ROMA – Pecco Bagnaia è tornato sul titolo conquistato nel Mondiale 2022 di MotoGP, il primo della carriera. Approdato in classe regina in Ducati dopo il trionfo in Moto2, il pilota torinese è riuscito a rimontare dopo una partenza a rilento e la fuga di Fabio Quartararo, raggiunto e superato nell’ultima parte dell’anno. “Quando ho firmato per la Ducati avevo in mente questo sogno, anche se a casa a volte mi chiedevo se fosse la scelta giusta, se fosse davvero la squadra migliore per il mio futura – ha affermato -. In effetti, mi sono sempre risposto di sì, sapevo che era il mio sogno e che se l’avessi raggiunto su questa moto e con questa squadra, avrebbe avuto un sapore speciale. Forse Fabio è stato troppo sulla difensiva in quella parte di campionato – ha poi detto il classe 1997 ai microfoni di DAZN, parlando della rimonta -.Non so se gli ho messo troppa pressione addosso, ma di sicuro qualcosa è cambiato, nella prima parte di stagione sono stati più costanti, poi hanno iniziato a faticare. Io dal punto di vista mentale ero in una situazione migliore, soprattutto a Valencia, dove lui era obbligato a vincere, io potevo arrivare anche quattordicesimo per conquistare il campionato”
Le parole di Bagnaia
“All’inizio ho sentito tutta la pressione sulle mie spalle, non è stato facile, ma questa è stata anche una motivazione in più a raggiungere l’obiettivo – ha aggiunto Bagnaia -.Sono molto orgoglioso della mia squadra e del campionato, è stato incredibile. 91 punti erano tanti ma pensavo al potenziale che avevamo. Credevo di non essere il tipo di pilota che soffre di quegli alti e bassi, mi consideravo migliore di così e sapevo di avere la competitività per continuare a lottare per il titolo, il potenziale per essere il campione. E così ho usato tutta la mia determinazione e la mia ambizione e nel momento stesso in cui ho pensato di essere competitivo, ho iniziato a lavorare diversamente sin dalle FP1, restando sempre concentrato per tutta la gara. È così che ho iniziato a vincere. Cominciavo quasi a pensare di essere imbattibile, e infatti dopo il 2° posto di Aragon ero arrabbiato”.