.Paul, dal canto suo, ha un record positivo nel 2022 contro tennisti top 10: 3 vittorie e 2 sconfitte.
    ATP Montreal Tommy Paul676 Carlos Alcaraz [2]763 Vincitore: Paul ServizioSvolgimentoSet 3T. Paul 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-3 → 6-3C. Alcaraz 15-0 15-15 df 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-405-2 → 5-3T. Paul 0-15 15-15 15-30 df 30-30 40-304-2 → 5-2C. Alcaraz 15-0 30-0 ace 40-04-1 → 4-2T. Paul 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-403-1 → 4-1C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-402-1 → 3-1T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-1 → 2-1C. Alcaraz 0-15 15-15 30-15 40-15 40-301-0 → 1-1T. Paul 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 1*-1 1-2* 2-2* 3*-2 3*-3 3-4* 4-4* 5*-4 df 5*-5 6-5* 6-6* 6*-7 7*-7 8-7*6-6 → 7-6T. Paul 15-0 15-15 15-30 30-30 40-305-6 → 6-6C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-155-5 → 5-6T. Paul 0-15 15-15 30-15 30-30 30-405-4 → 5-5C. Alcaraz 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A4-4 → 5-4T. Paul 0-15 df 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 ace A-403-4 → 4-4C. Alcaraz 0-15 0-30 0-40 15-402-4 → 3-4T. Paul 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-4 → 2-4C. Alcaraz 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3C. Alcaraz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-40 40-A 40-40 A-400-2 → 0-3T. Paul 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A0-1 → 0-2C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 2-4* 2*-5 3*-5 3-6* 4-6*6-6 → 6-7C. Alcaraz 15-0 ace 30-0 40-0 40-156-5 → 6-6T. Paul 15-0 30-0 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 A-405-5 → 6-5C. Alcaraz 15-0 30-0 30-15 40-155-4 → 5-5T. Paul 15-0 30-0 40-0 ace4-4 → 5-4C. Alcaraz 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace4-3 → 4-4T. Paul 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-303-3 → 4-3C. Alcaraz 15-0 15-15 15-30 df 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-403-2 → 3-3T. Paul 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 15-401-2 → 2-2T. Paul 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A1-1 → 1-2C. Alcaraz 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace1-0 → 1-1T. Paul 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Madrid: Jannik Sinner si salva, annulla tre match point e rimonta Tommy Paul

    Jannik Sinner ITA, 2001.08.16 – Foto Getty Images

    Esordio col brivido per Jannik Sinner al Masters 1000 di Madrid. L’azzurro parte bene, ma al momento di chiudere il primo set crolla e va sotto contro Tommy Paul giocando un tennis caotico e pieno di errori. Arriva ad un passo dal perdere, ma rifiuta la sconfitta: annulla tre match point, due in risposta (uno di pura furia agonistica con un diritto micidiale a tutto rischio), vince il tiebreak del secondo set e spacca la partita con un allungo a metà del terzo parziale. Chiude 6-7 7-6 6-3, un successo sofferto, strappato di grinta e testa, che non cancella una prestazione mediocre condita da troppi errori e incertezze, con un rendimento dei colpi di inizio gioco deficitario. Al prossimo turno sfiderà Alex De Minaur.
    Nelle 2 ore e 59 minuti di partita sul Centrale di Madrid si è visto davvero un po’ di tutto, tre film nello stesso match, e molto diversi tra loro. Anche un buon Jannik a tratti, quello dei primissimi giochi e del terzo set, incisivo e offensivo, sostenuto dal servizio e veloce nel prendersi il rischio e chiudere l’affondo. Ma la prestazione dell’azzurro è stata a dir poco macchiata da quel crollo improvviso dal 5-2 del primo set, con incertezze ed errori gravi che gli sono costati la rimonta, un tiebreak giocato malissimo e un secondo set a dir poco ripreso per i capelli, quando ormai i titoli di coda erano pronti a scattare sullo schermo. Non è la prima volta quest’anno che Sinner riprende una partita mal giocata, che pareva persa, annullando match point. Vince in rimonta, recupera, pur giocando male. È l’ennesimo segnale della classe e della forza mentale di Sinner. Rifiuta di perdere sino all’ultima palla. Il modo in cui ha cancellato i match point sono lo specchio della sua partita: rabbia, frustrazione ma anche classe. Ha accelerato a tutta, si è preso un rischio che può apparire “folle”, ma che in realtà è anche un segnale di forza. Certo, quelle pallate potevano uscire di poco, come troppe altre sue accelerazioni oggi, e adesso il commento sarebbe stato quello di un’amara sconfitta. Invece, com’è come non è, ha vinto. Sinner è un agonista micidiale, anche in giornate così grigie, in cui crolla e vive fasi davvero negative, riesce a resistere e riprendersi, riesce a giocare bene i punti decisivi. La qualità del campione.
