INVIATO A VALENCIA – «A me andrà bene comunque, sono l’unico invitato a entrambe le feste…». Franco Morbidelli insieme alla fiducia in sé stesso e alla velocità sulla sua Yamaha, mostrate per la prima volta in Malesia, ha ritrovato il sorriso e la verve. Sognava lui di diventare il primo italiano campione del mondo in MotoGP dopo Valentino Rossi, così come è stato il primo a vincere un titolo (Moto2 nel 2017, imitato l’anno dopo da Bagnaia) per l’Academy di Valentino Rossi, ma alla fine nell’applaudire il compagno di allenamenti che sta battendo il compagno di squadra trova, proprio nel confronto trova il pensiero positivo. «Mi auguro che lo stimolo di superare Pecco rappresenti la stessa molla che è stata Quartararo nel 2019». Perché alla fine «i piloti sono tutti egoisti» e vogliono tutto per sé stessi, ma alla scuola di Tavullia hanno imparato proprio la lezione che insieme di arriva più lontano.
Pecco, un Mondiale per tutti
«Il Mondiale di Pecco sarebbe un grande risultato per tutta l’Academy, perché aiuterebbe tutti noi a migliorare e crescere ancora – conferma Luca Marini, il fratello di Valentino pronto all’ultimo sto nel team VR46 con la Ducati -. Quando Vale correva avevamo un idolo da seguire, con il suo ritiro le cose sono cambiate e non nascondo che all’inizio non averlo tutti i giorni in palestra o al Ranch è stato difficile. Ora Pecco potrebbe spingere ciascuno di noi a dare ancora di più il massimo. E allo stesso tempo penso che ognuno di noi sia parte di questo risultato, perché ci aiutiamo a vincente per alzare l’asticella».
Bagnaia, tutti a cena
La dimostrazione è la cena di mercoeldì sera. Tutti insieme, prima che il circuito Ricardo Tormo e la volata mondiale alzino la temperatura del weekend. «Vedo Pecco molto calmo – assicura Marini -. Deve solo finire la gara, perché si merita il titolo al 100%. Ha fatto una stagione impressionante. Non dimentichiamo che all’inizio della stagione tutti noi piloti Ducati abbiamo faticato a trovare fiducia con la nuova moto».