Il coronavirus sta mettendo in ginocchio lo sport italiano e il tessuto economico che lo avvolge, lo tiene in piedi e in piedi, grazie allo sport, a sua volta rimane. In questa moltitudine di eventi cancellati, rinviati, ricollocati o semplicemente a rischio spiccano le grandi corse del ciclismo, il più ingestibile degli sport per la sua natura itinerante, per il suo dispiegamento attraverso i chilometri, le province, le regioni. Dopo la Strade Bianche (era in programma domani), la classica delle crete senesi, saltata per decisione della Prefettura, a ore dovrebbe toccare alla Tirreno–Adiatico (7 tappe dall’11 al 17 marzo tra Toscana e Marche) diventare un grande buco nel calendario, in attesa di essere forse recuperate a ottobre.
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Coronavirus, l'Italia resta a piedi: ora rischia di perdere la Milano-Sanremo e il Giro
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