    Tuttavia quel calo, la lunga fase di incertezze ed errori deve farlo riflettere. Il campo aveva mostrato un tennista chiaramente più forte: Sinner. Giocava con più velocità, profondità, il suo tennis era più incisivo. All’improvviso si è imballato, come altre volte appena ha perso efficacia con la prima di servizio. Lì tende ad accelerare i tempi, va in confusione, perde di vista quella tattica che l’aveva portato in vantaggio. Oggi ha risposto davvero male, eccetto pochissimi game (anche nei break ottenuti, con la risposta non è stato incisivo né preciso), ha regalato tantissimi errori diretti, decisamente troppi. Nella parte centrale del match, quella in cui è stato in difficoltà, non riusciva a riprendere possesso dello scambio, senza che Paul facesse il fenomeno. L’americano è stato bravo a giocare un tennis solido, continuo, ordinato. Zero regali, moltissime prime in campo e diritti aggressivi. Sinner ha sbagliato tanto di rovescio, cosa per lui strana. Non è riuscito ad inchiodare il rivale a sinistra, ha cercato di sfondare commettendo troppi errori. Ha perso l’equilibrio tra spinta e rischio. La sua vera forza è allontanare l’avversario dalla riga di fondo, buttarlo nell’angolo e quindi infilarlo in progressione. Oggi c’è riuscito solo all’inizio e, per fortuna, alla fine. Ma quando ha perso quell’equilibrio, è andato in tilt. Non sempre riuscirà a riprendere questi tipi di match, in questo deve lavorare assolutamente.
    Alla fine resta una vittoria importante, un’ulteriore conferma di quanto Jannik sia tosto, agonista, lucido nel giocarsi momenti chiave. Vedremo contro De Minaur se riuscirà a tenere alto il livello senza un calo così importante nel corso del match.
    Marco Mazzoni

    La cronaca dell’incontro.
    Sinner inizia il suo torneo a Madrid al servizio. Ottimo inizio: tennis rapido e due Ace, per muovere lo score. Molto più complesso il primo game di Paul. Subito un doppio fallo (seconda fuori di 2 metri!) e poi non regge il pressing di Jannik. 0-30 e 15-40, due immediate palle break per l’azzurro. Si salva Tommy, un bel rovescio e poi errore di Jannik, che spreca anche la terza PB del game con una risposta di rovescio lunga. A fatica, si porta 1 pari l’americano. Il set avanza sui game di battuta, molto verticale il tennis dell’azzurro, aggressivo anche col rovescio lungo linea e bene alla battuta (altri 2 Ace nel quinto gioco). Sul 3-2 Sinner, Tommy è di nuovo in affanno. In risposta Jan spinge con palle profonde, ruba campo al rivale e lo costringe a difendersi. Un errore di rovescio costa all’americano la quarta palla break del match. Ancora out la risposta di Sinner, che sciupa anche la seconda chance del game (di nuovo risposta larga) ma finalmente trasforma la sesta, grazie ad un passante di diritto cross “calante”, che coglie Tommy un po’ in ritardo, tanto che la volée è in rete. BREAK Sinner, 4-2 e servizio. È evidente come la palla di scambio dell’italiano sia più veloce, profonda e sicura “sul rosso” rispetto a quella del 24 del New Jersey. Bellissimo lo schema di “Jan” nel secondo punto: diagonali per spostare il rivale, qualche back per guadagnare un metro dentro al campo e via accelerazione a tutta col diritto lungo linea da sinistra, imprendibile. Viene anche avanti Sinner a prendersi il punto, in discreto controllo del match anche se non ricava poi molto con la prima palla. 5-2 per l’azzurro, con l’ennesima bordata di diritto che destabilizza la difesa del rivale. Cerca di venire avanti Paul per uscire dalla morsa di Jannik e si prende grandi rischi in spinta. Resta in scia, 3-5, Sinner serve per il primo set. Inizia bene, botta al T ingestibile, ma poi si inceppa del tutto alla battuta l’azzurro, Paul ne approfitta spingendo forte col diritto e venendo avanti. 