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Nia Reed espulsa dalla Corea per possesso di sostanze illegali

Di Redazione

Un caso senza precedenti infiamma il finale della V-League femminile in Corea del Sud: la nazionale statunitense Nia Reed, opposta della Pepper Savings Bank, non potrà partecipare all’ultima fase del campionato perché è stata espulsa dal paese per possesso di sostanze illegali. Il caso risale al primo ingresso della giocatrice nel paese, lo scorso 27 settembre: l’atleta era stata trovata in possesso di 4 gelatine di CBD, derivati della canapa venduti legalmente negli USA, ma proibiti in Corea.

Sebbene Reed sia risultata negativa a tutti i test tossicologici e sia stata assolta dalle accuse penali, nei giorni scorsi l’ufficio immigrazione le ha intimato di lasciare il paese entro il 5 aprile e ha imposto restrizioni per un anno al suo rientro nel paese. La Federazione ha a questo punto sanzionato a sua volta la giocatrice, impedendole di partecipare alle restanti partite della squadra, che peraltro è nettamente ultima in classifica con sole 4 vittorie all’attivo.

L’attaccante americana ha espresso il suo rincrescimento per l’accaduto: “Voglio assumermi la piena responsabilità delle mie azioni e chiedo sinceramente scusa ai miei compagni di squadra, al club, ai tifosi e ai dirigenti della Federazione. Me ne rammarico profondamente, è stata una lezione dolorosa da imparare. Rispetto la cultura e le leggi coreane, sarebbe un onore poter giocare di nuovo qui in futuro“.

(fonte: The Spike)


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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