Di Redazione
Una cena speciale per gli ospiti del Refettorio Ambrosiano della Caritas, che lunedì 15 novembre sono stati serviti ai tavoli da un team di volontari molto speciali: 12 atleti dei settori giovanili di alcune delle principali società sportive locali. Tra loro anche Mattia Eccher e Mirco Compagnoni, in rappresentanza del settore giovanile Diavoli Powervolley Milano, insieme a Francesco Pio Esposito e Dennis Curatolo dell’FC Internazionale, Vincenzo Perrucci e Alessio Piantedosi dell’AC Milan, Vittorio Santoro e Marco Buonaiuto dell’AC Monza, Stefano Erba e Luca Panna dell’Olimpia Milano e Mirko Zappietro e Andrea Mainardi del Rugby Parabiago.
I campioni di domani, con la maglia della loro squadra, hanno servito ai tavoli gli ospiti della mensa solidale, che ogni sera accoglie 90 persone bisognose offrendo loro un pasto caldo. Una novità assoluta che, senza troppe parole, lancia messaggi molto forti: da un lato far comprendere agli atleti dei settori giovanili che “servire gli altri è un atteggiamento da campioni“, dall’altro testimoniare che fare squadra anche fuori dal campo rafforza le potenzialità educative dello sport.
L’iniziativa è stata la prima tappa di un percorso formativo studiato dal CSI Comitato di Milano insieme ai responsabili dei settori giovanili di vertice e coinvolgerà le società professionistiche del territorio.
“Un settore giovanile – spiega Massimo Achini, Presidente CSI Milano – per essere vincente non deve solo preparare i campioni di domani. Quelli che arriveranno davvero a militare nella prima squadra sono pochi. Un settore giovanile deve avere come priorità quella di formare ogni ragazzo e ogni ragazza a diventare un bravo e onesto cittadino di domani e a crescere nella vita. Vogliamo ringraziare i responsabili dei settori giovanili di questi club: sono persone meravigliose che credono davvero nelle valenze educative dello sport. Organizzare un’iniziativa come questa non è semplice, pensate solo alla fatica di trovare la data giusta incastrandola tra allenamenti e impegni ufficiali di sei club di vertice. Un grazie anche alla Caritas Ambrosiana ed al suo direttore Luciano Gualzetti che ha subito accettato con gioia di ospitare, per una sera, ragazzi dei settori giovanili come volontari“.
“Dedicarsi agli altri – osserva Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana – è un’esperienza che allarga la mente e il cuore a chiunque la sperimenti. È quindi particolarmente opportuno che venga offerta questa possibilità a giovani che, tra l’altro, sono inseriti in ambienti particolarmente competitivi. Si vince o si perde in base a certi criteri: la responsabilità nei confronti degli altri è uno di questi ed è alla base del volontariato. Non è affatto un premio di consolazione per chi è rimasto in panchina. Al contrario, è un atteggiamento che riempie l’esistenza di ognuno di significato, senza il quale ogni successo svanisce presto“.
“In questo senso, insieme allo sport che insegna la dedizione e lo spirito di sacrificio per raggiungere i risultati, il volontariato ha un grande valore educativo. Volontariato e sport insieme possono formare campioni sui campi di gioco e nella vita” conclude Gualzetti.
(fonte: Comunicato stampa)