30 pari. Arriva un brutto errore di Jannik, un rovescio cross all’uscita dal servizio che non passa la rete. Improvvisamente, ecco la palla del contro break per Paul. Trova una risposta profonda l’americano, ma poi gioca malissimo un rovescio totalmente fermo coi piedi, sbagliando l’esecuzione. Senza la prima di servizio, Jannik subisce nello scambio seguente, concede la 2a palla break. Bravo Paul, risponde (stavolta alla prima) profondo, guadagna campo e chiude col diritto inside out dal centro. Male Sinner al momento di chiudere, ha giocato il peggior game del primo set, passivo e soprattutto senza alcun aiuto dal servizio. Troppi gli errori di Jannik adesso, da 5-2 siamo 5 pari, senza che Paul abbia fatto chissà cosa, è solo stato aggressivo in risposta, guadagnando campo. Ritrova finalmente solidità l’azzurro, pochi fronzoli e si porta 6-5 e inizia il 12esimo game in risposta con un vincente di diritto, 0-15. Non si scompone Paul, servizio e diritto, ora molto precisi. Si va al tiebreak, con 41 punti vinti a testa. Inizia male l’azzurro, seconda palla troppo centrale, Tommy entra a tutta col diritto. Con coraggio, l’americano cerca e trova una riga, su di una risposta troppo morbida. Con un’altra bella prima palla, vola 3-0 Paul. Lavora col diritto Jannik, è molto aggressivo, ma esagera con un diritto inside out su di una palla piuttosto bassa e lenta. 0-4 (e 8 punti di fila persi). Paul ringrazia, spinge su di una seconda di Sinner troppo docile e si prende il quinto punto del TB. Finalmente sbaglia un diritto Tommy, si gira 5-1. Un altro rovescio di scambio out costa a Sinner il 6-1 e 5 Set Point. Ritrova due Ace Jannik, ma è troppo tardi. Paul chiude 7-4, non centra una risposta l’azzurro. Incredibile come sia girato il set, quando sul 5-2 Sinner era in totale controllo e aveva servito sul 5-3.
    Secondo set, Paul to serve. Forte del vantaggio, gioca solido con il suo schema principe: prima consistente, un passo avanti e via a spingere col diritto. In un amen, 1-0 avanti. È in confusione Sinner, sembra non trovare la via per scardinare la solidità del rivale. Spinge tanto, ma sbaglia troppo, senza che l’avversario gli metta molta pressione. Una fretta di chiudere il punto che non lo aiuta. Già sotto 15-30 nel secondo game Sinner, per fortuna lo aiuta Paul con una risposta out. Tommy trova un lob perfetto, Jannik indietreggia ma rimette la palla troppo lunga. 30-40 e palla break delicatissima da difendere. E niente prima… Doppio fallo! La palla è disiata out dal nastro, BREAK Paul, che si ritrova 2-0 avanti, ancora una volta senza aver fatto cose incredibili, solo un tennis ordinato e consistente. Finalmente Sinner si scuote, trova un paio di risposte incisive, profonde. Si porta 0-30, ma sbaglia col rovescio in scambio e poi di nuovo impatta una risposta spedendola 3 metri fuori. Ancora un errore col rovescio, costa a Sinner lo 0-3. Siamo su un parziale di 8 punti vinti e 23 persi, foto del crollo dell’azzurro dalla metà del primo set. Trova un game più solido Jannik, muove lo score nel set, 1-3, ma il problema è riuscire a strappare un game di servizio all’americano, cosa che non gli è più riuscita dal sesto game del primo parziale. Costruisce un discreto pressing Sinner, ma Paul non regala niente, gioca con discreta profondità, e nel tentativo di cambiare ritmo Jannik sbaglia. Cerca di avanzare l’azzurro, ma il tocco sotto rete non è definivo, Paul arriva e chiude il 15 che lo porta 4-1. Sul 2-4, arriva una piccola chance per l’azzurro in risposta, con un doppio fallo che porta Tommy 15-30. Se la gioca male però “Jan”, in scambio sbaglia col diritto in recupero da sinistra, e poi spedisce malamente lunga una risposta su di una seconda tutt’altro che ficcante. Con una bella prima esterna, Paul vince il terzo punto di fila, per il 5-2. Tutto troppo facile per l’americano. Serve per chiudere il 5-3 Paul. Sinner trova finalmente un punto da “grande Sinner”: velocità. pressione, fa il pugno. Sul 30 pari Paul attacca ma la palla gli resta corta, il passante di Jannik è vincente. 