Di Redazione
Non è stato certo un inizio di stagione indimenticabile per la pallavolo italiana, almeno dal punto di vista delle presenze nei palazzetti: chi si aspettava grandi numeri, sulla scia dei successi delle nazionali e di oltre un anno di “digiuno” dagli eventi dal vivo, è rimasto deluso. Quasi ovunque gli spettatori sono pochi (lontani anche dal 60% della capienza, il massimo consentito dalle attuali norme) e il fenomeno è più evidente nelle piazze abituate al pienone: la Cucine Lube Civitanova, nei due turni infrasettimanali contro Taranto e Ravenna, ha fatto registrare rispettivamente 1.144 e 1.166 spettatori, battendo il record negativo da quando si gioca all’Eurosuole Forum.
Ora alle restrizioni già in vigore si aggiunge l’introduzione del cosiddetto Super Green Pass, che dal 6 dicembre permetterà l’ingresso ai palazzetti soltanto agli spettatori vaccinati o guariti dal Covid (niente più tampone). Una misura che, secondo i tifosi della Lube, rischia di ridurre ulteriormente l’affluenza: “Il Super Green Pass – dice Giuliana Griffantini, presidente del club Lube nel Cuore, in un’intervista al Corriere Adriatico – non salvaguarda l’economia del volley“.
“È già stato difficilissimo – spiega Griffantini – riportare gli appassionati e gli indecisi al palas, e ancora stiamo lavorando per far sì che la gente si riavvicini e non abbia paura. Questo tipo di certificazione allontanerà tutti gli spettatori che venivano al palasport facendo il tampone“.