ROMA – Un’autentica impresa quella compita dal Sudan del Sud, che grazue al successo sul Senegal (83-75) si è qualificato per i prossimi Mondiali di basket. Un traguardo storico per la nazione più giovane del mondo, che rappresenta uno dei Paesi più piccoli e classificato come il più povero al mondo, nato nel 2011 dall’indipendenza dal Sudan e diventato una piccola realtà del mondo cestistico grazie al supporto del suo presidente Luol Deng, ex Los Angeles Lakers in Nba e naturalizzato inglese nonostante la provenienza sudsudanese.
Una squadra di orfani e profughi
Un ‘miracolo’ sportivo quello compito da una squadra costretta a giocare sempre in trasferta perché non ci sono strutture nel Paese martoriato da anni di guerra civile e i suoi giocatori vivono all’estero: quattro di loro sono orfani a causa della guerra, altri due sono nati in dei campi profughi in Kenya. Il Sudan del Sud ha chiuso le qualificazioni per i Mondiali con nove vittorie in dieci partite giocate, inclusa la partita vinta con il Senegal per 83-75.
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