Di Redazione
C’è grande amarezza in casa azzurra dopo l’eliminazione dalle Olimpiadi di Tokyo, arrivata ai quarti di finale contro l’Argentina. Il CT della nazionale Gianlorenzo Blengini prova a riepilogare le cause della sconfitta: “Nel secondo set siamo stati avanti di qualche punto e in quel momento abbiamo commesso qualche errore di troppo in battuta. Questo ha permesso loro di rifiatare e in più hanno cominciato a difendere molto, rimettendosi in partita. Nel terzo abbiamo faticato a riorganizzarci, mentre il quarto è stato a senso unico per noi. Nel tie break siamo stati davanti anche di due punti, però a fare la differenza è stato un loro turno in battuta. Grazie a quella serie hanno preso un bel vantaggio e non ce l’abbiamo più fatta a recuperare“.
“Sapevamo che ci avrebbe aspettato un match durissimo – aggiunge Blengini – l’Argentina arrivava a questa Olimpiade con una squadra matura e nel girone sono stati capaci di fare grandi cose, sfiorando addirittura la vittoria con il Brasile. Proprio per questo siamo scesi in campo con l’atteggiamento giusto nel primo set e siamo rimasti in partita sino alla fine, però non è bastato. L’Argentina così va avanti, mentre noi ci fermiamo qui. Tutti i ragazzi, sia quelli scesi subito in campo, sia chi è entrato dalla panchina ha provato a dare il 100% di quello che era nelle condizioni di dare“.
Per l’allenatore torinese si tratta, come già noto, dell’ultima panchina azzurra, ed è inevitabile un bilancio dell’esperienza alla guida dell’Italia: “Per me allenare la nazionale italiana in queste sette stagioni è stato un orgoglio, ma prima ancora un privilegio. Io sono grato prima di tutto a Libenzio Conti, che mi ha proposto sulla panchina azzurra al presidente Magri e mi hanno dato sostegno. Voglio ringraziare anche i presidenti successivi, Cattaneo e Manfredi, il quale anche prima di diventare presidente mi ha fatto sentire un supporto davvero percepibile. Devo ringraziare, ovviamente, tutti i giocatori con i quali ho lavorato, tanti hanno dato alla nazionale una disponibilità quasi illimitata per portare più in alto la maglia azzurra. A volte ci siamo riusciti, a volte no, ma l’impegno non è mai stato meno del 100%. Rappresentare per due volte consecutive il proprio paese alle Olimpiadi è stato un grandissimo privilegio“.
(fonte: Comunicato stampa)