30-40, palla del contro break per l’azzurro, all’ultimo tuffo! Niente prima palla in campo… Si scambia al centro, Tommy trova un rovescio lungo linea dal centro micidiale, vincente. Altro lungo scambio, Paul comanda, sposta l’azzurro e trova anche una riga. Match Point Paul. Stavolta è l’americano a sbagliare un rovescio di scambio. Un altro rovescio in rete costa a Sinner il secondo Match Point, Con rabbia furibonda, scarica un diritto vincente Jannik, cerca di restare aggrappato alla partita con tutto quel che ha. Con un’altra mazzata col diritto, stavolta inside out, Sinner trova la riga e la seconda palla per riaprire il match. Ancora col diritto, un’altra accelerazione a tutta, e Sinner strappa il game all’ultimo tuffo. Un BREAK che riapre il match, serve 4-5. Incredibile come la partita sia girata in un attimo, ora è Tommy a sbagliare qualcosa, e Sinner ha ripreso il controllo del gioco, usando anche qualche discreto back di rovescio stretto, per spostare l’avversario dalla sua “piazzola”. 5 pari, il set è tornato in equilibrio. L’americano è bravo a interrompere il momento dell’azzurro verticalizzando subito il gioco. Si porta 6-5. Sinner inizia con un errore in scambio il dodicesimo game, 0-15, poi il servizio lo aiuta. Sul 30 pari, Paul comanda col diritto, piedi sulla riga trova un affondo che Jannik non contiene. Arriva il terzo Match Point per l’americano, stavolta in risposta (16 minuto dopo il secondo). Sinner non trema, inchioda l’avversario a sinistra e spacca lo scambio con una bordata di rovescio. Anche il secondo set va al tiebreak, dopo 2h e 5 minuti. Si butta a rete Tommy, cerca di mettere pressione all’italiano. Il primo a commettere un errore è Sinner, sull’1 pari, un diritto inside out è largo. 2-1 Paul e servizio. Sbaglia col diritto Tommy, 2 pari, ma poi è bravissimo a tagliar il campo e trovare un vincente di rovescio eccellente. 3-2 Paul. Che rischio Sinner, tenta un servizio e volée, chiude bene la seconda volata in allungo. Si gira 3 pari. Sul 4 pari Sinner comanda col diritto, trova un bel contro piede e strappa il punto che lo manda 5-4 e servizio. Sbaglia la risposta Paul, 6-4 e due Set Point Sinner! Trasforma il primo, con un diritto potente che Paul non contiene. Urla Sinner, siamo un set pari, dopo aver annullato 3 Match Point. Si va al terzo.
    Terzo set, scatta Sinner alla battuta e trova un ottimo game, con un Ace e una palla corta. Paul non si è scomposto per il set perso in rimonta con 3 match point non trasformati, si aggrappa al servizio e si porta 1 pari. Ora la prima palla di Jannik è tornata a funzionare, e la musica cambia. Sul 2-1 Sinner, Tommy incassa un paio di vincenti notevoli di Sinner, il game va ai vantaggi. Non va la prima dell’americano, e nemmeno il diritto, un classico unforced che gli costa la prima palla break del set (da 40-15 avanti). Cerca uno sciagurato Serve and Volley Paul sulla seconda palla, la volée bassa è difficile e scappa larga. BREAK Sinner, approfitta di una pausa ed errori dell’americano, ora è in comando sul 3-1. Brutto momento per Tommy, sbaglia palle che finora giocava in sicurezza. Jannik ringrazia, con un game a zero sale 4-1. Uno strappo improvviso che lancia l’azzurro, mentre l’americano ora è in balia di Sinner, anche per un calo fisico. Ha due palle per il 5-1 l’azzurro ma non le trasforma. Paul si salva, resta in scia 2-4. Ci crede ancora Paul, si porta 15-30 in risposta, ma regala con un back di rovescio. È l’ultimo sussulto del set, Sinner si aggrappa alla battuta – tornata finalmente a funzionare – e si porta 5-2. Va a servire per chiudere la partita avanti 5-3. Inizia con una bella accelerazione “Jan” dopo il servizio, 15-0. Poi è Tommy a sparacchiare largo col diritto, 30-0. Un altro errore dello yankee vale lo 40-0. Chiude al primo match point col servizio. Una vittoria a dir poco sofferta per l’azzurro, che deve necessariamente salire di livello se vuol continuare la sua strada nel torneo.

