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I giovani e l’Italia che difficilmente vedremo in Rai

La qualità arriverà, quando le squadre avranno completato il processo di crescita dopo una preparazione che per le migliori è stata più complessa a causa dell’Europeo. Nel frattempo si può godere dell’equilibrio, delle partite al supplementare come a Varese e a Brescia (e in A2 a Torino), delle giocate decisive allo scadere, le magie di Hall e Grazulis.
Godiamoci gli Mvp, scelti da noi tra gli italiani che si mettono in mostra. A Varese emerge un Caruso da 20 punti in nemmeno 20 minuti, contro Flaccadori e Spagnolo che mostrano si saper funzionare in coppia (18 a testa, per il pugliese di proprietà Real era la prima uscita vera in stagione). E al sabato Leo Candi aveva mostrato di poter essere un importante difensore e tiratore da tre (3andD) per Tortona mettendone 20. Qualcosa si muove in ogni giornata. E da martedì potremo anche tifare per Simone Fontecchio agli Utah Jazz e seguire con molto interesse Paolo Banchero sperando che a fine stagione faccia un salto in Nazionale per i Mondiali.

Nazione in chiaro, quando?

Ma non sappiamo se mai vedremo la Nazionale in chiaro sulla Rai. E il paragone più volte azzardato col volley da tanti non ha senso. Perché è Fiba a cedere i diritti per soldoni, contrariamente al correlativo internazionale. E Eleven che se li è accaparrati (i diritti), dopo aver fatto scambi proficui con Sky Sport non è che intenda regalare alla Rai. Ci vorrebbe uno sforzo da parte di tutti. Il presidente Fip Petrucci ha incontrato i vertici Rai per la diretta di Italia-Spagna di qualificazione mondiale, ma i segnali sono negativi proprio per i costi.
E intanto capiremo a breve se davvero Milano-Virtus concomitante l’11 novembre sarà anticipata al 9 come auspica la Fip. Pare che Milano e Virtus sarebbero disponibili, ma le spagnole di Eurolega lo sono molto meno. Del resto l’Eurolega che ha fato un viaggio a Dubai per scenari futuri pensa ad altro: un contratto importante di sponsorizzazione, che subentrerà a Turkish Airlines, la richiesta di Dubai di avere una squadra, dunque un ampliamento, magari con l’ingresso di Parigi e Londra. A quel punto Fiba e campionati nazionali dovranno adeguarsi al peso del denaro. Pensiamo.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/basket


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