Arriva da Miami l’intervista del corriere edizione Torino a Dante Calabria che da futuro assistente di Larry Brown formerà la coppia che fa già sognare i tifosi dell’Auxilium: «Sono entusiasta di lavorare a Torino con il mio mentore. Sarà la sua prima stagione con un club fuori dagli Stati Uniti e quindi cercherò di aiutarlo dentro il campo ma anche altrove».
Assistente, consigliere… come definirebbe il suo ruolo? «Ne parleremo quando l’operazione sarà completamente chiusa. Arriveremo nel weekend e cercheremo di chiarire tutto con la famiglia Forni. Brown appartiene alla vecchia scuola: ha bisogno di guardare le persone negli occhi prima di prendere un impegno».
Puntate allo scudetto? «L’obiettivo è essere competitivi, la squadra deve avere una chance di conquistare il titolo. Certo, mi piacerebbe sfidare la “mia” Olimpia anche se so che hanno risorse economiche nettamente superiori».
Chiederà qualche consiglio agli allenatori che ha avuto in Italia? «Tutti grandi coach: Lardo, Pancotto, Sacripanti, Banchi, Messina e molti altri… Farò molte telefonate! (ride). Anzi, ho già chiamato due di loro ma non dico chi, è una cosa privata».
Quale stile di gioco avete in mente? «Larry si è sempre concentrato molto sulla difesa. Ama i giocatori tosti, atletici. Di solito cerca un lungo che protegga bene il canestro. Ma tutto dipenderà dal budget e dalle occasioni: non ha un solo stile, è in grado di adattarsi».
Come definirebbe Larry Brown fuori dal campo? «È estremamente educato, è una persona splendida. Ha 77 anni ma non è mai stato così in forma: quando finiamo una camminata sono più stanco io di lui, viaggia a un ritmo molto elevato. Ed è brillante, intelligente».
Quando ha conosciuto per la prima volta coach Brown? «Nel 1993, forse 1994. Ero a North Carolina e lui, che è un simbolo di quell’università, era l’head coach degli Indiana Pacers. C’è un legame forte tra noi, ma è la prima volta che lavoro nel suo staff. Quando mi ha detto che gli sarebbe piaciuto provare in Europa, ho iniziato a muovermi. Dopo qualche contatto con altre società, abbiamo trovato Torino: è una splendida notizia per tutto il basket italiano».
A proposito di modelli: lei ha giocato al fianco di Michael Jordan. «Sì, per un brevissimo periodo a un training camp dei Bulls nel 1997. Era competitivo al massimo anche in allenamento, non voleva mai perdere. È stata un’esperienza fantastica.
Obiettivi. Vogliamo essere competitivi, la squadra deve avere ima chance di conquistare lo scudetto che mi ha insegnato molto».
Che ricordi ha delle gare in azzurro? «Ho ancora i brividi addosso se ci penso, è stata un’esperienza fenomenale. Sono orgoglioso di aver vestito quella maglia».