    Tommy Paul vs [10] Jannik Sinner ATP Madrid Tommy Paul763 Jannik Sinner [10]676 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 15-0 30-0 40-03-5 → 3-6T. Paul 15-0 40-0 40-15 40-302-5 → 3-5J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-4 → 2-5T. Paul 0-15 15-15 15-30 df 15-40 30-40 40-40 ace A-401-4 → 2-4J. Sinner 15-0 30-0 40-01-3 → 1-4T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A1-2 → 1-3J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-151-1 → 1-2T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 2*-1 2*-2 3-2* 3-3* 3*-4 4*-4 4-5* 4-6*6-6 → 6-7J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-406-5 → 6-6T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-155-5 → 6-5J. Sinner 15-0 30-0 40-05-4 → 5-5T. Paul 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 40-A5-3 → 5-4J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-2 → 5-3T. Paul 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-304-2 → 5-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-154-1 → 4-2T. Paul 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df3-0 → 3-1T. Paul 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-0 → 3-0J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 df1-0 → 2-0T. Paul 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 3-0* 4-0* 5*-0 5*-1 6-1* 6-2* 6*-3 6*-46-6 → 7-6T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-155-6 → 6-6J. Sinner 15-0 30-0 ace 30-15 40-155-5 → 5-6T. Paul 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-404-5 → 5-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A3-5 → 4-5T. Paul 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-5 → 3-5J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-4 → 2-5T. Paul 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A2-3 → 2-4J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 ace 40-152-2 → 2-3T. Paul 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-1 → 1-2T. Paul 0-15 df 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace0-0 → 0-1
    1 ACES 83 DOUBLE FAULTS 376/121 (63%) FIRST SERVE 64/108 (59%)56/76 (74%) 1ST SERVE POINTS WON 46/64 (72%)20/45 (44%) 2ND SERVE POINTS WON 29/44 (66%)8/11 (73%) BREAK POINTS SAVED 2/4 (50%)16 SERVICE GAMES PLAYED 1718/64 (28%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 20/76 (26%)15/44 (34%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 25/45 (56%)2/4 (50%) BREAK POINTS CONVERTED 3/11 (27%)17 RETURN GAMES PLAYED 1676/121 (63%) SERVICE POINTS WON 75/108 (69%)33/108 (31%) RETURN POINTS WON 45/121 (37%)109/229 (48%) TOTAL POINTS WON 120/229 (52%) LEGGI TUTTO

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    Tommy Paul chiude l’anno in bellezza e vince il primo titolo in carriera a Stoccolma. Shapovalov si arrende nel momento decisivo

    Tommy Paul nella foto

    Tommy Paul, alla sua prima finale in carriera ATP, ha centrato anche la prima vittoria nel circuito maggiore. L’americano ha avuto la meglio su Denis Shapovalov nel torneo ATP 250 di Stoccolma.
    Paul ha concluso una settimana di alto livello rovinando la difesa del trofeo al canadese, che cercava solo il suo secondo titolo in carriera.
    Paul si è aggiudicato la partita con i punteggi di 6-4, 2-6, 6-4 in una finale che ha iniziato molto bene poi ha subito nella seconda frazione il ritorno del canadese che si aggiudicato il parziale per 6 a 2.
    Nel terzo e decisivo set la svolta dell’incontro è arrivata sul 3 a 4 e servizio Paul.L’americano sotto per 15-40 si è trovato vicino alla sconfitta ma da quel momento ha messo a segno un micidiale parziale di 12 punti consecutivi vincendo set e incontro per 6 a 4.
    ATP ATP Stockholm Paul T.626 Shapovalov D.464 Vincitore: Paul T. ServizioSvolgimentoSet 3Paul T. 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4Shapovalov D. 0-15 0-30 0-404-4 → 5-4Paul T. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-403-4 → 4-4Shapovalov D. 30-0 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4Paul T. 15-0 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3Shapovalov D. 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 2-3Paul T. 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-2 → 2-2Shapovalov D. 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Paul T. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-1 → 1-1Shapovalov D. 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2Paul T. 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A2-5 → 2-6Shapovalov D. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-402-4 → 2-5Paul T. 15-0 30-0 30-15 30-30 40-301-4 → 2-4Shapovalov D. 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 A-401-3 → 1-4Paul T. 15-0 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3Shapovalov D. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-2 → 0-3Paul T. 0-15 0-30 15-30 30-30 30-400-1 → 0-2Shapovalov D. 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Paul T. 0-15 15-15 30-15 40-155-4 → 6-4Shapovalov D. 0-15 15-15 30-15 40-155-3 → 5-4Paul T. 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-3 → 5-3Shapovalov D. 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-2 → 4-3Paul T. 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2Shapovalov D. 0-15 0-30 0-402-2 → 3-2Paul T. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2Shapovalov D. 15-0 15-15 15-30 30-30 40-301-1 → 1-2Paul T. 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1Shapovalov D. 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-0 → 0-1 LEGGI TUTTO