Di Redazione
Avanti 2-0 la Conad Reggio Emilia è uscita sconfitta al tie break dal campo di Cuneo nell’ultimo turno di Serie A2 Credem Banca, contro una delle squadre favorite del campionato. Il Volley Tricolore si è arresa 17-15 al quinto set ai padroni di casa bravi a ritrovare i bandolo della matassa nel terzo parziale. Rimane un po’ di rammarico nella metà campo emiliana, come traspare dalle parole di Andrea Mattei, nell’intervista realizzata dalla Gazzetta di Reggio.
Come si fa a perdere una partita così? «Bella domanda. Loro hanno iniziato sottotono e noi siamo stati bravi ad approfittarne giocando la nostra miglior pallavolo, poi nel terzo set sono riusciti a reagire e, complice qualche innesto come Tiozzo e Preti, ci hanno messo in difficoltà. Per la settimana da cui venivamo, con metà degli allenamenti saltati a causa di due positività nel gruppo, devo ammettere però che mi ha sorpreso un inizio così idilliaco, ci sarebbe da farci la firma».
Cambiando però il finale. «Certo, il nostro obiettivo è scalare la classifica risalendo al più presto dall’ultimo posto che ora occupiamo insieme a Mondovì e Lagonegro, che sono a quota un punto come noi. Nonostante un inizio che non ci rispecchia, la squadra c’è tutta per fare bene».
L’umore al rientro da Cuneo com’era? «Finita la gara regnava una grande amarezza, poi ci siamo confrontati e abbiamo realizzato che se è vero che il malumore resta, resta anche la consapevolezza di aver giocato due set perfetti contro una delle favorite del campionato, il che è ci ha caricato perché è indice delle tante cose belle che possiamo fare, basta volerlo».
Obiettivo della stagione? «Sarebbe bello entrare almeno in qualche fase di Coppa, anche se quest’anno l’organizzazione non è ancora chiara. A causa dell’emergenza, il momento è più che mai complesso ed è già tanto riuscire a giocare. Nei giorni di stop forzato, non vedevo l’ora di tornare in campo. Speriamo che non accada più e di macinare presto nuovi punti. Abbiamo tante frecce nel nostro arco, a partire da Ristic in banda che non si è ancora espresso al massimo del suo grande talento».