TORINO – La mossa della Ferrari in qualifica è stata chiara: evitare un assalto (che avrebbe anche potuto avere un esito positivo) alla pole position per salvaguardare un set di gomme per la corsa. Che è come dire, tenersi un asso nella manica da giocare se durante la corsa ce ne sarà l’occasione. Si può dedurre, osservando da fuori, che siamo a un cambio di mentalità a Maranello? Probabilmente è troppo presto, ma sembra proprio che sia così. Si segnalano dunque due dati: il primo è l’evidente maggiore maturità acquisita da Leclerc (nessun pilota è disposto a sacrificare le qualifiche, ma in questo caso c’è una ragione ed è una ragione che pare fondata); il secondo è la scelta di Fred Vasseur di dettare una precisa linea di comportamento. Dietro frasi che sembrano scontate («Il Mondiale non si vince e non si perde alla prima gara») c’è invece una consapevolezza: la SF-23 è un’auto che funziona, ma bisogna lavorare perché cresca e intanto non si devono accusare passaggi a vuoto, nemmeno dettati dalla voglia di strafare? Realismo, dunque. E maturità.
Il degrado delle gomme
Ovviamente i tifosi (ma anche i piloti e tutti gli uomini del Cavallino) preferirebbero trovarsi nella condizione di puntare alla posta piena, ma proprio per questo a volte è necessario non affondare il colpo. In ogni caso, a parte la questione del degrado gomme (uno dei punti deboli della Ferrari l’anno scorso. si vedrà cosa accadrà in corsa), la Rossa è risultata molto vicina alla Red Bull. E questo, dopo i test – pieni zeppi di prove e controprove della scorsa settimana – e la giornata introduttiva di venerdì, non era così sicuro. Ora non resta che attendere il verdetto della corsa, il secondo importante dopo quello della qualifica. Sempre sapendo che si è solo al primo atto di un Mondiale molto, molto lungo.