Di Redazione
“Se la Sir giocherà contro lo Zenit San Pietroburgo ci sarò”. A parlare è Oleh Plotnytskyi, giocatore in forza a Perugia, in una dichiarazione rilasciata a Carlo Forciniti per il Corriere dell’Umbria.
Il suo paese, l’Ucraina, è sotto attacco russo dal 24 febbraio scorso e il giovane talento alla corte di Grbic ha fin da subito preso parte, denunciando la situazione attraverso i suoi canali social, per tenere costantemente aggiornati i suoi follower: “Il mio è un modo per denunciare quanto sta accadendo, ed è drammatico”.
“Ti senti come se all’improvviso ti trovi in un altro mondo. Poi realizzi quanto accade e non è affatto facile. Non lo è per me, per la mia famiglia, per tutti gli ucraini. Si dorme male. Guardo di continuo le notizie che arrivano dal mio Paese, soprattutto la notte perché è in quei momenti che i bombardamenti sono più frequenti. Per fortuna, nella mia città natale la situazione è un po’ più tranquilla, se così si può dire”, racconta Plotnytskyi.
Il 9 marzo è in programma la sfida di Champions League contro lo Zenit S. Pietroburgo, originariamente prevista in casa dei russi. La Cev ha disposto lo spostamento in campo neutro di tutte le gare russe e ucraine fino al termine della stagione.
“Forse giocheremo ad Istanbul. La cosa più giusta sarebbe escludere le squadre russe. Ma i quarti di Champions hanno comunque un valore. Anche per la città. Si può trovare un compromesso pur se capisco che non è facile”, è il commento di patron Sirci.
Dello stesso parere anche Plotnytskyi, che chiosa: “Per quanto sta accadendo fino ad oggi, sarebbe giusto che la Cev squalificasse le squadre russe dalle varie competizioni almeno fino alla fine dell’anno. Non mi riferisco solo al mondo della pallavolo, parlo in generale. Vanno fermate. Intanto, la Fivb ha deciso di non svolgere i prossimi Mondiali di volley in Russia ed è giusto così”.